Angolo del barista

Cosa succede quando l’atmosfera natalizia incontra il profumo del caffè? Possono nascere ricette speciali per Christmas Coffee semplicemente deliziosi! Oggi vogliamo proporre cinque ricette per dare […]

Il Best Barista 2013 viene dalla Turchia, sia chiama Soner e ha sbaragliato nella finale alla Fiera Host gli altri concorrenti. È stato il migliore per […]

Richieste assurde al bar, combinazioni alle quali nemmeno le menti più fantasiose riescono ad arrivare. Al bar il caffè lo si beve in tutti i modi. […]

Professionalità in crescita e senza frontiere, l’espresso italiano “si impara”, con tanta tecnica (e passione). Ecco come in Grecia, Polonia e Malesia.

I mondiali di calcio sono cominciati e, appassionati e non, non si perdono una partita. Soprattutto quando a scendere in campo è l’Italia. Forza Azzurri! E’ […]

I mondiali di calcio sono cominciati e, appassionati e non, non si perdono una partita. Soprattutto quando a scendere in campo è l’Italia. Forza Azzurri! E’ […]

Il cappuccino deve essere perfetto, perché determina le sorti di un bar. Ecco perché, e come correre ai ripari.

Non solo long drink, spritz e mojito, il caffè ritorna come ingrediente trendy – con cui un grande barman deve confrontarsi. Ecco i consigli del Miglior […]

Paese in cui vai, usanza che trovi. Italia, Turchia, Stati Uniti: in ciascuno è possibile assaporare tanti tipi di caffè diversi. La versione italiana è la […]
WP_Query Object ( [query] => Array ( [category_name] => angolo-del-barista-blog ) [query_vars] => Array ( [category_name] => angolo-del-barista-blog [error] => [m] => [p] => 0 [post_parent] => [subpost] => [subpost_id] => [attachment] => [attachment_id] => 0 [name] => [pagename] => [page_id] => 0 [second] => [minute] => [hour] => [day] => 0 [monthnum] => 0 [year] => 0 [w] => 0 [tag] => [cat] => 492 [tag_id] => [author] => [author_name] => [feed] => [tb] => [paged] => 0 [meta_key] => [meta_value] => [preview] => [s] => [sentence] => [title] => [fields] => [menu_order] => [embed] => [category__in] => Array ( ) [category__not_in] => Array ( ) [category__and] => Array ( ) [post__in] => Array ( ) [post__not_in] => Array ( ) [post_name__in] => Array ( ) [tag__in] => Array ( ) [tag__not_in] => Array ( ) [tag__and] => Array ( ) [tag_slug__in] => Array ( ) [tag_slug__and] => Array ( ) [post_parent__in] => Array ( ) [post_parent__not_in] => Array ( ) [author__in] => Array ( ) [author__not_in] => Array ( ) [search_columns] => Array ( ) [post_type] => Array ( [0] => post [1] => blog ) [orderby] => date [order] => ASC [ignore_sticky_posts] => [suppress_filters] => [cache_results] => 1 [update_post_term_cache] => 1 [update_menu_item_cache] => [lazy_load_term_meta] => 1 [update_post_meta_cache] => 1 [posts_per_page] => 9 [nopaging] => [comments_per_page] => 50 [no_found_rows] => ) [tax_query] => WP_Tax_Query Object ( [queries] => Array ( [0] => Array ( [taxonomy] => category [terms] => Array ( [0] => angolo-del-barista-blog ) [field] => slug [operator] => IN [include_children] => 1 ) ) [relation] => AND [table_aliases:protected] => Array ( [0] => wp_term_relationships ) [queried_terms] => Array ( [category] => Array ( [terms] => Array ( [0] => angolo-del-barista-blog ) [field] => slug ) ) [primary_table] => wp_posts [primary_id_column] => ID ) [meta_query] => WP_Meta_Query Object ( [queries] => Array ( ) [relation] => [meta_table] => [meta_id_column] => [primary_table] => [primary_id_column] => [table_aliases:protected] => Array ( ) [clauses:protected] => Array ( ) [has_or_relation:protected] => ) [date_query] => [queried_object] => WP_Term Object ( [term_id] => 492 [name] => Angolo del barista [slug] => angolo-del-barista-blog [term_group] => 0 [term_taxonomy_id] => 492 [taxonomy] => category [description] => [parent] => 0 [count] => 124 [filter] => raw [cat_ID] => 492 [category_count] => 124 [category_description] => [cat_name] => Angolo del barista [category_nicename] => angolo-del-barista-blog [category_parent] => 0 ) [queried_object_id] => 492 [request] => SELECT SQL_CALC_FOUND_ROWS wp_posts.ID FROM wp_posts LEFT JOIN wp_term_relationships ON (wp_posts.ID = wp_term_relationships.object_id) LEFT JOIN wp_icl_translations wpml_translations ON wp_posts.ID = wpml_translations.element_id AND wpml_translations.element_type = CONCAT('post_', wp_posts.post_type) WHERE 1=1 AND ( wp_term_relationships.term_taxonomy_id IN (492) ) AND ((wp_posts.post_type = 'post' AND (wp_posts.post_status = 'publish' OR wp_posts.post_status = 'acf-disabled' OR wp_posts.post_status = 'mapped' OR wp_posts.post_status = 'needs_update')) OR (wp_posts.post_type = 'blog' AND (wp_posts.post_status = 'publish' OR wp_posts.post_status = 'acf-disabled' OR wp_posts.post_status = 'mapped' OR wp_posts.post_status = 'needs_update'))) AND ( ( ( wpml_translations.language_code = 'it' OR 0 ) AND wp_posts.post_type IN ('post','page','attachment','wp_block','wp_template','wp_template_part','wp_navigation','blog','product','product_variation','mc4wp-form' ) ) OR wp_posts.post_type NOT IN ('post','page','attachment','wp_block','wp_template','wp_template_part','wp_navigation','blog','product','product_variation','mc4wp-form' ) ) GROUP BY wp_posts.ID ORDER BY wp_posts.post_date ASC LIMIT 0, 9 [posts] => Array ( [0] => WP_Post Object ( [ID] => 68805 [post_author] => 5 [post_date] => 0020-12-28 06:18:25 [post_date_gmt] => 0020-12-28 05:28:29 [post_content] =>Cosa succede quando l’atmosfera natalizia incontra il profumo del caffè? Possono nascere ricette speciali per Christmas Coffee semplicemente deliziosi!
Oggi vogliamo proporre cinque ricette per dare il via al periodo delle festività con preparazioni originali, per stupire i clienti al bar, ma anche amici e parenti a casa.
Mettete della buona musica, accendete un filo di lucine, e preparatevi a gustare questi squisiti caffè natalizi!
Caffè viennese lungo, con panna e cioccolato fondente
![]()
Questo caffè è l’ideale per soddisfare i gusti più raffinati di chi non ama preparazioni troppo elaborate: nasce infatti dall'incontro del caffè con il cioccolato fondente e la panna.
Ingredienti (per 2 tazzine):
- 2 o 3 cucchiaini di caffè in polvere miscela Vergnano
- panna montata
- cioccolato fondente o extra fondente a seconda dei gusti
Preparazione:
Fate bollire l'acqua, preparate una bella tazza capiente e appoggiate sopra il filtro: aggiungete sopra di esso la miscela, versate pian piano l'acqua calda, e filtrate il caffè. Se preferite, potete preparare il caffè con la moka o con la macchina da espresso: scegliete pure la preparazione e la miscela Vergnano che più si accorda al vostro palato o al gusto dei vostri clienti. A questo punto, versatelo nelle tazzine, aggiungete sopra la panna montata e il cioccolato fondente ridotto in piccole scaglie. Per rendere ancora più natalizio il vostro caffè viennese, potete aggiungere una spolverata di cannella o un po' di granella di amaretto.
Caffè alla scorza d’arancia con sottofondo di cioccolato
![]()
Quello dell’arancia è uno dei profumi natalizi più amati: perché non mescolarlo all’aroma del caffè e al cioccolato?
Ingredienti (per 1 tazzina)
- caffè Vergnano macinato preparato con moka o espresso, come preferite
- 30 gr di cioccolata calda
- panna montata
- scorzette d’arancia e scaglie di cioccolato
Preparazione:
Grattugiate la scorzetta d’arancia sul fondo di una tazzina e versate sopra la cioccolata calda: a questo punto, aggiungete il caffè e, infine, la panna montata. Decorate con altra scorza e scagliette di cioccolato. Aggiungete qualche pralina di zucchero argentata, e il caffè natalizio è servito!
Caffè al Baileys con crema di cioccolato

