
Il latte per un cappuccino non è solo di mucca! Il 1° novembre arriva il VegCappuccino Day occasione per scoprire – con un esperto – tutte le alternative di latte vegetale da usare a casa o al bar (buone, e non solo per vegani)
C’è chi di filosofia vegana proprio non ne vuole sentire parlare. Oppure c’è chi la segue scrupolosamente in ogni momento della giornata. Ci sono i simpatizzanti, flexitarian, e poi ci sono i curiosi, che vogliono provare tutto – latte di soia, di riso o di mandorla inclusi – per il puro piacere del palato. Come abbiamo fatto noi in occasione del VegCappuccino Day del 1° novembre 2013. Ma partiamo per gradi. Partiamo dalla colazione. Perché il 1° Novembre si celebra il primo VegCappuccino Day, campagna promossa dall’Associazione Vegani Italiani Onlus in occasione della Giornata Mondiale Vegan. Molti sono i bar italiani che hanno già aderito all’iniziativa. Un cappuccio veg è un cappuccio preparato in modo classico, ma senza latte animale, che viene sostituito con latte vegetale. Cosa sia un cappuccio vegan e come si possa prepararlo, insieme a tante altre delizie vegan, ce lo spiega Luca, proprietario di Soul Kitchen – Vegan and Raw Food di Torino. “Un cappuccino vegano si ottiene con lo stesso procedimento di un cappuccino normale, quindi l’ingrediente di base è il caffè, solo che al latte bovino si sostituisce un latte vegetale. Il migliore è sicuramente quello di soia, poiché tra quelli vegetali, come quello di riso o mandorle, è quello che ha la maggior quantità di materia grassa: fondamentale per ottenere una buona schiuma”. Ma bisogna prestare attenzione: “c’è latte di soia e latte di soia: molte aziende ora stanno selezionando la soia – ne esiste di moltissime tipologie – proprio in base alla quantità di materia grassa, in modo da avere un latte che sia il meno acquoso possibile e che sia qualitativamente migliore”.
