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Coffee lovers, siete già alla ricerca dei regali di Natale? Molti di voi, probabilmente, sì. Vergnano quest’anno ha pensato a un’idea regalo creativa, originale e sostenibile, […]

Il Natale si avvicina ed è tempo di decorare la casa con ornamenti a tema natalizio per creare un’atmosfera calda e festosa. Per regalare un tocco […]

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Cari coffee lovers, avete mai sentito parlare degli Anticafè? Sono bar e caffetterie a tutti gli effetti, che però ribaltano il concetto di “cafè” classicamente inteso: […]

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Vi abbiamo già parlato degli effetti del caffè sui capelli e sugli inestetismi della cellulite, proponendovi alcune facili preparazioni da realizzare a casa per ravvivare la […]

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Il profumo perfetto, la cremosità giusta, la temperatura corretta e una densità non troppo intensa, ma neanche acquosa. Perché un caffè espresso al bar sia davvero […]
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Molti di voi, probabilmente, sì. Vergnano quest’anno ha pensato a un’idea regalo creativa, originale e sostenibile, per portare nelle case - vostre e di chi amate - profumo di caffè e di ricordi belli.
È il Tin Configurator, una lattina personalizzata che, una volta finita la miscela, può avere nuova vita. Scopriamo insieme di cosa si tratta!
Lunga vita alla lattina di caffè con il Tin Configurator!
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credits: photogallery #TINVERGNANO @caffevergnano1882
La latta di caffè è un oggetto 100% riutilizzabile: solida e compatta, capiente e colorata, è davvero un peccato buttarla via una volta che la miscela al suo interno è terminata. Nasce così l’idea del Tin Configurator, una lattina di caffè personalizzabile con immagini e design dedicato, che dopo continuerà a far parte dell’arredo della vostra casa, o delle persone a cui la volete regalare.
Un modo per unire il sapore del caffè a quello dei ricordi più belli, che lega la tradizione e la qualità di Vergnano alla storia delle persone che scarteranno il vostro regalo.
Come creare la lattina Tin Configurator?
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Scegliere e personalizzare la lattina è semplicissimo: andate nella pagina dedicata sul sito Vergnano, e seguite le semplici istruzioni.
Per prima cosa, scegliete la vostra miscela preferita, o quella che ritenete migliore per la persona a cui volete regalare il Tin: arabica 100%, arabica 100% espresso oppure decaffeinato.
Ora, è il momento di “disegnare” la personalizzazione!
Potete scegliere tra decine di sfondi: a tema natalizio, color pastello, colori classici, sfondi per ricorrenze come matrimoni e battesimi, con lettere, decorazioni romantiche, illustrazioni.
È arrivato il momento di caricare la foto, e qui potete sbizzarrirvi: vacanze, momenti speciali, foto di famiglia, uno scatto significativo e indimenticabile, che insieme allo sfondo, renderà unico il Tin Configurator.
Tocco finale, la scritta: un pensiero, una dedica, una frase significativa, per aggiungere un dettaglio che rimarrà sempre sotto gli occhi della persona che riceverà la lattina.
Come ultimo passaggio, scegliete il colore del tappo, e … click!
Potete ordinare la lattina e riceverla direttamente a casa, pronta per essere impacchettata e messa sotto l’albero.
Per avere spunti e idee creative, cercate su instagram la gallery #TINVERGNANO: decine di lattine e composizioni a cui, utilizzando l’hashtag, potete aggiungere anche la vostra.
Come si riutilizza la lattina? Ecco qualche idea!
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credits: photogallery #TINVERGNANO @caffevergnano1882
Non ci sono limiti alle seconde vite che certi oggetti possono avere. Una lattina di caffè, per esempio, può diventare:
- un portapenne, da tenere tutti i giorni in casa o al lavoro;
- un porta posate o mestoli, per dare un tocco di calore a un angolo della cucina;
- può essere utilizzata di nuovo come barattolo per il caffè, per conservare al meglio l’aroma;
- un vaso per le piante aromatiche;
- un barattolo porta-tutto: elastici, spago, sacchetti, chiavi di casa … un perfetto “svuotatasche”;
- un contenitore porta dischetti struccanti per il bagno;
- un salvadanaio, per iniziare a mettere da parte qualcosa per le prossime vacanze!
Se volete realizzare alcune di queste idee, e molte altre, trovate i tutorial sul sito Vergnano: lasciate correre l’immaginazione, e godetevi un Natale sostenibile e creativo.
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Alberelli di Natale con i chicchi di caffè, per decorazioni semplici e uniche
Se desiderate preparare delle decorazioni sfiziose e innovative, vi proponiamo un tutorial semplicissimo per realizzare un alberello con i chicchi di caffè, perfetto anche come idea regalo.
Materiale necessario
- Chicchi di caffè;
- un cono di cartoncino;
- colla;
- un piccolo pennello per distribuire la colla;
- perline del colore che preferite;
- un fiocco da usare come stella cometa.
Procedimento
- Con il cartoncino, create un cono della grandezza che desiderate.
- Fatto questo, distribuite la colla sulla superficie del cono e iniziate ad attaccare i chicchi di caffè fino a coprire il cono completamente.
- Non appena il tutto si sarà asciugato, ornate l’alberello incollando delle perline: potete realizzare una decorazione semplice, adoperando perline di un solo colore (ad esempio bianche o panna) oppure abbinando perline di colori e dimensioni differenti, in base al vostro gusto e alla vostra creatività.
- Infine, non vi resta che applicare un fiocchetto in cima all’albero, scegliendo un colore che si abbini bene a quello delle perline utilizzate.
Decorazioni natalizie con chicchi di caffè e cartone

