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Di solito si tratta di qualcosa di dolce, magari alla fine del pranzo o della cena, oppure che sia adatto all’ora del dessert: in questo caso vi suggeriamo la famosa crema di caffè. Conosciuta anche con il nome di piccolo espresso freddo, è particolarmente adatta a rendez-vous tra amici o per deliziare ospiti in una calda domenica estiva. Rappresenta insomma l’occasione per un momento di dolcezza, che però va preparato a regola d'arte. Oggi vi daremo dei suggerimenti e delle ricette per fare un’ottima crema di caffè.
Come fare una perfetta crema al caffè
Sicuramente avrete visto la crema al caffè che di solito viene preparata nei bar, nell’apposito contenitore che la mantiene fredda girandola continuamente per garantirne la cremosità. Altro motivo per cui viene preparata in questo modo è che la crema contiene anche una piccola componente acquosa che serve, oltre che a mantenerla fresca per diverse ore, ad evitare la formazione di grumi.
Per realizzarla in casa, tuttavia, questo procedimento non è necessario, perché i quantitativi saranno senz’altro inferiori rispetto a quelli del bar e inoltre perché verrà consumata in tempi più brevi.Il segreto di una perfetta crema al caffè fatta in casa è, pertanto, mantenere la sua densità tramite il giusto equilibrio tra caffè e panna fresca. Ecco, dunque, alcuni piccoli accorgimenti da seguire prima della preparazione:
- La scelta del caffè. E’ necessario utilizzare un caffè davvero buono, dalla tostatura sopraffina e dall’aroma prorompente e deciso. Tra i caffè più buoni e che si prestano meglio per la crema da dessert c’è proprio il Caffè Vergnano.
- Panna ghiacciata. Sicuramente è fondamentale scegliere la panna fresca, liquida e da montare al momento per ottenere la giusta cremosità, ma un altro trucco che possiamo suggerirvi è quello di tenerla in frigorifero per almeno due ore per fare in modo che sia belle spumosa quando sarà montata.
- Personalizzate la ricetta. Alla ricetta di base, che prevede caffè, zucchero e panna, possono essere aggiunti in base ai gusti altri ingredienti, quali aroma di vaniglia, liquore, cacao amaro in polvere, crema di nocciola, ginseng o amaretti. Divertitevi a trovare la versione che più si avvicina ai vostri gusti.
- I bicchieri. La crema al caffè deve essere servita rigorosamente in bicchieri di vetro, in quanto favoriscono il mantenimento della bassa temperatura. Senza contare l’effetto estetico: è bello vedere il contenuto attraverso la trasparenza del vetro!
Ora che abbiamo visto i principali trucchi su come fare una perfetta crema di caffè, non ci resta che provare qualche ricetta.
La crema al caffè classica
Il segreto di questa ricetta è lavorare la panna fresca e liquida ben fredda di frigo. In questo modo, una volta montata e unita al caffè, manterrà un effetto cremoso anche dopo il riposo in freezer.
Ingredienti per 6 persone
- 400 ml di panna da montare
- 4 tazzine di caffè Vergnano Macinato
- 50 g di zucchero di canna
- 1 bicchierino di liquore al caffè (facoltativo)
- q.b. di chicchi di caffè
Procedimento
- Per prima cosa preparate il caffè, versatelo in una ciotola e zuccheratelo girando delicatamente fino a scioglierlo completamente, poi mettetelo da parte per farlo raffreddare.
- Procedete quindi montando la panna, fredda di frigo da almeno due ore, a neve fermissima, lasciandone da parte 50 ml per la decorazione finale. Versatevi quindi il caffè e continuate a montare con le fruste. Aggiungete il liquore e proseguite a mescolare. Trasferite il composto in un contenitore adatto al freezer e lasciatelo riposare per almeno un’ora.
- Al momento di servire, estraete, mescolate e lasciate riposare per qualche minuto, giusto il tempo di montare la restante panna. Versate la crema di caffè nei bicchieri e decorate con ciuffetti di panna montata e qualche chicco di caffè.
Crema di caffè senza panna

Se pensate di dover rinunciare alla crema di caffè perché volete evitare la panna, questa è la ricetta che fa per voi. Sostituite questo ingrediente con latte ghiacciato e avrete lo stesso risultato. Dovrà essere consumata in tempi brevi, ma sarà comunque ottima.
Ingredienti per 4 persone
- 200 ml di latte ghiacciato
- 3 tazzine di Macinato Vergnano
- 25 g di zucchero
- q.b. di cacao amaro in polvere
- 4 cialde per gelato
Procedimento
- Per realizzare una buona crema di caffè senza panna è fondamentale partire dal latte ghiacciato. Versatelo nei contenitori del ghiaccio a cubetti e lasciatelo in freezer per almeno 3 ore.
- Trascorso questo tempo preparate il caffè con la moka, versatelo in una ciotola, aggiungete lo zucchero, mescolando delicatamente fino a scioglierlo completamente e, infine, lasciatelo raffreddare.
- Estraete i cubetti di latte ghiacciato e metteteli in un frullatore assieme al caffè ormai freddo. Azionate e miscelate gli ingredienti fino a ottenere una crema chiara e spumosa. Proseguite fino a ottenere la densità desiderata.
- Versate la crema di caffè senza panna nei bicchieri e decorate con cacao amaro in polvere, servendola con l’aggiunta di una cialda.
Crema di caffè con cioccolato

