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Natale: il mio clichè preferito (Lucia Iannone @frollemente)

Natale per me è il profumo della legna che brucia nel camino di casa mia, il rumore sfrigolante del fuoco e il vociare dei parenti in cucina che, indaffarati, preparano le pietanze per il grande pranzo.

Il Natale è fatto dei miei ricordi di bambina, della casa di mia nonna che si riempie di festa, profumi e sapori unici, che negli anni ho cercato di portare con me.

È la voce di mia mamma che chiede che cosa comprare al mercato, di mia zia che dice sempre la sua, di mio papà che commenta ogni portata ma poi mangia sempre tutto di gusto. È la lotta con i miei cugini per scegliere dove sedersi ogni anno intorno la tavola, per poi scoprire che si è seduti sempre nello stesso posto, mentre si cresce ma si resta sempre un po’ bambini dentro. 

È l’incanto di credere che quell’esatto momento di felicità durerà per sempre, mentre le canzoni di Natale più blasonate riecheggiano nella stanza e i film di Natale passano alla tv. È un Natale fatto di cliché che, ben vengano, se ci rendono felici! 

Natale per me è cibo buono, fatto da mani esperte, quelle di mia nonna. È accendere insieme la fornace per arrostire il pesce comprato dal pescatore che è appena tornato dal lago. 

Natale è un incastro di piccoli tasselli, un momento per far sì che i ricordi passati si incastrino a pennello con i momenti presenti!

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