Il Baileys è un liquore con note alcoliche molto soft, il cui sapore dolce e sofisticato si sposa benissimo con quello del caffè.
Ingredienti (per 1 tazzina):
- caffè Vergnano macinato preparato con moka o espresso, come preferite
- crema di cioccolato fredda
- Baileys
- latte fresco
- cacao in polvere
Preparazione:
Versate la cioccolata fredda nel bicchiere, e colate sopra il caffè. A questo punto, aggiungete il Baileys e, infine, la schiuma di latte montata. Ultimo tocco, una spolverata di cacao in polvere e qualche granello di zucchero di canna.
Caffè con crema di mascarpone, mandorle e amaretti

Frutta secca e sapori caldi creano subito un mood natalizio: la quarta ricetta che proponiamo è una farcitura per il caffè con mascarpone e un topping di mandorle e amaretti.
Ingredienti (per una tazzina)
- caffè Vergnano macinato preparato con moka o espresso, come preferite
- un cucchiaio di crema di mascarpone, preparata con mascarpone fresco, uova e zucchero
- amaretti e mandorle sbriciolati
Preparazione:
Preparate una base sottile di amaretti, su cui versare il caffè appena fatto. A questo punto, create la copertura con la crema di mascarpone, e ultimate il topping con uno strato di amaretti e mandorle sbriciolate. Per aggiungere un tocco natalizio, potete poi decorare con qualche meringa formato mignon.
Irish coffee con noce moscata