Ancora più semplici del tutorial precedente, questi decori richiedono solo l’impiego di cartone, chicchi di caffè, colla e nastrino. Ottimi per guarnire l’albero, regaleranno alla vostra casa un clima allegro e festoso.
Materiale necessario
- Chicchi di caffè;
- pistola per colla a caldo;
- forbici e matita;
- un pezzo di cartone;
- nastrino.
Procedimento
- Per prima cosa, dovete disegnare sul cartone delle forme natalizie, ad esempio una stella oppure lo stivale di Babbo Natale, e ritagliarle con le forbici (l’ideale è utilizzare del cartone di colore marrone, in modo che non restino degli spazi bianchi tra un chicco di caffè e l’altro).
- A questo punto, applicate la colla a caldo sulla figura ritagliata (facendo attenzione a non scottarvi) e cominciate ad attaccare i chicchi di caffè fino a coprire l’intera figura.
- Ora non vi resta che incollare il nastrino che servirà da gancio: per realizzarlo basta tagliare un pezzo di nastro, unire le due estremità con un nodo e incollarlo sul retro della figura. La vostra decorazione è pronta per essere appesa all’albero!
Pallina di Natale coperta di chicchi di caffè
Cercate qualcosa di particolare e innovativo per addobbare la casa? Se sì, perché non provate a creare delle palline di Natale coperte di chicchi di caffè? Ecco tutti i passaggi per la loro preparazione.
Materiale necessario
- Pallina di polistirolo;
- chicchi di caffè;
- pistola per colla a caldo;
- nastrino.
Procedimento
- Prendete la pallina di polistirolo e, con l’ausilio della colla a caldo, cominciate ad attaccare i chicchi di caffè.
- Vi consigliamo di procedere per gradi: applicate una piccola striscia di colla e incollate sopra alcuni chicchi, andando avanti in questo modo fino a coprire l’intera pallina.
- Lasciate nella parte superiore un piccolo spazio per inserire il nastrino che servirà da gancio, che andrete a realizzare secondo i passaggi descritti nel tutorial precedente. In alto potete, inoltre, aggiungere un fiocco color panna per impreziosire l’accessorio.
Palla di Natale con dentro i chicchi di caffè

Se nella guida precedente abbiamo visto come guarnire esternamente le palline natalizie, ora vogliamo mostrarvi come realizzare una palla di Natale con all’interno i chicchi di caffè. Il procedimento è molto facile e, anche in questo caso, ci permette di creare un oggetto d’arredo originale, perfetto anche come regalo per parenti e amici. Basta usare una palla di Natale trasparente e riempibile e inserire al suo interno dei chicchi di caffè. La palla, in prossimità del gancio, può essere ulteriormente decorata con dei ciondoli per un risultato ancor più sfizioso e originale.
Decorazioni per la tavola di Natale con i chicchi di caffè
I chicchi di caffè possono essere un’idea simpatica anche per le decorazioni della tavola in occasione di una cena natalizia. Come vi abbiamo mostrato in un precedente articolo, infatti, questi possono essere adoperati per decorare il menu per gli ospiti e i segnaposto. Ecco tutti i passaggi per la loro preparazione.
Materiale necessario
- Chicchi di caffè;
- cartoncino bianco;
- righello, forbici, matita, pennarello nero con punta fine;
- colla vinilica;
- nastro rosso;
- stelline di legno di diverse dimensioni.
Procedimento
- Usando matita e righello, disegnate un rettangolo di 24 cm × 12 cm sul cartoncino bianco e ritagliatelo, quindi piegate il rettangolo in due formando un quadrato.
- Sulla prima pagina scrivete “Menu” con il pennarello nero, mentre all’interno le ricette della cena.
- A questo punto, decorate la prima pagina del menu con i chicchi di caffè, incollando i chicchi uno a fianco all’altro con la colla vinilica, al fine di realizzare due linee orizzontali parallele, la prima vicina al bordo superiore della pagina e la seconda vicina al bordo inferiore, come mostra l’immagine pubblicata nel nostro articolo sulla tavola delle feste.
- Per completare l’opera, aggiungete un piccolo ornamento creato con la stella di legno e il nastro rosso: prendete una stella di medie dimensioni e attaccate sopra un fiocchetto preparato con il nastro, mentre al centro del fiocco incollate un chicco di caffè. A questo punto, non vi resta che applicare il decoro sulla prima pagina del menu.
Procedimento
- Per i segnaposto, disegnate sul cartoncino dei triangoli di 7 cm × 3 cm, tagliandoli come delle piccole bandiere. Successivamente, sopra ogni cartoncino ritagliato, scrivete il nome di un ospite.
- Come ornamento natalizio, potete nuovamente realizzare delle decorazioni con le stelle di legno, il nastro e i chicchi di caffè: sarà sufficiente prendere una stella di legno di piccole dimensioni, attaccare sopra un fiocchetto rosso e, al centro del fiocco, incollare un chicco di caffè. La guarnizione andrà quindi applicata al cartoncino.
Se gli ornamenti natalizi sono importanti in casa per creare la giusta atmosfera, ancora di più lo sono in un locale pubblico per attirare maggiori clienti. Dopo aver visto come creare delle decorazioni con i chicchi di caffè, perché non scoprite 5 idee per addobbare il bar in occasione delle feste?
Martedì 11 novembre sono stati proclamati a Milano i vincitori dei Cook Awards, i premi con cui la testata Cook del Corriere della Sera valorizza i talenti di professionisti - cuochi, scrittori, divulgatori, giornalisti, produttori, attivisti - che con i loro progetti esprimono il vero valore del cibo.
Il cibo non è solo un piatto, non è solo un insieme di ingredienti e ricette, ma è un vero e proprio sistema di contenuti, connessioni e competenze.
Caffè Vergnano, insieme a Levoni e Zonin1821, è stato partner di questa preziosa iniziativa volta a creare cultura e condivisione attraverso la gastronomia.
I vincitori dei Cook Awards: ecco chi sono
I vincitori sono stati cinque: Caterina Ceraudo, Giuseppe Monti, Anna Kauber, Carla Lalli Music e Michele Lazzarini.
Talenti che portano avanti progetti diversi uniti dal minimo comun denominatore dell’impegno attivo nei confronti di tutto ciò che il cibo rappresenta.
Caterina Ceraudo, per esempio, esprime questo attivismo nel suo ristorante stellato “Dattilo”, in provincia di Crotone. A lei, il premio “Donne del cibo”, per sottolineare il valore che il ristorante sta portando in una terra difficile, dove la cucina può contribuire a creare unione, prestigio e rinnovamento.
Michele Lazzarini, chef di 28 anni che lavora nella brigata di Norbert Niederkofler, è stato nominato “Chef novità dell’anno”: è riuscito, infatti, ad affinare la tecnica culinaria a tal punto da utilizzare in un ristorante tristellato solo ingredienti che vengono dalla montagna.
La regista Anna Kauber si è aggiudicata invece il premio “Food reporting” raccontando la vita delle donne pastore in Italia con il documentario In questo mondo.
Giuseppe Monti ha vinto poi il riconoscimento “Progetto sostenibile” facendo lavorare cuochi migranti al rifugio Carducci, sulle Dolomiti.
Il riconoscimento “Libri di cucina” è stato assegnato a Carla Lalli Music, food director di Bon Appétit, che ha scritto Where cooking begins, un libro per avvicinare di nuovo le famiglie ai fornelli con ricette facili, creative e alla portata di tutti.
La giuria e il percorso di selezione dei Cook Awards
Il percorso per eleggere i vincitori è durato più di tre mesi: prima sono state raccolte le candidature segnalate dal pubblico, tra le quali i giurati hanno scelto cinque finalisti per ogni categoria. Infine, tra questi è stato decretato il vincitore.
In giuria, oltre ai lettori di Cook che hanno votato il loro finalista preferito, professionisti, imprenditori del settore food: Carolina Vergnano, owner di Caffè Vergnano, Irene Berni, food writer, Marco Bolasco, direttore dell’area enogastronomia di Giunti, Lucio Cavazzoni, cofondatore di Good Land, Massimo Donà, filosofo, Anissa Helou, chef e food contributor per Los Angeles Times e Guardian, Fabrizia Lanza, direttrice di Anna Tasca Lanza Cooking School, Marella Levoni, direttore comunicazione di Levoni, Carlo Petrini, presidente di Slow Food, Mimi Thorisson, food writer, Francesco Zonin, vicepresidente di Zonin1821.
Il ruolo sociale del cibo: creare valore