Aggiungete alla crema di caffè un cucchiaio di crema di nocciole e un po’ di granella di nocciole e in men che non si dica avrete un dessert da leccarsi i baffi.
Ingredienti per 6 persone
- 4 tazzine di caffè Vergnano Macinato
- 300 ml di panna fresca
- 50 g di zucchero
- 3 cucchiai di crema alla nocciola
- 6 cucchiaini di granella di nocciola
Procedimento
- Per prima cosa preparate il caffè con la moka, zuccheratelo e lasciatelo raffreddare. Montate 200 ml di panna fredda e, una volta che sarà ben ferma, versate il caffè continuando a montare. Infine, unite la crema alla nocciola, proseguendo a montare fino a ottenere un composto spumoso.
- Potete scegliere se gustarla subito oppure trasferirla in frigorifero. Al momento di servire, lasciatela a temperatura ambiente per qualche minuto, nel frattempo montate la restante panna. Sistemate la crema di caffè nei bicchieri di vetro e decorate con dei ciuffetti di panna ogni bicchiere aggiungendo la granella di nocciola prima di servire.
Sapevate come si fa la crema di caffè in casa? Se vi abbiamo ingolosito, date uno sguardo al nostro shop on line, acquistate la miscela giusta e divertitevi a trovare la vostra variante preferita di crema al caffè.
Benvenuti a Budapest: città di monumenti, cattedrali e guglie neogotiche, terme all’aria aperta, crocevia di popoli, lingue, religioni e culture, divisa in due dal Danubio, che scorre con le sue acque blu, come nel valzer di Strauss.
Budapest è nata ufficialmente nel 1873 dall’unione del borgo storico di Pest, sulla riva destra del Danubio, con le città di Buda e Obuda, situate sul lato opposto; è divenuta poi una delle due capitali dell’impero austro ungarico - insieme a Vienna - fino al 1918.
Oggi è una destinazione turistica ambita, apprezzata dai visitatori per il suo mix intrigante di cultura e intrattenimento. Se vi trovate nella capitale ungherese, ad esempio, non potete perdervi il New York Cafe, definito “il caffè più bello del mondo”: pronti a scoprire perché?
Un viaggio nel tempo tra i tavoli del New York Cafe di Budapest
La bellezza del New York Cafe ha radici profonde, che ritroviamo non solo nei dettagli architettonici, ma anche nella storia di questo luogo.
È il 1894: la compagnia di assicurazioni statunitense New York Life Insurance Company vuole aprire il suo quartier generale a Budapest, città ideale per dare vita a una sede lussuosa e imponente.
Nasce così il New York Palace, sede della società, secondo il progetto dell’architetto Alajos Hauszmann, che dà vita a un luogo dall’architettura eclettica e sontuosa, espressione massima della cultura intellettuale e artistica europea. Al piano terra del New York Palace, si pensa a una caffetteria su quattro piani: nasce così il New York Cafe.
Un ritrovo per artisti, intellettuali e sognatori
Tra stile rinascimentale, barocco e Art Nouveau, la caffetteria è una galleria affrescata dalla mano di celebri artisti ungheresi, sale specchiate, colonne in marmo, drappeggi e broccati, candelabri e lampadari veneziani, statue in bronzo e lanterne, iridescenze barocche e sale tematiche, da quella del biliardo a quella delle dame.
Il New York Cafe apre i battenti il 23 ottobre 1894, e subito diventa il ritrovo prediletto da pensatori, artisti, politici e intellettuali della città: qui stabiliscono la propria sede redazioni di giornali, circoli letterari e scelgono di lavorare attori, registi cinematografici e musicisti: il New York Cafe accoglie tutti, democraticamente, senza lasciare nessuno affamato.
Si racconta addirittura che fosse stato inventato un panino dedicato agli scrittori, detto il “piccolo letterario”: salame e formaggio tra due fette di pane, per placare i crampi allo stomaco durante i periodi di ristrettezza economica.
Il New York Cafe nel corso del ‘900

La Prima Guerra Mondiale, oltre all'indipendenza dell’Ungheria, porta con sé un velo di tristezza: il New York Cafe viene parzialmente abbandonato fino agli Anni ‘20 che, luccicanti di paillettes e di Charleston suonato fino a notte fonda, portano nuova linfa vitale al locale.
Negli Anni ‘40, dopo il secondo conflitto mondiale durante il quale il Cafe viene adibito a stalla per il bestiame, sembra che l’epoca dei grandi Cafe sia finita: perché, allora, non convertire lo storico locale in ristorante? Il Cafe cambia così nome e diventa Ristorante Hungaria.
Sulla bocca dei cittadini di Budapest e dei turisti rimane, però, sempre “il New York Cafe”, definito tra i sussurri "il caffè più bello del mondo".
Negli Anni ‘80 viene ripristinato l’antico nome, ma negli Anni ‘90 il locale viene chiuso: le sue sale non vedranno più ospiti fino all’inizio del 2000 quando, finalmente, il New York Cafe conosce di nuovo la celebrità.
Il New York Cafe oggi

È il 2001, e il Gruppo Boscolo acquista l’intero palazzo del New York Cafe per farne un hotel a cinque stelle: in partnership con la tutela dei Beni Culturali Ungheresi, la caffetteria viene completamente ristrutturata e se ne riporta alla luce l’antico splendore.
Il cuore degli Ungheresi non ha mai smesso di battere tra le sale di specchi e le tovaglie bianche, e oggi questo è uno dei Cafe più conosciuti e rinomati di Budapest e - meritatamente - del mondo: qui, infatti, si respira oltre un secolo di storia europea, si incontra lo stile di oltre cinque secoli di architettura e si sorseggiano tè e caffè serviti da personale altamente qualificato.
Oggi questo locale ospita concerti d’archi e di pianoforte, musicisti internazionali, serate a tema ed eventi di gala, e propone manicaretti locali e piatti preparati da chef rinomati, per offrire un’esperienza sensoriale completa, non solo attraverso il gusto, ma anche attraverso la storia.
Il menù ha proposte variegate, ma i prezzi non sono propriamente “a buon mercato”, ma si paga la location, oltre che il servizio di prim’ordine.
Perché è il caffè più bello del mondo?
Forse per il respiro che si trattiene quando si entra nella galleria oppure per la musica che suona tutto il giorno, evocando gli anni scintillanti dell’Impero austro-ungarico.
O ancora, per il silenzio che deve aver regnato durante gli anni delle guerre e della chiusura al pubblico.
Come ogni luogo che è stato protagonista di tante vicende, il New York Cafe di Budapest si è sicuramente guadagnato la sua fama: ora non vi resta che andare a scoprire questa destinazione, e farci sapere cosa ne pensate!
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Tazze e tazzine grazie al riciclo dei fondi di caffè
È possibile creare qualcosa di nuovo a partire dagli scarti di caffè? Come si può riutilizzare questa risorsa? Sono queste le domande da cui si è sviluppata l’intuizione del fondatore dell’azienda tedesca che oggi produce tazze sfruttando proprio il riciclo dei fondi di caffè. Un’idea sviluppata nel periodo in cui il giovane studiava product design in Italia e che, dopo anni di prove ed esperimenti, nel 2015 ha portato al lancio della prima tazzina.
Il caffè non è l’unico materiale utilizzato nella fabbricazione. Per garantire al prodotto la giusta robustezza, infatti, sono stati aggiunti biopolimeri, scaglie di legno e fibre naturali: tutte risorse rinnovabili, capaci di assicurare un’adeguata resistenza senza l’aggiunta di componenti derivati dal petrolio. Le tazzine, lavabili in lavastoviglie, sono di colore scuro, profumano leggermente di caffè e sono disponibili in diversi modelli: tazze da caffè espresso, cappuccino, caffelatte e una versione take-away in stile caffè americano… un set completo, insomma, per soddisfare ogni esigenza. Dove viene recuperata la materia prima? La raccolta dei fondi di caffè avviene giornalmente presso i bar di Berlino, dove ha sede la ditta: gli scarti vengono essiccati prima di essere sottoposti alla lavorazione e trasformati in oggetti di design.
Dal riciclo dei fondi ai sacchi di juta: i tanti volti del recupero

