Sostenibilità

In un’epoca in cui il tema dello smaltimento dei rifiuti è particolarmente urgente e scottante, diventa prioritario trovare delle soluzioni che permettano di valorizzare gli scarti […]

Se vi dicessimo che il caffè, oltre a infondere una sferzata di energia alla vostra giornata, può essere usato per il riscaldamento, ci credereste? È l’intuizione […]

Il caffè in capsule è sempre più diffuso e apprezzato. Il gusto, l’immediatezza e la semplicità di utilizzo sono le principali leve che orientano il consumatore […]

Martedì 11 novembre sono stati proclamati a Milano i vincitori dei Cook Awards, i premi con cui la testata Cook del Corriere della Sera valorizza i […]

Il classico bicchierino di plastica è il simbolo di molte delle nostre pause caffè davanti alla macchinetta automatica: cinque minuti di relax, una piacevole chiacchiera con […]

Pubblichiamo questo editoriale in un momento in cui il mondo intorno a noi muove nuovi passi verso scenari incerti. Lo ammettiamo, come molti, abbiamo sperato (e […]

In questo periodo così difficile in cui si è costretti a passare tanto tempo a casa, perché non proviamo a cambiare alcune nostre abitudini e a […]

Il momento della pausa caffè è un piacere indiscusso: ma se l’esperienza è anche personalizzata, diventa davvero unica e dona una gioia in più. Da regalare […]

Organico e biologico sono sinonimi? Chissà quante volte ci siamo trovati a sentire e ad usare questi due termini pensando che indicassero lo stesso concetto. Ma […]
WP_Query Object ( [query] => Array ( [category_name] => sostenibilita-blog [paged] => 5 ) [query_vars] => Array ( [category_name] => sostenibilita-blog [paged] => 5 [error] => [m] => [p] => 0 [post_parent] => [subpost] => [subpost_id] => [attachment] => [attachment_id] => 0 [name] => [pagename] => [page_id] => 0 [second] => [minute] => [hour] => [day] => 0 [monthnum] => 0 [year] => 0 [w] => 0 [tag] => [cat] => 531 [tag_id] => [author] => [author_name] => [feed] => [tb] => [meta_key] => [meta_value] => [preview] => [s] => [sentence] => [title] => [fields] => [menu_order] => [embed] => [category__in] => Array ( ) [category__not_in] => Array ( ) [category__and] => Array ( ) [post__in] => Array ( ) [post__not_in] => Array ( ) [post_name__in] => Array ( ) [tag__in] => Array ( ) [tag__not_in] => Array ( ) [tag__and] => Array ( ) [tag_slug__in] => Array ( ) [tag_slug__and] => Array ( ) [post_parent__in] => Array ( ) [post_parent__not_in] => Array ( ) [author__in] => Array ( ) [author__not_in] => Array ( ) [search_columns] => Array ( ) [post_type] => Array ( [0] => post [1] => blog ) [orderby] => date [order] => ASC [ignore_sticky_posts] => [suppress_filters] => [cache_results] => 1 [update_post_term_cache] => 1 [update_menu_item_cache] => [lazy_load_term_meta] => 1 [update_post_meta_cache] => 1 [posts_per_page] => 9 [nopaging] => [comments_per_page] => 50 [no_found_rows] => ) [tax_query] => WP_Tax_Query Object ( [queries] => Array ( [0] => Array ( [taxonomy] => category [terms] => Array ( [0] => sostenibilita-blog ) [field] => slug [operator] => IN [include_children] => 1 ) ) [relation] => AND [table_aliases:protected] => Array ( [0] => wp_term_relationships ) [queried_terms] => Array ( [category] => Array ( [terms] => Array ( [0] => sostenibilita-blog ) [field] => slug ) ) [primary_table] => wp_posts [primary_id_column] => ID ) [meta_query] => WP_Meta_Query Object ( [queries] => Array ( ) [relation] => [meta_table] => [meta_id_column] => [primary_table] => [primary_id_column] => [table_aliases:protected] => Array ( ) [clauses:protected] => Array ( ) [has_or_relation:protected] => ) [date_query] => [queried_object] => WP_Term Object ( [term_id] => 531 [name] => Sostenibilità [slug] => sostenibilita-blog [term_group] => 0 [term_taxonomy_id] => 531 [taxonomy] => category [description] => [parent] => 0 [count] => 53 [filter] => raw [cat_ID] => 531 [category_count] => 53 [category_description] => [cat_name] => Sostenibilità [category_nicename] => sostenibilita-blog [category_parent] => 0 ) [queried_object_id] => 531 [request] => SELECT SQL_CALC_FOUND_ROWS wp_posts.ID FROM wp_posts LEFT JOIN wp_term_relationships ON (wp_posts.ID = wp_term_relationships.object_id) LEFT JOIN wp_icl_translations wpml_translations ON wp_posts.ID = wpml_translations.element_id AND wpml_translations.element_type = CONCAT('post_', wp_posts.post_type) WHERE 1=1 AND ( wp_term_relationships.term_taxonomy_id IN (531) ) AND ((wp_posts.post_type = 'post' AND (wp_posts.post_status = 'publish' OR wp_posts.post_status = 'acf-disabled' OR wp_posts.post_status = 'mapped' OR wp_posts.post_status = 'needs_update')) OR (wp_posts.post_type = 'blog' AND (wp_posts.post_status = 'publish' OR wp_posts.post_status = 'acf-disabled' OR wp_posts.post_status = 'mapped' OR wp_posts.post_status = 'needs_update'))) AND ( ( ( wpml_translations.language_code = 'it' OR 0 ) AND wp_posts.post_type IN ('post','page','attachment','wp_block','wp_template','wp_template_part','wp_navigation','blog','product','product_variation','mc4wp-form' ) ) OR wp_posts.post_type NOT IN ('post','page','attachment','wp_block','wp_template','wp_template_part','wp_navigation','blog','product','product_variation','mc4wp-form' ) ) GROUP BY wp_posts.ID ORDER BY wp_posts.post_date ASC LIMIT 36, 9 [posts] => Array ( [0] => WP_Post Object ( [ID] => 68723 [post_author] => 5 [post_date] => 2019-08-06 10:23:13 [post_date_gmt] => 2019-08-06 08:23:13 [post_content] =>In un’epoca in cui il tema dello smaltimento dei rifiuti è particolarmente urgente e scottante, diventa prioritario trovare delle soluzioni che permettano di valorizzare gli scarti attraverso il riciclo. Vi abbiamo già parlato dell’importanza di riutilizzare strategicamente il caffè, dello smaltimento in modo adeguato delle capsule esauste e dell’utilizzo di capsule compostabili, come le capsule compatibili Lavazza A Modo Mio, biodegradabili e con la possibilità di raccolta con i rifiuti organici; ciò che forse non sapete, però, è che esistono delle aziende che hanno costruito il loro business proprio attorno al riciclo dei fondi di caffè e, in generale, degli scarti della lavorazione del caffè. Scopriamo qualcosa in più su questa virtuosa abitudine e su altre iniziative legate al recupero.
