Sostenibilità
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La nuova frontiera del guerrilla gardening è tutta californiana: nasce la tazza biodegradabile da piantare in giardino. Si tratta infatti di una tazza in cellulosa e […]
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In realtà, è possibile correre ai ripari applicando alcuni accorgimenti per risparmiare sui consumi. Ogni anno milioni di italiani vedono i costi energetici lievitare in bolletta, ma prestando un minimo di attenzione in più all'utilizzo quotidiano degli elettrodomestici di largo consumo è possibile arrivare a risparmiare una cifra che oscilla fra i 300 euro e i 600 euro all'anno. - Il primo consiglio riguarda l'utilizzo di condizionatori e ventilatori, croce e delizia di tutti coloro che non vogliono farsi cogliere impreparati dal caldo afoso dell'estate. Bisogna far notare che l'utilizzo del condizionatore rispetto al semplice ventilatore comporta dei costi decisamente più elevati, oltre ad incidere sulla salute; per risparmiare utilizzando il condizionatore è sufficiente impostare l'elettrodomestico sulla modalità deumidificatore e abbinarlo all'utilizzo di uno o più ventilatori, a seconda delle necessità e degli ambienti da rinfrescare. Per evitare un consumo intensivo, il condizionatore va poi regolato attraverso l'apposito timer e preferibilmente tenuto spento durante le ore notturne. - Il secondo consiglio per la riduzione dei consumi riguarda l'utilizzo della lavatrice. Spesso si sente dire in giro che lavare i panni a basse temperature è inadeguato, perché i lavaggi avvengono più grossolanamente ed i batteri non vengono eliminati. Si tratta di una credenza legata prevalentemente alle lavatrici di una volta, quando in realtà le lavatrici moderne, specie se abbinate alle asciugatrici e a soluzioni detergenti appositamente studiate, danno ottimi risultati anche a 30 gradi. Oltre a tenere conto dei gradi di lavaggio, è opportuno considerare anche la capacità di carico della lavatrice: una lavatrice con capacità di carico maggiore infatti consente di effettuare lavaggi più consistenti e meno frequenti. 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I supermercati che hanno dimensioni maggiori di 400 mq potranno incorrere nel reato di spreco se gli alimenti invenduti, ancora commestibili, saranno trasformati in rifiuti. Le pene previste arriveranno a 2 anni di reclusione e comporteranno un'ammenda di 75.000 euro. Questo esempio francese potrebbe essere il primo passo verso una economia condivisa, in cui la collaborazione diventa uno dei pilastri delle garanzie sociali. La politica si schiera, quindi, contro uno spreco che, secondo la FAO, vede il 35% di quanto prodotto finire nella spazzatura. Non solo la FAO, ma anche associazioni come Waste Watchers e Planetoscope presentano statistiche che denunciano le enormi quantità di prodotti alimentari gettati tra i rifiuti. Il costo di tale spreco si aggira intorno al trilione di dollari annui. Sostenibilità e benessere sono i paradigmi della legge presentata dal deputato Guillaume Garot alla Camera Bassa del Parlamento francese che ha detto sì alla proposta: si attende ora l'approvazione del Senato a cui è passata la lettura. Lo stop agli sprechi prevede che i prodotti ancora commestibili siano donati ad enti di beneficenza. Il cibo che non potrà più essere venduto andrà a persone in situazioni di grave disagio economico ma sarà anche impiegato in settori quali l'agricoltura, tramite realizzazione di compost e come mangime per gli animali. I rivenditori, dal prossimo luglio 2016, dovranno stipulare accordi con le associazioni di volontariato per adempiere a questo obbligo. La legge promuove anche iniziative volte alla sensibilizzazione dei bambini delle scuole primarie, per un cambiamento nello stile di vita e per una maggiore attenzione al cibo come risorsa, negata a 870 milioni di persone che soffrono di carenze alimentari. Sono passi importanti verso una sussidiarietà che inizia con la redistribuzione degli alimenti vicini alla scadenza. Al consenso politico e a quello delle associazioni non si è unita, invece, la Federazione del commercio e distribuzione francese (Fcd), che protesta affermando che la norma danneggerà i piccoli