Esistono anche altre realtà, sia in Italia che all’estero, che hanno deciso di sfruttare il riciclo dei fondi di caffè per dar vita a idee innovative e originali. È il caso, ad esempio, di un’altra ditta tedesca che ha creato delle sneakers con plastica riciclata, materiali naturali e scarti di caffè, oppure di una start up italiana che ha pensato di impiegare i fondi di caffè per produrre il pellet da utilizzare nelle stufe o nelle caldaie a biomassa.
Anche Caffè Vergnano non è indifferente alla tematica del riciclo e lo ha dimostrato, ad esempio, con la realizzazione delle borse Zagari per il progetto Women in Coffee, finalizzato a raccogliere fondi per sostenere economicamente l’avvio di una micro torrefazione, gestita da 20 donne, in Repubblica Dominicana. In questo Paese, infatti, nonostante le donne rappresentino il 35% dei piccoli produttori di caffè, non è riconosciuto ad esse un supporto economico sufficiente per il sostentamento dell’attività.
Il caffè, in questo caso, è presente sotto forma di sacchi di juta: i sacchi, precedentemente usati per il trasporto dei chicchi, vengono riutilizzati per creare delle borse in collaborazione con Laura Zagari, laureata a Londra in illustrazioni di libri per bambini e mossa dalla passione per il riciclo e il cucito. Le borse appartengono alla Pink Capsule Collection, una linea tutta al femminile che comprende diversi articoli, dal set di tazzine rosa alla moka rosa con il logo di Caffè Vergnano: acquistando uno di questi prodotti, contribuirete alla realizzazione di Women in Coffee, progetto a cui sarà devoluta una percentuale del ricavato.
L'aroma è una delle caratteristiche fondamentali di un buon caffè: per apprezzarlo al meglio ed ottenere una bevanda densa e fragrante, all'altezza delle nostre aspettative, è necessario che i suoi grani vengano conservati attentamente. Gli amanti dell'espresso, infatti, sanno bene che ritrovare nella tazzina l'aroma persistente e intenso sprigionato dai chicchi di caffè non è affatto semplice, ma ci sono alcuni semplici accorgimenti per evitare che questo si disperda. Vediamo insieme come conservare il caffè in grani e quali sono i trucchi per mantenere intatto l'aroma.
Caffè in grani: caratteristiche e dispersione aromatica
Rispetto al caffè macinato, il caffè in grani non solo resiste meglio al deterioramento, dal momento che la miscela macinata è maggiormente esposta all'ossidazione, ma garantisce la massima fragranza degli aromi, che vengono sprigionati solo al momento della macinazione, come avviene al bar.
Tuttavia, anche i grani di caffè hanno una “durata” limitata nel tempo: il loro apice aromatico è compreso tra le 18 ore e i 10 giorni dopo la tostatura. Gli amanti del caffè in grani dovranno quindi prestare la massima attenzione alla pulizia del macinino e ad acquistare il prodotto solo quando ne prevedono il consumo nelle due o tre settimane successive.
In commercio è possibile trovare il caffè sia nel packaging sottovuoto, che nel barattolo. Entrambe le soluzioni sono sicure, anche se la confezione sottovuoto è senza dubbio più pratica e meno ingombrante in vista dello smaltimento.
I nemici del caffè in grani
La corretta conservazione del caffè in grani è fondamentale se non si vuole disperdere l'aroma dei chicchi dopo poco tempo. Attraverso la tostatura, infatti, i grani oltre ad aumentare il loro volume, diventano anche più porosi e facilmente attaccabili da aria e umidità.
Inoltre, sul chicco tostato è presente una parte lipidica (formata da grassi naturali) che, se entra a contatto con gli agenti atmosferici, può irrancidire.
I principali fattori atmosferici che possono compromettere la freschezza e l'aromaticità del caffè in grani sono:
- aria
- umidità
- calore
- luce
Dal momento che il contatto con l'aria e l'umidità possono modificare le qualità organolettiche dei grani, il packaging più indicato per commercializzare il caffè è il sottovuoto: esso si rivela indispensabile per mantenere inalterati gli aromi e i profumi “da caffetteria” e preservarli anche durante il trasporto, l'immagazzinamento e la vendita. Tuttavia, anche se si presta la massima attenzione, è necessario ricordarsi che aria e umidità si insinuano nei contenitori ogni volta che vengono aperti. Inoltre, anche la luce e il calore, insieme agli sbalzi di temperatura possono ostacolare la corretta conservazione del caffè.
Caffè in grani: come conservarlo
Per preservare gli aromi dei grani e assicurarsi una buona conservazione del caffè è necessario tenere a mente queste poche e semplici indicazioni:
- Utilizzare un contenitore ermetico non trasparente
La soluzione migliore per conservare i chicchi di caffè è il travaso in barattoli ermetici, preferibilmente di vetro (non trasparente), ceramica, acciaio o plastica di ottima qualità. É importante che dai materiali non vengano rilasciati odori e che l’aria e la luce non filtrino attraverso i barattoli. Inoltre, è preferibile non utilizzare un recipiente troppo grande rispetto alla quantità di caffè contenuta, per evitare che si crei un volume d'aria eccessivo all’interno. Una buona soluzione potrebbe essere, per esempio, l'utilizzo di barattoli con possibilità di sottovuoto (attraverso pompe manuali o meccaniche). Bisogna ricordarsi anche di lavare sempre il contenitore dopo averlo svuotato, prima di riempirlo con il caffè della nuova confezione.
- Riporre il contenitore in un luogo asciutto e fresco
Come riportato sulle confezioni, il barattolo ermetico dovrà essere disposto in una credenza chiusa e lontano da fonti di calore, come termosifoni, forni e motori di frigoriferi. Ricordatevi di riporre il contenitore su un pensile che non sia illuminato direttamente da raggi solari. La corretta temperatura di conservazione del caffè va dai 15 ai 25 gradi centigradi, con un'umidità dell'aria vicino al 50%.
- Macinare i grani prima del consumo
Per conservare il caffè in tutta la sua ricchezza aromatica, è importante che i grani vengano macinati subito prima del consumo, in quantità ridotte. Questo perchè il 50% dell’aroma si disperde dopo mezz’ora dalla macinatura, per cui potremmo non ritrovarlo nella nostra tazzina.
Conservare il caffè in grani: cosa non fare
Ci sono alcuni falsi miti e credenze popolari sulla conservazione del caffè, che possono rivelarsi dannosi per il mantenimento dell'aroma. Vediamo insieme cosa non fare se si vuole conservare correttamente il caffè in grani:
- Conservare il caffè in frigorifero
Nonostante sia un'abitudine molto diffusa, è sconsigliato conservare i grani in frigorifero o in freezer. Lo shock termico e gli sbalzi termici, provocati dall'uscita dal frigorifero, possono determinare la formazione di condensa nel recipiente, uno dei principali nemici della conservazione. Se il contenitore di caffè viene riposto in freezer, gli aromi dei grani si deprimono e i grassi naturali si danneggiano.
- Aggiungere elementi nel caffè
Un'altra credenza comune è quella che vede l'introduzione di alcuni oggetti estranei nel caffè, allo scopo di mantenere l'umidità naturale del caffè. Per esempio, tra i più utilizzati ci sono i tappi di sughero o una buccia di mela, ma è bene evitarli, perchè il rischio è quello di favorire l'irrancidimento e di contaminare l'aroma autentico del caffè.
Ora che sappiamo come conservare il caffè in grani, non ci resta che dotarci di un comodo macinacaffè e metterci al lavoro per ottenere una bevanda dal gusto deciso e dall’aroma inconfondibile!
Freschi, frizzanti, rinvigorenti: cosa c’è di meglio di invitanti cocktail analcolici estivi per combattere il caldo e la sete? Trattandosi di bevande 100% alcohol free, questi drink sono capaci di soddisfare il gusto in totale leggerezza. Inoltre, i drink analcolici sembrano essere un trend in forte crescita: perché quindi non arricchire il menu del vostro bar con nuove e dissetanti proposte? Tra rivisitazioni di grandi classici in chiave analcolica, mix alla frutta e insoliti abbinamenti a base di caffè, ecco 5 cocktail analcolici da proporre per un’estate vivace e spumeggiante!
Caribbean Cocktail: un mix di frutta per rinfrescare l’estate 2019
Sapori dolci che parlano di sole e di spiagge caraibiche: questo è il Caribbean Cocktail, drink analcolico a base di frutta, ideale per chi vuole animare l’estate con una bevanda dolce e fruttata. Vediamo come prepararlo.
Ingredienti per 2 persone
- 1 mango sbucciato
- 1 banana sbucciata
- 1 spruzzo di lime
- 10 cubetti di ghiaccio
- succo di 1 arancia
- spicchi di lime come guarnizione
Procedimento
- Mettete nel blender la banana, il mango, il succo d’arancia e aggiungete una spruzzata di lime; azionate il frullatore e lasciatelo lavorare finché la frutta non avrà raggiunto la consistenza di una crema;
- Versate il preparato in due bicchieri tumbler, precedentemente riempiti di cubetti di ghiaccio;
- Aggiungete le fettine di lime per guarnire i cocktail prima di servirli.
Virgin Mojito: la versione analcolica del celebre cocktail cubano
Nato a Cuba, il Mojito rappresenta senza dubbio uno dei cocktail più famosi e amati (è nota la passione dello scrittore Ernest Hemingway per questo drink). Rinfrescante, dolce e pungente, nella sua versione originale è previsto l’utilizzo di rum bianco, zucchero di canna, succo di lime, soda, foglie di menta oppure hierba buena. Di seguito, proponiamo una versione di questo amatissimo drink in chiave totalmente analcolica, per una bevanda light ma ugualmente gustosa.
Ingredienti per 1 persona
- zucchero di canna q.b.
- foglie di menta q.b.
- 20 ml di succo di lime
- 5/10 di acqua tonica
- 5/10 di lemonsoda
- ghiaccio tritato q.b.
- spicchi di lime a piacere per la guarnizione
Procedimento
- Mettete zucchero di canna, foglie di menta e succo di lime in un tumbler alto;
- Dopo aver amalgamato il tutto con un pestello, premendo delicatamente sulle foglie di menta, aggiungete il ghiaccio tritato;
- A questo punto, non vi resta che riempire il bicchiere per una metà con Lemonsoda e per l’altra metà con acqua tonica;
- Dopo aver mescolato accuratamente, potete rifinire il cocktail aggiungendo degli spicchi di lime.
Virgin Moscow Mule: la variante senza alcool di questo leggendario cocktail

