Se vi dicessimo che il caffè, oltre a infondere una sferzata di energia alla vostra giornata, può essere usato per il riscaldamento, ci credereste? È l’intuizione intorno alla quale ruotano i progetti di due realtà italiane che hanno pensato a un modo particolarmente innovativo per riutilizzare i fondi di questa bevanda: trasformarli in pellet.
Dalla tazzina alla stufa, dunque, per puntare al riciclo e alla sostenibilità attraverso lo sfruttamento di un prodotto normalmente considerato di scarto e che, invece, non finisce mai di stupire per i numerosi utilizzi che se ne possono fare. Dall’Emilia-Romagna al Friuli, ecco come impiegare i fondi di caffè per la produzione di pellet.
Dall’Emilia-Romagna il pellet al caffè 100% italiano, ecologico e a km zero
La prima iniziativa riguarda una realtà dell’Emilia-Romagna che utilizza gli scarti di questa bevanda per creare pellet destinato ad alimentare stufe e caldaie a biomassa. Il prodotto nasce dal desiderio di trovare una strada alternativa per i rifiuti, salvaguardare l’ambiente e valorizzare l’economia locale: è, infatti, completamente realizzato in Italia e prevede la raccolta dei fondi di caffè da aziende locali e l’impiego esclusivo di sostanze naturali.
Ma come avviene la produzione? Tutto parte dall’essicazione dei fondi di caffè raccolti che, successivamente, vengono uniti a legno di recupero; si passa quindi alla pressatura - senza l’aggiunta di ulteriori sostanze - dalla quale si ricava il pellet che viene insaccato per la vendita. Il procedimento comporta solo l’utilizzo di materiali di riciclo, evitando così di alimentare la deforestazione e valorizzando una risorsa preziosa - lo scarto del caffè per l’appunto - che, altrimenti, finirebbe in discarica.
Questa realtà, nata nel 2015 dopo aver vinto il premio “Responsabilità sociale d’impresa” nell’ambito del concorso “Intraprendere” di Modena, nel 2018 è stata anche premiata nella categoria Agrifood del Good Energy Award.
Da un’azienda del Friuli l’idea di trasformare i fondi di caffè in pellet per stufe pirolitiche
Passiamo ora a una ditta friulana, operante nell’ambito dei distributori automatici di bevande, che ha studiato un modo per riciclare gli scarti prodotti dalle proprie macchine trasformando i fondi di caffè in pellet. In collaborazione con l’Associazione Animaimpresa, il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Udine e uno spin-off dell’Ateneo, la ditta ha infatti sviluppato l’idea di recuperare i fondi di caffè dalle macchinette automatiche per trasformarli in pellet da usare nelle stufe pirolitiche.
Se vi state domandando che cosa siano, queste stufe funzionano attraverso il fenomeno della pirolisi, un processo di decomposizione termochimica di materiale organico che avviene tramite l’apporto di calore ma in assenza di ossigeno, a differenza della normale combustione. Il materiale di scarto prodotto è carbone vegetale, che possiede elevate proprietà fertilizzanti, offrendo ulteriori opportunità di riciclo: il carbone vegetale ricavato, infatti, può essere utilizzato come ammendante - cioè come sostanza nutritiva - per il terreno.
Premiato in passato con il Good Energy Award, lo scorso giugno il progetto è stato discusso alla riunione dei ministri economici in occasione del G20 del Giappone come buona pratica di valore internazionale. Lo studio è stato scelto dal Ministero dello Sviluppo Economico tra le best practice italiane come “esempio di crescita economica sostenibile ed inclusiva” con pubblicazione sul sito del METI, il Ministero dell’Economia del Commercio e dell’Industria giapponese.
Dare valore al riciclo nella quotidianità
Tutti quanti possiamo contribuire a promuovere il riciclo, portando avanti quotidianamente delle buone pratiche di gestione dei rifiuti. Qualche esempio? Utilizzando gli scarti di caffè come fertilizzante per le piante, differenziando correttamente le capsule di caffè esauste oppure orientandosi verso scelte più ecologiche e amiche dell’ambiente, come le capsule compatibili compostabili di Caffè Vergnano. Queste ultime permettono di non rinunciare al piacere di un ottimo caffè e alla praticità che deriva da questo metodo di consumo, rispettando comunque la natura: il prodotto può infatti essere trasformato in compost, un materiale ricco di sostanze nutritive per la coltivazione e l’agricoltura.
Se la produzione di pellet attraverso i fondi di caffè vi ha incuriosito, perché non date un’occhiata all’articolo dedicato a una realtà tedesca che realizza tazzine partendo proprio dagli scarti di questa bevanda?