Nelle abitudini di consumo degli italiani stanno prendendo sempre più piede le capsule del caffè. Complici il gusto, la praticità di utilizzo e la possibilità di assaporare un delizioso caffè proprio “come al bar”, questa tipologia di prodotto è sempre più apprezzata dai consumatori. Un modo tutto nuovo di vivere il rituale del caffè, che però porta con sé un argomento molto delicato: quello dello smaltimento delle capsule. Queste, infatti, non sono facilmente riciclabili e finiscono con l’impattare seriamente sull’ambiente. Vediamo allora come gestire le capsule in plastica e in alluminio dopo il loro utilizzo, e quali sono le possibili alternative green.
Capsule e cialde: prodotti differenti che richiedono un diverso smaltimento
Le capsule del caffè sono state protagoniste di un vero e proprio boom negli ultimi anni, sia a livello nazionale che mondiale. Per quanto riguarda l’Italia, in particolare, si stima che tra il 2011 e il 2014 sia quasi raddoppiato il numero delle famiglie che le utilizzano, passando da 1,5 a 2,6 milioni. Una questione che spesso genera confusione è la distinzione tracapsule e cialde: si tratta della stessa cosa? Questi termini, talvolta usati come sinonimi, si riferiscono in realtà a prodotti diversi per forma e materiali: le cialde sono costituite da due fogli di carta filtro, all’interno dei quali è pressato il caffè; le capsule, invece, si presentano sotto forma di un contenitore rigido di forma cilindrica, generalmente realizzato in plastica o in alluminio. Come vedremo, le due tipologie subiscono uno smaltimento differente, non avendo la stessa composizione.
Lo smaltimento delle capsule del caffè: un serio problema per l’ambiente
La grande diffusione che stanno avendo le capsule del caffè ci pone davanti a un problema di rilievo: la mole di rifiuti che deriva dal loro consumo. La criticità nasce dal fatto che le capsule sono dei bicomponenti, ovvero sono costituite da materiali diversi non facilmente separabili l’uno dall’altro. Se gettate intere, le capsule esauste andrebbero di norma nell’indifferenziato, finendo quindi nelle discariche e negli inceneritori con un impatto ambientale notevole. Abbiamo specificato “intere”, perché in realtà un modo per riciclarle ci sarebbe, ma per farlo in modo corretto è necessario un impegno maggiore da parte del consumatore, che dovrebbe separare manualmente tutti i componenti e gettarli negli appositi contenitori per la raccolta differenziata.
Vediamo allora alcuni suggerimenti per uno smaltimento più ecologico delle capsule attraverso la raccolta differenziata, ricordando di verificare sempre le disposizioni del comune di residenza e di controllare con attenzione il materiale di cui sono composte.
Capsule del caffè e raccolta differenziata
Smaltire le capsule attraverso la raccolta differenziata è possibile, ma è necessario compiere alcuni passaggi per separare i vari materiali con cui sono realizzate.
- Le capsule in plastica sono generalmente composte da un involucro in plastica, una linguetta in alluminio e i residui di caffè. Se volete evitare di gettarle intere nell’indifferenziata, abbracciando un comportamento più favorevole all’ambiente, consigliamo di togliere la linguetta in alluminio e di buttarla nel contenitore dedicato; a questo punto, non vi resta che sciacquare la confezione in plastica dai resti del caffè e riporla nel bidone specifico.
- Le capsule in alluminio, se realizzate al 100% con questo materiale, si possono pulire dal caffè rimasto e gettare nel contenitore apposito, oppure si possono portare nei centri di raccolta. A questo proposito, esistono realtà del settore che da tempo, a fini di riciclo, hanno messo a punto un sistema di recupero delle capsule prodotte.
- Discorso diverso per le cialde che, come quelle di Caffè Vergnano, salvo differenti indicazioni sulla confezione, andrebbero gettate nell’umido, esattamente come i fondi di caffè e le bustine di tè.
Riciclo creativo: un’idea originale per lo smaltimento delle capsule di caffè
Se invece siete fantasiosi e volete cimentarvi in soluzioni creative, potreste considerare l’idea di utilizzare le capsule esauste del caffè, in particolare quelle in alluminio, per dare vita a realizzazioni home made comebijoux, borse, elementi di arredo, segnaposto, orologi… e chi più ne ha più ne metta. Grazie alla loro malleabilità, infatti, le capsule si prestano molto bene alle lavorazioni manuali, un’alternativa simpatica e ingegnosa per il riciclo e lo smaltimento di questi materiali.
Una soluzione amica dell’ambiente: le capsule compostabili
Soluzioni più sostenibili rispetto ai prodotti in plastica e in alluminio esistono: una di queste è rappresentata dalle capsule compostabili. Di cosa si tratta precisamente e che differenza c’è tra un prodotto compostabile e uno biodegradabile? Anche in questo caso, infatti, i termini sono spesso erroneamente confusi. Come spiegato in un precedente articolo, sono definiti biodegradabili i materiali organici che, grazie all’azione di agenti naturali, possono essere scomposti in sostanze più semplici come acqua, anidride carbonica o metano. Un prodotto può essere definito biodegradabile, secondo la normativa europea (EN 13432 del 2002), se riesce a decomporsi almeno per il 90% in 6 mesi; non per forza, però, un prodotto biodegradabile è anche compostabile.
I vantaggi delle capsule compostabili di Caffè Vergnano
Si considera invece compostabile, ovvero che può essere trasformato in compost, un prodotto che, oltre a essere biodegradabile, è in grado di disintegrarsi in meno di 3 mesi. Ma che cos’è precisamente il compostaggio? Si tratta di un processo biologico aerobico controllato dall’uomo, attraverso il quale i materiali organici si trasformano in compost, una miscela di sostanze umificate dall’aspetto simile al terriccio scuro e ricca di sostanze nutritive utili per la coltivazione e l’agricoltura. Le capsule compatibili compostabili, proposte ad esempio da Caffè Vergnano, rappresentano quindi una soluzione ecologica amica dell’ambiente: possono essere tranquillamente gettate nell’umido, senza dover prima separa i vari componenti o eliminare i residui di caffè, rientrando così a far parte del ciclo naturale. Niente rifiuti che impiegheranno anni ed anni a decomporsi, dunque, ma un prodotto che contribuisce alla nascita di nuova vita.
Cosa ne pensate dello smaltimento delle capsule del caffè? Eravate a conoscenza degli aspetti più inquinanti che caratterizzano questo sistema di consumo e delle alternative green oggi disponibili?