Organico e biologico: facciamo un po’ di chiarezza

Organico e biologico sono sinonimi? Chissà quante volte ci siamo trovati a sentire e ad usare questi due termini pensando che indicassero lo stesso concetto. Ma non è proprio così. Scopriamo insieme come usarli nel modo corretto.

La salvaguardia dell’ambiente diventa sempre più una questione di enorme importanza ed è dunque ormai molto comune ritrovarsi a parlarne. La consapevolezza delle tante fonti di inquinamento che ci circondano e arrivano direttamente sulle nostre tavole, poi, non fa che rendere impellente una reazione di difesa attiva e responsabile della nostra salute.

La scelta bio

Una sana abitudine da mettere in pratica è la scelta ponderata degli alimenti da consumare durante i pasti: mai come oggi è importante scegliere ingredienti che non provengano da zone inquinate o che siano stati coltivati con metodi il più possibile naturali, senza l’uso di pesticidi e diserbanti chimici. Per scegliere il biologico, però, senza incappare in errori o contraffazioni bisogna informarsi bene.

Non cadiamo nel tranello

Leggere e saper interpretare le etichette è fondamentale: capita molto spesso, infatti, di scoprire termini ambigui che non ci dicono nulla. Ci si può trovare, ad esempio, a leggere su una confezione la dicitura “organico” pensando immediatamente che significhi “biologico”. In realtà il termine è piuttosto ingannevole perché gioca sull’immediata assonanza con l’inglese “organic”, che significa proprio “biologico”. Organico, invece, in italiano indica tutti i cibi che non sono processati dall’industria, di origine naturale come frutta, verdura, pesce e carne. Ma non si tratta automaticamente di cibi sani e biologici.

Le certificazioni biologiche

Perché un cibo, organico o no, possa riportare in etichetta la dicitura “biologico”, è necessario che sia stato coltivato secondo i rigidi criteri dell’agricoltura biologica, che l’azienda si sia sottoposta ai dovuti controlli e, nel caso di prodotti processati industrialmente, che gli ingredienti principali siano bio. Gli enti certificatori deputati, inoltre, rilasciano alle aziende che rispettano tutti gli standard richiesti i marchi di certificazione biologica: alcuni esempi, piuttosto comuni, sono il marchio ECOCERT e quello ICEA.

Prodotti “organic”

Organico, insomma, non significa per forza sano e non significa biologico. Può capitare, invece, di trovare la scritta inglese “organic”  su prodotti provenienti dall’estero o italiani ma destinati, oltre che al mercato nazionale, anche a quello estero. In questo caso la dicitura indicherà la provenienza biologica e molto probabilmente questo verrà specificato anche in italiano sulla confezione.

Anche il caffè diventa biologico

Oggi il bio, finalmente, è arrivato anche nelle nostre tazze: gli amanti del caffè, infatti, possono scegliere ottime miscele bio, sfuse o in capsula  per gustare un caffè buono e sano con la consapevolezza di non aver contribuito a inquinare le terre dove è stato coltivato né a mettere a rischio la salute dei coltivatori. Un gesto responsabile, dunque, da replicare nella vita di tutti i giorni.

Scegliere il bio ormai è semplice e sempre più alla portata di tutti. E tu hai mai scelto caffè biologico? Lo trovi facilmente al bar? Raccontaci la tua esperienza.

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