Tazze e tazzine grazie al riciclo dei fondi di caffè
È possibile creare qualcosa di nuovo a partire dagli scarti di caffè? Come si può riutilizzare questa risorsa? Sono queste le domande da cui si è sviluppata l’intuizione del fondatore dell’azienda tedesca che oggi produce tazze sfruttando proprio il riciclo dei fondi di caffè. Un’idea sviluppata nel periodo in cui il giovane studiava product design in Italia e che, dopo anni di prove ed esperimenti, nel 2015 ha portato al lancio della prima tazzina.
Il caffè non è l’unico materiale utilizzato nella fabbricazione. Per garantire al prodotto la giusta robustezza, infatti, sono stati aggiunti biopolimeri, scaglie di legno e fibre naturali: tutte risorse rinnovabili, capaci di assicurare un’adeguata resistenza senza l’aggiunta di componenti derivati dal petrolio. Le tazzine, lavabili in lavastoviglie, sono di colore scuro, profumano leggermente di caffè e sono disponibili in diversi modelli: tazze da caffè espresso, cappuccino, caffelatte e una versione take-away in stile caffè americano… un set completo, insomma, per soddisfare ogni esigenza. Dove viene recuperata la materia prima? La raccolta dei fondi di caffè avviene giornalmente presso i bar di Berlino, dove ha sede la ditta: gli scarti vengono essiccati prima di essere sottoposti alla lavorazione e trasformati in oggetti di design.
Dal riciclo dei fondi ai sacchi di juta: i tanti volti del recupero
![]()
Esistono anche altre realtà, sia in Italia che all’estero, che hanno deciso di sfruttare il riciclo dei fondi di caffè per dar vita a idee innovative e originali. È il caso, ad esempio, di un’altra ditta tedesca che ha creato delle sneakers con plastica riciclata, materiali naturali e scarti di caffè, oppure di una start up italiana che ha pensato di impiegare i fondi di caffè per produrre il pellet da utilizzare nelle stufe o nelle caldaie a biomassa.
Anche Caffè Vergnano non è indifferente alla tematica del riciclo e lo ha dimostrato, ad esempio, con la realizzazione delle borse Zagari per il progetto Women in Coffee, finalizzato a raccogliere fondi per sostenere economicamente l’avvio di una micro torrefazione, gestita da 20 donne, in Repubblica Dominicana. In questo Paese, infatti, nonostante le donne rappresentino il 35% dei piccoli produttori di caffè, non è riconosciuto ad esse un supporto economico sufficiente per il sostentamento dell’attività.
Il caffè, in questo caso, è presente sotto forma di sacchi di juta: i sacchi, precedentemente usati per il trasporto dei chicchi, vengono riutilizzati per creare delle borse in collaborazione con Laura Zagari, laureata a Londra in illustrazioni di libri per bambini e mossa dalla passione per il riciclo e il cucito. Le borse appartengono alla Pink Capsule Collection, una linea tutta al femminile che comprende diversi articoli, dal set di tazzine rosa alla moka rosa con il logo di Caffè Vergnano: acquistando uno di questi prodotti, contribuirete alla realizzazione di Women in Coffee, progetto a cui sarà devoluta una percentuale del ricavato.
[post_title] => Riciclo fondi di caffè: progetti aziendali di successo [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => fondi-di-caffe-riciclo [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-08-06 10:23:13 [post_modified_gmt] => 2019-08-06 08:23:13 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/fondi-di-caffe-riciclo/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [1] => WP_Post Object ( [ID] => 68738 [post_author] => 5 [post_date] => 2019-09-03 05:00:05 [post_date_gmt] => 2019-09-03 03:00:05 [post_content] =>Se vi dicessimo che il caffè, oltre a infondere una sferzata di energia alla vostra giornata, può essere usato per il riscaldamento, ci credereste? È l’intuizione intorno alla quale ruotano i progetti di due realtà italiane che hanno pensato a un modo particolarmente innovativo per riutilizzare i fondi di questa bevanda: trasformarli in pellet.
Dalla tazzina alla stufa, dunque, per puntare al riciclo e alla sostenibilità attraverso lo sfruttamento di un prodotto normalmente considerato di scarto e che, invece, non finisce mai di stupire per i numerosi utilizzi che se ne possono fare. Dall’Emilia-Romagna al Friuli, ecco come impiegare i fondi di caffè per la produzione di pellet.Dall’Emilia-Romagna il pellet al caffè 100% italiano, ecologico e a km zero
![]()
La prima iniziativa riguarda una realtà dell’Emilia-Romagna che utilizza gli scarti di questa bevanda per creare pellet destinato ad alimentare stufe e caldaie a biomassa. Il prodotto nasce dal desiderio di trovare una strada alternativa per i rifiuti, salvaguardare l’ambiente e valorizzare l’economia locale: è, infatti, completamente realizzato in Italia e prevede la raccolta dei fondi di caffè da aziende locali e l’impiego esclusivo di sostanze naturali.
Ma come avviene la produzione? Tutto parte dall’essicazione dei fondi di caffè raccolti che, successivamente, vengono uniti a legno di recupero; si passa quindi alla pressatura - senza l’aggiunta di ulteriori sostanze - dalla quale si ricava il pellet che viene insaccato per la vendita. Il procedimento comporta solo l’utilizzo di materiali di riciclo, evitando così di alimentare la deforestazione e valorizzando una risorsa preziosa - lo scarto del caffè per l’appunto - che, altrimenti, finirebbe in discarica.
Questa realtà, nata nel 2015 dopo aver vinto il premio “Responsabilità sociale d’impresa” nell’ambito del concorso “Intraprendere” di Modena, nel 2018 è stata anche premiata nella categoria Agrifood del Good Energy Award.Da un’azienda del Friuli l’idea di trasformare i fondi di caffè in pellet per stufe pirolitiche
![]()
Passiamo ora a una ditta friulana, operante nell’ambito dei distributori automatici di bevande, che ha studiato un modo per riciclare gli scarti prodotti dalle proprie macchine trasformando i fondi di caffè in pellet. In collaborazione con l’Associazione Animaimpresa, il Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università di Udine e uno spin-off dell’Ateneo, la ditta ha infatti sviluppato l’idea di recuperare i fondi di caffè dalle macchinette automatiche per trasformarli in pellet da usare nelle stufe pirolitiche.