Oltre ai talenti premiati, sono arrivati in finale alcuni progetti davvero meritevoli per il loro ruolo sociale: un caffè-panetteria in un campo profughi in Iraq per dare lavoro alle donne, un’iniziativa rivolta ai malati di cancro che vengono aiutati a scoprire preparazioni gustose e sane per le papille rovinate dalle terapie, chi insegna a cucinare ai migranti a Londra.
Come ha sottolineato Angela Frenda, responsabile editoriale di Cook, lo scopo del premio è proprio portare l’attenzione del pubblico e delle imprese al valore che il cibo esprime, andando ben oltre il semplice piatto. Il cibo è un collante, un aggregatore sociale, un motore potentissimo che dà energia alle persone e le lega al territorio attraverso la convivialità.
[post_title] => I risultati dei Cook Awards, per premiare chi esprime il vero valore del cibo [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => risultati-cook-awards [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-11-26 06:56:10 [post_modified_gmt] => 2019-11-26 05:56:10 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/risultati-cook-awards/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [3] => WP_Post Object ( [ID] => 68799 [post_author] => 5 [post_date] => 2019-11-21 06:16:59 [post_date_gmt] => 2019-11-21 05:16:59 [post_content] =>Ci siamo: manca ormai un mese al Natale ed è giunto il momento di pensare a come decorare il bar per le feste. Scegliere l’allestimento adeguato è molto importante per creare l’atmosfera giusta e attrarre i clienti che, in questo periodo, passeggiano per le vie della città alla ricerca dei regali da fare, godendosi lo spettacolo delle vetrine illuminate a festa. Un luogo accogliente, capace di trasmettere un frizzante clima natalizio, rappresenta indubbiamente una marcia in più per il titolare di un locale: vediamo 5 proposte di decorazioni per abbellire il bar a Natale con gusto e originalità.
Decorazioni di Natale per il bar: 5 proposte simpatiche e originali

Innanzitutto, per scegliere le decorazioni di Natale più adatte al vostro bar, dovete tenere conto del target a cui vi rivolgete, al fine di creare un ambiente attraente e piacevole per i clienti che frequentano il locale. Quando organizzate l’allestimento, in particolare, vi consigliamo di dedicarvi alle vetrine, ai tavolini, al bancone del bar e alla porta d’ingresso, cercando sempre di mantenere buon gusto e raffinatezza nel realizzare gli addobbi per evitare un effetto “kitsch”. Ecco allora 5 idee per decorare il locale, alcune delle quali realizzabili con il “fai da te”, partendo da materiali di riciclo.
1 - La magia delle luci
Che Natale sarebbe senza luci? Le illuminazioni, indubbiamente, sono l’elemento “principe” degli allestimenti natalizi e anche in un bar possono contribuire a creare una piacevole atmosfera di festa. Per un risultato fine ed elegante, potreste optare per le catene di luci microLed, ideali per addobbare l’albero di Natale, la vetrina, il bancone o un eventuale dehor invernale, tutti spazi che verranno impreziositi grazie a questa decorazione.
2 - Ghirlanda “fai da te” con i tappi di sughero
Tra le decorazioni di Natale per il bar realizzabili con il “fai da te” che vogliamo proporvi, c’è la ghirlanda con i tappi di sughero, perfetta per creare un ambiente caldo e rustico partendo da materiali di recupero. Per farla vi serviranno:
- Tappi di sughero
- Supporto circolare su cui attaccare i tappi
- Pistola per colla a caldo
- Decorazioni natalizie (pigne, fiocchi, bacche rosse decorative ecc.)
Il procedimento non è difficile. Usando la colla a caldo, infatti, dovete incollare i tappi di sughero sulla base circolare (i tappi vanno attaccati per la loro lunghezza) sistemandoli a piacimento, senza per forza seguire una disposizione precisa. Una volta applicati i tappi, potete abbellire la ghirlanda con pigne, fiocchi, bacche decorative, foglie di agrifoglio o ciò che preferite, per poi appenderla dove volete utilizzando un nastro.
3 - Dall’albero di Natale “sospeso” a quello con le cassette di legno: due proposte moderne e alternative