Passiamo ora a un altro drink dal gusto fresco e dissetante: il Virgin Moscow Mule, versione analcolica del Moscow Mule, famosissimo cocktail creato negli anni ‘40 in California. Secondo la leggenda, la miscela originale sarebbe nata dall’incontro di due imprenditori in difficoltà economiche, i quali avrebbero combinato le bevande che cercavano di commercializzare senza successo, dando vita a questo mix interessante. La versione alcolica viene preparata con vodka, lime e ginger beer. Ecco, invece, la nostra proposta alcool free:
Ingredienti per 1 persona
- 3 cl di succo di lime
- 2 cucchiai di zucchero
- ghiaccio q.b.
- 2 fette di cetrioli
- fill up di Ginger ale
Procedimento
- Mettete il succo di lime e lo zucchero nel bicchiere e mescolate;
- Successivamente, aggiungete il ghiaccio e le fettine di cetriolo;
- Come ultimo passaggio, riempite il bicchiere di Ginger ale e mescolate prima di servire.
Espresso Tonic: il cocktail che unisce acqua tonica e caffè

Passiamo ora a una miscela particolare, che prevede un connubio insolito e curioso: quello fra acqua tonica e caffè. Il suo nome è Espresso Tonic, è stato inventato negli Stati Uniti nel 2016 e da allora si è diffuso in tutto il mondo, anche grazie alla popolarità ricevuta su Instagram. L’abbinamento, a prima vista, potrebbe sembrare alquanto azzardato; invece, a dispetto delle apparenze, risulta piacevole e interessante poiché le note amare e agrumate dell’acqua tonica si fondono benissimo con quelle del caffè. Se non avete ancora provato questa combinazione e desiderate stupire i vostri clienti con qualcosa di diverso, perché non proporre anche questo cocktail nel menu dell’estate 2019? Ecco la ricetta:
Ingredienti per 1 persona
- 200 ml di acqua tonica
- 1 caffè doppio Vergnano
- 4 cubetti di ghiaccio
- 1 spicchio di lime
Procedimento
- Dopo aver messo il ghiaccio nel bicchiere, aggiungete l’acqua tonica precedentemente tenuta in frigorifero; successivamente versate il caffè;
- Passate quindi uno spicchio di lime sul bordo del bicchiere e usatelo per la guarnizione: il drink è pronto per essere servito.
Non dimenticate, inoltre, che anche l’occhio vuole la sua parte: per rendere questo cocktail più “scenografico” consigliamo di non mescolarlo dopo l’aggiunta del caffè: in questo modo i due ingredienti - tonica e caffè - rimarranno separati e ben visibili… per una bevanda a prova di Instagram!
Shirley Temple: il cocktail dedicato alla diva bambina