Se vi state domandando che cosa siano, queste stufe funzionano attraverso il fenomeno della pirolisi, un processo di decomposizione termochimica di materiale organico che avviene tramite l’apporto di calore ma in assenza di ossigeno, a differenza della normale combustione. Il materiale di scarto prodotto è carbone vegetale, che possiede elevate proprietà fertilizzanti, offrendo ulteriori opportunità di riciclo: il carbone vegetale ricavato, infatti, può essere utilizzato come ammendante - cioè come sostanza nutritiva - per il terreno.
Premiato in passato con il Good Energy Award, lo scorso giugno il progetto è stato discusso alla riunione dei ministri economici in occasione del G20 del Giappone come buona pratica di valore internazionale. Lo studio è stato scelto dal Ministero dello Sviluppo Economico tra le best practice italiane come “esempio di crescita economica sostenibile ed inclusiva” con pubblicazione sul sito del METI, il Ministero dell’Economia del Commercio e dell’Industria giapponese.
Dare valore al riciclo nella quotidianità
Tutti quanti possiamo contribuire a promuovere il riciclo, portando avanti quotidianamente delle buone pratiche di gestione dei rifiuti. Qualche esempio? Utilizzando gli scarti di caffè come fertilizzante per le piante, differenziando correttamente le capsule di caffè esauste oppure orientandosi verso scelte più ecologiche e amiche dell’ambiente, come le capsule compatibili compostabili di Caffè Vergnano. Queste ultime permettono di non rinunciare al piacere di un ottimo caffè e alla praticità che deriva da questo metodo di consumo, rispettando comunque la natura: il prodotto può infatti essere trasformato in compost, un materiale ricco di sostanze nutritive per la coltivazione e l’agricoltura.
Se la produzione di pellet attraverso i fondi di caffè vi ha incuriosito, perché non date un’occhiata all’articolo dedicato a una realtà tedesca che realizza tazzine partendo proprio dagli scarti di questa bevanda?
[post_title] => Come ricavare pellet dai fondi di caffè: i progetti di due realtà italiane [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => pellet-dai-fondi-di-caffe [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-09-03 05:00:05 [post_modified_gmt] => 2019-09-03 03:00:05 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/pellet-dai-fondi-di-caffe/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [2] => WP_Post Object ( [ID] => 68778 [post_author] => 5 [post_date] => 2019-10-22 04:49:23 [post_date_gmt] => 2019-10-22 02:49:23 [post_content] =>Il caffè in capsule è sempre più diffuso e apprezzato. Il gusto, l’immediatezza e la semplicità di utilizzo sono le principali leve che orientano il consumatore verso questo nuovo approccio, anche se non possiamo ignorare un importante aspetto a esso legato: lo smaltimento delle capsule. Le capsule esauste, infatti, sono un prodotto difficile da riciclare: se siete alla ricerca di una soluzione simpatica e creativa per riutilizzarle, invece di gettarle nella spazzatura, potreste pensare di realizzare dei colorati bijoux. Ecco, dunque, 4 semplicissimi tutorial per creare gioielli a partire dalle capsule di caffè.
Capsule di caffè: un rifiuto difficilmente riciclabile
Prima di scoprire come dar vita a gioielli originali, grazie alle capsule di caffè, ricordiamo perché lo smaltimento di questi prodotti rappresenta una questione delicata.
Le capsule (che non vanno confuse con le cialde) sono generalmente realizzate in plastica o in alluminio e non sono elementi facili da riciclare, in quanto si tratta di bicomponenti (sono quindi formate da materiali differenti che non è semplice separare). La conseguenza è che le capsule, se gettate intere, dovrebbero finire nella raccolta indifferenziata. Riciclarle non è impossibile, ma, come vi abbiamo spiegato in un precedente articolo dedicato a questa tematica, servono sicuramente impegno e pazienza per suddividere i vari componenti e gettarli negli appositi contenitori della raccolta differenziata.
Per chi desidera adottare un approccio più ecologico, esiste un’alternativa alla plastica e all’alluminio: le capsule compostabili. Questi prodotti, infatti, possono essere trasformati in compost, una miscela ricca di sostanze nutritive per la coltivazione e l’agricoltura. Un esempio di questo tipo sono le capsule di Caffè Vergnano che, dopo essere state utilizzate, vanno gettate direttamente nell’umido.
Disponibili già da ora sul nostro È-shop in diverse varianti, come le capsule compatibili Nescafé Dolce Gusto, ecologiche e attente all’ambiente!
4 Tutorial per creare gioielli con le capsule di caffè
![]()
Come abbiamo detto, un modo utile e simpatico per riciclare le capsule di caffè può essere quello di realizzare dei gioielli. Se siete particolarmente creativi, dunque, perché non prendete spunto dai tutorial che vi proponiamo per dar vita a collane, bracciali e orecchini?
Riutilizzare le capsule del caffè per creare una collana colorata
Il primo tutorial che vogliamo illustrarvi mostra come realizzare una simpatica collana con le capsule di caffè.
Materiale necessario
- 10 capsule vuote e pulite;
- strumenti per appiattire le capsule (1 martello e 1 tavoletta in legno);
- fogli di carta velina colorata;
- colla vinilica;
- 1 ago abbastanza grande;
- 1 filo di cotone.
Procedimento
- Per prima cosa, appoggiate le capsule di caffè su una tavoletta di legno (con la base della capsula rivolta verso l’alto) e appiattitele con un martello.
- Dopo aver tagliato i fogli di carta velina in piccoli quadratini, usateli per decorare la parte superiore delle capsule, attaccandoli con della colla vinilica.
- Terminata la parte superiore, lasciatela asciugare per circa 12 ore; quando sarà ben asciutta, rivestite anche quella inferiore utilizzando nuovamente la carta velina e la colla vinilica.
- Non appena la parte inferiore si sarà asciugata, forate ogni capsula, alle due estremità, con un ago. A questo punto, collegate una capsula all’altra attraverso un filo di cotone, fino a ottenere una catena di 10 capsule. Per compiere questa operazione, sarà sufficiente introdurre il filo nel foro posto all’estremità di una capsula e in quello situato all’estremità dell’altra, e chiudere con un piccolo nodo.