Volete stupire i vostri clienti con un albero di Natale decisamente originale? Potete realizzarne uno impiegando delle cassette di legno. Si tratta di un lavoro molto semplice: le cassette possono essere verniciate e poi disposte una sopra l’altra realizzando la sagoma di un albero. Fatto questo, l’albero viene addobbato inserendo palline, oggetti, soprammobili o decori natalizi nelle cavità delle cassette.
Un’altra idea insolita e creativa è l’albero di Natale “sospeso”. Di cosa si tratta? In questo caso l’albero è costituito solo da palline legate a fili di nylon: l’impressione che si ha, dunque, è che le palline siano sospese nell’aria, dando vita a un effetto scenico ed elegante.
Un’altra soluzione per decorare il locale in modo innovativo e simpatico è appendere delle palline al soffitto a diverse altezze, sempre tramite dei fili di nylon.
4 - Fiocco di neve “fai da te” con le mollette di legno
Come suggerito in un precedente articolo, si possono creare delle decorazioni di Natale per il bar realizzando dei fiocchi di neve con un materiale molto facile da trovare: le mollette di legno. I fiocchi possono essere appesi ovunque desideriate per regalare al locale un’atmosfera allegra e giocosa. Ecco cosa vi serve:
- Mollette di legno
- Pistola per colla a caldo
- Colore all'acqua bianco
- Glitter per decorare
- Piccola stella in legno
- Colla vinilica
La preparazione di questo grazioso oggetto d’arredo è piuttosto facile e non richiede molto tempo. Dopo aver rimosso la molla dalle mollette, dovete incollare le due parti che compongono la molletta lungo il lato piatto (invertendo quindi il lato di congiunzione) con la colla a caldo: in questo modo creerete le punte del fiocco di neve. Fatto ciò, non vi resta che assemblare il fiocco di neve seguendo i passaggi indicati in questo pratico tutorial; successivamente, come mostrato nel video, potete colorare il fiocco con del colore bianco e decorarlo con dei glitter chiari e con l’aggiunta di una piccola stella al centro (questa andrà prima cosparsa di colla vinilica e impreziosita con dei glitter argentati).
5 - Centrotavola natalizio con vasetto di vetro
E i tavolini del bar come possiamo abbellirli in occasione del Natale? Una soluzione veloce, realizzabile sempre con del materiale facilmente reperibile, è la preparazione di centrotavola con dei piccoli vasetti di vetro. Ad esempio, potreste avvolgere il collo del barattolo con alcuni giri di spago, che andrà legato creando un fiocco. Successivamente, al centro del fiocco, applicherete degli ornamenti a tema natalizio, come una stellina o un fiocco di neve in legno, oppure dei rametti di pino e delle bacche rosse decorative. All’interno del barattolo, quindi, verserete un po’ di sale grosso e vi appoggerete sopra una piccola candela.
Cosa ne pensate di queste decorazioni di Natale per il bar? Avete altre interessanti proposte da suggerire? Raccontatecelo nei commenti!
[post_title] => Decorazioni di Natale per il bar: 5 idee per un’atmosfera magica, ma mai kitsch [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => decorazioni-natale-bar [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-11-21 06:16:59 [post_modified_gmt] => 2019-11-21 05:16:59 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/decorazioni-natale-bar/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [4] => WP_Post Object ( [ID] => 68796 [post_author] => 5 [post_date] => 2019-11-19 06:31:10 [post_date_gmt] => 2019-11-19 05:31:10 [post_content] =>Cari coffee lovers, avete mai sentito parlare degli Anticafè?
Sono bar e caffetterie a tutti gli effetti, che però ribaltano il concetto di “cafè” classicamente inteso: non lasciatevi intimorire dal nome, perché in un Anticafè il caffè si trova lo stesso, insieme a tè, tisane, bibite, brioche e altre delizie da stuzzicare.
Ciò che rende davvero speciale un Anticafè, però, non sono i cibi e le bevande che il barista vi serve, ma il tempo che trascorrerete all’interno del locale. In questi bar, infatti, non si paga ciò che si consuma, ma le ore che si trascorrono all’interno.
Un po’ come i Nap Bar, i locali dove non si va per bere o mangiare ma per fare un pisolino durante il giorno, gli Anticafè propongono un modo diverso di concepire il nostro tempo, spesso frenetico e risicato, riportando l’attenzione sulla qualità dei momenti che viviamo.
Oggi andiamo alla scoperta di questa tendenza e scopriamo da vicino cosa sono gli Anticafè e dove possiamo trovarne qualcuno da visitare.
Anticafé: un nuovo modo di vivere il tempo libero e lavorativo

Il modello di business di un Anticafè è esattamente il contrario di quello di una “normale” caffetteria: si paga una tariffa a tempo e si può consumare quanto si vuole.
Il format conosciuto con il marchio “Anticafè” è francese, e prende ispirazione da questa tipologia di locali, diventati di moda in Russia dal 2011. Oggi, il marchio viene ceduto in modalità franchising, anche se il termine viene sempre più spesso usato per definire questa tipologia di bar, anche quando non appartenenti alla catena ufficiale.
L’idea degli Anticafè è nata in concomitanza dell’avvento delle nuove professioni digitali: grazie a internet e alle connessioni sempre più veloci, molti lavoratori hanno iniziato a sperimentare il nomad working, scegliendo come “ufficio” coworking, bar, cafè e luoghi provvisori, che siano però accoglienti e funzionali.
Gli Anticafè nascono proprio con questo spirito, per offrire a chi è alla ricerca di un ufficio smart, di una postazione lavorativa temporanea - magari in occasione di una trasferta in un’altra città - la possibilità di sedersi e rilassarsi tra un impegno e l’altro.
Cosa si fa all’interno di un Anticafè e quanto costa il tempo trascorso?
In un Anticafè si entra, ci si siede, si può ordinare dal menu, ci si può connettere a internet, spesso ci sono libri, giornali e magazine da leggere, a volte anche giochi da tavolo o attività ricreative.
Alcuni Anticafè sono organizzati in modo più simile a un bar, altri sono veri e propri spazi di lavoro e condivisione, con zone coworking, sale riunioni, angoli per rilassarsi e concentrarsi.
Una sorta di abbonamento all inclusive, una modalità all-you-can-stay, che riporta l’attenzione su ciò che ha davvero valore: il tempo.
Pagando il tempo, infatti, facciamo più attenzione a come lo usiamo, ne gustiamo ogni minuto e cerchiamo di rendere più produttiva la giornata. Se a tutto questo si aggiunge una location gradevole, con caffè e biscotti a disposizione, a maggior ragione si potrà fare tesoro delle ore trascorse all’interno di un locale di questo tipo. Per usufruire dei servizi, le tariffe possono variare a seconda delle scelte ma, generalmente, negli Anticafè europei si aggirano tra i 3 e i 5 euro l’ora, con scontistiche per agevolare chi ha bisogno di trattenersi più a lungo.
Alla scoperta degli Anticafè d’Europa: alcuni locali assolutamente da visitare