supermercati per la mancanza di sostegno da parte delle istituzioni statali. Lo spreco alimentare non è solo un ingente costo economico ma anche un danno ambientale. Ogni anno, infatti, il cibo che finisce con i rifiuti origina una notevole quantità di CO2 che inquina l'ambiente e, inoltre, si ha la perdita dell'acqua e dell'energia utilizzate per coltivare il cibo gettato. La povertà e le problematiche dell'ambiente possono essere risolte: se è vero che il cibo eccede è anche vero che esiste una distribuzione inopportuna dello stesso. Se non si rimedia a questa incongruenza sarà il territorio a pagare un prezzo altissimo perché sprecare vuol dire produrre tonnellate di rifiuti. Quindi non solo ragioni morali ma anche il rispetto per l’ambiente, impongono di evitare qualsiasi spreco per il bene del Pianeta. [post_title] => La Francia contro gli sprechi di cibo [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => francia-nasce-la-legge-contro-gli-sprechi-alimentari-dei-supermercati [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-09-15 06:39:27 [post_modified_gmt] => 2015-09-15 04:39:27 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/francia-nasce-la-legge-contro-gli-sprechi-alimentari-dei-supermercati/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [2] => WP_Post Object ( [ID] => 67564 [post_author] => 5 [post_date] => 2015-09-29 05:29:30 [post_date_gmt] => 2015-09-29 03:29:30 [post_content] =>La plastica sostituisce l'asfalto e aiuta l'ambiente: l'Olanda, con il progetto Plastic Road, abbatte le emissioni di anidride carbonica dovute all'impiego del conglomerato bituminoso. Le strade del futuro, resistenti e funzionali, potrebbero essere una realtà già nel 2018!
Riciclare ha effetti immediati? L'ambiente esige rispetto e i tecnici di KWS Infra e VolkerWessels hanno le idee chiare. L'azienda, che si trova nel comune di Rotterdam, sta lavorando ad un materiale ecologico di ultima generazione che prenderà il posto dell'asfalto. Si tratta di plastica riciclata, la quale presenta notevoli caratteristiche, sia in termini di affidabilità che di resistenza all'usura. Ma i lati positivi per la realizzazione di strade compatibili con l'ambiente non si fermano qui: infatti non solo potremo avere percorsi autostradali non inquinanti ma anche strade tecnologicamente rivoluzionarie, che dureranno a lungo nel tempo e avranno la capacità di sopportare sia temperature eccezionalmente alte che molto basse. Il risultato è il raggiungimento di un traguardo importantissimo che vede una viabilità a prova di usura e molto sicura. Questo progetto porta anche un’altra grande novità riguardante la manutenzione: sarà molto meno impegnativa di quanto è richiesto, oggi, dal manto stradale tradizionale. Ma soprattutto l’aria di quartieri, paesi e città sarà più pulita, grazie all’azzeramento delle emissioni di CO2 che vengono oggi prodotte, sia quando la strada è in costruzione che durante la manutenzione. Anche l’inquinamento acustico diventerà solo uno spiacevole ricordo: non saremo più infastiditi dal rumore del traffico perché la plastica riciclata, utilizzata per la costruzione, lo riduce. Non solo: i meteorologi annunciano temperature estive sempre più torride? Le nostre bottiglie di plastica, opportunamente trasformate, renderanno meno calde e quindi più piacevoli le estati; infatti il manto in bitume assorbe il calore, aumentando il disagio, e sostituirlo farà abbassare il termometro di alcuni gradi, fattore tutt'altro che trascurabile. La cosa più entusiasmante è che che i progettisti, che attualmente stanno elaborando i prototipi, promettono che le strade a tutela dell'ambiente potrebbero essere realizzate in un lasso di tempo davvero breve: si parla di soli tre anni. Le strade del futuro porteranno solo benefici? Ebbene sì. I tempi di realizzazione della Plastic Road saranno molto più veloci di quanto occorre per realizzarne una asfaltata. In sole tre settimane può essere costruita un’arteria stradale, grazie ai moduli prefabbricati assemblati direttamente sul posto, che permetteranno di avere un ambiente salubre e una viabilità scorrevole. La stessa attenzione è riservata alla parte, altrettanto tecnica, che riguarda gli impianti elettrici e gli eventuali cablaggi