- Terminata la catena, applicate 3 fori sul lato esterno delle capsule che si trovano alle estremità della collana. Quindi, prendete una delle due capsule poste alle estremità del gioiello e, in ogni foro, inserite un filo. Fate un nodo che li comprenda tutti e tre insieme e, a questo punto, cominciate a intrecciarli completando l’accessorio seguendo tutte le indicazioni fornite in questo video tutorial: in pochi passaggi la vostra nuova collana sarà pronta per essere indossata.
Come realizzare un bracciale con le capsule di caffè

Il secondo tutorial insegna a creare un bracciale sfizioso e originale partendo dalle capsule di caffè in alluminio. Ecco i passaggi da seguire.
Materiale necessario
- circa 30 capsule, vuote e pulite;
- 1 ago da lana;
- 2 elastici;
- strumenti per appiattire le capsule (1 pestacarne e 1 tavoletta di legno).
Procedimento
- Appoggiate le capsule dei colori che avete scelto su una tavoletta di legno e appiattitele con l’ausilio di un pestacarne. Compiuto questo passaggio, piegate ogni capsula a metà.
- Utilizzando l’ago, applicate un foro a destra e uno a sinistra lungo la piegatura di ogni capsula. A questo punto, infilate le capsule usando gli elastici come fossero un filo; iniziate inserendo il primo elastico lungo il foro posto a sinistra; con il secondo elastico, invece, passate attraverso i fori a destra aiutandovi con le istruzioni e le immagini fornite da questo pratico tutorial. Quindi, chiudete il bracciale annodando i due cappi degli elastici.
- Terminati i passaggi descritti, non vi resta che modellare l’accessorio in modo che acquisisca una forma tondeggiante; in particolare, potrebbe essere necessario piegare leggermente le capsule nella parte centrale, per far sì che si adattino meglio alla forma del polso.
Riutilizzare le capsule di caffè per riciclare un bracciale
È possibile creare un nuovo bijoux usando semplicemente un vecchio bracciale e delle capsule di caffè? Assolutamente sì, come dimostra la guida che stiamo per mostrarvi, un tutorial semplice e pratico che non prevede l’impiego di colle o adesivi.
Materiale necessario
- circa 12 capsule vuote e pulite;
- 1 vecchio bracciale simile a quello mostrato in questa guida;
- 1 pinza con le punte tonde;
- strumenti per appiattire le capsule (1 pestacarne e 1 tavoletta di legno).
Procedimento
- Anche in questo caso, dopo aver scelto i colori che preferite, è necessario appiattire le capsule del caffè.
- L’obiettivo è quello di rivestire il bracciale con le capsule appiattite. Dato che non utilizzeremo colle, è necessario “abbracciare” la superficie dell’accessorio con le capsule, piegandole per far sì che aderiscano perfettamente a essa.
- Servirà un po’ di tempo per svolgere questa operazione e dovrete aiutarvi con delle pinze che permettano di flettere più facilmente le estremità delle capsule, in modo che si aggancino bene al bracciale. Inoltre, nell’applicare le capsule sull’accessorio, consigliamo di sovrapporle leggermente l’una sull’altra. Per svolgere correttamente questi passaggi, l’ideale è seguire tutti gli step mostrati in questo video-tutorial.
- Una volta ricoperto il bracciale con il metodo indicato, potete decidere di colorarne l’interno con vernici e smalti, oppure lasciarlo così.
Creare orecchini sfiziosi riciclando le capsule di caffè
Fra i gioielli realizzabili a partire dalle capsule di caffè, ci sono anche gli orecchini. Non temete, il procedimento è addirittura più semplice di quelli descritti in precedenza. Vediamolo insieme.
Materiale necessario
- 2 capsule di caffè vuote e pulite;
- strumenti per appiattire le capsule (1 pestacarne e 1 tavoletta di legno);
- 2 ganci per orecchini;
- 1 ago da lana.
Procedimento
- Dopo aver scelto 2 capsule del colore che gradite, appiattitele e piegatele a metà.
- Nella parte superiore delle capsule, con l’ausilio di un ago, realizzate un foro.
- A questo punto, in prossimità del foro, inserite il gancio per orecchini e bloccatelo schiacciando bene la capsula con l’aiuto del pestacarne: i vostri orecchini sono pronti. Per realizzarli al meglio, vi suggeriamo di procedere come indicato in questa semplice guida che mostra anche le immagini dei vari passaggi.
Avevate già provato a realizzare dei gioielli a partire dalle capsule di caffè? Raccontatecelo nei commenti!
Martedì 11 novembre sono stati proclamati a Milano i vincitori dei Cook Awards, i premi con cui la testata Cook del Corriere della Sera valorizza i talenti di professionisti - cuochi, scrittori, divulgatori, giornalisti, produttori, attivisti - che con i loro progetti esprimono il vero valore del cibo.
Il cibo non è solo un piatto, non è solo un insieme di ingredienti e ricette, ma è un vero e proprio sistema di contenuti, connessioni e competenze.
Caffè Vergnano, insieme a Levoni e Zonin1821, è stato partner di questa preziosa iniziativa volta a creare cultura e condivisione attraverso la gastronomia.
I vincitori dei Cook Awards: ecco chi sono
I vincitori sono stati cinque: Caterina Ceraudo, Giuseppe Monti, Anna Kauber, Carla Lalli Music e Michele Lazzarini.
Talenti che portano avanti progetti diversi uniti dal minimo comun denominatore dell’impegno attivo nei confronti di tutto ciò che il cibo rappresenta.
Caterina Ceraudo, per esempio, esprime questo attivismo nel suo ristorante stellato “Dattilo”, in provincia di Crotone. A lei, il premio “Donne del cibo”, per sottolineare il valore che il ristorante sta portando in una terra difficile, dove la cucina può contribuire a creare unione, prestigio e rinnovamento.
Michele Lazzarini, chef di 28 anni che lavora nella brigata di Norbert Niederkofler, è stato nominato “Chef novità dell’anno”: è riuscito, infatti, ad affinare la tecnica culinaria a tal punto da utilizzare in un ristorante tristellato solo ingredienti che vengono dalla montagna.
La regista Anna Kauber si è aggiudicata invece il premio “Food reporting” raccontando la vita delle donne pastore in Italia con il documentario In questo mondo.
Giuseppe Monti ha vinto poi il riconoscimento “Progetto sostenibile” facendo lavorare cuochi migranti al rifugio Carducci, sulle Dolomiti.