Sapevate che a Roma c’è un Anticafè dal 2014? È in zona San Giovanni, è aperto tutti i giorni della settimana e lo staff organizza numerose attività, da incontri con professionisti a corsi di formazione, giornate di coworking ed eventi.
Se invece vi trovate a Parigi, potrete scegliere tra ben tre Anticafè, tutti in zone centrali e ben servite dalla metro. Per esempio, nel locale vicino al celebre Centre Pompidou, troverete non solo caffè, stuzzicheria e connessione wifi, ma anche tutto l’occorrente per stampare e scansionare. Un vero e proprio ufficio, insomma, che propone anche abbonamenti mensili per chi lo sceglie come postazione permanente.
A Londra trovate poi un Anticafè in zona Shoreditch: un luogo d’altri tempi, con tanto di pianoforte, giradischi e divani vintage. Se invece siete di passaggio a Mosca o San Pietroburgo, avrete l’imbarazzo della scelta: come accennato, l’idea è nata proprio in Russia, e ne troverete a decine.
Come diceva il poeta Virgilio, tempus fugit e, come ripeteva il Bianconiglio, è tardi, è tardi!
Pare che il tempo corra sempre un po’ più veloce di quanto si riesca a goderselo: per fortuna ci sono i modi per cercare di rallentarlo e conferirgli il valore che merita. Che sia tempo lavorativo, per il relax, per una riunione di team o per incontrare un amico, negli Anticafé ci si gode il momento, in compagnia di un buon caffè.
Per info: sito ufficiale degli Anticafè www.anticafe.eu
Cosa vi viene in mente se pensate alle cime di Mordor, alle colline degli Hobbit, all’armadio e alla neve incantata delle Cronache di Narnia? Storie magiche e fantastiche, personaggi indimenticabili, infinite narrazioni di avventurieri che popolano l’immaginario di tutti noi.
E se vi dicessimo che gli autori di queste opere hanno trascorso, insieme, gran parte del loro tempo in un locale di Oxford, discorrendo di letteratura e molto altro?
Dopo aver viaggiato tra le avventure romantiche del Café Pushkin di Mosca, tra le meravigliose sale del New York Cafe di Budapest, tra le vicende del Gran Caffè Gambrinus di Napoli e tra le vie di Parigi per conoscere Shakespeare and Company, oggi è il momento di un altro bar dalla storia mozzafiato: The Eagle and Child a Oxford, nella campagna inglese.
The Eagle and Child: una storia antica e affascinante
La storia di questo locale inizia quasi quattrocento anni fa, durante la guerra civile inglese: viene infatti usato come alloggio dai soldati monarchici che sostano a Oxford.
Placate le divergenze del conflitto, che porta alla creazione dell’attuale Commonwealth, il ristoro viene battezzato The Eagle and Child, L’ Aquila e il Bambino. Il nome prende spunto dallo stemma del Conte di Derby, importante titolo nobiliare inglese, a sua volta ispirato alla vicenda epica del piccolo Ganimede, rapito dall’aquila di Giove.
Per i successivi due secoli, The Eagle and Child è un modesto pub dove si servono soprattutto birre e pietanze: ma negli anni ‘30 del ‘900, qualcosa cambia.
Il gruppo Inklings: intellettuali e pensatori tra leoni, hobbit e mondi incantati

Intorno al 1930, Oxford è una città universitaria in pieno fermento culturale, e viene infatti scelta come casa da scrittori, intellettuali e pensatori che hanno anche un incarico all’Università.
Tra questi nomi, ci sono anche due personaggi molto famosi: John Ronald Reuel Tolkien e Clive Staples Lewis. Questi, insieme ad altri amici e colleghi, fondano un gruppo informale che si riunisce per discutere di letteratura e vicende politiche, ma anche di gesta di personaggi che abitano mondi terribili e fantastici, dove ogni avvenimento segue le logiche perfette e sorprendenti della magia.
Questo club viene chiamato Inklings, e rimane attivo dagli anni ‘30 agli anni ‘50: secondo alcune carte, il gruppo “non era né un club né una società letteraria, sebbene prendesse parte alla natura di entrambi. Non c'erano regole, funzionari, ordini del giorno o elezioni formali”. Un luogo libero, insomma, dove ritrovarsi per leggere ad alta voce, discutere della creazione di personaggi, e per supportarsi a vicenda durante la scrittura di romanzi e opere.
The Eagle and Child, un luogo fondamentale per la letteratura del ‘900
È proprio negli anni di attività degli Inklings che, infatti, Lewis e Tolkien stanno scrivendo alcune tra le loro opere più celebri: il primo sta lavorando alle Cronache di Narnia, il secondo niente di meno che alla trilogia del Signore degli Anelli.
Una volta a settimana, il martedì sera, gli Inklings si riuniscono e si confrontano: probabilmente, è proprio tra le sale di questo locale che sono state lette per la prima volta le pagine di queste opere destinate a cambiare per sempre il panorama della letteratura - e del cinema - fantasy del’900 e degli anni 2000.
Il bar diventa addirittura promotore delle opere dei suoi avventori: nel 1950, è proprio The Eagle and Child a distribuire le prime copie di Il Leone, la strega e l'armadio, esordio delle Cronache di Narnia, che consacra per sempre le avventure dei fratelli Pevensie.
The Eagle and Child oggi: una tappa da non perdere a Oxford

Appena usciti dal centro città, lungo Cornmarket Street, oltre i Martyrs Memorial, sulla sinistra ecco St. Giles, l’angolo di Oxford in cui si trova The Eagle and Child: rimodernato negli anni ‘60, e poi acquistato dalla catena di pub storici Nicholson’s, il bar ha purtroppo perso parte delle caratteristiche del tempo in cui gli scrittori si ritrovavano nella Rabbit Room, la sala a loro riservata.
Oggi la sua facciata semplice e caratteristica ospita un locale tipico inglese, aperto dalle 11 di mattina alle 11 di sera, e serve pietanze, contorni, colazioni e menù speciali nei week end, insieme a una selezione di birre, gin, whisky, vini e ovviamente, soft drinks e succhi di frutta naturali.
Alle pareti sono appese stampe provenienti dai libri degli scrittori del gruppo Inklings: insomma, oggi non possiamo che ringraziare The Eagle and Child per aver ospitato tra le sue sale coloro che hanno permesso a migliaia di persone di viaggiare in mondi magici, combattere e vincere battaglie stupefacenti e credere nel potere immenso della propria fantasia.
Maggiori informazioni sul sito ufficiale di The Eagle and Child
Photo credit: @grochejr on Instagram
@the_eagle_and_child on Instagram
Vi abbiamo già parlato degli effetti del caffè sui capelli e sugli inestetismi della cellulite, proponendovi alcune facili preparazioni da realizzare a casa per ravvivare la chioma e per migliorare la pelle dall’aspetto “a buccia d’arancia”. Lo sapete che potete usare il caffè anche per viso e contorno occhi? Ecco, dunque, 4 maschere di bellezza al caffè da provare subito per una pelle più fresca e radiosa.
4 Tutorial di maschere di bellezza al caffè per il viso e il contorno occhi
Il caffè - sotto forma di caffè macinato o di fondi - può essere impiegato per preparare delle maschere di bellezza home made. Queste ricette sono utili per levigare e rigenerare la pelle del viso, sfruttando le proprietà esfolianti del caffè, che favoriscono il ricambio cellulare, ma anche per contrastare borse e occhiaie. Queste possono infatti essere attenuate grazie alla capacità della caffeina di stimolare la circolazione.
Esistono diversi modi per realizzare delle maschere per il viso al caffè: ecco le preparazioni che vi suggeriamo.
Maschera viso rigenerante al caffè e miele

