I nostri figli sono nativi
digitali, significa che per loro il mondo digitale è naturale. È un dato di fatto, è "scontato". La musica si trova online e non in CD, i film si acquistano “on demand” con un click (senza uscire di casa), nello smartphone dei genitori c’è un immenso mondo di fotografie, giochi e utilità. Ma allora questo
concetto di “nativo” perché non applicarlo a tante altre sfere della vita quotidiana, a partire dal
rispetto per l’ambiente? Noi adulti siamo cresciuti in un’epoca in cui la tutela del Pianeta non era percepita come emergenza. Non siamo “nativi” in questo ambito, anzi. Ma i nostri figli sì. Per esempio, nelle famiglie in cui si pratica la raccolta differenziata per i bambini è normale che in casa ci siano quattro o cinque diversi bidoni in cui mettere vetro, carta, plastica, umido. Sono “
nativi ricicloni”: bambini che fanno notare alla Nonna che “quel barattolo non va messo nel sacco nero”. A noi il compito di imparare a fare la raccolta differenziata
in modo corretto e
sistematico e passare questa abitudine, attraverso l’
esempio, ai nostri figli.
Ecco qualche consiglio per rendere il tutto più
semplice e divertente:
-riutilizzo: prima di gettare via qualcosa, chiedersi se è possibile riutilizzarla in modo creativo. Con il
cartone si possono costruire infiniti giochi, che in genere diventano i preferiti e più utilizzati dai bambini. I
vasetti di vetro possono diventare molto altro. I fogli di
carta si possono utilizzare su due lati. I rotoli della
carta igienica possono degli utilissimi binocoli…
-accessibilità: sistemare i sacchi per la raccolta differenziata in modo che siano sempre facilmente accessibili da adulti e bambini, soprattutto quelli utilizzati più spesso.
-comprensibilità: organizzarsi con sacchi (o bidoncini) di colore diverso a seconda del materiale da differenziare. Possiamo anche mettere delle etichette con il nome e la figura (es. lattina) del materiale da differenziare. Io l’ho fatto con mia figlia quando ancora non leggeva ed è stato utilissimo.
-divertimento:
differenziare per i bambini può anche essere puro divertimento. Facciamolo diventare un gioco, lo ricorderanno per sempre! Un quiz su “dove va messo questo?” può durare anche ore. E poi ci sono anche gli aggiornamenti! Per esempio, a breve Vergnano lancerà la prima linea di capsule compatibili compostabili, che saranno smaltibili nell’umido. Sarà una vera rivoluzione in molte case: occorrerà aggiornare le etichette e inventare nuovi quiz. Ci potremo organizzare con lavoretti sulla capsula biocompostabile. Non vedo l’ora! -guardarsi in giro: quando siamo fuori casa (es. in spiaggia) cerchiamo insieme ai bambini i punti di conferimento della raccolta differenziata e commentiamo insieme. Classifichiamo in modo spietato: “spiaggia che ama il Pianeta” o “spiaggia che non ama il Pianeta”. Può sembrare un gesto banale, ma aiuta a sviluppare lo spirito critico dei bambini, anche verso i servizi di cui usufruiscono, spingendoli verso scelte di consumo consapevoli. E poi, vale sempre la regola d’oro: tutelare il Pianeta è un
piacere, prima ancora che un dovere. Il modo migliore per educare i nostri figli al rispetto della natura è semplicemente quello di fargliela
conoscere. Solo sviluppando un
profondo rapporto con l’ambiente saranno dei cittadini più civili ed educati di quanto siamo noi oggi. Lo faranno istintivamente: in genere si rispetta ciò che si ama.
Post realizzato con la consulenza tecnica di Carlotta, 6 anni, nativa riciclona. A cura di Raffaella Caso, www.babygreen.it