In una serata invernale, con i fiocchi di neve che scendono e le luminarie natalizie che scintillano, cosa c’è di meglio di una bevanda calda e rinvigorente come l’Irish coffee?
Questo caffè speciale nasce proprio dalla tradizione irlandese, ed è un mix tra whisky e caffè.
Ingredienti (per 1 bicchiere)
- 10 ml di sciroppo di zucchero
- 35 ml di whisky
- 30 ml di panna montata leggermente
- 90 ml di caffè Vergnano caldo
- noce moscata da grattugiare al momento
- un baccello di vaniglia o un rametto di cannella per la guarnizione
Preparazione:
In un bicchiere tiepido di forma cilindrica, mescolare il whisky e lo sciroppo di zucchero. Aggiungere il caffè caldo e appoggiare poi la panna montata sulla superficie. Spolverate con la noce moscata grattugiata sul momento, aggiungete il baccello di vaniglia o la stecca di cannella e gustate il vostro Irish coffee quando è ancora caldo.
Il periodo natalizio è il momento ideale per realizzare preparazioni creative e gustose: avete già scelto il vostro caffè speciale preferito? Se siete alla ricerca di altre idee per sperimentare delizie a base di caffè, potete dare un’occhiata a tante altre ricette sul blog. Per esempio, perché non accompagnare un caffè speciale con una torta bavarese, o magari una fetta di ciambella cannella e mandorle, perfetta per la stagione invernale?
Il Best Barista 2013 viene dalla Turchia, sia chiama Soner e ha sbaragliato nella finale alla Fiera Host gli altri concorrenti. È stato il migliore per capacità tecniche, organizzazione, empatia con il pubblico e per i suoi segreti su come servire il caffè dalla sua terra d’origine…
Una gara all’insegna della bravura, della velocità, della competenza, della simpatia. La finale di best Barista alla fiera Host 2013 [Salone internazionale dell’ospitalità professionale svoltasi a Milano dal 18 al 22 ottobre scorso] è stato tutto questo e molto altro. Certo, potremmo venire tacciati di essere di parte ma questo lo potrebbe dire solo chi non ha assistito all’enorme affluenza di pubblico accorso all’evento o chi non conosce questa bella competizione. Per questo ve la raccontiamo con il nostro punto di vista, appassionato e coinvolto ma il più possibile oggettivo. Il concorso best Barista è promosso da Caffè Vergnano, che anche quest’anno ha invitato i propri baristi a sfidarsi a colpi di espressi, cappuccini e altre specialità del gusto italiano. Le diverse selezioni nazionali si sono svolte durante il corso dell’anno, e gli 8 finalisti si sono ritrovati a Milano per l’ultima competizione, durata due giorni, dove i partecipanti sono stati valutati da una giuria di esperti.


Richieste assurde al bar, combinazioni alle quali nemmeno le menti più fantasiose riescono ad arrivare. Al bar il caffè lo si beve in tutti i modi. Anche macchiato con il vino rosso…
La pazienza è la virtù dei... baristi, l'unica in grado di far fronte alle miriadi di richieste assurde fatte al bar. Quando si parla di caffè, infatti, gli italiani sono molto (ma molto) esigenti. Non sembrano esistere regole quando si chiede un espresso al bar: ognuno segue le proprie abitudini, i propri riti e il proprio personale piacere, facendo richieste al limite dell’assurdo. Ho sentito chiedere “un accenno di caffè”, o un “caffè schiumato senza latte” o ancora un “caffè lungo, ma non troppo”. Da assidua frequentatrice di bar e amante dell’ormai “banale” espresso (talmente banale che spesso i baristi mi chiedono, con un velo di stupore nella voce, “normale?”) potrei continuare. Come quando ho sentito chiedere un ristretto con la goccia (per poi scoprire che si trattava di una goccia di latte, messa sul cucchiaino per “non sgarrare e non esagerare”).
Ristretto, lungo, macchiato, corretto. Sembrerebbero richieste normali, ma spesso nascondono delle “insidie”. L’accenno di caffè non è nient’altro che un ristretto corto, un “ristrettissimo potrei dire”. Appoggi la bocca alla tazzina ed è già finito. E poi il lungo ma non troppo. Ho visto il barista vacillare e chiedere al cliente di fermarlo quando riteneva opportuno. E ancora un caffè schiumato ma senza latte (con che cosa allora?). E poi il caffè corretto, ma non come lo bevevano i nostri nonni, con la sambuca. Oggi corretto significa con l’aggiunta di nutella, di granelle, di una spruzzata di cacao…