La prima ricetta che consigliamo prevede l’utilizzo di caffè macinato e miele: se quest’ultimo conferisce alla pelle idratazione e morbidezza, il primo aiuta a eliminare le cellule morte attraverso l’azione esfoliante.
Ingredienti
- 2 cucchiaini di caffè macinato;
- 1 cucchiaio di miele.
Procedimento
- Per prima cosa miscelate il miele e il caffè per creare un composto dalla consistenza densa;
- successivamente, applicate il preparato sul viso (struccato e pulito) e massaggiate delicatamente con movimenti circolari;
- fatto questo, non vi resta che lasciare in posa per circa 5 minuti;
- trascorso il tempo necessario, sciacquate il viso con acqua tiepida.
Maschera viso levigante al caffè e all’olio d’oliva
Simile alla preparazione precedente, questa maschera vede l’impiego del caffè macinato e dell’olio d’oliva. Per realizzarla, dovrete semplicemente amalgamare caffè e olio in parti uguali formando un composto che andrete a distribuire sul viso, sempre deterso e struccato, con movimenti circolari. Compiuto questo passaggio, potete lasciarlo in posa per circa 15 minuti, per poi sciacquarlo con acqua tiepida.
Maschera anti occhiaie al caffè e all’olio di cocco
Se oltre alle maschere per il viso state cercando dei rimedi per il contorno occhi a base di caffè, abbiamo qualche proposta che vi tornerà utile. Anche l’aspetto del contorno occhi, infatti, può essere migliorato grazie all’impiego di una maschera apposita: il caffè, nello specifico, può aiutarci a ridurre le occhiaie dovute a una notte insonne, o a un periodo particolarmente stancante. Ecco, dunque, una ricetta pensata proprio per questo scopo.
Ingredienti
- fondi di caffè lasciati preventivamente raffreddare;
- 1 cucchiaino di olio di cocco vergine.
Procedimento
- Unite l’olio di cocco ai fondi di caffè e realizzate un impasto;
- applicate il composto sul contorno occhi struccato e pulito, e lasciate agire per circa 10 minuti;
- trascorso questo intervallo, risciacquate il tutto con acqua tiepida.
Maschera contorno occhi al caffè decongestionante

Un’altra preparazione interessante, da usare sia la mattina che la sera - magari dopo una giornata particolarmente faticosa - è questa maschera contorno occhi con funzione decongestionante. Realizzata con fondi di caffè, yogurt e limone, può contribuire a regalare uno sguardo più fresco e riposato. Vediamo tutti gli step necessari alla sua creazione e applicazione.
Ingredienti
- 1 cucchiaio di fondi di caffè;
- 1 limone;
- 1 cucchiaio di yogurt.
Procedimento
- Spremete il limone e unite il succo allo yogurt e ai fondi di caffè. Successivamente, mescolate il tutto fino a realizzare una crema;
- riponete la crema in frigorifero e fate riposare per circa mezz’ora, in modo che si raffreddi e sia pronta per l’utilizzo;
- una volta raffreddata, distribuite la maschera sul contorno occhi struccato e deterso, lasciando in posa per circa 10 minuti;
- rimuovete la maschera dal contorno occhi in modo delicato, utilizzando un batuffolo di cotone.
Avevate già provato a realizzare delle maschere per il viso al caffè? Conoscete altre interessanti ricette? Fatecelo sapere nei commenti!
Recentemente si è discusso molto dei possibili effetti sulla salute delle capsule del caffè. Dopo aver parlato del problema dello smaltimento delle capsule esauste in plastica e in alluminio, in questo articolo vogliamo affrontare un altro argomento piuttosto delicato: le capsule del caffè sono cancerogene? Lo faremo riportando i risultati di un test condotto dalla rivista il Salvagente, che ha cercato di fornire delle risposte in merito alle preoccupazioni dei consumatori per quanto riguarda la presenza, all’interno di questi prodotti, di sostanze dannose per l’organismo.
Le capsule del caffè sono cancerogene? I risultati dei test della rivista il Salvagente
Lo studio de il Salvagente ha coinvolto 3 laboratori diversi ed è stato condotto su 11 campioni di capsule di caffè appartenenti a espressi di tipo “intenso” (che presumibilmente presentano, quindi, una tostatura più marcata). I test sono andati alla ricerca di ftalati, bisfenolo, acrilammide, furano e pesticidi. Inoltre, è stata svolta un’analisi organolettica sulle bevande ottenute.
La prima sostanza di cui vogliamo parlarvi sono i furani. Una ricerca condotta dal Dipartimento di Chimica Analitica dell’Università di Barcellona pubblicata nel 2011, infatti, rilevava nelle capsule una maggiore presenza di furano (sostanza potenzialmente cancerogena) rispetto al caffè preparato con macchina per espresso, a quello realizzato con macchina per caffè americano e al caffè istantaneo. Vediamo, dunque, che cos’è il furano e quali sono gli esiti, in merito, degli studi de il Salvagente.
Che cos’è il furano

