Angolo del barista
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Un bar di successo attira frequentatori per i motivi più diversi. Per citarne solo alcuni:
- c'è chi lo sceglie perché non intende rinunciare al barista di fiducia
- qualcuno cede alla comodità della vicinanza a casa o al luogo di lavoro
- chi perché proprio in quel locale si riunisce da sempre con gli amici storici
La cultura a tavolino
Ma se il tuo modello ideale è lo storico Caffè Greco di via dei Condotti a Roma, se desideri fare del tuo locale un caffè letterario, ritrovo di intellettuali e appassionati di cultura, allora non ti resta che puntare su reading, letture di poesie, presentazioni di libri e, se possibile, anche interviste e incontri a tema con gli autori dei testi scelti. Infine, per chi gestisce un locale in centro o in zone frequentate e abitate da stranieri, un'idea interessante potrebbe essere quella di appuntamenti e conversazioni in lingua. Si sa che stando seduti in pieno relax, davanti a una tazza di cappuccino preparato a mestiere o a qualcosa di alcolico, l'apprendimento di una lingua straniera assume tutt'altro aspetto. L'opportunità di fare conoscenza viene enormemente facilitata da una location accogliente, la conversazione si fa fluida e, con poca fatica, i giovani clienti fanno pratica a costo zero, o meglio, a costo di una consumazione. Insomma potrai fare del tuo bar un polo per scambi linguistici, di gran lunga più invitante di una severa aula scolastica! [post_title] => Idee originali da proporre ai clienti del tuo bar [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => idee-originali-proporre-ai-clienti-del-bar [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-07-29 09:40:56 [post_modified_gmt] => 2024-07-29 07:40:56 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/idee-originali-proporre-ai-clienti-del-bar/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [1] => WP_Post Object ( [ID] => 68653 [post_author] => 5 [post_date] => 2018-12-13 07:00:22 [post_date_gmt] => 2018-12-13 06:00:22 [post_content] => Il periodo più bello dell'anno è alle porte e vuoi qualche idea per rendere il tuo bar unico anche a Natale? Se non sai come creare un'atmosfera natalizia che faccia pensare i tuoi clienti a dolci paesaggi innevati, metti in pratica queste cinque semplici idee. Nessuno dei tuoi clienti potrà uscire dal tuo bar senza aver prima respirato un'aria che profuma di neve.Decorazioni fai da te
Niente è in grado di creare un'autentica atmosfera natalizia come delle decorazioni a tema neve. Per differenziarti dagli altri bar della zona, quest'anno potresti optare per degli addobbi fatti a mano, che richiedono un budget ridotto e saranno sicuramente di grande effetto. Potresti ad esempio appendere al soffitto dei fiocchi di neve creati utilizzando delle vecchie mollette da bucato bianche, oppure esporre fuori dal locale un pupazzo di neve fatto di bicchieri.Calendario dell'avvento
Proporre sconti e regali agli avventori abituali del tuo bar può essere una buona idea per fidelizzare la clientela anche a Natale: perché quindi non creare una carta fedeltà a tema natalizio, ispirata al calendario dell'avvento? Basterà distribuire delle carte con 24 spazi vuoti e ricompensare i clienti con un piccolo regalo giornaliero che richiami la neve.Prodotti a tema
Sono molti i bar addobbati con una grande quantità di decorazioni natalizie ma i cui prodotti non subiscono alcuna variazione durante questo periodo dell'anno. Rimedia a questa incongruenza, esponendo dei dolci ispirati al tema della neve, come dei biscotti a forma di pupazzo di neve o casette di marzapane innevate. Se disponi di una vetrina, riempila di dolci tipici natalizi come pandori, panettoni e torroni adagiati su morbida ovatta.Musica
Scegliere la giusta musica da trasmettere all'interno del tuo locale nei giorni che precedono e seguono il Natale è un'idea semplice, ma che può rivelarsi di grande effetto. Occorre però fare attenzione alla selezione di brani che i tuoi clienti ascolteranno: non vuoi certo che la musica che pervade il tuo bar risulti stucchevole o banale! Scegli pure alcuni dei grandi classici natalizi che parlino di neve, come "White Christmas" e "Let it snow", ma dosali con cura e punta più su musica soft, meglio se solo strumentale. [shortcode-banner-didattica]Latte art
Grazie al latte art, ormai di grande tendenza in tutto il mondo, i cappuccini diventano quasi troppo belli per essere bevuti. Decorare un cappuccino rendendolo a tema natalizio è sicuramente un metodo efficace per rendere speciale la colazione durante le festività, ma non è certo il più semplice. Per venire incontro ai baristi che ancora non padroneggiano questa tecnica, Caffè Vergnano ha creato un corso dedicato al latte art all'interno della sua accademia, durante il quale vengono insegnate le tecniche per realizzare anche le decorazioni più difficili, come ad esempio un fiocco di neve. [post_title] => Natale: 5 idee per regalare una pausa caffè che profuma di neve [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => natale-5-idee-per-regalare-una-pausa-caffe-che-profuma-di-neve [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-07-29 09:20:00 [post_modified_gmt] => 2024-07-29 07:20:00 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/natale-5-idee-per-regalare-una-pausa-caffe-che-profuma-di-neve/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [2] => WP_Post