Non potevamo chiudere questa breve carrellata senza citare quello che da molti è considerato il più celebre fra i cocktail analcolici: lo Shirley Temple. Diverse le ipotesi che ruotano intorno alla nascita di questo drink, creato negli anni ‘30 in omaggio alla piccola diva di Hollywood: una prima versione attribuisce la paternità della bevanda al ristorante Chasen’s di Beverly Hills, una seconda al Royal Hawaiian Hotel di Honolulu, un’altra ancora al Brown Derby Restaurant di Hollywood.
Comunque siano andate le cose, lo Shirley Temple è diventato negli anni un drink famosissimo, adatto in particolare a chi ama i sapori dolci. Quella che vi proponiamo è la ricetta base, ma esistono diverse varianti. Per esempio, può essere aggiunta dell’aranciata o della soda al limone; inoltre, il quantitativo di granatina può variare in base al grado di dolcezza che si vuole conferire alla bevanda.
Ingredienti per 1 persona
- 20 ml di granatina
- 1 fettina di limone
- ghiaccio q.b.
- fill up di Ginger ale
- 1 ciliegina candita per guarnire
Procedimento
- Mettete la granatina nel bicchiere e aggiungete il ghiaccio;
- Versate il Ginger ale fino a riempire il bicchiere e mescolate tutto con cura;
- Completate la bevanda guarnendola con la ciliegina candita e la fetta di limone.
Se cercate ulteriori spunti per gustosi cocktail analcolici per l’estate 2019, perché non date un’occhiata anche alle nostre proposte a base di Cold Brew?
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Il caffè è, infatti, un ottimo scurente ed è perfetto per rinnovare oggetti e mobili regalando loro una sfumatura più calda e “vissuta”. In questo articolo vi mostreremo sia la tecnica per tingere il legno con il caffè sia quella per scurirlo con aceto e lana d’acciaio. Pronti per questo viaggio nel fai da te?
Come tingere il legno con il caffè
In natura esistono diverse sostanze che consentono di tingere oggetti e tessuti in modo totalmente green. Il legno, ad esempio, può essere colorato con curcuma, zafferano, mallo di noce, succo di mirtilli, tè e caffè, solo per fare alcuni esempi: tutte soluzioni naturali per una colorazione fai da te 100% ecologica. Tingere il legno con il caffè, in particolare, permette di ottenere un leggero effetto scurente, modulabile in base al numero di passate di colore che decideremo di dare alla superficie.
Come trattare il legno prima della tinteggiatura
Si tratta indubbiamente del passaggio più noioso di tutto il lavoro, ma necessario per ottenere un buon risultato: stiamo parlando del trattamento del legno prima della tinteggiatura, operazione essenziale sia in caso di superfici mai trattate sia in presenza di precedenti strati di vernice. La carteggiatura è il metodo più diffuso per levigare il legno rendendolo maggiormente pronto a ricevere la colorazione; prima di iniziare a passare il colore, ricordate inoltre di rimuovere dal legno tutta la polvere che deriva da questo passaggio.
La tecnica per colorare il legno con il caffè
Se desiderate scurire il legno chiaro con un effetto che preservi le venature e che non risulti coprente, la tecnica che stiamo per suggerirvi fa proprio al caso vostro. Per procedere serviranno semplicemente del caffè ristretto e un pennello per distribuirlo. Per quanto riguarda la quantità di caffè da preparare, questa varierà in base all’ampiezza della superficie da tingere e alle mani di pittura che vorrete dare. Ecco tutti gli step da seguire:
Procedimento
- La prima parte del lavoro consiste nella preparazione del caffè, che andrà un po’ raffreddato prima di iniziare la tinteggiatura;
- Per verificare la tonalità, consigliamo di fare un primo test su una superficie di legno uguale a quella da trattare; una volta verificato il risultato (tenete conto che se appare troppo chiaro potrete scurire con ulteriori passate), stendete il caffè su tutta la superficie da tingere, cercando di distribuirlo in modo uniforme.
- Conclusa la prima passata, lasciate asciugare. Come anticipato, se volete aumentare l’effetto scurente, potete passare altre mani di pittura finché non avrete ottenuto la colorazione desiderata, attendendo sempre che lo strato precedente di colore si sia asciugato.
Il metodo per tingere il legno con aceto e lana d’acciaio
Dopo aver visto come verniciare il legno con il caffè, vi proponiamo un altro sistema per conferire a questa superficie un effetto “vissuto”, proprio come se fosse stata sottoposta alle intemperie e all’azione del tempo. La tecnica prevede l’utilizzo di aceto e lana d’acciaio: il potere colorante deriva, infatti, dalla reazione fra questi due elementi, e servono alcuni giorni perché la miscela sia pronta. Per questo lavoro, consigliamo l’utilizzo di una matassa di lana d’acciaio fine. Ecco come fare:
Procedimento
- Inserite all’interno di un vasetto di vetro dei pezzi di lana d’acciaio, sfilacciandola un po’ per fa sì che si inneschi più facilmente la reazione con l’aceto. Nel maneggiare la lana d’acciaio suggeriamo di utilizzare dei guanti, in modo da non ferirsi;
- Riempite quindi il vasetto con l’aceto, chiudete il coperchio e lasciate riposare per 3 giorni. Si tratta di una tempistica indicativa: in base all’intensità della colorazione che volete ottenere, è infatti possibile attendere più o meno tempo;
- A questo punto versate la miscela di aceto in un altro contenitore, avendo cura di filtrarla per eliminare eventuali residui metallici dovuti alla lana d’acciaio;
- Ora che il vostro composto è pronto, potete iniziare con la tinteggiatura, che consigliamo di eseguire all’aperto o in un luogo arieggiato. Anche in questo caso, per capire che tipo di colorazione avete ottenuto, l’ideale è fare una piccola verifica su altre superfici della stessa tipologia di quella da trattare. Il colore, inizialmente, apparirà trasparente ma asciugandosi scurirà;
- Se la tonalità è troppo scura, potete diluire la miscela con dell’acqua per schiarirla; se al contrario è troppo chiara, passerete più mani di colore.
Cosa ne pensate della tecnica per tingere il legno con il caffè e di quella con aceto e lana d’acciaio? Avevate già sperimentato questi sistemi?
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Il Museo Internazionale del Caffè è stato voluto dalla multinazionale Trung Nguyen Investment Group, che ha scelto Buon Ma Thuot, nella regione del Dak Lak, proprio perché è uno dei territori a più alta vocazione produttiva della Nazione: scopriamo insieme come è organizzato il World Coffee Museum, attraverso un viaggio virtuale tra le sue sale.
Concept moderno e respiro internazionale: i numeri del World Coffee Museum

Il Museo vanta quasi 10 mila metri quadrati di superficie, 3 gallerie espositive, un bistrot, una biblioteca, un’area eventi e la zona dei laboratori didattici, il tutto ospitato in una costruzione che ricorda le case tradizionali di questi territori, con un design modernissimo al suo interno.
Soffitti alti che lasciano entrare la luce dalle vetrate, un'architettura morbida e circondata dal verde, per raccontare il caffè come bevanda che viene direttamente dalla natura.
La curatrice del Museo è italiana: Chiara Isadora Artico, dell’Agenzia Current Corporate, e ha spiegato in svariate interviste che l’obiettivo del World Coffee Museum è quello di raccontare la storia del caffè come storia dello sviluppo umano.
La collezione conta, infatti, oltre 10.000 pezzi collegati alla storia del caffé: utensili, macchinari e manufatti artigianali dall’antichità fino ai giorni nostri, per dimostrare al visitatore come questa bevanda abbia sempre fatto parte della nostra storia.
Scelta interessante è stata poi quella di non chiudere gli oggetti sotto teche di vetro: il visitatore è completamente in connessione con la storia del caffè, tanto che, oltre al percorso espositivo, c’è un percorso esperienziale, dove si può conoscere questa bevanda attraverso i cinque sensi.
Attività, laboratori ed esposizioni all’interno del World Coffee Museum