Il riconoscimento “Libri di cucina” è stato assegnato a Carla Lalli Music, food director di Bon Appétit, che ha scritto Where cooking begins, un libro per avvicinare di nuovo le famiglie ai fornelli con ricette facili, creative e alla portata di tutti.
La giuria e il percorso di selezione dei Cook Awards
Il percorso per eleggere i vincitori è durato più di tre mesi: prima sono state raccolte le candidature segnalate dal pubblico, tra le quali i giurati hanno scelto cinque finalisti per ogni categoria. Infine, tra questi è stato decretato il vincitore.
In giuria, oltre ai lettori di Cook che hanno votato il loro finalista preferito, professionisti, imprenditori del settore food: Carolina Vergnano, owner di Caffè Vergnano, Irene Berni, food writer, Marco Bolasco, direttore dell’area enogastronomia di Giunti, Lucio Cavazzoni, cofondatore di Good Land, Massimo Donà, filosofo, Anissa Helou, chef e food contributor per Los Angeles Times e Guardian, Fabrizia Lanza, direttrice di Anna Tasca Lanza Cooking School, Marella Levoni, direttore comunicazione di Levoni, Carlo Petrini, presidente di Slow Food, Mimi Thorisson, food writer, Francesco Zonin, vicepresidente di Zonin1821.
Il ruolo sociale del cibo: creare valore

Oltre ai talenti premiati, sono arrivati in finale alcuni progetti davvero meritevoli per il loro ruolo sociale: un caffè-panetteria in un campo profughi in Iraq per dare lavoro alle donne, un’iniziativa rivolta ai malati di cancro che vengono aiutati a scoprire preparazioni gustose e sane per le papille rovinate dalle terapie, chi insegna a cucinare ai migranti a Londra.
Come ha sottolineato Angela Frenda, responsabile editoriale di Cook, lo scopo del premio è proprio portare l’attenzione del pubblico e delle imprese al valore che il cibo esprime, andando ben oltre il semplice piatto. Il cibo è un collante, un aggregatore sociale, un motore potentissimo che dà energia alle persone e le lega al territorio attraverso la convivialità.
[post_title] => I risultati dei Cook Awards, per premiare chi esprime il vero valore del cibo [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => risultati-cook-awards [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2019-11-26 06:56:10 [post_modified_gmt] => 2019-11-26 05:56:10 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/risultati-cook-awards/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [4] => WP_Post Object ( [ID] => 68844 [post_author] => 5 [post_date] => 2020-01-16 06:21:03 [post_date_gmt] => 2020-01-16 05:21:03 [post_content] =>Il classico bicchierino di plastica è il simbolo di molte delle nostre pause caffè davanti alla macchinetta automatica: cinque minuti di relax, una piacevole chiacchiera con un collega, il sapore del caffè che ci rinvigorisce durante la giornata lavorativa. Bicchierino e paletta sono, però, anche - e purtroppo! - fonte di spreco di plastica.
E se, negli ultimi anni, è sicuramente aumentata la sensibilità verso il riciclo e la raccolta differenziata, è ancora vero che molto spesso i bicchieri di plastica finiscono per ingombrare tristemente i bidoni dell’immondizia.
Proprio per questo, cari Coffee Lovers, oggi vogliamo raccontarvi un progetto molto interessante che ha preso il via a Parma: si tratta di RiVending, iniziativa che si promette di riciclare completamente i bicchieri e le palette di plastica erogati dai distributori automatici di uffici, negozi, edifici pubblici e self service.
Parma, città pilota dell’iniziativa
RiVending nasce dall’unione di intenti di Confida, l’associazione italiana di distribuzione automatica, del Consorzio Nazionale per la Raccolta e il Recupero degli Imballaggi in Plastica e dell'Unione Nazionale Industrie Trasformatrici Materie Plastiche – Federazione Gomma plastica.
Come città pilota di questo progetto, tanto ambizioso quanto di grande valore dal punto di vista dell’impatto sociale, è stata scelta Parma, nella cui zona si stima che l’erogazione di bevande ai distributori automatici sia di circa 40mila unità all’anno.
Il Comune di Parma ha promosso l’iniziativa anche con un interessante video, che vi invitiamo a guardare.
Partecipano al progetto anche alcune aziende ed enti del territorio, tra cui Barilla, l’Università, alcune tra le più importanti compagnie nazionali che si occupano di distribuzione automatica e Iren, l’azienda locale che smaltisce i rifiuti.
RiVending, come funziona il progetto di riciclo basato sull’economia circolare

Come accennato, RiVending nasce per rendere davvero sostenibile il ciclo di vita dei bicchieri di plastica dove siamo abituati a bere il caffè (ma anche tè e altre bevande).
Intento del progetto è creare un “ciclo chiuso” secondo le richieste dell’Unione Europea basate sulle pratiche dell’economia circolare, un sistema economico che si rigenera da solo garantendo automaticamente la propria sostenibilità.
Nel circolo virtuoso messo in moto da RiVending, i bicchieri e le palettine saranno realizzati al 100% in polistirolo, materiale che possiede caratteristiche ottimali per garantire una corretta erogazione della bevanda, e più facilmente riciclabile rispetto alla plastica.
Cosa dovranno fare, quindi, i consumatori dopo essersi goduti il proprio caffè alla macchinetta? Semplicemente, gettarlo nell’apposito contenitore brandizzato RiVending con un sacchetto di colore verde, permettendo così di isolare questi rifiuti dagli altri imballaggi gettati nella spazzatura.
Il sacchetto verde verrà ritirato da Iren insieme al resto della raccolta differenziata, mettendo in moto il circolo virtuoso che permetterà di raccogliere, pulire e riciclare completamente bicchierini e palette del vending, recuperando tutto il materiale e permettendo così la creazione di nuovi prodotti.
Riciclare i bicchieri di caffè, un circolo virtuoso
Grazie a RiVending, il riciclo dei bicchierini di caffè delle macchinette è non solo possibile, ma anche semplice, e conforme alle richieste dell’Unione Europea.
Un gesto quotidiano e automatico come gettare il bicchiere nel bidone dell’immondizia diventa quindi un modo per innescare un circolo virtuoso, basato sull’importante concetto che ogni materiale plastico ha una composizione particolare, e una corretta differenziazione - che con RiVending è possibile - è il primo step di un corretto riciclo, davvero ecologico e sostenibile.
Se siete appassionati di tematiche green e sostenibilità, vi consigliamo anche di dare un’occhiata al nostro articolo su come smaltire capsule e cialde del caffè, per essere informati sull’argomento e sapere come comportarvi.