Object ( [ID] => 68652 [post_author] => 5 [post_date] => 2019-01-15 07:00:46 [post_date_gmt] => 2019-01-15 06:00:46 [post_content] => Il rapporto con i clienti, la pubblicità, le pubbliche relazioni... Chi pensa che il successo di un ristorante o di un bar si fondi esclusivamente su questo non tiene in considerazione un aspetto altrettanto essenziale, cioè l'approvvigionamento e la gestione delle scorte in magazzino, soprattutto per quei prodotti di cui ha un consumo ridotto, ad esempio il caffè. Rendere efficiente la strategia degli ordini per le varie tipologie di prodotto e controllare le giacenze, può aiutarti a gestire i costi e incrementare i profitti della tua attività di ristorazione.Gestire le scorte di caffè (quando il consumo è ridotto)
Rientra nella categoria merceologica di prodotti di media durata anche il caffè, che, per quanto si possa mantenere piuttosto a lungo, è bene non acquistare in lotti esagerati, al fine di preservarne intatto l'aroma e la naturale fragranza. Trattandosi di un prodotto secco, il caffè non deperisce ma, già a distanza di qualche mese, si registra una perdita di profumo e intensità di gusto, per cui l'ideale sarebbe poter garantire al cliente di consumare la bevanda da grani macinati di fresco. Vuoi saperne di più sul processo di tostatura e brewing? Scopri i corsi da coffee-pro di Accademia Caffè Vergnano ed espandi i tuoi orizzonti professionali! [shortcode-banner-didattica]La contabilità di magazzino: tutto in ordine
Efficienza significa ridurre gli sprechi, da un lato, contenere i costi, dall'altro. Per questo, è importante che qualcuno, preferibilmente un addetto ragioniere, tenga un registro sempre aggiornato con tutta la merce che entra ed esce dal magazzino. Si tratta del cosiddetto inventario continuo, che coincide, nella sua versione più moderna, con una scheda informatica. In questo modo, sarà più facile per il gestore stabilire i prodotti da riordinare e le relative quantità, in base al reale stato corrente delle giacenze (classificate per tipologia merceologica e durata di conservazione) e dei consumi dell'esercizio, che possono variare in base al periodo dell'anno e alla stagionalità di certi prodotti.Caffè elisir di lunga... fedeltà
Il tuo locale ha un consumo ridotto di caffè? I tuoi clienti sembrano bere meno espressi del solito? A prescindere dal motivo sociologico o nutrizionale che c'è dietro, che si tratti di spending review dovuta alla crisi oppure di lifestyle trend passeggeri, per cui oggi la tazzina di caffè in più è demonizzata, domani diventa il ritrovato new age per combattere il rischio di invecchiamento cellulare, implementa delle strategie di marketing ad hoc che risveglino l'interesse nei confronti del buon espresso italiano. Un esempio? Le formule business lunch, in cui l'offerta fissa include il caffè a fine pasto. Oppure, il bonus caffè: ogni tot tagliandini collezionati, un espresso in omaggio. Un cliente è il classico abitué del ristorante o bar? Servigli un caffè coi fiocchi a costo zero, di tanto in tanto! Ne beneficerai sul lungo termine, confermando la sua preferenza accordata al tuo locale. Se vendi confezioni di grani o miscele macinate al dettaglio, esponile in bella vista, a partire da quella entrata prima nell'inventario, così da smaltirle in modo più efficace. Puoi scontare i pacchi che rischiano di diventare troppo datati per essere venduti, proponendo il prendi 2 e paghi 1 o simili deal. [post_title] => SOS ristoratori e piccoli esercizi: come ottimizzare il ridotto consumo di caffè [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => sos-ristoratori-e-piccoli-esercizi-come-ottimizzare-il-ridotto-consumo-di-caffe [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-07-29 09:17:13 [post_modified_gmt] => 2024-07-29 07:17:13 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/sos-ristoratori-e-piccoli-esercizi-come-ottimizzare-il-ridotto-consumo-di-caffe/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [3] => WP_Post Object ( [ID] => 68693 [post_author] => 5 [post_date] => 2019-07-11 11:17:22 [post_date_gmt] => 2019-07-11 09:17:22 [post_content] =>L’estate è ormai alle porte e, anche per chi non ha le valigie già pronte per le ferie, è tempo di aperitivi e passeggiate all’aperto, cibi e drink freschi e compagnia. La novità è che i coffee lover, quest’anno, potranno trovare nei menù tante interessanti e originali proposte a base di caffè. Quali? L’abbiamo chiesto a Damian Burgess, Responsabile e Head Trainer dell’Accademia Vergnano, un vero appassionato di caffè, tant’è che quasi vent’anni fa ha lasciato la Nuova Zelanda ed è approdato in Italia proprio per approfondire questa sua passione. Tra caffè estratto a freddo, cocktail e proposte golose, c’è un trend per tutti i gusti.
Cold Brew Coffee, il trend dell’estate
Damian non ha dubbi: il must have dell’estate 2019 per tutti i coffee lover e non solo è il Cold Brew. Si tratta di un caffè estratto a freddo per più di 20 ore dall’aroma intenso e rinfrescante al gusto, privo dell’acidità che caratterizza alcune tazzine di espresso. Originario del Giappone, si è diffuso gradualmente in tutto il mondo e oggi si prepara con il “Toddy”, uno strumento inventato dallo statunitense Todd Simpson negli anni Sessanta che, a sua volta, aveva scoperto il caffè estratto a freddo in Guatemala.