Tazza piccola o tazza grande? Anche le dimensioni giocano un ruolo fondamentale. Se un tempo solo chi beveva il caffè d’orzo aveva il privilegio di poter scegliere, ora sembra che le due alternative siano appannaggio anche degli amanti del caffè. L’espresso, oggi, c’è chi lo beve in tazza grande. Per non parlare del macchiato, che diventa quasi un cappuccino.
Bollente, ma solo per alcuni. Il caffè c’è chi lo beve al limite dell’ustione e chi invece lo ordina e poi lo lascia raffreddare. Ho visto clienti discutere tra di loro, perché “il caffè tiepido proprio non lo si può bere” e altri che si fanno scaldare la tazzina, aprono la bustina di zucchero per essere pronti e non appena servito, lo trangugiano, senza preoccuparsi della temperatura altissima. Perché piace così. Perché ogni palato ha le sue esigenze.
Zucchero, miele, dolcificante. O Fruttosio. C’è chi sostiene che il vero intenditore non aggiunge zucchero. Ma anche qui si tratta di gusti. Zucchero raffinato o zucchero di canna? Ma non solo. C’è chi mette il dolcificante e chi chiede un particolare tipo di miele. E ancora chi chiede il fruttosio…
“Un cappuccino tiepido tendente al caldo”. È questa una delle richieste più assurde che si è sentito fare Silvio Paterno, gestore del Coffee Shop 1882 presso Eataly di via Lagrange a Torino. E ancora un “caffè un po’ lungo ma forte, o un espresso in vetro, ma vetro freddo”. Ma non finisce qui perché alle richieste si aggiungono le domande: “Se bevo questo decaffeinato mi assicura che stanotte dormo?” O ancora: “L’orzo contiene caffeina?”
Ma non è l’unico a dover far fronte a richieste stravaganti. “Un signore mi ha chiesto un ristretto in tazza grande molto macchiato ma senza schiuma e bollente” racconta uno dei ragazzi che lavora al bar con Silvio. “E concludo parlando del più strampalato: un inglese mi ha richiesto un cappuccino…macchiato al vino rosso”.
In ogni caso, anche di fronte alla richiesta più strampalata, il barista deve essere pronto a comportarsi nel migliore dei modi, ecco i nostri consigli!
[post_title] => La pazienza del barista [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => richieste-assurde-bar-caffe [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2013-10-30 08:33:54 [post_modified_gmt] => 2013-10-30 07:33:54 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/richieste-assurde-bar-caffe/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [3] => WP_Post Object ( [ID] => 66976 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-05-21 07:54:56 [post_date_gmt] => 2014-05-21 05:54:56 [post_content] =>Professionalità in crescita e senza frontiere, l’espresso italiano “si impara”, con tanta tecnica (e passione). Ecco come in Grecia, Polonia e Malesia.
Imparare a fare un espresso è facile, farlo bene un po’ meno. Insegnarlo a chi abita a migliaia di chilometri di distanza dall’Italia una sfida vera e propria. L’espresso italiano è un trend in crescita, quanta la sete internazionale di caffè che si registra negli ultimi anni in nuove aree come l’Asia e il Medio Oriente. Ma per portare il Made in Italy e il vero aroma di una tazzina fumante non bastano le macchine e la materia prima, ma tanta competenza e passione. Caffè Vergnano lo sa e da anni è impegnato nella formazione di baristi di alto livello, in grado di valorizzare al meglio il proprio prodotto, di venderlo e comunicarlo – nel nostro paese come all’estero.
Oltre alla storia sede di Torino infatti, Caffè Vergnano ha inaugurato tre sedi della sua Accademia in giro per il mondo, in Grecia, Polonia e Malesia. Tre Paesi molto diversi ma accomunati dalla crescita dei consumi e dalla voglia di bere italiano al 100%.
“La Malesia è la base per raggiungere tutta l’Asia, dove il caffè sta crescendo tantissimo – spiega Damian Burgess, master trainer e responsabile dell’Accademia – la Polonia è un mercato molto bello e dove siamo forti, ad Atene stiamo crescendo nei numeri e nel livello qualitativo. L’Accademia è uno strumento fondamentale per dare un’uniformità al servizio, garantire che l’espresso servito nelle nostre caffetterie sia italiano davvero ed è fondamentale per la distribuzione del caffè ai bar, perché cercano competenza e formazione. All’estero c’è grande richiesta di corsi e informazioni perché la qualità è elevata e spesso in molti paesi c’è una formazione dei baristi ben superiore alla nostra”.
Meglio i baristi esteri di quelli nostrani?
“La caffetteria all’estero è una cosa diversa perché si fanno diversi drink, i baristi usano il sifone ad esempio e devono essere preparati in modo più completo. Nelle caffetterie si trovano anche cose come il filter coffee, che da noi non esiste, la latte art molto più apprezzata e quindi molto richiesta, e quindi il programma dei corsi tiene presente anche di questi aspetti. Ma non facciamo corsi per preparare bevande “all’americana” ricche di zucchero, frutta, sciroppi o altri ingredienti – sarebbe fuorviante perché la nostra tradizione non è quella e perché i clienti dei CoffeeShop Vergnano cercano un prodotto italiano DOC”.
Solo espresso italiano al 100% o si cerca comunque una mediazione con la cultura locale? Come si esporta il caffè italiano in un paese che lo beve da sempre, ma in modo diverso?
“In Grecia hanno una cultura diversa del caffè. Bevono il Freddo, un drink che viene consumato in estate e che è una specie di cappuccino freddo, fatto con un doppio espresso lungo su ghiaccio, shakerato e con aggiunta di latte freddo montato nel blender, quasi una mousse. Resta su due strati ed è quasi un gelato. Il 90% del consumatori in Grecia e Turchia bevono questo ed è giusto offriglielo”.
Come sono gli “alunni”, preparati o digiuni di cultura del caffè?
“In Polonia ad esempio sono bravi, un paese in cui ci sono davvero tanti baristi bravi. C’è tanta voglia di sperimentare, nelle città stanno aprendo tante caffetterie che offrono diversi tipologie di caffè come la french presse. Questo significa che il barista deve essere molto preparato sul prodotto, sui metodi di estrazione, su diversi metodi di preparazione. E loro sono molto bravi”.
E in Malesia? Lì la cultura del caffè non esite…
“A Kualalampur in Malesia la loro cultura del caffè è basata sul White coffee, un caffè molto zuccherato, ma l’espresso sta crescendo tantissimo, soprattutto grazie ai giovani. Essendo una cosa nuova ci tengono molto a farla bene, vogliono offrire un’alta qualità, ma lavorano in modo diverso, con molto ordine e con poca fantasia. A fare il caffè imparano subito molto bene, in modo rigoroso, ma ci troviamo ad insegnare una cosa diversa e più difficile di regole e pulizie. Un barista ovunque sia deve amare il prodotto, e questo viene prima della tecnica: ecco perché nella nostra Accademia instilliamo prima di tutto la passione”.