L’azienda che ha commissionato la costruzione del Museo ha scelto di non esporre nessuno dei suoi prodotti commerciali, evitando così l’autoreferenzialità: l’intento del museo è, invece, quello di comunicare il valore più profondo del caffè, attraverso testimonianze, reperti ed esperienze dirette.
L’organizzazione delle sale porta il visitatore in un viaggio immersivo, anche grazie all’ausilio di nuove tecnologie, dal digitale alla realtà virtuale: vediamolo insieme, e proviamo a immaginare di trovarci tra le ampie sale del World Coffee Museum.
Allestimento e collezioni
Le gallerie museali prendono forma all’interno di un’architettura che riproduce le abitazioni tipiche della zona vietnamita del Dak Lak, con muri di pietra e tetti spioventi di paglia. Qui sono ospitati i reperti, da quelli archeologici a quelli moderni: il visitatore cammina così in mezzo agli oggetti che raccontano la storia del caffè nel mondo.
Tra questi, c’è una collezione di metalli di epoca ottomana utilizzati per preparare e servire il caffè, statue di legno etiopi, macine europee dell’800, cimeli del mondo asiatico zen che servivano per contemplare il caffè ancora prima di berlo, e addirittura una barca di 10 metri, utilizzata dalle popolazioni vietnamite che vivevano di coltivazioni e migravano in base ai raccolti.
Laboratori e stimolazioni esperienziali

L’area laboratoriale è pensata per sollecitare i sensi del visitatore, ed è dedicata ad adulti e bambini: si possono annusare miscele e fragranze, ascoltare i suoni dei tamburi in pelle che suonavano le popolazioni vietnamite che vivevano di coltivazione, toccare il suolo vulcanico del Vietnam che contribuisce a far crescere le piante di caffè.
Nel World Coffee Museum, il caffè non è un solo un prodotto e nemmeno solo una bevanda: è una vera e propria esperienza che viene narrata attraverso i secoli.
Il visitatore ne esce incantato e avvolto dal profumo della polvere, dal colore dei semi e dalla fragranza dei chicchi e quando berrà la prossima tazza di caffè, saprà che sta bevendo un pezzo di storia dell’umanità.
Tutte le informazioni sul World Coffee Museum:
Indirizzo e orari: Nguyen Dinh Chieu St, Tan Loi Ward, Buon Ma Thuot City, Dak Lak Province (Vietnam)
Aperto tutti i giorni dalle 8.30 alle 17.30
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Gli strumenti indispensabili
Prima di suggerirvi la ricetta, ecco cosa dovete avere a portata di mano per preparare la granita di caffè in casa.
Gelatiera
Per quanto sia comoda per miscelare gli ingredienti, ottenere il giusto grado di cremosità e accelerare notevolmente i tempi di preparazione, per questa ricetta la gelatiera non è indispensabile. Non pensate, dunque, di dover rinunciare alla vostra granita di caffè fatta in casa solo perché non ne possedete una!
Fruste elettriche
Servono per montare la panna, ma anche per miscelare gli ingredienti. Se non avete quelle elettriche andrà benissimo anche la frusta manuale. Farete un po’ più di fatica, ma il risultato sarà lo stesso.
Pentolino e mestolo di legno
Per iniziare la preparazione della granita al caffè bisogna partire da uno sciroppo di acqua e zucchero: ecco perché tutto ciò che vi occorre è un pentolino e un mestolo di legno per girare il preparato.
Trucchi per una perfetta granita di caffè con panna

Ora che abbiamo visto che gli strumenti da avere a portata di mano sono pochi e facilmente reperibili in qualsiasi cucina, soffermiamoci su alcuni semplici trucchi per ottenere una granita di caffè perfetta come quella del bar.
Prodotti di buona qualità
A prescindere dal fatto che usiate la moka o le cialde, per aver un buon prodotto è indispensabile partire da ingredienti di qualità. Vi consigliamo quindi di dare uno sguardo al nostro shop on line e di scegliere la tipologia di caffè che più si addice ai vostri gusti.
Lo sciroppo
Come vi abbiamo anticipato, la ricetta prevede di preparare uno sciroppo di acqua e zucchero, altre prevedono di dolcificare direttamente il caffè, altre infine di dividere il quantitativo di zucchero tra i due liquidi. Qualsiasi strada scegliate, ricordate che per sciogliere completamente lo zucchero è meglio inserirlo quando il liquido è ancora caldo. Mescolando delicatamente, i granelli si squaglieranno senza difficoltà!
Il passaggio in freezer
La caratteristica della granita è la lavorazione costante con uno sciroppo a base di acqua e zucchero. La continua lavorazione previene la formazione dei cristalli di ghiaccio, dando vita a una crema ghiacciata a base di caffè. Se non avete la gelatiera, il passaggio in freezer è d’obbligo e sarà di almeno 3 ore. Durante questo tempo, dovete avere la pazienza di estrarre il contenuto ogni 30-40 minuti, mescolare per rompere i cristalli di ghiaccio e riporre nuovamente in frigo.
Il bicchiere
Non cambia di certo il gusto se scegliete un bicchiere piccolo, ma presentare la vostra granita di caffè in un bicchiere alto e stretto, farà un effetto da vero barman. Come dire, anche l’occhio vuole la sua parte!
Qualche consiglio sulla panna
Vi suggeriamo, infine, di mettere il contenitore e le fruste nel freezer per 5 minuti. In questo modo sarà più facile ottenere un effetto neve in brevissimo tempo. Inoltre, per quanto sia comoda quella pronta nella bomboletta, la panna fresca montata al momento è senz'altro migliore. Preferite, infine, quella senza zucchero.
E ora prepariamo la granita al caffè