“La mia ricetta – ci spiega Damian – prevede di utilizzare chicchi di monorigine etiope, una dose d’acqua e due di caffè macinato, e l’estrazione supera le 20 ore per un prodotto perfetto per tutti i palati.” Il Cold Brew Coffee si può gustare in bicchiere, ma anche alla spina, proprio come fosse una birra. In questo caso, questo drink viene addizionato di azoto e lo troviamo nei menù, direttamente dagli Stati Uniti, come Nitro Cold Brew Coffee. Oltre all’aspetto, una seconda differenza rispetto al Cold Brew “classico” è che il Nitro viene servito alla spina e consumato, la conservazione avviene soltanto in recipienti appositi.
Tonic, Mojito e gli altri cocktail a base di caffè
Il Cold Brew Coffee rappresenta uno dei trend dell’estate anche per la sua versatilità. Rappresenta, infatti, la base per preparare drink e cocktail di tutti i tipi e per tutti i gusti. Qualche esempio? Partiamo da un classico: il Tonic Cold Brew dove, oltre al caffè, troviamo sciroppo alla viola, ghiaccio e acqua tonica. Altrettanto apprezzato è il Mojito Cold Brew con rum bianco, lime, menta, zucchero bianco, sciroppo di mojito e caffè.
Un altro grande classico che possiamo trovare aromatizzato con il caffè è l’Old Fashioned che Damian Burgess consiglia di preparare con Bourbon, Vermouth rosso, sciroppo al cioccolato, bitters al cioccolato, ghiaccio e, naturalmente, caffè.
Ancor più sorprendente è il fatto che troviamo, nel menù estivo a base di Cold Brew, anche il Negroni e il Martini Cocktail. “Nel primo caso – ci spiega Damian – uso Vermouth rosso, Bitters, sciroppo alla viola e ghiaccio, mentre nel secondo Kahlua, Vodka, Sciroppo all’amarena e ghiaccio.”
Non solo alcolici
Oltre ai cocktail classici, il trainer propone anche alcune alternative analcoliche al classico espresso adatte alla stagione. C’è, naturalmente, il Cold Brew classico, preparato appunto con acqua e caffè, ma anche l’Orange Cold Brew. Damian ci spiega che lo prepara con sciroppo all’arancia, Bitters all’arancia, ghiaccio e una ciliegia al maraschino. Inoltre ci sono anche tutti i frappè, i frullati e gli smoothies per coffee lover di cui vi abbiamo già svelato le nostre ricette preferite.
Le alternative golose
Infine, non possono mancare anche le proposte golose. È il caso della Fruit Mousse Cold Brew che lega l’aroma del caffè alla texture soffice di una mousse di latte e frutta, oppure dell’Holy Cow Cold Brew, un cremoso caffè freddo con latte (vaccino, di soia oppure di riso) e sciroppo al cioccolato.
I vegani, infine, non vorranno lasciarsi scappare l’opportunità di assaggiare il Coconut Cold Brewcon latte di cocco, sciroppo al cocco e al cioccolato, ghiaccio e, naturalmente, il Cold Brew. Uno dei tanti modi per gustare l’estate, senza rinunciare all’aroma del buon caffè.
L’estate, non abbiamo dubbi, avrà il sapore del caffè. Qual è il trend che vi ispira di più? Raccontatecelo nei commenti!
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Realizzare un dehor per bar: la burocrazia
Il primo step da compiere prima di progettare il dehor per il vostro bar sono gli adempimenti burocratici. E' infatti fondamentale conoscere le normative da rispettare per la sua realizzazione, al fine di evitare di incorrere in multe salate. Per quanto riguarda questo tema, è bene sapere che non esiste una regolamentazione nazionale e che bisogna fare riferimento alle disposizioni fornite dal singolo comune di residenza, le cui prescrizioni possono riguardare anche i colori per le coperture e i materiali da adottare. Per essere pienamente in regola e lavorare sereni, quindi, vi suggeriamo di informarvi attentamente; una volta risolto questo passaggio obbligato, potrete dedicarvi con tranquillità all’organizzazione del vostro spazio all’aperto!
Pavimento, recinzione, copertura… il dehor comincia a prendere forma
Eccoci finalmente pronti per progettare minuziosamente il dehor del bar. Un aspetto molto importante nella predisposizione di quest’area è la pavimentazione: per uno spazio esteticamente più bello e maggiormente funzionale, perché non optare per una pedana dedicata sulla quale posizionare tavoli e sedute? Questa soluzione, particolarmente indicata per i locali che si affacciano sulla strada, consente di avere un maggiore isolamento termico e un pavimento livellato. Per quanto riguarda la delimitazione di questo spazio, si possono utilizzare elementi come ringhiere, fioriere o paraventi per dehor; diverse le opzioni anche per la copertura: si può parlare di gazebo, pergolati, ombrelloni… tutte soluzioni capaci di fornire il giusto comfort e benessere alla clientela.
