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Caffè patrimonio UNESCO

Caffè Vergnano

Il caffè espresso italiano vuole il riconoscimento come Patrimonio dell’Umanità.

All’estero ci hanno già pensato in molti, in Turchia e in Austria ad esempio dove il caffè tradizionale è stato iscritto nella lista del patrimonio immateriale dell’umanità già da un paio d’anni. Oggi anche in Italia abbiamo un obiettivo molto preciso: ottenere l’inserimento del caffè espresso italiano nella lista dei beni tutelati dall’Unesco.

Il Turk Kahvesi, è da secoli la bevanda tradizionale della Turchia e rappresenta la storia e la cultura di un’intera nazione, oltre che essere stato il primo caffè arrivato in Occidente e diventato poi, nelle sue mille varianti, quello che è oggi. I viennesi, dice la leggenda, lo hanno scoperto proprio dai turchi e lo hanno poi reso proprio  “inventando” il caffè, inteso come luogo, e creando la cultura della degustazione come  momento sociale, sensoriale e centro della vita cittadina. Queste le ragioni che hanno portato la commissione di saggi Unesco negli scorsi anni ha decretare la legittimità e originalità di questi caffè come patrimonio dell’umanità.

Anche l’espresso italiano deve fare i conti con scadenti “imitazioni”, in Italia e soprattutto all’estero, e rischia di veder dissolta la sua originalità, ed è così che è nato un Consorzio composto da torrefattori del Nord-Est e produttori di macchine professionali il cui obiettivo è tutelare l’espresso italiano tradizionale, sinonimo di processi produttivi e qualità Made in Italy.

L’espresso è infatti un prodotto tutto italiano, la cui ricetta prevede un perfetto equilibrio di elementi quali la miscela; la grammatura, il grado e il tempo di macinatura; la temperatura dell’acqua e infine la tazzina nel quale è servito. Un bagaglio di storia, tradizioni e conoscenze che giustifica ampiamente il riconoscimento quale bene culturale immateriale. E soprattutto una sua protezione da facili imitazioni.
Si attende la riunione del consiglio per scoprire se la richiesta sarà accolta.

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