[post_title] => Baristi: accademie nel mondo [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => espresso-italiano-senza-frontiere-come-diventare-perfetti-baristi [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-05-21 07:54:56 [post_modified_gmt] => 2014-05-21 05:54:56 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/espresso-italiano-senza-frontiere-come-diventare-perfetti-baristi/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [4] => WP_Post Object ( [ID] => 67030 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-06-17 12:15:09 [post_date_gmt] => 2014-06-17 10:15:09 [post_content] => I mondiali di calcio sono cominciati e, appassionati e non, non si perdono una partita. Soprattutto quando a scendere in campo è l'Italia. Forza Azzurri! E' questa la frase che dallo scorso 12 giugno aleggia nell'aria e che compare in tantissimi post sui vari social network. Ma gli italiani dove amano guardare la partita? Navigando in rete si scopre che il luogo prediletto è il bar, dove si può tifare, gioire o arrabbiarsi, in compagnia di amici e sconosciuti, sorseggiando un drink e sgranocchiando qualche prelibatezza. Il bar, dunque, che è il posto dove la gente ama socializzare e scambiare quattro chiacchiere, diventa anche il luogo ideale per condividere la propria fede calcistica. Davanti ad un maxischermo con accanto amici, colleghi o parenti, si può discutere del gioco, gustando un cocktail, mangiando un panino o nel caso si dovessero fare le ore piccole, assaporando un ottimo caffè. Tutti insieme, uomini e donne. Perché si sa, quando a giocare è la Nazionale anche le donne sfoderano il loro lato sportivo e si mescolano a mariti e fidanzati per tifare insieme con loro. On-line c'è una vera mappa dei locali pronti ad ospitare i tifosi: da nord a sud la fede calcistica accomuna tutti. E guardare i mondiali di calcio al bar diventa un rito, una tradizione alla quale gli italiani non sanno proprio rinunciare. [post_title] => I mondiali di calcio? Gli italiani amano guardare le partite al bar. [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => i-mondiali-di-calcio-gli-italiani-amano-guardare-le-partite-al-bar [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-06-17 12:15:09 [post_modified_gmt] => 2014-06-17 10:15:09 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/i-mondiali-di-calcio-gli-italiani-amano-guardare-le-partite-al-bar/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [5] => WP_Post Object ( [ID] => 67031 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-06-17 12:15:09 [post_date_gmt] => 2014-06-17 10:15:09 [post_content] => I mondiali di calcio sono cominciati e, appassionati e non, non si perdono una partita. Soprattutto quando a scendere in campo è l'Italia. Forza Azzurri! E' questa la frase che dallo scorso 12 giugno aleggia nell'aria e che compare in tantissimi post sui vari social network. Ma gli italiani dove amano guardare la partita? Navigando in rete si scopre che il luogo prediletto è il bar, dove si può tifare, gioire o arrabbiarsi, in compagnia di amici e sconosciuti, sorseggiando un drink e sgranocchiando qualche prelibatezza. Il bar, dunque, che è il posto dove la gente ama socializzare e scambiare quattro chiacchiere, diventa anche il luogo ideale per condividere la propria fede calcistica. Davanti ad un maxischermo con accanto amici, colleghi o parenti, si può discutere del gioco, gustando un cocktail, mangiando un panino o nel caso si dovessero fare le ore piccole, assaporando un ottimo caffè. Tutti insieme, uomini e donne. Perché si sa, quando a giocare è la Nazionale anche le donne sfoderano il loro lato sportivo e si mescolano a mariti e fidanzati per tifare insieme con loro. On-line c'è una vera mappa dei locali pronti ad ospitare i tifosi: da nord a sud la fede calcistica accomuna tutti. E guardare i mondiali di calcio al bar diventa un rito, una tradizione alla quale gli italiani non sanno proprio rinunciare. [post_title] => I mondiali di calcio? Gli italiani amano guardare le partite al bar. [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => i-mondiali-di-calcio-gli-italiani-amano-guardare-le-partite-al-bar-2 [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-06-17 12:15:09 [post_modified_gmt] => 2014-06-17 10:15:09 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/i-mondiali-di-calcio-gli-italiani-amano-guardare-le-partite-al-bar-2/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [6] => WP_Post Object ( [ID] => 67075 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-07-10 11:57:07 [post_date_gmt] => 2014-07-10 09:57:07 [post_content] =>Il cappuccino deve essere perfetto, perché determina le sorti di un bar. Ecco perché, e come correre ai ripari.
“Perdi un cappuccino, perdi un cliente” ne è convinto Damian Burgess, coffee trainer SCAE e a capo dell’Accademia del caffè Vergnano che in anni di lavoro e di viaggi ha maturato la certezza di come questa bevanda possa fare le sorti di un bar. Forse anche più di un buon espresso.
Il bar viene scelto dai clienti prevalentemente per due cose, la brioche e il cappuccino del mattino. Se offri questi due prodotti scadenti, o comunque inferiori alla qualità dei tuoi vicini, perdi o limiti gli incassi della prima colazione – spiega Damian. Ma quel che è peggio è che il cliente tende ad essere abitudinario, e a tornare nello stesso bar per il caffè di metà mattina, del dopo pranzo o della pausa pomeridiana. Se non si entra alle 8 si rischia di non entrare per il resto della giornata…
“La colazione è un momento fondamentale come biglietto da visita ma fortunatamente è facile migliorare” spiega Damian. Se le brioche si acquistano già pronte, e basta quindi non fermarsi al primo fornitore disponibile, per fare un buon cappuccino basta un po’ di pratica e qualche consiglio.
Incredibile quanti baristi e proprietari di locali non sappiano fare un buon cappuccino e si rivolgano al corso Cappuccino perfetto, cavallo di battaglia dell’Accademia del caffè Vergnano! In molti imparano facendo semplicemente pratica, o osservando qualcuno di più esperto, ma non è così semplice imparare da chi non sa insegnare. Quattro ore di poca teoria e tanta pratica e alla fine della giornata si raggiunge un livello qualitativo superiore.