Un tocco di stile con le piante e i giusti elementi di arredo
Il terzo aspetto da non trascurare sono gli arredi, uno dei principali protagonisti del dehor. Oltre a scegliere mobili per uso esterno, in grado quindi di resistere ad acqua, umidità e luce del sole, vi suggeriamo di concentrarvi su elementi di alto valore estetico, in linea con lo stile del vostro bar e con il target a cui vi rivolgete, in modo da valorizzare al meglio questo spazio. Se il locale, ad esempio, è in stile shabby chic, tinte chiare e componenti in legno potrebbero fare al caso vostro; per un tocco più romantico e raffinato, invece, potreste optare per delle graziose sedie in ferro battuto… La scelta è veramente ampia, bastano solo un po’ di inventiva e di fantasia per realizzare un angolo da fare invidia alla concorrenza!
Se il locale è particolarmente frequentato da famiglie, come ad esempio una gelateria, potrebbe essere utile prevedere uno spazio per i bambini con seggiole e tavoli su misura. Inoltre, non dimenticate la praticità: la resa estetica degli arredi è importante, ma è anche consigliabile orientarsi verso mobili facili da pulire e da riporre a fine giornata. Infine, per creare un clima rilassante e rinfrescante, perché non inserire delle piante nel dehor del vostro bar? Anche qui le opzioni non mancano: cespugli, piante rampicanti, mazzi di fiori, piantine in vaso, le già citate fioriere per delimitare l’area… e chi più ne ha più ne metta!
L’atmosfera perfetta con l’illuminazione e la musica adatte
Per l’utilizzo serale, sarà necessario dotare il dehor della giusta illuminazione. Un’atmosfera soft può essere realizzata con delle piantane da esterno, delle luci soffuse, delle candele o delle lanterne; queste ultime, in particolare, possono essere disposte direttamente al centro dei tavoli creando un ambiente intimo e caldo. Sono tanti gli aspetti che in un locale contribuiscono a far sentire i clienti a proprio agio. La luce ricopre un ruolo estremamente importante, ma altrettanto decisive sono le scelte musicali che faremo: per questo, anche se non riguardano l’arredamento e l’organizzazione dello spazio in senso stretto, abbiamo deciso di includerle fra i principali elementi da valutare. Anche in questo caso, suggeriamo di prendere in considerazione il target a cui vi rivolgete per individuare la musica più adatta alla vostra clientela, senza dimenticare naturalmente gli adempimenti da rispettare per la sua diffusione.
Il giusto clima in estate e in inverno
Un’area di ristoro esterna è l’ideale durante la primavera e l’estate, ma può essere sfruttata anche nelle altre stagioni, se si dispone dell’attrezzatura adeguata. Durante i mesi più caldi, può essere utile dotarsi di ventilatori a nebulizzazione che consentono di offrire comfort e refrigerio, permettendo ai vostri clienti di combattere meglio l’afa estiva mentre sorseggiano un espresso o un fresco Cold Brew. Complici anche gli inverni sempre più miti, però, non è raro che il dehor diventi uno spazio permanente, sfruttato quindi tutto l’anno.
Ecco allora che vengono in nostro soccorso elementi riscaldanti come i funghi o le lampade a infrarossi, studiati appositamente per rendere più caldo e confortevole questo angolo esterno, anche quando l’estate comincia ad essere un vecchio ricordo. Infine, un’altra idea interessante può essere dotare divanetti e poltrone di calde e morbide coperte: un’attenzione in più per i vostri clienti che si sentiranno coccolati proprio come a casa.
Cosa ne pensate dei nostri suggerimenti per allestire un dehor per bar? Disponete già di questo spazio nel vostro locale o ne state progettando uno?
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In Italia amiamo frequentare bar, caffetterie e pasticcerie, come dimostrano i dati Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi) relativi al 2018; vediamo insieme cosa emerge dal Rapporto Ristorazione, per scoprire meglio le abitudini di consumo nel nostro Paese.
Bar in Italia: un po’ di numeri
Il bar è un luogo amato soprattutto per la colazione: il 65,7% del campione intervistato ama fare colazione fuori, in particolare il 14,5% si concede una sosta mattutina al bar 3 o 4 volte a settimana, e l’11,2% tutti i giorni.
Chi, invece, sceglie il bar per la pausa pranzo è il 39%, dato che supera – seppur di poco – il 36% che preferisce ristoranti e trattorie.
Approfondiamo ora lo situazione dei bar in Italia, per comprendere meglio come è strutturato questo settore così importante per il nostro Paese.
Bar in Italia, quanti sono?
Tra le imprese che si occupano di ristorazione, il settore bar è il più forte: nel 2018 in Italia si sono contate quasi 150 mila attività commerciali iscritte ai registri come “bar e altri esercizi simili senza cucina”, di cui i due terzi si concentrano in sole sei regioni: Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio e Campania.
Bisogna però tenere presente che, a fronte di un numero complessivo di bar molto elevato il saldo degli esercizi che hanno abbassato la saracinesca è purtroppo negativo: se 6.335 imprese hanno avviato una nuova attività, 12.000 l’hanno cessata, con una forbice di 5.644 unità (dati Fipe 2017).
Quanto fatturano i bar in Italia?
Il fatturato medio dei bar italiani è di 465 mila euro all’anno: il risultato netto però – ovvero la differenza fra il totale dei ricavi e il totale dei costi – è lo 0,3% di questa cifra.
Per comprendere meglio questo dato è opportuno considerare quanto spendiamo noi Italiani al bar, ben consapevoli del fatto che, a fronte di una forte cultura del bar come luogo di ritrovo e ristorazione, gli scontrini sono tendenzialmente da pochi euro.