Perché, ricordatevi sempre, che chi ama davvero il caffè, ama berlo con consapevolezza e compiendo scelte sostenibili.
Informazioni
sito ufficiale RiVending www.rivending.eu
Pubblichiamo questo editoriale in un momento in cui il mondo intorno a noi muove nuovi passi verso scenari incerti.
Lo ammettiamo, come molti, abbiamo sperato (e lo facciamo ancora) che la ripresa sia davvero tale e che quella normalità che solitamente ci sembra sempre uguale, torni presto nelle nostre vite.
In questi mesi, abbiamo scelto di andare avanti, di proseguire con i nostri progetti (che sono anche la nostra passione e il nostro carburante!) in un equilibrio non sempre semplice da presente e futuro.
Il mese di Novembre per noi è il mese della sostenibilità, è il mese in cui vogliamo raccontare cosa significa per noi tutelare l’ambiente e il mondo di cui facciamo parte.
E, se ci pensate bene, è un tema molto più vicino a quello che stiamo vivendo. Perchè essere sostenibili significa adottare dei comportamenti che ci permettono di preservare quello che abbiamo, di rendere una condizione durabile nel tempo. A voler essere un po’ romantici e andando un po’ fuori dalla definizione del vocabolario, potrebbe essere anche proteggere quello che amiamo.
Per questo ribadiamo per noi l’importanza di compiere scelte sostenibili, ogni giorno, in quello che abbiamo definito il nostro quotidiano sostenibile. In ogni momento della nostra vita possiamo compiere gesti rispettosi dell’ambiente e delle persone, possiamo prendere piccole decisioni che fanno la differenza, possiamo adottare comportamenti che se moltiplicati possono avere un impatto inaspettato.

In Caffè Vergnano pensiamo che il nostro legame sostenibile con i consumatori sia proprio questo: essere sostenibile nel quotidiano, con tanti gesti concreti che diventano parte di un rito e di una routine. Proprio come prendere un caffè.
Vogliamo essere un esempio, ma vogliamo anche essere parte di una comunità che condivide i nostri pensieri. E proprio per questo, ci abbiamo letteralmente messo la faccia. Come? In un mini video sulla nostra IG Tv dove abbiamo chiesto alle persone che lavorano in Caffè Vergnano di raccontare il loro #quotidianosostenibile, le scelte che compiono ogni giorno pensando all’ambiente.
Ne sono venuti fuori spunti interessanti e molto divertenti che ci hanno riscaldato il cuore e che speriamo possano in un momento di certo non facile, strapparvi il sorriso e farvi sentire parte di una famiglia.
Quella dei coffee lovers!
[post_title] => Il nostro quotidiano sostenibile [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => il-nostro-quotidiano-sostenibile [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2020-11-02 08:26:51 [post_modified_gmt] => 2020-11-02 07:26:51 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/il-nostro-quotidiano-sostenibile/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [6] => WP_Post Object ( [ID] => 68898 [post_author] => 5 [post_date] => 2020-11-08 06:43:37 [post_date_gmt] => 2020-11-08 05:43:37 [post_content] =>In questo periodo così difficile in cui si è costretti a passare tanto tempo a casa, perché non proviamo a cambiare alcune nostre abitudini e a renderle green? Abbiamo stilato una lista di piccoli consigli da adottare per aiutare il pianeta. Sembra difficile ma non lo è. Si tratta di piccoli cambiamenti che possono davvero fare la differenza.
Usa borse di tela per fare la spesa
Sono di moda, sono più resistenti e sono riutilizzabili. Che cosa volere di più? Basta sacchetti di plastica: per fare la spesa usiamo borse di tela. Su internet ne trovate di tutte le dimensioni e colori: potete anche personalizzarle con fotografie e scritte!
Bevi caffè solo in tazzine di ceramica
A lavoro come a casa. Perché non portarsi a lavoro la propria tazzina e usarla anche alle macchinette? Diminuirà così l’uso di bicchierini usa e getta riducendo in questo modo l’impatto ambientale.
In cucina prediligi l’handmade!
Per la colazione o la pausa caffè, perché non preparare una buona torta fatta in casa? Le ricette sono tantissime, dalle più semplici e veloci a quelle più complesse per i più esperti.
Parola d’ordine riciclo!
Come posso riutilizzare la lattina di caffè? Potrebbe diventare un comodo porta penne, o un vaso per le erbe aromatiche. L’idea green te la diamo noi: con il Tin Configurator di Caffè Vergnano troverai mille modi per personalizzare la tua lattina di caffè vuota e tantissime idee per riciclarla e renderla un oggetto utile in casa! (link a tin Configurator)
La prossima vacanza? In bicicletta!
Vinci la pigrizia e quando possibile usa la bicicletta per muoverti! Farà bene alla tua salute e all’ambiente! E se stai progettando le tue prossime vacanze metti in programma una bella pedalata!
Scegli un caffè compostabile
Buono per te e buono per l’ambiente! Caffè Vergnano ha scelto da tempo di adottare un comportamento green e ha realizzato le capsule compostabili, smaltibili nella raccolta dell’umido.
Evita gli sprechi!
Se aprendo il frigo ti accorgi di avere diversi avanzi cerca un modo per metterli insieme e realizzare un piatto per la cena! Libera la tua fantasia e sperimenta!
Compra di meno e meglio
Mi serve davvero? Prima di acquistare un nuovo capo di abbigliamento, un paio di scarpe o un accessorio, chiediamoci se davvero ci serve. Facciamo un giro nel nostro armadio, controlliamo che cosa abbiamo e valutiamo bene l’acquisto.
Lavatrice? Solo a pieno carico
Prima di mettere su una lavatrice, aspettiamo di aver abbastanza capi da lavare per fare un carico pieno. In questo modo si risparmieranno acqua e corrente a beneficio dell’ambiente.
Regoliamo i termosifoni in casa
Per ridurre l’inquinamento uno dei primi passi da compiere è abbassare il riscaldamento in casa. Spegniamo i termosifoni in quelle stanze dove entriamo di meno e riduciamoli al minimo nelle altre. Basterà indossare un maglione in più o mettersi alla finestra per farsi scaldare dal sole.
Spegniamo le luci!
Quanti di noi uscendo da una stanza si dimenticano di spegnere le luci? Facciamo più attenzione: fermiamoci a controllare ogni volta che ci muoviamo da un ambiente all’altro.