Tre gli elementi principali del corso e di un cappuccino perfetto: come scegliere il latte, come montarlo e come versarlo.
Il latte è diverso da mucca a mucca, a seconda di cosa mangiano, della pastorizzazione e del tipo di lavorazione fatta nelle diverse centrali del latte. I fattori sono davvero tanti e certi giorni - assicura Damian - il latte non monta nemmeno ai migliori! Non è colpa del barista, potrebbe essere successo qualcosa durante la pastorizzazione, o l’aver interrotto la catena del freddo. Nulla di grave per la salute ma fondamentale per fare un cappuccino. Se il latte raggiunge i 13° ad esempio si produce un enzima che impedisce al latte di montare perché distrugge le proteine del siero che consentono di immettere ed intrappolare aria.
Il latte migliore è sicuramente quello di Alta Qualità, fresco, freddo e appena estratto dal frigorifero, montato una volta sola nel suo bricco individuale. Lasciare il latte fuori dal frigorifero o usare una lattiera comune è uno dei segni di un bar poco attento alla qualità. [leggi il nostro articolo].
E come capire se il latte è montato alla perfezione? “Se il latte è montato alla perfezione non serve battere sul banco la lattiera e non serve usare un cucchiaio. Se serve fare una di queste cose è perché il latte non è montato in uniformemente ed è diviso fra parte liquida e parte solida”. Un cappuccino perfetto però vuole un latte amalgamato in modo uniforme.
E l’espresso? L’espresso conta, più di quanto si creda perché nel cappuccino il gusto lo dà lui, molto più che il latte. La dimensione della tazzina è stata studiata per bilanciare il sapore del caffè con quello del latte, fino all’equilibrio perfetto. Poi servono polso fermo e buona manualità per aggiungere la crema di latte nella tazzina, magari con un po’ di latte art.
[post_title] => Perdi un cappuccino, perdi un cliente [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => cappuccino-perfetto-importanza-bar-colazione [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-07-10 11:57:07 [post_modified_gmt] => 2014-07-10 09:57:07 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/cappuccino-perfetto-importanza-bar-colazione/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [7] => WP_Post Object ( [ID] => 67095 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-07-29 05:50:16 [post_date_gmt] => 2014-07-29 03:50:16 [post_content] =>Non solo long drink, spritz e mojito, il caffè ritorna come ingrediente trendy – con cui un grande barman deve confrontarsi. Ecco i consigli del Miglior Bartender d’Italia
Non solo marocchini e beveroni all’americana, l’arte di miscelare il caffè e di usarlo come ingrediente nei drink è fondamentale anche per un bartender di livello. Soprattutto oggi, che il caffè sta tornando ad essere un nuovo grande classico nelle carte dei cocktail dei migliori locali.
Per scoprire tendenze, consigli e una ricetta esclusiva, abbiamo intervistato Claudio Perinelli, Miglior Bartender d’Italia al Diageo Reserve World Class 2014 – la competizione internazionale che celebra l’arte della mixology e che vede sfidarsi ogni anno i migliori bartender di 50 paesi nel mondo.
Il caffè è un ingrediente su cui un barista di livello si deve misurare?
Assolutamente sì, sia che il bartender lavori in orario diurno (definito per l’appunto barista) o in orario notturno da american bar (bartender). Questo perché i nostri clienti ci chiedono il caffè non solo a colazione o dopo i pasti ma a qualsiasi orario. Tante persone pensano sia semplice fare un buon espresso ma un ottimo caffè nasce da uno studio e una professionalità altissima. Un bartender di livello deve assolutamente conoscere ogni step della lavorazione del caffè che andrà a servire, dalla sua origine, al tipo di tostatura fino alla miscela. Deve saper maneggiare alla perfezione il macinadosatore e la pressatura per poter preparare ed esprimere tutte le migliori qualità del caffè. Se un caffè viene ritenuto non buono dal cliente, difficilmente verrà a riferircelo perché tanto ha speso solamente 1€, ma di sicuro non tornerà ancora. Quindi si, un barista di livello deve anche sapersi misurare con il caffè.
Cocktail al caffè: un classico o una novità?
I cocktail a base di caffè esistono praticamente da sempre, qualche tempo fa veniva inserito nei cocktail (già erogato, espresso o moka) direttamente come semplice ingrediente ma negli ultimi anni con lo sviluppo di nuove tecniche di miscelazione e di infusione si sta cercando di sfruttare al massimo questo splendido prodotto, soprattutto in Italia che come sappiamo vanta una grande tradizione su questo. Oggi si cerca di partire non solamente dal caffè pronto ma anche dai chicchi tostati o dalla polvere di caffè, ad esempio per creare infusioni istantanee, produrre liquori “homemade”, fare affumicature, creare sciroppi o addirittura fare degli zuccheri o dei sali al caffè per guarnire i cocktail e darvi un ulteriore sapore.
Moka o espresso nei cocktail al caffè? E come usare la polvere pura?
Per esaltare al meglio il gusto del caffè consiglio l’espresso come ingrediente semplice, mentre il moka per le preparazioni di liquori o sciroppi. Questo perché cambiando il profilo aromatico e l’intensità delle due erogazioni riusciamo ad esprimere al massimo i sentori. La polvere pura possiamo utilizzarla per creare ad esempio degli zuccheri o dei sali aromatizzati al caffè (da utilizzare magari su un classico Margarita per donargli un twist in più), per eseguire affumicature a base di legni aromatizzati al caffè o addirittura (con le giusta tecnica) affumicandolo direttamente. Possiamo anche spolverarla su degli accompagnamenti a base di frutta che si abbinano perfettamente con il cocktail.
Meglio come aperitivo, o come dopocena?
Il caffè trova spazio maggiormente a colazione e dopo i pasti, ma viene consumato senza orario anche durante tutto l’arco della giornata, me se utilizzato come base per cocktail lo consiglio espressamente dopocena perché è sicuramente il momento migliore per apprezzarlo quando le papille gustative lo richiamano maggiormente!
Un consiglio per i baristi “casalinghi” che vogliono provare a fare un cocktail semplice a casa propria con pochi ingredienti. Che cosa consigli?
Ai baristi casalinghi consiglierei un semplice cocktail che esprima al meglio il gusto aromatico di caffè Vergnano, come il mio Desiderio Espresso.
LEGGI LA RICETTA!
[post_title] => Cocktail al caffè [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => cocktail-caffe-tendenza [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-07-29 05:50:16 [post_modified_gmt] => 2014-07-29 03:50:16 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/cocktail-caffe-tendenza/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [8] => WP_Post Object ( [ID] => 67633 [post_author] => 5 [post_date] => 2015-11-16 06:59:14 [post_date_gmt] => 2015-11-16 05:59:14 [post_content] =>Paese in cui vai, usanza che trovi. Italia, Turchia, Stati Uniti: in ciascuno è possibile assaporare tanti tipi di caffè diversi. La versione italiana è la più nota, ma altri Paesi vantano tradizioni secolari e interessanti.
In Italia il caffè viene preparato nella caffettiera moka e nelle macchine per espresso nei bar. La sua storia è un pezzo importante della cultura italiana: già nel sedicesimo secolo si consumava a Venezia, dove arrivava dai paesi tropicali. La preparazione è molto rapida e da qui deriva il nome con cui è famoso: espresso. In casa si prepara in genere con la moka, una caffettiera prima in alluminio e oggi in acciaio. La macchina per espresso è stata invece inventata tra il diciannovesimo e il ventesimo secolo e oggi sono disponibili in commercio modelli versatili che permettono di gustare ovunque un buon caffè ristretto. In America e in Nord Europa si consuma il caffè all'americana. All'inizio del XX secolo si otteneva mettendo un foglio di carta assorbente in una pentola con fori sul fondo, ma in seguito furono ideate delle macchine che hanno permesso di eliminare del tutto i residui. Il procedimento è semplice e prevede l'inserimento nella macchina di un contenitore con acqua e della polvere nella misura di un cucchiaio per due tazze. Il caffè lungo americano si differenzia dall'italiano per 3 caratteristiche essenziali: la miscela utilizzata è macinata grossolanamente; è preferibile consumare in breve tempo il caffè per non perderne l'aroma; essenziale è l'uso di un filtro da cui prende il nome la sua preparazione (detta appunto "filtrata"). Anche l'Oriente ha un ruolo importante nella storia del caffè: già dal sedicesimo secolo a Instanbul esisteva un locale dove si serviva una bevanda dal gusto forte, che si diffuse ben presto in tutta la città. Dopo un secolo si era talmente affermata che alla corte ottomana veniva preparata attraverso un cerimoniale complesso. Non fu però solo appannaggio dei sovrani, perché entrò a far parte della cultura popolare. Il caffè turco è sempre stato, ad esempio, un grande protagonista nei matrimoni, secondo un rituale ben preciso: per potersi sposare una donna doveva dimostrare di saper fare un buon caffè, altrimenti poteva anche venire rifiutata dal futuro marito deluso; l'uomo a sua volta doveva essere in grado di garantire a sua moglie tutto il necessario: il cezve, un bricco di ottone, una miscela molto fine e non troppo scura di caffè, acqua e zucchero. La maestria delle donne del passato è la stessa ancora oggi e prevede pochi passaggi, tra cui il più importante è l'attesa affinché la polvere si depositi. Girando per il mondo è possibile comunque gustare tanti tipi di caffè, magari meno noti ma non per questo meno affascinanti: in Francia si beve un raffinato café au lait in Spagna si può ordinare il cortado in Irlanda, l'Irish coffee prevede l'aggiunta di whisky, panna e zucchero di canna; in Vietnam si beve il cosiddetto Ca phe da, preparato con latte condensato; in Africa il caffè vanta poteri curativi come il Cafe Touba che in Senegal viene preparato con l'aggiunta di pepe.Cosa succede quando l’atmosfera natalizia incontra il profumo del caffè? Possono nascere ricette speciali per Christmas Coffee semplicemente deliziosi!
Oggi vogliamo proporre cinque ricette per dare il via al periodo delle festività con preparazioni originali, per stupire i clienti al bar, ma anche amici e parenti a casa.
Mettete della buona musica, accendete un filo di lucine, e preparatevi a gustare questi squisiti caffè natalizi!
Caffè viennese lungo, con panna e cioccolato fondente