Quanto spendono gli italiani al bar?
La spesa media per la colazione è di 2,50 euro, scontrino che può indicare – tendenzialmente – una colazione fatta con caffè e cornetto. Solo l’1,9% spende meno di un euro, e tra questi la maggioranza sono i cosiddetti heavy consumer, ovvero coloro che fanno colazione fuori tutti i giorni consumando, però, solo un caffè.
Dato interessante da considerare è che i giovani tra i 25 e i 34 anni sono la fascia di età che spende di più per fare colazione fuori: il 22,5% spende infatti più di 3 euro.
Cosa ordiniamo più spesso al bar: alla scoperta delle abitudini degli italiani
“Caffè e cornetto, per favore”: questo stereotipo trova effettivo riscontro nei dati Fipe a nostra disposizione.
I cibi più ordinati per la prima colazione, infatti, risultano essere:
- snack e cibi dolci 73,6%
- caffè 56,6%
- latte e cappuccino 46,5%
A pranzo, invece, il 36% degli intervistati sceglie un panino, il 14,9% ordina l’antipasto, il 54,7% un primo piatto, il 38,7% un secondo, il 38,5% un contorno e solo il 9,6% un dolce o gelato.
Italiani, una cosa è certa: siamo conosciuti in tutto il mondo per la nostra convivialità, con un cornetto in una mano, un caffè nell’altra e seduti a tavola con i nostri cari. Noi Italiani stiamo bene così … e le statistiche lo confermano!
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Caribbean Cocktail: un mix di frutta per rinfrescare l’estate 2019
Sapori dolci che parlano di sole e di spiagge caraibiche: questo è il Caribbean Cocktail, drink analcolico a base di frutta, ideale per chi vuole animare l’estate con una bevanda dolce e fruttata. Vediamo come prepararlo.
Ingredienti per 2 persone
- 1 mango sbucciato
- 1 banana sbucciata
- 1 spruzzo di lime
- 10 cubetti di ghiaccio
- succo di 1 arancia
- spicchi di lime come guarnizione
Procedimento
- Mettete nel blender la banana, il mango, il succo d’arancia e aggiungete una spruzzata di lime; azionate il frullatore e lasciatelo lavorare finché la frutta non avrà raggiunto la consistenza di una crema;
- Versate il preparato in due bicchieri tumbler, precedentemente riempiti di cubetti di ghiaccio;
- Aggiungete le fettine di lime per guarnire i cocktail prima di servirli.
Virgin Mojito: la versione analcolica del celebre cocktail cubano
Nato a Cuba, il Mojito rappresenta senza dubbio uno dei cocktail più famosi e amati (è nota la passione dello scrittore Ernest Hemingway per questo drink). Rinfrescante, dolce e pungente, nella sua versione originale è previsto l’utilizzo di rum bianco, zucchero di canna, succo di lime, soda, foglie di menta oppure hierba buena. Di seguito, proponiamo una versione di questo amatissimo drink in chiave totalmente analcolica, per una bevanda light ma ugualmente gustosa.
Ingredienti per 1 persona
- zucchero di canna q.b.
- foglie di menta q.b.
- 20 ml di succo di lime
- 5/10 di acqua tonica
- 5/10 di lemonsoda
- ghiaccio tritato q.b.
- spicchi di lime a piacere per la guarnizione
Procedimento
- Mettete zucchero di canna, foglie di menta e succo di lime in un tumbler alto;
- Dopo aver amalgamato il tutto con un pestello, premendo delicatamente sulle foglie di menta, aggiungete il ghiaccio tritato;
- A questo punto, non vi resta che riempire il bicchiere per una metà con Lemonsoda e per l’altra metà con acqua tonica;
- Dopo aver mescolato accuratamente, potete rifinire il cocktail aggiungendo degli spicchi di lime.
Virgin Moscow Mule: la variante senza alcool di questo leggendario cocktail
Passiamo ora a un altro drink dal gusto fresco e dissetante: il Virgin Moscow Mule, versione analcolica del Moscow Mule, famosissimo cocktail creato negli anni ‘40 in California. Secondo la leggenda, la miscela originale sarebbe nata dall’incontro di due imprenditori in difficoltà economiche, i quali avrebbero combinato le bevande che cercavano di commercializzare senza successo, dando vita a questo mix interessante. La versione alcolica viene preparata con vodka, lime e ginger beer. Ecco, invece, la nostra proposta alcool free:
Ingredienti per 1 persona
- 3 cl di succo di lime
- 2 cucchiai di zucchero
- ghiaccio q.b.
- 2 fette di cetrioli
- fill up di Ginger ale
Procedimento
- Mettete il succo di lime e lo zucchero nel bicchiere e mescolate;
- Successivamente, aggiungete il ghiaccio e le fettine di cetriolo;
- Come ultimo passaggio, riempite il bicchiere di Ginger ale e mescolate prima di servire.