Non stampare il superfluo
Sei tra quelli che stampano tutto per ricordarsi le cose da fare? Cerchiamo di limitare gli sprechi, appuntiamoci le cose sul cellulare ed evitiamo di stampare mail facilmente accessibili sul computer.
L’importanza della raccolta differenziata
Fare la raccolta differenziata è essenziale per la salvaguardia dell’ambiente. Spiegamolo ai nostri figli e insegniamo loro a gettare le cose nel loro posto.
Quanti medicinali in quel cassetto!
Diventiamo meno ipocondriaci e riduciamo l’acquisto di medicinali che non ci servono! Ogni anno vengono buttate migliaia di confezioni di medicine scadute: possiamo anche noi evitare che questo succeda, comprandole solo quando realmente servono.
Spesa a km zero
Acquistare prodotti a km zero significa avere la certezza sulla qualità ma anche incentivare l’economia locale. Meno passaggi dal produttore al consumatore si traducono in minore quantità di anidride carbonica immessa nell’ambiente.
[post_title] => 15 idee green per uno stile di vita sostenibile [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => 15-idee-green-per-uno-stile-di-vita-sostenibile [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2020-11-08 06:43:37 [post_modified_gmt] => 2020-11-08 05:43:37 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/15-idee-green-per-uno-stile-di-vita-sostenibile/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [7] => WP_Post Object ( [ID] => 68541 [post_author] => 5 [post_date] => 2020-11-14 06:26:17 [post_date_gmt] => 2020-11-14 05:26:17 [post_content] =>Il momento della pausa caffè è un piacere indiscusso: ma se l'esperienza è anche personalizzata, diventa davvero unica e dona una gioia in più. Da regalare e da regalarsi in ogni occasione.
Sentirsi riconosciuti, conosciuti e coccolati: questo è il piacere che molti provano nel frequentare sempre lo stesso bar dove si viene accolti con la domanda di rito... "il solito?". E in quella domanda c'è tutta la bellezza di sapere che chi sta per preparare il tuo caffè ti riconosce, conosce i tuoi gusti a tal punto da averli memorizzati tra quelli di tanti altri clienti e desidera soddisfarli e farti sentire in famiglia, come a casa. Coccolato, appunto. Il bar: il regno della personalizzazione Gli italiani sono famosi nel mondo per l'enorme varietà di richieste che possono esprimere al bancone del bar: nei locali migliori possono scegliere la miscela che più amano, la lunghezza della bevanda, il tipo di tazza in cui gustarla, se berla 'liscia' oppure corretta o, ancora, macchiata con il latte. Possono chiedere che quest'ultimo venga aggiunto caldo o freddo, montato o meno e possono utilizzare zucchero bianco, di canna o dolcificanti. I puristi lo berranno rigorosamente liscio e senza zucchero. Per non parlare, poi, del capitolo cappuccino , chiaro, scuro, moccaccino, ecc.: mille clienti, mille combinazioni, dunque. Il bar, in questo senso, è il tempio della personalizzazione. Ma anche a casa il caffè è personalizzato Anche a casa, però, si possono rivivere la stessa esperienza e lo stesso piacere. Non bisogna mai farsi sfuggire l'occasione di gustare la propria miscela preferita preparandola con cura e scegliendo la tazza del cuore. Scegliere di vivere con attenzione anche questi piccoli momenti è uno stratagemma per imparare ad apprezzare le gioie che rendono davvero la vita più bella. Ma per far sì che l'esperienza sia ancora più intima e personalizzata, perché non scegliere un caffè davvero unico? Vergnano propone un servizio innovativo e speciale: il Tin Configurator . Visitando il nostro e-shop scoprirai la possibilità di personalizzare la tua lattina di caffè selezionando non solo la tua miscela preferita, ma anche la decorazione esterna. Potrai scegliere tra tanti sfondi diversi, aggiungere una tua foto, un testo e il colore del tappo e spedire l'ordine. In pochi giorni riceverai un caffè davvero esclusivo, davvero tuo. Una splendida idea regalo Il Tin Configurator ti offre anche la possibilità di realizzare splendidi regali personalizzati agli amici o parenti amanti del caffè. Potrai scegliere una foto che vi ricorda un bel momento passato insieme, aggiungere una dedica e personalizzare la lattina con i colori preferiti di chi la riceverà. Per un regalo più impegnativo, è una bella idea accompagnarla con una macchina per l'espresso da personalizzare con i colori più adatti alla cucina a cui è destinata. Un pensiero speciale, che mostrerà il tuo affetto e la tua attenzione. Vieni a scoprire il Tin Configurator e scopri le mille possibilità per realizzare e poi riutilizzare in modo creativo le lattine personalizzate. [post_title] => Il caffè personalizzato: il gusto di un'esperienza speciale [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => il-caffe-personalizzato-il-gusto-di-unesperienza-speciale [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2020-11-14 06:26:17 [post_modified_gmt] => 2020-11-14 05:26:17 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/il-caffe-personalizzato-il-gusto-di-unesperienza-speciale/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [8] => WP_Post Object ( [ID] => 68447 [post_author] => 5 [post_date] => 2020-11-24 06:23:25 [post_date_gmt] => 2020-11-24 05:23:25 [post_content] =>Organico e biologico sono sinonimi?
Chissà quante volte ci siamo trovati a sentire e ad usare questi due termini pensando che indicassero lo stesso concetto. Ma non è proprio così. Scopriamo insieme come usarli nel modo corretto.
La salvaguardia dell'ambiente diventa sempre più una questione di enorme importanza ed è dunque ormai molto comune ritrovarsi a parlarne. La consapevolezza delle tante fonti di inquinamento che ci circondano e arrivano direttamente sulle nostre tavole, poi, non fa che rendere impellente una reazione di difesa attiva e responsabile della nostra salute.
La scelta bio
Una sana abitudine da mettere in pratica è la scelta ponderata degli alimenti da consumare durante i pasti: mai come oggi è importante scegliere ingredienti che non provengano da zone inquinate o che siano stati coltivati con metodi il più possibile naturali, senza l'uso di pesticidi e diserbanti chimici. Per scegliere il biologico, però, senza incappare in errori o contraffazioni bisogna informarsi bene.
Non cadiamo nel tranello
Leggere e saper interpretare le etichette è fondamentale: capita molto spesso, infatti, di scoprire termini ambigui che non ci dicono nulla. Ci si può trovare, ad esempio, a leggere su una confezione la dicitura "organico" pensando immediatamente che significhi "biologico". In realtà il termine è piuttosto ingannevole perché gioca sull'immediata assonanza con l'inglese "organic", che significa proprio "biologico". Organico, invece, in italiano indica tutti i cibi che non sono processati dall'industria, di origine naturale come frutta, verdura, pesce e carne. Ma non si tratta automaticamente di cibi sani e biologici.