Questo caffè è l’ideale per soddisfare i gusti più raffinati di chi non ama preparazioni troppo elaborate: nasce infatti dall'incontro del caffè con il cioccolato fondente e la panna.
Ingredienti (per 2 tazzine):
- 2 o 3 cucchiaini di caffè in polvere miscela Vergnano
- panna montata
- cioccolato fondente o extra fondente a seconda dei gusti
Preparazione:
Fate bollire l'acqua, preparate una bella tazza capiente e appoggiate sopra il filtro: aggiungete sopra di esso la miscela, versate pian piano l'acqua calda, e filtrate il caffè. Se preferite, potete preparare il caffè con la moka o con la macchina da espresso: scegliete pure la preparazione e la miscela Vergnano che più si accorda al vostro palato o al gusto dei vostri clienti. A questo punto, versatelo nelle tazzine, aggiungete sopra la panna montata e il cioccolato fondente ridotto in piccole scaglie. Per rendere ancora più natalizio il vostro caffè viennese, potete aggiungere una spolverata di cannella o un po' di granella di amaretto.
Caffè alla scorza d’arancia con sottofondo di cioccolato

Quello dell’arancia è uno dei profumi natalizi più amati: perché non mescolarlo all’aroma del caffè e al cioccolato?
Ingredienti (per 1 tazzina)
- caffè Vergnano macinato preparato con moka o espresso, come preferite
- 30 gr di cioccolata calda
- panna montata
- scorzette d’arancia e scaglie di cioccolato
Preparazione:
Grattugiate la scorzetta d’arancia sul fondo di una tazzina e versate sopra la cioccolata calda: a questo punto, aggiungete il caffè e, infine, la panna montata. Decorate con altra scorza e scagliette di cioccolato. Aggiungete qualche pralina di zucchero argentata, e il caffè natalizio è servito!
Caffè al Baileys con crema di cioccolato