Espresso Tonic: il cocktail che unisce acqua tonica e caffè
Passiamo ora a una miscela particolare, che prevede un connubio insolito e curioso: quello fra acqua tonica e caffè. Il suo nome è Espresso Tonic, è stato inventato negli Stati Uniti nel 2016 e da allora si è diffuso in tutto il mondo, anche grazie alla popolarità ricevuta su Instagram. L’abbinamento, a prima vista, potrebbe sembrare alquanto azzardato; invece, a dispetto delle apparenze, risulta piacevole e interessante poiché le note amare e agrumate dell’acqua tonica si fondono benissimo con quelle del caffè. Se non avete ancora provato questa combinazione e desiderate stupire i vostri clienti con qualcosa di diverso, perché non proporre anche questo cocktail nel menu dell’estate 2019? Ecco la ricetta:
Ingredienti per 1 persona
- 200 ml di acqua tonica
- 1 caffè doppio Vergnano
- 4 cubetti di ghiaccio
- 1 spicchio di lime
Procedimento
- Dopo aver messo il ghiaccio nel bicchiere, aggiungete l’acqua tonica precedentemente tenuta in frigorifero; successivamente versate il caffè;
- Passate quindi uno spicchio di lime sul bordo del bicchiere e usatelo per la guarnizione: il drink è pronto per essere servito.
Non dimenticate, inoltre, che anche l’occhio vuole la sua parte: per rendere questo cocktail più “scenografico” consigliamo di non mescolarlo dopo l’aggiunta del caffè: in questo modo i due ingredienti - tonica e caffè - rimarranno separati e ben visibili… per una bevanda a prova di Instagram!
Shirley Temple: il cocktail dedicato alla diva bambina
Non potevamo chiudere questa breve carrellata senza citare quello che da molti è considerato il più celebre fra i cocktail analcolici: lo Shirley Temple. Diverse le ipotesi che ruotano intorno alla nascita di questo drink, creato negli anni ‘30 in omaggio alla piccola diva di Hollywood: una prima versione attribuisce la paternità della bevanda al ristorante Chasen’s di Beverly Hills, una seconda al Royal Hawaiian Hotel di Honolulu, un’altra ancora al Brown Derby Restaurant di Hollywood.
Comunque siano andate le cose, lo Shirley Temple è diventato negli anni un drink famosissimo, adatto in particolare a chi ama i sapori dolci. Quella che vi proponiamo è la ricetta base, ma esistono diverse varianti. Per esempio, può essere aggiunta dell’aranciata o della soda al limone; inoltre, il quantitativo di granatina può variare in base al grado di dolcezza che si vuole conferire alla bevanda.
Ingredienti per 1 persona
- 20 ml di granatina
- 1 fettina di limone
- ghiaccio q.b.
- fill up di Ginger ale
- 1 ciliegina candita per guarnire
Procedimento
- Mettete la granatina nel bicchiere e aggiungete il ghiaccio;
- Versate il Ginger ale fino a riempire il bicchiere e mescolate tutto con cura;
- Completate la bevanda guarnendola con la ciliegina candita e la fetta di limone.
Se cercate ulteriori spunti per gustosi cocktail analcolici per l’estate 2019, perché non date un’occhiata anche alle nostre proposte a base di Cold Brew?
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L’importanza dei corsi di formazione per baristi e i vantaggi della SCA Certification Coffee
Damian Burgess, originario della Nuova Zelanda, nel 2008 è entrato a far parte del team di Caffè Vergnano, acquisendo negli anni una formazione completa che lo porta oggi ad essere il punto di riferimento dell’Accademia Vergnano, ente d’eccellenza per la preparazione professionale dei baristi. “La formazione - secondo Burgess – “è un aspetto cardine della professionalità di un barista e, di conseguenza, dell’attività in cui opera come titolare o come dipendente. Attraverso corsi per baristi che coniugano teoria e pratica è possibile apprendere le migliori tecniche di lavoro e specializzarsi”.
A questo si aggiunge il valore offerto dai corsi che danno la possibilità di ottenere la SCA Certification Coffee. Si tratta del diploma riconosciuto a livello internazionale che attesta le capacità e l'esperienza di un professionista che lavora nel mondo del caffè. Un vero e proprio “passaporto”, dunque, che dimostra il possesso di competenze di livello avanzato.
La SCA Certification Coffee è promossa dalla Speciality Coffee Association, la più importante autorità garante dell’eccellenza del caffè, e solo gli enti di formazione che garantiscono specifici standard qualitativi sono abilitati al riconoscimento di tale certificazione.
Cosa deve fare un professionista per ottenere il diploma? Quali sono i corsi per baristi a cui partecipare? Per conseguire la SCA Certification Coffee è necessario seguire un percorso formativo personalizzabile, suddiviso nelle diverse discipline previste dalla Speciality Coffee Association. Al termine di ogni corso bisogna affrontare un esame che prevede l’assegnazione di un certo numero di crediti in base al livello superato; all’ottenimento di 100 crediti SCA si ottiene la certificazione SCA. Vediamo più nel dettaglio come funziona lo SCA Coffee Skills Program e che cosa offre, da questo punto di vista, l’Accademia Vergnano.