Uno degli elementi finiti sotto la “lente d’ingrandimento” dei test della rivista è il furano. Che il furano sia presente nel caffè non è una novità. Furano e metilfurani, infatti, sono sostanze che si formano durante il trattamento termico degli alimenti, compresa la cottura, per questo è possibile trovarli in un’ampia varietà di cibi. Per quanto riguarda il caffè, nello specifico, il furano si crea in seguito alla tostatura, fase essenziale nella lavorazione di questo alimento.
Perché il furano desta preoccupazione? Il motivo risiede nel fatto che alcuni studi condotti sugli animali suggeriscono un legame tra l’assunzione elevata di questa sostanza e lo sviluppo di alcuni tumori, in particolare al fegato. Tuttavia, ci sono alcune lacune circa i suoi meccanismi d’azione, la tossicità e l’esposizione a esso da parte dell’uomo come sostiene l’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare).
Come spesso accade quando si parla di composti potenzialmente nocivi negli alimenti, anche in questo caso è il quantitativo a fare la differenza. Per quanto riguarda il furano, la possibile dose di “sicurezza” (alla quale il Salvagente ha fatto riferimento, come vedremo, per le sue valutazioni) è di 2 microgrammi al giorno per chilo di peso corporeo. Inoltre, come sottolinea anche il Comitato Italiano del Caffè che si è espresso in merito, nel 2016 la Iarc (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro) ha inserito il caffè tra le sostanze non classificabili come cancerogene, evidenziando addirittura un possibile effetto preventivo nei confronti del tumore al fegato e dell’endometrio.
Tornando al furano, infine, è utile sottolineare che si tratta di un composto altamente volatile, i cui livelli, oltre a diminuire durante la preparazione del caffè, tendono a decrescere durante il raffreddamento e il mescolamento della bevanda, come evidenziato da uno studio condotto da M.Mesías e F.J. Morales, pubblicato nel 2013.
Le capsule del caffè sono cancerogene? Cosa dice la ricerca de il Salvagente sul furano

Le capsule di caffè, dunque, sono cancerogene? Fermo restando quanto appena detto sul furano (e tenendo in considerazione che tale sostanza riguarda tutte le tipologie di caffè e non solo le capsule), secondo Javier Santos - autore principale dello studio svolto dal Dipartimento di Chimica Analitica dell’Università di Barcellona a cui facevamo riferimento - le capsule di caffè presentano maggiori livelli di furano perché sono chiuse ermeticamente e ciò impedirebbe al componente di volatilizzarsi. D’altra parte, affermava anche che i quantitativi riscontrati rientravano nei limiti considerati “sicuri” per la salute, ovvero 2 microgrammi al giorno per chilo di peso corporeo.
Di questo avviso sono anche i test condotti da il Salvagente. Dopo aver verificato i quantitativi di furano nelle capsule in esame (compresi i precursori) e prendendo in considerazione il livello di sicurezza sopra indicato, lo studio ha restituito esiti rassicuranti, anche se con qualche differenza tra gli 11 campioni analizzati, giungendo alla conclusione che in nessun caso un consumo “normale” di espresso potrebbe causare il superamento di queste dosi.
Le altre sostanze analizzate: acrilammide, ftalati e pesticidi
Oltre al furano, lo studio de il Salvagente è andato alla ricerca dell’acrilammide - sostanza inclusa dalla Iarc tra i “probabili cancerogeni per l’uomo”, che si può formare durante la cottura di cibi ricchi di amidi o la tostatura di cereali e caffè - rilevando, anche in questo caso, dati tranquillizzanti. I livelli, infatti, erano mediamente al di sotto della metà di quanto raccomandato dall’Autorità per la sicurezza alimentare europea.
Il Salvagente ha verificato anche la presenza degli ftalati, sostanze chimiche aggiunte alle plastiche per migliorarne la flessibilità, che possono interferire con il sistema ormonale. A tal proposito, un recente studio condotto dall’Università di Padova riscontrava la presenza di tali composti nelle capsule in plastica, alluminio e biodegradabili analizzate (seppur inferiori rispetto ai livelli di rischio giornaliero tollerati).
I test de il Salvagente hanno portato buone notizie anche su questo fronte: nei campioni esaminati, infatti, non sono state trovate tracce né di ftalati, né di bisfenolo (anch’esso considerato un interferente endocrino) né di pesticidi. E l’esame organolettico? Anche questo ha restituito un esito positivo in tutti i casi.

Le capsule sono cancerogene? No, ma resta il problema dello smaltimento
I risultati delle analisi legate a un possibile impatto negativo sulla salute delle capsule sono, dunque, particolarmente positivi e placano molti dei timori sollevati - compresa la possibilità che le capsule di caffè possano essere cancerogene - fermo restando che vale sempre la regola del buon senso nei livelli di consumo (a tal proposito, l’EFSA suggerisce un massimo di 400 microgrammi al giorno di caffeina - ovvero circa 4 espressi - per un adulto non in gravidanza).
Tuttavia, rimane il “nervo scoperto” dello smaltimento delle capsule esauste in plastica o alluminio, che sono difficilmente riciclabili. Una soluzione è stata pensata da Caffè Vergnano che, con le capsule compatibili Nespresso, ha creato l’alternativa biodegradabile e smaltibile semplicemente con i rifiuti organici. Se siete amanti del “fai da te” invece, una soluzione creativa per riutilizzarle potrebbe essere quella di creare dei gioielli a partire da questo prodotto di scarto. Altrimenti, potreste optare per una proposta 100% ecologica come le capsule compostabili di Caffè Vergnano.
Cosa ne pensate dei risultati emersi dai test de il Salvagente? Raccontatecelo nei commenti.
Il profumo perfetto, la cremosità giusta, la temperatura corretta e una densità non troppo intensa, ma neanche acquosa. Perché un caffè espresso al bar sia davvero buono, occorre che tutti questi aspetti siano ottimali.
In particolare, particolare attenzione deve essere rivolta alla manutenzione quotidiana della macchina del caffè, in modo che ogni componente funzioni al meglio, per preparare espressi deliziosi e profumati.
La macchina dell’espresso da bar, infatti, deve essere pulita quotidianamente e conservata nelle migliori condizioni. Vediamo insieme quali sono i passi da compiere per far sì che ciò avvenga.
L’importanza della pulizia della macchina del caffè
L’aspetto più importante per una corretta manutenzione è la pulizia della macchina, che deve avvenire ogni giorno in modo accurato e regolare.
Questo è importante sia per una questione di igiene - quindi per eliminare i residui e la sporcizia che si accumulano - sia per garantire un funzionamento meccanico ottimale, possibile solo se la macchina è pulita.
Il caffè, infatti, rilascia oli e grassi che si depositano sulla superficie della macchina. Nel tempo, questi residui diventano rancidi e si bruciano a causa delle alte temperature che la macchina raggiunge. Se ciò accade, il gusto del caffè risulta danneggiato e presenta un sapore sgradevole di cui il cliente può facilmente accorgersi. La macchina stessa - col passare del tempo - si rovina.
Approfondiamo ora insieme la procedura di manutenzione, per capire come pulire al meglio la macchina del caffè del bar.
Pulizia e manutenzione quotidiana: ecco tutti i passaggi da compiere

