Mondiali 2006: cosa fanno i protagonisti di quell’impresa dieci anni dopo

Il 9 luglio del 2006 la nazionale italiana sollevava al cielo di Berlino la Coppa del mondo di calcio: dove sono e cosa fanno oggi i protagonisti che quella notte fecero esultare una Nazione intera?

“Il mio primo sogno è quello di giocare il campionato del mondo, il secondo è vincerlo”: così disse Diego Armando Maradona in un’intervista rilasciata quando era ancora un talentuoso ragazzino che calcava i campetti della periferia di Buenos Aires, ma già aveva le idee chiare e i suoi due sogni erano quelli di qualunque altro giovane che corre dietro ad un pallone.

In pochi riescono a partecipare ad un Mondiale e ancora meno sono coloro in grado di vincerlo: l’Italia ci è riuscita per quattro volte nella sua storia calcistica e nel 2016 ricorre il decimo anniversario di quella notte che vide gli azzurri festeggiare sotto il cielo di Berlino, dopo aver sconfitto la Francia ai calci di rigore. Dieci anni rappresentano una cifra tonda e possono essere tanti o pochi, a seconda dei punti di vista.

La vittoriosa avventura azzurra in Germania venne seguita da milioni di tifosi nelle case e nei bar italiani, dove divenne l’argomento più gettonato – fra un caffè e l’altro – non solo nelle settimane del Mondiale ma anche nei mesi che seguirono quell’inatteso trionfo, capace di cancellare in parte polemiche e discussioni sullo scandalo di “Calciopoli”, l’altra tematica di riferimento nei bar di tutta Italia durante l’estate del 2006.

Il momento in cui fu alzata la Coppa al cielo fu vissuto con grande trasporto e coinvolgimento dagli italiani che si trovavano nelle piazze o riuniti in gruppi per seguire l’attesa finale; il gesto trionfale di Cannavaro non simboleggiava solo la vittoria di una squadra e di una nazione, ma anche la liberazione dopo una lunga attesa che aveva visto l’Italia finire soltanto terza nel mondiale casalingo del ’90 e sconfitta in finale quattro anni più tardi dal Brasile. Delusioni che avevano lasciato il segno, spazzate via dal rigore di Grosso e dai festeggiamenti cominciati poco dopo nelle piazze, nelle case e nei bar di tutto il Paese.

La notte del 9 luglio resterà indelebile per milioni di tifosi ma soprattutto per i giocatori che erano in campo quella sera a disputare la partita che vale una carriera. Ma a dieci anni di distanza, dove sono e cosa fanno i principali protagonisti di quella partita memorabile? Le vie intraprese nel corso degli anni dagli azzurri di Berlino sono state diverse…

Buffon, De Rossi e Barzagli dieci anni dopo sono ancora lì, protagonisti in nazionale e pronti a giocarsi l’Europeo 2016 in Francia nonostante il pessimismo di qualcuno. Totti, Gilardino e Pirlo non sono più azzurri ma continuano a giocare, anche se con alterne fortune, sia in Italia che all’estero, mentre Cannavaro e Del Piero al momento sono commentatori tecnici in tv, con la possibilità che altre porte si aprano per il loro futuro.

Grosso, Gattuso, Camoranesi e Materazzi oggi sono allenatori: il loro sogno – facile immaginarlo – è sollevare la Coppa da tecnici, possibilmente della nazionale italiana, per far rivivere ai loro connazionali la gioia di quella estate di dieci anni fa.

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