SCA Certification Coffee: la possibilità di conseguirla presso l’Accademia Vergnano
L’Accademia Vergnano è uno dei primi SCA Premier Trainer Campus in Italia. Ciò significa che, presso la sua sede di Chieri (Torino), si possono seguire i sei moduli formativi previsti dallo SCA Coffee Skills Program. E' possibile anche sostenere gli esami finalizzati all’ottenimento della certificazione. I sei moduli sono:
- Introduction to coffee
- Barista Skills
- Brewing
- Roasting
- Green Coffee
- Sensory Skills
Come anticipato, il superamento della prova finale consente di ottenere un punteggio specifico (5, 10 oppure 25 crediti) sulla base del livello del corso frequentato. Il livello può essere Foundation, Intermediate o Professional: il primo permette di padroneggiare le competenze di base di una specifica disciplina; il secondo è rivolto a chi ha già delle basi in un determinato campo e vuole migliorare le proprie abilità; il terzo offre l’opportunità di acquisire conoscenze specialistiche di alto livello.
I vantaggi offerti dai corsi per baristi dell’Accademia Vergnano
Cosa ci si porta a casa frequentando i corsi per baristi proposti dall’Accademia Vergnano? Quali sono, nel concreto, le capacità immediatamente spendibili una volta tornati dietro al bancone?
Chi desidera lavorare nel mondo della caffetteria potrà conoscere più da vicino la filiera del caffè, comprendere le differenze tra le principali specie. Imparerà anche a realizzare un cappuccino e un espresso perfetti grazie al corso Barista Skills Foundation. Questo percorso si amplia e approfondisce ulteriormente nei livelli Intermediate e Professional. Questi consentono di accrescere e perfezionare le proprie tecniche, anche da un punto di vista gestionale e con uno sguardo alla Latte Art.
Per chi è maggiormente interessato alle tecniche estrattive, ci sono invece i corsi di brewing. Oggi le caffetterie offrono una grande varietà di metodi di estrazione differenti, come ad esempio il Cold Brew, perciò è molto importante conoscere le principali alternative al classico espresso. Saper padroneggiare nuovi strumenti come la V60, la Chemex o la French Press, ad esempio, può fare davvero la differenza. Grazie al livello Foundation potrete muovere i primi passi nel mondo del brewing. Conoscerete i sistemi estrattivi principali e metterete all’opera quanto imparato attraverso delle prove pratiche. Le esercitazioni si fanno più intense nel livello Intermediate. Il Professional si spinge più nel dettaglio, fornendo anche nozioni di tipo tecnico e scientifico per diventare dei veri esperti di brewing.
Volete saperne di più su tostatura, metodi di coltivazione e lavorazione del caffè? In tal caso, il corso Roasting Foundation e il corso Green Coffee Foundation faranno al caso vostro. Se con Roasting Foundation apprenderete le basi della tostatura, con Green Coffee Foundation intraprenderete un viaggio verso le origini del caffè per conoscere qualcosa in più su piantagioni, monorigine e metodi di trasporto. L’obiettivo è esplorare gli aromi e perfezionare le vostre abilità sensoriali? In tal caso, Damian Burgess consiglia il modulo Sensory Skills che, suddiviso sempre in tre livelli, permette di imparare a valutare il caffè, riconoscere pregi e difetti di una tazzina e utilizzare la giusta terminologia.
Se desiderate maggiori informazioni su questi e altri corsi per baristi proposti da Caffè Vergnano, e capire meglio il funzionamento della SCA Certification Coffee, potete visitare il sito dell’Accademia.
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Aprire un bar è un’attività imprenditoriale ambiziosa e capire quanto costa avviarla è il primo passo per il successo. Ritrovo per eccellenza, la caffetteria è il luogo dove la mattina comincia, dove si può pranzare e dove la giornata può terminare con un aperitivo.
Questi bar si ritrovano spesso in romanzi e canzoni: conosciamo tutti i quattro amici al bar di Gino Paoli, loro, “che volevano cambiare il mondo”. E ci ricordiamo le leggende raccontate da Stefano Benni in Bar Sport, così come abbiamo cantato insieme a Vasco che ci saremmo ritrovati “come star a bere del whisky al Roxy Bar”.
La passione per la ristorazione, l’accoglienza dei clienti e la ricerca di un format originale possono rendere l’apertura di un bar un’attività davvero appagante. Ma quanto costa, oggi in Italia, aprire un bar?
In questo articolo cercheremo di rispondere a questa domanda, tenendo conto dei diversi step da compiere...
Aprire un bar: le principali voci di costo
Un bar nel centro storico di una grande città d’arte è sicuramente diverso da un bar in periferia. Così, avviare un’attività in una località turistica è diverso dal gestire un bar nella viuzza di un paesino.
È importante ricordare che ogni bar rappresenta una realtà a sé, sia per collocazione geografica sia per il target di clientela che intende attirare. Ma, indipendentemente da questi fattori, ci sono voci di costo che rimangono più o meno invariate. In questo articolo le esaminiamo insieme, ricordando che sono stime indicative per dare un’idea generale di quanto può essere una cifra totale realistica per aprire un’attività di questo tipo.
La burocrazia
Le spese burocratiche sono quelle relative ad autorizzazioni, richieste di conformità, eventuali passaggi di licenza, registrazioni e consulenze di professionisti (notaio/ avvocato). Si stima che, per l’apertura di un bar, possano ammontare a circa 10.000 euro.
Il locale
Lo spazio adibito a bar implica indubbiamente delle spese: potrebbero essere di affitto, di ristrutturazione, di manutenzione, a cui ovviamente si aggiungono le utenze (acqua, gas, luce, riscaldamento, connessione wifi, eccetera) e le spese di pulizia. Da non sottovalutare, poi, eventuali costi per assicurazioni che coprano eventuali danni e furti.Queste spese possono variare molto a seconda delle necessità, dell’ubicazione del locale e della grandezza degli spazi, ma si aggirano indicativamente intorno ai 20.000 euro.
