Amanti del caffè, sapevate che il nome “ufficiale” della caffeina è 1,3,7-trimetilxantina? Con questo termine, infatti, si indica la molecola con formula C8H10N4O2 presente in modo naturale nelle piante di caffè, ma anche di tè, cola, guaranà, mate e cacao.
La caffeina ha molte proprietà benefiche, anche se è necessario non esagerare con la sua assunzione. A tal proposito, abbiamo già approfondito quante tazze di caffè sono consigliate al giorno, e anche se c’è più caffeina nel caffè lungo o corto.
Per rimanere in tema, oggi cerchiamo di capire se è vero che il caffè brucia i grassi: pronti a scoprire altri dettagli sulla nostra bevanda del cuore?
Caffeina brucia grassi: le spiegazioni scientifiche in merito
La relazione tra caffè e grasso corporeo esiste, ed è dimostrata da vari studi sull’argomento.
Come vedremo, non possiamo affermare con certezza che la caffeina “bruci” il grasso in eccesso: ciò che fa questa sostanza è rallentare la proliferazione del grasso stesso, e stimolare la produzione di “grasso bruno” che, a differenza del “grasso bianco”, non fa aumentare i trigliceridi, e quindi non fa ingrassare.
Il primo studio che ci fornisce una spiegazione scientifica sull’argomento è stato realizzato dall’Università dell’Illinois nel 2019, pubblicato sulla rivista Journal of Functional Food, ed è stato condotto su un gruppo di topi.
Gli studiosi hanno fatto seguire agli animali una dieta ben precisa, e ad alcuni di essi è stata somministrata anche caffeina: i topi che “hanno bevuto il caffè” hanno preso il 16% in meno di peso e accumulato il 22% in meno di grasso corporeo rispetto a quelli che hanno assunto il prodotto decaffeinato.
Da questo risultato è emerso come la caffeina rallenti la produzione di trigliceridi e quindi aiuti a non accumulare grassi in eccesso.
Un altro studio è stato sviluppato sempre nel 2019 dall’Università di Nottingham e riguarda proprio le differenze tra “grasso bianco” e “grasso bruno”. Il primo è il grasso che possiamo definire nocivo poiché carico di trigliceridi, presente nel corpo in quantità maggiore, e che si replica velocemente; il secondo è il grasso “buono”, che permette di proteggersi dal freddo e di difendere quindi il corpo dagli agenti esterni e che è presente nel corpo in minor quantità. Un maggior presenza di grasso bruno permette a quello bianco di proliferare meno: lo studio citato ha dimostrato che alcuni alimenti, tra cui il caffè, stimolano la produzione proprio di questo grasso “buono”.
Caffeina e controllo del peso, alcune cose da non dimenticare
Per quanto questi studi possano incoraggiare gli amanti della caffeina, consapevoli delle proprietà benefiche che porta, è fondamentale sapere che l’assunzione di caffè in maniera massiccia non è da considerarsi un aiuto per dimagrire.
Chi davvero vuol controllare al meglio la propria salute e il proprio peso corporeo, effettuando una dieta dimagrante se necessario, deve far riferimento a professionisti del settore - medico, dietologo, nutrizionista - mangiare alimenti sani ed equilibrati e fare sport con regolarità.
Il caffè rimane comunque uno dei grandi piaceri della vita, e va assunto sempre nelle quantità corrette.