Ecosostenibilità: meglio moka, cialda o americano?

Altroconsumo, la popolare rivista, ha pubblicato un interessante studio sulla sostenibilità del caffè che consumiamo. Perché non sia solo una questione di gusti.

Il verdetto è chiaro: ci sono caffè ecosostenibili è caffè che non lo sono affatto, e non parliamo di zone o metodi produttivi, condizione dei lavoratori o trasporto su gomma. Parliamo di caffè vero e proprio, di bevanda, che può essere più o meno dannosa – a livello di impatto ambientale.

Esistono 5 metodi per fare il caffè, dalla classica moka alle capsule in alluminio. Quale il modo migliore per godersi un espresso senza danneggiare l’ambiente e le generazioni future? Ecco la classifica redatta dalla rivista Altroconsumo, che considera rifiuti, dispendio energetico e impatto della produzione e dello smaltimento della macchinetta.

5° posto: la macchinetta per il filter coffee americano

Sono economiche perché come unica componente elettrica hanno la resistenza che mantiene in temperatura il caffè per ore. Una comodità, ma anche il motivo per cui questo caffè il più incisivo a livello di impatto ambientale. La carta dei filtri e il rifiuto una volta dismesso l’elettrodomestico invece non sono un problema rilevante.

4° posto:  macchinetta automatica

Sempre per problemi “elettrici”, le macchinette automatiche per il caffè si sono piazzate al quarto posto. Per l’alto dispendio di energia elettrica essenzialmente, che deve comunque mantenere in attività la macchina seppur ad un livello minimo.

3°posto: cialde in alluminio

Lo scarto non biodegradabile è elevatissimo, che unito all’energia per il funzionamento della macchinetta rende questo caffè molto costoso a livello economico, oltre che ecologico. “Dopo un anno di utilizzo, la macchina produce qualcosa come 700 g di alluminio, 5,7 kg di plastica e 4,2 kg di carta”  spiega Altroconsumo nella sua indagine.

2° posto: caffè in cialda biodegradabile

La macchinetta si accende e si spegne come per quella a capsule in alluminio, ma con la differenza che le cialde in garza o le capsule biodegradabili sono ecocompatibili. “Dal punto di vista dell’inquinamento, al di là dei fondi di caffè, comuni a tutti i sistemi, gli unici residui sono concentrati sulla carta o nel recipiente che contiene il caffè”.

1°posto: la moka

La cara e vecchia moka è il metodo più green e al tempo stesso il più economico per le nostre tasche “La moka è fatta di alluminio che, spesso, è riciclato ed è comunque riciclabile. Inoltre, durante il suo utilizzo, viene prodotta una scarsa quantità di rifiuti: al di là dei fondi di caffè, che sono comunque comuni a tutti i tipi di macchine, gli unici scarti che vanno presi in considerazione sono l’involucro o la latta che contengono il caffè” spiega Altroconsumo. Quindi se si sceglie una miscela biologica si è davvero fatto di tutto per bere un caffè buono, ed ecosostenibile.

Inoltre, già disponibili sull’È-shop di Caffè Vergnano, le capsule compatibili compostabili che rappresentano una soluzione concreta per contribuire alla riduzione di rifiuti non smaltibili.
Un caffè alla volta verso un futuro più green!

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