situati in tubi appositamente predisposti. Tecnologia, riciclo e innovazione ci permettono di avere cura dell’ambiente e creano le condizioni per una alternativa low cost a cui, come ha detto Rolf Mars, il direttore di KWS Infra, seguiranno la realizzazione e i test di laboratorio. Il futuro inizia con una bottiglia di plastica accuratamente riciclata e con obiettivi civili a tutela della Terra. [post_title] => Plastic Road: plastica riciclata al posto dell'asfalto [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => plastic-road-plastica-riciclata-al-posto-dellasfalto [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-09-29 05:29:30 [post_modified_gmt] => 2015-09-29 03:29:30 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/plastic-road-plastica-riciclata-al-posto-dellasfalto/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [3] => WP_Post Object ( [ID] => 67603 [post_author] => 5 [post_date] => 2015-10-01 06:59:21 [post_date_gmt] => 2015-10-01 04:59:21 [post_content] =>Nel giorno che celebra il caffè in tutto il mondo, nasce la foresta virtuale di Caffè Vergnano che sostiene a distanza un progetto sociale ad Haiti, in collaborazione con AVSI Onlus e Treedom.net
Il 1 Ottobre si celebra il primo International Coffee Day, una giornata internazionale dedicata al caffè e a tutti gli appassionati della magica bevanda promossa da ICO, International Coffe Organization. Per l’occasione Caffè Vergnano lancia l’iniziativa #Vergnano4tree: attraverso il network di Treedom.net sostiene un progetto di riforestazione di AVSI Onlus acquistando e piantando 200 alberi di caffè all’interno di una piantagione a Haiti nella località Chantal Sud Department. La donazione contribuirà ad un progetto più ampio di recupero di 500 ettari di terreni montuosi, riducendo, attraverso la piantumazione, l’erosione del suolo, mitigando il degrado ambientale e incentivando la produttività delle aree del Parco Macaya, con un occhio di riguardo all’impatto sociale, che fornirà un reddito alternativo alle attività di taglio illegale. Grazie alla collaborazione con la piattaforma Treedom.net, la foresta sarà visibile anche virtualmente e i coffee lovers potranno “adottare a distanza” gratuitamente uno dei 200 alberi già acquistati dalla torrefazione torinese: dal sito di Caffè Vergnano sarà sufficiente compilare il form http://www.caffevergnano.com/treedom/ e seguire le istruzioni. Mano a mano che gli utenti faranno richiesta la foresta si popolerà e sarà visibile all’indirizzo: http://www.treedom.net/it/user/73635/show La serietà del progetto è garantita dalla partneship con Treedom, che gestisce progetti di piantumazione in tutto il mondo in collaborazione con Onlus differenti e che, ad oggi ha piantato oltre 210.000 alberi in Cameroon, Senegal, Malawi, Argentina, Haiti, Kenya, Burkina Faso e Italia (Libera Terra). L’iniziativa sarà sostenuta dall’ashtag #vergnano4tree, in affiancamento a quello ufficiale della giornata #internationalcoffeeday L’iniziativa #vergnano4tree si allinea all’impegno per l’ambiente promosso da Caffè Vergnano nel 2015, anno dell’EXPO, e sostenuto dal lancio delle prime capsule compostabili, smaltibili nell’organico senza separare l’involucro dal caffè. Oggi le capsule compostabili sono presenti in diverse tipologie, come capsule compatibili Lavazza A Modo Mio oppure le capsule compatibili Nespresso, biodegradabili e facilmente smaltibili con i rifiuti organici di casa. [post_title] => Con #vergnano4tree adotti una pianta [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => con-vergnano4tree-adotti-una-pianta-di-caffe [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-10-01 06:59:21 [post_modified_gmt] => 2015-10-01 04:59:21 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/con-vergnano4tree-adotti-una-pianta-di-caffe/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [4] => WP_Post Object ( [ID] => 67570 [post_author] => 5 [post_date] => 2015-10-12 04:46:22 [post_date_gmt] => 2015-10-12 02:46:22 [post_content] =>L'iniziativa promossa ogni anno da Legambiente è un'ottima occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della gestione dei rifiuti. Premiare gli sforzi congiunti delle amministrazioni e dei cittadini vale più di mille parole.