Ora che abbiamo visto quali sono gli strumenti indispensabili e i trucchi per eseguire a regola d’arte una perfetta granita di caffè, non ci resta che darvi gli ingredienti e il procedimento per farla buona come quella del bar.
Granita di caffè con panna
In questa ricetta, la granita di caffè viene aromatizza con un pizzico di vaniglia, che può essere anche omesso in base ai gusti. La cosa fondamentale è rispettare i tempi di riposo in freezer.
Ingredienti per 6 persone
- 250 ml di caffè macinato Vergnano
- 200 ml di acqua
- 70 gr di zucchero
- 200 ml di panna
- 1 bacca di vaniglia (facoltativo)
Procedimento
- Per prima cosa preparate il caffè e mettetelo da parte. Quindi, mettete lo zucchero e l’acqua in un pentolino, accendete il fuoco a fiamma dolce e mescolate delicatamente. Raggiunta l’ebollizione, proseguite la cottura per almeno altri 3 minuti, quindi spegnete e lasciate raffreddare avendo cura di girare ogni tanto. Aprite la bacca di vaniglia e, con un coltellino, raschiate via la polpa unendola quindi allo sciroppo. Mescolate per far insaporire.
- Versate anche il caffè e mescolate delicatamente fino a completo raffreddamento. Trasferite quindi tutto il composto in un contenitore adatto, coprite e mettete nel freezer. La sosta al freddo dovrà durare almeno tre ore ma durante questo tempo dovrete avere l’accortezza di estrarre ogni mezz’ora, quaranta minuti al massimo, per mescolare. In questo modo andrete a rompere i cristalli di ghiaccio che si vanno a formare. Quando vi renderete conto di aver ottenuto la consistenza desiderata, potete estrarre il composto.
- Mettete in freezer il contenitore in cui andrete a montare la panna, comprese le fruste. Sistemate la granita di caffè in un bicchiere preferibilmente alto, e decorate con panna montata.
Che cosa ne dite di questa ricetta? Non vi resta che mettervi al lavoro per fare la granita di caffè con panna a casa vostra, ma buona come al bar!
Estate italiana: tra borghi caratteristici, città affacciate sul mare o cime montuose con panorami mozzafiato, l’Italia sa sempre come stupirci per farci trascorrere un’estate piena di bellezza.
Quest’anno Caffè Vergnano propone tre miscele dedicate al retail export che – già dai loro nomi – raccontano l’italianità tutta da gustare: è la gamma City Line, con Cortina, Portofino e Amalfi, tre gusti per celebrare il fascino italiano conosciuto in tutto il mondo.
Andiamo alla scoperta di queste tre città per scoprire il vero gusto dell’Italia che si dirama lungo i vicoli di Amalfi, tra le barche ormeggiate a Portofino e tra le cime che circondano Cortina: una di queste destinazioni potrebbe essere la vostra prossima meta!
Cortina, la Perla delle Dolomiti

Cortina d’Ampezzo, paese di montagna in provincia di Belluno, è soprannominata la “Perla delle Dolomiti”: circondata da massicci montuosi famosi in tutto il mondo, è da scoprire sia d’estate, con escursioni e passeggiate, che d’inverno, con oltre 140 km di piste da sci mozzafiato. Circondata da cime celebri, tra cui le Tofane e il Monte Cristallo, la conca in cui si trova Cortina si estende dal Passo Falzarego al Passo Tre Croci.
Cos’è che rende così speciale Cortina, prediletta dagli italiani ma scelta anche da nomi quali Hemingway, Indro Montanelli e Dino Buzzati? Sicuramente il panorama sublime che si gode guardandosi intorno, e il clima assolato dovuto al suo essere racchiusa tra le montagne. Inoltre, è una città viva culturalmente, dove non mancano le attività da fare all’aperto, le numerose occasioni di relax e l’ottimo cibo locale.
Per un’estate a Cortina si possono scegliere numerose passeggiate tra i rifugi e le malghe, e una volta arrivati in cima è il momento di gustare le ricette locali preparate a 2000 metri d’altezza.
Chi preferisce rimanere in città, può passeggiare tra luoghi di interesse storico e artistico, prima tra tutti la Basilica dei Santi Filippo e Giacomo con il suo campanile di 70 metri, vero simbolo della città, per poi dirigersi al Museo d’Arte Moderna, al Museo Paleontologico e all’ Etnografico, oppure a fare shopping tra le vie del centro.
La miscela “Cortina” di Caffè Vergnano City Line rappresenta perfettamente il mix di relax e divertimento che si trova in questa città: ha infatti un sapore aromatico, fragrante e allo stesso tempo dolce, per dare vita all’insieme di sapori ed esperienze che la Perla delle Dolomiti può offrire.
Portofino, mare e raffinatezza in Liguria