Vediamo quali sono i passaggi corretti da compiere per effettuare una pulizia quotidiana ottimale:
- per prima cosa, occorre smontare i filtri, le doccette e i diffusori della macchina;
- consigliamo di immergere questi componenti in una bacinella di acqua calda contenente un detergente specifico. Il tutto va lasciato in acqua per 20 minuti, in modo che il detergente agisca e sciolga la sporcizia accumulata;
- in questo passaggio, è importante che i manici dei portafiltri rimangano fuori dall’acqua, in modo che non si deteriorino bagnandosi;
- trascorsi 20 minuti, tutto il materiale può essere rimosso dalla bacinella e ripassato sotto un getto di acqua calda per eliminare eventuali tracce di detergente;
- a questo punto, siamo quasi giunti alla fine del procedimento di pulizia dei filtri e dei componenti a essi collegati: tutti i pezzi vanno asciugati con un panno, facendo attenzione a non lasciare zone umide, e possono essere rimontati;
- si passa poi alla pulizia della lancia a vapore da cui esce il latte: questo strumento è fondamentale per garantire la presenza della deliziosa schiuma che arricchisce i migliori espressi macchiati. Occorre immergere l’estremità della lancia in acqua e detergente: a questo punto bisogna azionare la lancia una decina di volte, in modo che a ogni getto una parte di soluzione venga aspirata e pulisca l’interno della cannula. Il lavaggio di questo erogatore è fondamentale per rimuovere i residui di latte, i batteri e i microrganismi che possono proliferare;
- l’ultimo passo che completa la manutenzione quotidiana è la pulizia delle griglie e dei poggiatazze, che si può effettuare con un panno umido.
Pulire la macchina dopo ogni utilizzo: un procedimento rapido e fondamentale

Oltre alla manutenzione quotidiana, consigliamo di pulire - in modo rapido e accurato - la macchina dopo ogni utilizzo. Come fare?
Tra un caffè e l’altro, prendetevi un attimo per eliminare tutti i residui di caffè dal filtro, utilizzando un panno o - ancora meglio - un apposito pennellino, che può raggiungere in modo accurato gli interstizi della macchina.
Inoltre, prima di preparare il caffè successivo, è bene far uscire una piccola quantità di acqua dalle doccette, in modo che si depurino e non rimangano residui.
Anche se il tempo di attesa al bancone aumenta leggermente, fidatevi: i vostri clienti berranno un caffè migliore!
Infine, non dimenticate che un caffè perfetto deve essere servito nella tazzina perfetta, in modo che tutto possa concorrere a regalare una coffee experience davvero indimenticabile.
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È il Tin Configurator, una lattina personalizzata che, una volta finita la miscela, può avere nuova vita. Scopriamo insieme di cosa si tratta!
Lunga vita alla lattina di caffè con il Tin Configurator!

credits: photogallery #TINVERGNANO @caffevergnano1882
La latta di caffè è un oggetto 100% riutilizzabile: solida e compatta, capiente e colorata, è davvero un peccato buttarla via una volta che la miscela al suo interno è terminata. Nasce così l’idea del Tin Configurator, una lattina di caffè personalizzabile con immagini e design dedicato, che dopo continuerà a far parte dell’arredo della vostra casa, o delle persone a cui la volete regalare.
Un modo per unire il sapore del caffè a quello dei ricordi più belli, che lega la tradizione e la qualità di Vergnano alla storia delle persone che scarteranno il vostro regalo.
Come creare la lattina Tin Configurator?

Scegliere e personalizzare la lattina è semplicissimo: andate nella pagina dedicata sul sito Vergnano, e seguite le semplici istruzioni.
Per prima cosa, scegliete la vostra miscela preferita, o quella che ritenete migliore per la persona a cui volete regalare il Tin: arabica 100%, arabica 100% espresso oppure decaffeinato.
Ora, è il momento di “disegnare” la personalizzazione!
Potete scegliere tra decine di sfondi: a tema natalizio, color pastello, colori classici, sfondi per ricorrenze come matrimoni e battesimi, con lettere, decorazioni romantiche, illustrazioni.
È arrivato il momento di caricare la foto, e qui potete sbizzarrirvi: vacanze, momenti speciali, foto di famiglia, uno scatto significativo e indimenticabile, che insieme allo sfondo, renderà unico il Tin Configurator.
Tocco finale, la scritta: un pensiero, una dedica, una frase significativa, per aggiungere un dettaglio che rimarrà sempre sotto gli occhi della persona che riceverà la lattina.
Come ultimo passaggio, scegliete il colore del tappo, e … click!
Potete ordinare la lattina e riceverla direttamente a casa, pronta per essere impacchettata e messa sotto l’albero.
Per avere spunti e idee creative, cercate su instagram la gallery #TINVERGNANO: decine di lattine e composizioni a cui, utilizzando l’hashtag, potete aggiungere anche la vostra.
Come si riutilizza la lattina? Ecco qualche idea!

credits: photogallery #TINVERGNANO @caffevergnano1882
Non ci sono limiti alle seconde vite che certi oggetti possono avere. Una lattina di caffè, per esempio, può diventare:
- un portapenne, da tenere tutti i giorni in casa o al lavoro;
- un porta posate o mestoli, per dare un tocco di calore a un angolo della cucina;
- può essere utilizzata di nuovo come barattolo per il caffè, per conservare al meglio l’aroma;
- un vaso per le piante aromatiche;
- un barattolo porta-tutto: elastici, spago, sacchetti, chiavi di casa … un perfetto “svuotatasche”;
- un contenitore porta dischetti struccanti per il bagno;
- un salvadanaio, per iniziare a mettere da parte qualcosa per le prossime vacanze!
Se volete realizzare alcune di queste idee, e molte altre, trovate i tutorial sul sito Vergnano: lasciate correre l’immaginazione, e godetevi un Natale sostenibile e creativo.
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