Le certificazioni biologiche
Perché un cibo, organico o no, possa riportare in etichetta la dicitura "biologico", è necessario che sia stato coltivato secondo i rigidi criteri dell'agricoltura biologica, che l'azienda si sia sottoposta ai dovuti controlli e, nel caso di prodotti processati industrialmente, che gli ingredienti principali siano bio. Gli enti certificatori deputati, inoltre, rilasciano alle aziende che rispettano tutti gli standard richiesti i marchi di certificazione biologica: alcuni esempi, piuttosto comuni, sono il marchio ECOCERT e quello ICEA.
Prodotti "organic"
Organico, insomma, non significa per forza sano e non significa biologico. Può capitare, invece, di trovare la scritta inglese "organic" su prodotti provenienti dall'estero o italiani ma destinati, oltre che al mercato nazionale, anche a quello estero. In questo caso la dicitura indicherà la provenienza biologica e molto probabilmente questo verrà specificato anche in italiano sulla confezione.
Anche il caffè diventa biologico
Oggi il bio, finalmente, è arrivato anche nelle nostre tazze: gli amanti del caffè, infatti, possono scegliere ottime miscele bio, sfuse o in capsula per gustare un caffè buono e sano con la consapevolezza di non aver contribuito a inquinare le terre dove è stato coltivato né a mettere a rischio la salute dei coltivatori. Un gesto responsabile, dunque, da replicare nella vita di tutti i giorni.
Scegliere il bio ormai è semplice e sempre più alla portata di tutti. E tu hai mai scelto caffè biologico? Lo trovi facilmente al bar? Raccontaci la tua esperienza.
[post_title] => Organico e biologico: facciamo un po' di chiarezza [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => closed [ping_status] => closed [post_password] => [post_name] => organico-e-biologico-facciamo-un-po-di-chiarezza [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2024-07-26 17:12:40 [post_modified_gmt] => 2024-07-26 15:12:40 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/organico-e-biologico-facciamo-un-po-di-chiarezza/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) ) [post_count] => 9 [current_post] => -1 [before_loop] => [in_the_loop] => [post] => WP_Post Object ( [ID] => 68723 [post_author] => 5 [post_date] => 2019-08-06 10:23:13 [post_date_gmt] => 2019-08-06 08:23:13 [post_content] =>In un’epoca in cui il tema dello smaltimento dei rifiuti è particolarmente urgente e scottante, diventa prioritario trovare delle soluzioni che permettano di valorizzare gli scarti attraverso il riciclo. Vi abbiamo già parlato dell’importanza di riutilizzare strategicamente il caffè, dello smaltimento in modo adeguato delle capsule esauste e dell’utilizzo di capsule compostabili, come le capsule compatibili Lavazza A Modo Mio, biodegradabili e con la possibilità di raccolta con i rifiuti organici; ciò che forse non sapete, però, è che esistono delle aziende che hanno costruito il loro business proprio attorno al riciclo dei fondi di caffè e, in generale, degli scarti della lavorazione del caffè. Scopriamo qualcosa in più su questa virtuosa abitudine e su altre iniziative legate al recupero.
Tazze e tazzine grazie al riciclo dei fondi di caffè
È possibile creare qualcosa di nuovo a partire dagli scarti di caffè? Come si può riutilizzare questa risorsa? Sono queste le domande da cui si è sviluppata l’intuizione del fondatore dell’azienda tedesca che oggi produce tazze sfruttando proprio il riciclo dei fondi di caffè. Un’idea sviluppata nel periodo in cui il giovane studiava product design in Italia e che, dopo anni di prove ed esperimenti, nel 2015 ha portato al lancio della prima tazzina.
Il caffè non è l’unico materiale utilizzato nella fabbricazione. Per garantire al prodotto la giusta robustezza, infatti, sono stati aggiunti biopolimeri, scaglie di legno e fibre naturali: tutte risorse rinnovabili, capaci di assicurare un’adeguata resistenza senza l’aggiunta di componenti derivati dal petrolio. Le tazzine, lavabili in lavastoviglie, sono di colore scuro, profumano leggermente di caffè e sono disponibili in diversi modelli: tazze da caffè espresso, cappuccino, caffelatte e una versione take-away in stile caffè americano… un set completo, insomma, per soddisfare ogni esigenza. Dove viene recuperata la materia prima? La raccolta dei fondi di caffè avviene giornalmente presso i bar di Berlino, dove ha sede la ditta: gli scarti vengono essiccati prima di essere sottoposti alla lavorazione e trasformati in oggetti di design.
Dal riciclo dei fondi ai sacchi di juta: i tanti volti del recupero

Esistono anche altre realtà, sia in Italia che all’estero, che hanno deciso di sfruttare il riciclo dei fondi di caffè per dar vita a idee innovative e originali. È il caso, ad esempio, di un’altra ditta tedesca che ha creato delle sneakers con plastica riciclata, materiali naturali e scarti di caffè, oppure di una start up italiana che ha pensato di impiegare i fondi di caffè per produrre il pellet da utilizzare nelle stufe o nelle caldaie a biomassa.
Anche Caffè Vergnano non è indifferente alla tematica del riciclo e lo ha dimostrato, ad esempio, con la realizzazione delle borse Zagari per il progetto Women in Coffee, finalizzato a raccogliere fondi per sostenere economicamente l’avvio di una micro torrefazione, gestita da 20 donne, in Repubblica Dominicana. In questo Paese, infatti, nonostante le donne rappresentino il 35% dei piccoli produttori di caffè, non è riconosciuto ad esse un supporto economico sufficiente per il sostentamento dell’attività.
Il caffè, in questo caso, è presente sotto forma di sacchi di juta: i sacchi, precedentemente usati per il trasporto dei chicchi, vengono riutilizzati per creare delle borse in collaborazione con Laura Zagari, laureata a Londra in illustrazioni di libri per bambini e mossa dalla passione per il riciclo e il cucito. Le borse appartengono alla Pink Capsule Collection, una linea tutta al femminile che comprende diversi articoli, dal set di tazzine rosa alla moka rosa con il logo di Caffè Vergnano: acquistando uno di questi prodotti, contribuirete alla realizzazione di Women in Coffee, progetto a cui sarà devoluta una percentuale del ricavato.