Dalle cime che sfiorano i 3000 metri di Cortina a un tuffo nell’acqua blu di Portofino, un villaggio di pescatori in Liguria che conta appena 400 abitanti, amato e conosciuto in tutto il mondo.
Il mare turchese, le case color pastello, le barche ormeggiate accanto a cui ogni giorno si vedono sfilare gli yacht e le barche a vela di chi sceglie questa destinazione per le sue vacanze sull’acqua. Portofino racchiude attrattive di diverso tipo, e proprio per questo la sua fama è internazionale: chi ama l’arte e la cultura non può perdersi l’Oratorio gotico di Santa Maria Assunta, la chiesa di San Giorgio arroccata su un promontorio, il Castello Brown che fu una fortezza militare, e il faro panoramico di Punta del Capo.
Da non perdere poi l’Abbazia di San Fruttuoso, un’oasi di bellezza, colori e pace, che si può raggiungere a piedi o in barca. Chi vuole godersi il mare potrà poi raggiungere Paraggi, l’unica spiaggia di sabbia nei dintorni, e gli appassionati di immersioni vengono da tutto il mondo per ammirare il Cristo degli Abissi, una scultura di bronzo che si trova a 17 metri di profondità.
Non solo mare, ma anche sentieri di trekking panoramico e ottimo cibo con cui ristorarsi: al termine di una nuotata o di una camminata ci si potrà godere un piatto di pasta al pesto, una focaccia ligure e una dissetante mela limonina, varietà che cresce solo in questa zona.
Caffè Vergnano ha interpretato Portofino con una miscela fragrante e dal gusto rotondo e pieno, proprio come questo villaggio pittoresco che, nella sua semplicità e raffinatezza, ha un carattere definito e amatissimo dagli italiani e in tutto il mondo.
Amalfi, terra di storia e bellezza
Amalfi, in Campania, completa il nostro “viaggio” alla scoperta di questa estate italiana fatta di storia e sapori, colori e profumi: città dalla storia gloriosa e dall’architettura sorprendente, Amalfi accoglie i turisti tra i suoi vicoli bianchi e i panorami soleggiati con vista su una delle costiere più celebri del mondo, quella amalfitana.
Insieme a Genova, Venezia e Pisa è stata una delle Repubbliche Marinare che hanno scritto la storia del Mediterraneo, e oggi l’Arsenale – il cantiere dove venivano costruite le navi della flotta – ospita un museo permanente. Inoltre ogni quattro anni si svolge una rievocazione storica che attira turisti da tutto il mondo, la Regata delle Repubbliche Marinare.
Nel centro città, il Duomo di Sant’Andrea incanta con le sue pietre bianche e nere e i suoi archi dove si creano giochi di luce e d’ombra molto amati per le fotografie: da qui si diramano vicoletti pieni di negozi, ristoranti e botteghe di artigiani. Da non perdere poi i dintorni di Amalfi, per esempio Atrani, cittadina adiacente, e il fiordo di Furore, un’insenatura strettissima scavata nella roccia sulla quale passa una strada panoramica che merita una sosta.
Amalfi non poteva che essere rappresentata dalla miscela più fresca e acida della linea City Line, perfetta per celebrare un luogo dalla storia così intensa.
Caffè Vergnano reinterpreta l’italianità con la nuova City Line
Queste tre città raccontano la vera anima italiana, fatta di cultura, territorio e natura che si fondono in maniera incantevole, proprio come fanno le miscele di Caffè Vergnano, con i loro sapori autentici.
Inoltre, i blend City Line sono certificati UTZ, il programma di sostenibilità che identifica in maniera chiara un prodotto la cui realizzazione ha tenuto in considerazione aspetti etici ed ambientali.
Tutte le informazioni sulle miscele City Line sono disponibili sul sito: intanto buon viaggio e buona estate alla scoperta di gusti e colori unici che il nostro Paese sa regalarci.
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Come fare una perfetta crema al caffè
Sicuramente avrete visto la crema al caffè che di solito viene preparata nei bar, nell’apposito contenitore che la mantiene fredda girandola continuamente per garantirne la cremosità. Altro motivo per cui viene preparata in questo modo è che la crema contiene anche una piccola componente acquosa che serve, oltre che a mantenerla fresca per diverse ore, ad evitare la formazione di grumi.
Per realizzarla in casa, tuttavia, questo procedimento non è necessario, perché i quantitativi saranno senz’altro inferiori rispetto a quelli del bar e inoltre perché verrà consumata in tempi più brevi.
Il segreto di una perfetta crema al caffè fatta in casa è, pertanto, mantenere la sua densità tramite il giusto equilibrio tra caffè e panna fresca. Ecco, dunque, alcuni piccoli accorgimenti da seguire prima della preparazione:
- La scelta del caffè. E’ necessario utilizzare un caffè davvero buono, dalla tostatura sopraffina e dall’aroma prorompente e deciso. Tra i caffè più buoni e che si prestano meglio per la crema da dessert c’è proprio il Caffè Vergnano.
- Panna ghiacciata. Sicuramente è fondamentale scegliere la panna fresca, liquida e da montare al momento per ottenere la giusta cremosità, ma un altro trucco che possiamo suggerirvi è quello di tenerla in frigorifero per almeno due ore per fare in modo che sia belle spumosa quando sarà montata.
- Personalizzate la ricetta. Alla ricetta di base, che prevede caffè, zucchero e panna, possono essere aggiunti in base ai gusti altri ingredienti, quali aroma di vaniglia, liquore, cacao amaro in polvere, crema di nocciola, ginseng o amaretti. Divertitevi a trovare la versione che più si avvicina ai vostri gusti.
- I bicchieri. La crema al caffè deve essere servita rigorosamente in bicchieri di vetro, in quanto favoriscono il mantenimento della bassa temperatura. Senza contare l’effetto estetico: è bello vedere il contenuto attraverso la trasparenza del vetro!
Ora che abbiamo visto i principali trucchi su come fare una perfetta crema di caffè, non ci resta che provare qualche ricetta.
La crema al caffè classica
Il segreto di questa ricetta è lavorare la panna fresca e liquida ben fredda di frigo. In questo modo, una volta montata e unita al caffè, manterrà un effetto cremoso anche dopo il riposo in freezer.
Ingredienti per 6 persone
- 400 ml di panna da montare
- 4 tazzine di caffè Vergnano Macinato
- 50 g di zucchero di canna
- 1 bicchierino di liquore al caffè (facoltativo)
- q.b. di chicchi di caffè
Procedimento
- Per prima cosa preparate il caffè, versatelo in una ciotola e zuccheratelo girando delicatamente fino a scioglierlo completamente, poi mettetelo da parte per farlo raffreddare.
- Procedete quindi montando la panna, fredda di frigo da almeno due ore, a neve fermissima, lasciandone da parte 50 ml per la decorazione finale. Versatevi quindi il caffè e continuate a montare con le fruste. Aggiungete il liquore e proseguite a mescolare. Trasferite il composto in un contenitore adatto al freezer e lasciatelo riposare per almeno un’ora.
- Al momento di servire, estraete, mescolate e lasciate riposare per qualche minuto, giusto il tempo di montare la restante panna. Versate la crema di caffè nei bicchieri e decorate con ciuffetti di panna montata e qualche chicco di caffè.
Crema di caffè senza panna

Se pensate di dover rinunciare alla crema di caffè perché volete evitare la panna, questa è la ricetta che fa per voi. Sostituite questo ingrediente con latte ghiacciato e avrete lo stesso risultato. Dovrà essere consumata in tempi brevi, ma sarà comunque ottima.
Ingredienti per 4 persone
- 200 ml di latte ghiacciato
- 3 tazzine di Macinato Vergnano
- 25 g di zucchero
- q.b. di cacao amaro in polvere
- 4 cialde per gelato
Procedimento
- Per realizzare una buona crema di caffè senza panna è fondamentale partire dal latte ghiacciato. Versatelo nei contenitori del ghiaccio a cubetti e lasciatelo in freezer per almeno 3 ore.
- Trascorso questo tempo preparate il caffè con la moka, versatelo in una ciotola, aggiungete lo zucchero, mescolando delicatamente fino a scioglierlo completamente e, infine, lasciatelo raffreddare.
- Estraete i cubetti di latte ghiacciato e metteteli in un frullatore assieme al caffè ormai freddo. Azionate e miscelate gli ingredienti fino a ottenere una crema chiara e spumosa. Proseguite fino a ottenere la densità desiderata.
- Versate la crema di caffè senza panna nei bicchieri e decorate con cacao amaro in polvere, servendola con l’aggiunta di una cialda.
Crema di caffè con cioccolato

Aggiungete alla crema di caffè un cucchiaio di crema di nocciole e un po’ di granella di nocciole e in men che non si dica avrete un dessert da leccarsi i baffi.
Ingredienti per 6 persone
- 4 tazzine di caffè Vergnano Macinato
- 300 ml di panna fresca
- 50 g di zucchero
- 3 cucchiai di crema alla nocciola
- 6 cucchiaini di granella di nocciola
Procedimento
- Per prima cosa preparate il caffè con la moka, zuccheratelo e lasciatelo raffreddare. Montate 200 ml di panna fredda e, una volta che sarà ben ferma, versate il caffè continuando a montare. Infine, unite la crema alla nocciola, proseguendo a montare fino a ottenere un composto spumoso.
- Potete scegliere se gustarla subito oppure trasferirla in frigorifero. Al momento di servire, lasciatela a temperatura ambiente per qualche minuto, nel frattempo montate la restante panna. Sistemate la crema di caffè nei bicchieri di vetro e decorate con dei ciuffetti di panna ogni bicchiere aggiungendo la granella di nocciola prima di servire.
Sapevate come si fa la crema di caffè in casa? Se vi abbiamo ingolosito, date uno sguardo al nostro shop on line, acquistate la miscela giusta e divertitevi a trovare la vostra variante preferita di crema al caffè.