Come si prepara il caffè etiope?

La cerimonia del caffè etiope è un viaggio affascinante attraverso tradizioni e sapori della vera patria della coffea arabica. Scopri come si prepara l’originale versione etiope e lasciati conquistare dalla sua magia.

Se gli amanti del caffè assistessero a questo antico rituale, rimarrebbero incantati di fronte all’incontro di tradizione e di cultura millenaria. Lontano dalle consuetudini di noi occidentali, il rito del caffè nasce in Etiopia, la terra dove questa pianta si riproduce in modo naturale all’ombra di alberi ad alto fusto, senza che sia necessaria l’inseminazione. La sua arte, praticata solitamente dalle donne più anziane, è anche un’occasione per mettersi intorno ad un tavolo e riunirsi con i propri familiari.

L’invito a partecipare al rituale del caffè per il popolo dell’Etiopia significa manifestare la propria ospitalità e dimostrare un profondo senso di amicizia. Per dare il benvenuto agli ospiti e per creare un’atmosfera piacevole si cosparge il pavimento di erba e di fiori profumati. A questo punto le donne accendono un fornelletto a carbone e tostano i chicchi verdi appena lavati. Nella stanza inizia a diffondersi l’aroma del caffè a cui si aggiunge quello dell’incenso. Una donna soffia verso gli ospiti che provano la sensazione di trovarsi in un mondo ricco di effluvi aromatici e di emozioni piacevoli. Ora inizia la fase della macinatura dei chicchi all’interno di un mortaio che poi vengono versati, insieme all’acqua, nella tradizionale brocca di ceramica, la “Jebena”.

La preparazione del caffè etiope prosegue attraverso 5 passaggi che determineranno il suo caratteristico gusto speziato e intenso:

  • Non appena il caffè bolle viene messo a raffreddare in un coccio
  • Viene travasato di nuovo nella Jebena
  • Si aggiunge lo zenzero grattugiato
  • Si inserisce un piccolo tappo di stoppa nel beccuccio della Jebena per filtrare il caffè, mentre lo si versa nei Fingiàn, le tipiche tazzine colorate e senza manico
  • La padrona di casa si assicura di aver riempito le tazzine fino all’orlo.

L’usanza vuole che quando tutti abbiano terminato di bere la donna raccolga le tazze e aggiunga altra acqua per preparare altro caffè fino ad arrivare a 3 giri:

  • Awel: il primo giro, il più forte, si porge ai padri
  • Kole’i: il secondo, invece, viene offerto alle madri
  • Bereke, il terzo giro, è riservato ai bambini e assume il significato di “benedizione” degli invitati. I fondi rimasti vengono utilizzati per la lettura del futuro.

Quando ci si ritrova in una Bunna-Bet (casa del caffè) per assistere alla preparazione del caffè dell’Etiopia si comprende il significato del detto etiope “il caffè è il nostro pane”. La cerimonia è un’esperienza inebriante che allontana la mente da ogni altro pensiero, facendola concentrare sui profumi che pervadono la stanza e sul gusto fruttato che permane dopo l’assaggio.

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