Il Baileys è un liquore con note alcoliche molto soft, il cui sapore dolce e sofisticato si sposa benissimo con quello del caffè.
Ingredienti (per 1 tazzina):
- caffè Vergnano macinato preparato con moka o espresso, come preferite
- crema di cioccolato fredda
- Baileys
- latte fresco
- cacao in polvere
Preparazione:
Versate la cioccolata fredda nel bicchiere, e colate sopra il caffè. A questo punto, aggiungete il Baileys e, infine, la schiuma di latte montata. Ultimo tocco, una spolverata di cacao in polvere e qualche granello di zucchero di canna.
Caffè con crema di mascarpone, mandorle e amaretti

Frutta secca e sapori caldi creano subito un mood natalizio: la quarta ricetta che proponiamo è una farcitura per il caffè con mascarpone e un topping di mandorle e amaretti.
Ingredienti (per una tazzina)
- caffè Vergnano macinato preparato con moka o espresso, come preferite
- un cucchiaio di crema di mascarpone, preparata con mascarpone fresco, uova e zucchero
- amaretti e mandorle sbriciolati
Preparazione:
Preparate una base sottile di amaretti, su cui versare il caffè appena fatto. A questo punto, create la copertura con la crema di mascarpone, e ultimate il topping con uno strato di amaretti e mandorle sbriciolate. Per aggiungere un tocco natalizio, potete poi decorare con qualche meringa formato mignon.
Irish coffee con noce moscata

In una serata invernale, con i fiocchi di neve che scendono e le luminarie natalizie che scintillano, cosa c’è di meglio di una bevanda calda e rinvigorente come l’Irish coffee?
Questo caffè speciale nasce proprio dalla tradizione irlandese, ed è un mix tra whisky e caffè.
Ingredienti (per 1 bicchiere)
- 10 ml di sciroppo di zucchero
- 35 ml di whisky
- 30 ml di panna montata leggermente
- 90 ml di caffè Vergnano caldo
- noce moscata da grattugiare al momento
- un baccello di vaniglia o un rametto di cannella per la guarnizione
Preparazione:
In un bicchiere tiepido di forma cilindrica, mescolare il whisky e lo sciroppo di zucchero. Aggiungere il caffè caldo e appoggiare poi la panna montata sulla superficie. Spolverate con la noce moscata grattugiata sul momento, aggiungete il baccello di vaniglia o la stecca di cannella e gustate il vostro Irish coffee quando è ancora caldo.
Il periodo natalizio è il momento ideale per realizzare preparazioni creative e gustose: avete già scelto il vostro caffè speciale preferito? Se siete alla ricerca di altre idee per sperimentare delizie a base di caffè, potete dare un’occhiata a tante altre ricette sul blog. Per esempio, perché non accompagnare un caffè speciale con una torta bavarese, o magari una fetta di ciambella cannella e mandorle, perfetta per la stagione invernale?