Arredi e macchinari
Anche gli allestimenti possono incidere molto sulle spese di apertura di un locale: in questo caso bisogna distinguere tra arredi, ovvero tutto ciò che ha a che fare con la scelta di bancone, tavoli, sedie, scaffali ed elementi “decorativi” e macchinari, come macchine per il caffè, vetrine, frigo, congelatore, etc... Se gli arredi del primo tipo possono avere costi variabili, anche molto bassi, a seconda del tipo di arredamento scelto, quelli della seconda tipologia rappresentano un investimento sostanzioso, perché si tratta di grandi elettrodomestici. In generale, possiamo stimare almeno 30.000 euro per i macchinari e almeno 20.000 per gli arredi, per un totale di 50.000 euro.
Materie prime
In questa voce di costo possiamo inserire tutto ciò che permetterà di dare il servizio di ristorazione, che sia solo caffetteria o anche piccola cucina: ingredienti, preparati, alimenti e bevande per cui possiamo considerare un investimento iniziale di circa 20.000 euro.
Personale
I costi relativi al personale sono gli stipendi, le tasse, i corsi di formazione necessari, le spese legali, eventuali assicurazioni: non è detto che sia necessario personale aggiuntivo, ma se lo fosse, stimiamo almeno 10.000 euro per assumere una persona. Inoltre, ricordiamo che se il bar è a conduzione familiare, sono previsti sgravi fiscali per le assunzioni.
Comunicazione e pubblicità
Promuovere la propria attività è sicuramente importante e oggi, grazie alla comunicazione online, alcuni passaggi possono essere più semplici ed immediati. Se si decide di fare promozione sia online (sito, social network, campagne pubblicitarie) che con metodi di promozione tradizionali (volantini, locandine, pubblicità cartacea), si può stimare un investimento iniziale di circa 10.000 euro.
Bar nuovo o attività rilevata: che differenza c’è?
Prima di fare una rapida somma e capire quanto può costare oggi aprire un bar in Italia, approfondiamo brevemente anche le differenze di costi tra l’apertura di un bar nuovo e il rilevamento di un’attività preesistente.
I costi per aprire un bar ex novo
Se il bar è un’attività nuova, l’investimento iniziale sarà concentrato principalmente su ciò che riguarda arredi e macchinari, e sarà sicuramente importante stanziare un budget per la comunicazione del nuovo locale.
I costi per rilevare un’attività
Se l’attività viene rilevata, invece, la maggioranza dei costi dovrà essere allocata negli adempimenti burocratici: compravendita, adeguamento, passaggio di proprietà, notaio, eventuali intermediari, e si potrà invece risparmiare sui costi di arredi e macchinari.
Quanto costa aprire un bar? La cifra ipotizzata
Ora che abbiamo valutato le diverse voci di costo, possiamo stimare che per aprire un bar siano necessari almeno 110.000 euro di investimento iniziale.
Concludiamo con alcuni consigli rivolti a chi sta valutando di aprire un bar e vuole calibrare bene l’investimento iniziale:
- informatevi bene su agevolazioni fiscali, finanziamenti e contributi: sono presenti soprattutto per imprenditoria giovanile e imprese a conduzione familiare;
- valutate con attenzione la scelta delle materie prime e prediligete sempre alimenti che garantiscano qualità e freschezza;
- scegliete una buona miscela di caffè, la vostra clientela se ne accorgerà senza dubbio;
- considerate anche i servizi aggiuntivi che il vostro bar può fornire, per esempio allestimenti di buffet per eventi e ricorrenze, oppure wi fi, libri e giornali o magari tavoli per studiare e lavorare;
Se siete alla ricerca di altre idee e spunti per aprire un bar vi consigliamo anche la lettura di questo articolo.
Ed infine, in bocca al lupo per la vostra avventura, vi auguriamo che nel vostro bar possano iniziare la giornata molte persone, tra cappuccini, brioche e un “buongiorno” detto col sorriso!
[post_title] => Quanto costa aprire un bar? Ecco tutto quello che c’è da sapere [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => quanto-costa-aprire-un-bar [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-09-10 05:00:21 [post_modified_gmt] => 2019-09-10 03:00:21 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/quanto-costa-aprire-un-bar/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) ) [post_count] => 9 [current_post] => -1 [before_loop] => [in_the_loop] => [post] => WP_Post Object ( [ID] => 68664 [post_author] => 5 [post_date] => 2018-11-22 15:36:04 [post_date_gmt] => 2018-11-22 14:36:04 [post_content] => Un bar vale l'altro? Non sempre è vero. Luogo di passaggio o punto di ritrovo, quello che fa davvero la differenza e che lo contraddistingue è la proposta, le idee originali da mettere in campo per procacciarsi clienti e fidelizzarli.Non solo caffè
Un bar di successo attira frequentatori per i motivi più diversi. Per citarne solo alcuni:- c'è chi lo sceglie perché non intende rinunciare al barista di fiducia
- qualcuno cede alla comodità della vicinanza a casa o al luogo di lavoro
- chi perché proprio in quel locale si riunisce da sempre con gli amici storici