L'unione fa davvero la forza quando si tratta di raggiungere obiettivi importanti: è questo il caso del Premio Comuni Ricicloni, il riconoscimento con cui ogni anno Legambiente festeggia i comuni italiani più attivi nel campo della raccolta differenziata e della gestione dei rifiuti in genere. I successi locali non potrebbero essere ottenuti se non con una stretta collaborazione tra gli amministratori e i privati cittadini. Il Premio prende in considerazione l'approccio complessivo di un comune nei confronti dei rifiuti, quindi il concreto riciclo di quanto viene differenziato, l'incoraggiamento di attività basate sul reimpiego dei materiali, l'informazione riguardo alle politiche attuate in materia di rifiuti e così via. I premi attribuiti dall'iniziativa con il patrocinio del Ministero dell'Ambiente sono numerosi. I comuni hanno messo in moto la fantasia e così sono nate iniziative originali e coinvolgenti. Per esempio, Ponte nelle Alpi è un paese del bellunese che ha coinvolto i ragazzi nella “Sfida all’ultima sporta”: gli alunni delle scuole erano invitati a presentare il maggior numero possibile di scontrini del supermercato in cui non apparisse la voce di acquisto di shoppers in plastica. Un successo: ogni bambino in media ha portato quaranta scontrini in quattro mesi! A Baronissi, invece, ogni cittadino che consegnava almeno 5 litri di olio usato all’isola ecologica veniva compensato con una bottiglia di olio extravergine di oliva. È necessario anche citare l’iniziativa del Club Comuni Ecocampioni: dodici amministrazioni campane che hanno raccolto carta e cartone per destinarlo, in accordo con la cartiera, alla produzione degli arredi della sede ospitante la scorsa edizione dell’America’s Cup a Napoli. Il 7 luglio a Roma si è tenuta la cerimonia di premiazione per l’anno 2015, che ha visto protagonisti ben 1520 comuni, quasi 200 in più rispetto all'anno precedente. Tra di essi, spiccano i 356 comuni definiti "rifiuti free", ossia quelli in cui la raccolta differenziata tocca la percentuale record del 90%: il loro esempio mostra che un'Italia al passo con i tempi nella gestione dei rifiuti è possibile. Se a qualcuno è venuta voglia di competere con i primi classificati, è tempo di impegnarsi per arrivare pronti a marzo 2016, quando si apriranno le iscrizioni. Il primo segreto è far sì che i gesti legati alla raccolta differenziata diventino abitudini quotidiane diffuse: per esempio, basterebbe ricordarsi di buttare sempre anche i piccoli oggetti nel contenitore apposito e preferire acquisti in cui dis garantita la possibilità di riciclo dei materiali. Le capsule di caffè compostabili, come le capsule compatibili Nespresso A Modo Mio di Caffè Vergnano, sono biodegradabili e appartengono ai rifiuti organici e possono aiutare il proprio comune a salire sul podio dei Comuni Ricicloni. [post_title] => Premio Comuni Ricicloni [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => premio-comuni-ricicloni-riflettori-puntati-sulle-comunita-civiche-unite-per-lambiente [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-10-12 04:46:22 [post_modified_gmt] => 2015-10-12 02:46:22 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/premio-comuni-ricicloni-riflettori-puntati-sulle-comunita-civiche-unite-per-lambiente/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [5] => WP_Post Object ( [ID] => 67624 [post_author] => 5 [post_date] => 2015-11-12 06:14:17 [post_date_gmt] => 2015-11-12 05:14:17 [post_content] =>L'edilizia si fa green ed adotta la filosofia ecosostenibile con la costruzione di soluzioni abitative intelligenti e rispettose della natura. Legno, impianti fotovoltaici e pareti che raccolgono l'acqua piovana sono le idee per un futuro ecologico.
Che cos'è la bioedilizia? Si tratta di quel ramo dell'edilizia che si occupa di fornire al cliente soluzioni abitative costruite nel totale rispetto dell'ambiente circostante e delle risorse umane impegnate. Quando si parla di bioedilizia è inevitabile il collegamento mentale con le abitazioni prefabbricate in legno, dotate di soluzioni intelligenti come impianti solari e fotovoltaici per la produzione autonoma di energia, oppure di pareti che forniscono isolamento acustico e sono attrezzate con impianti di raccolta dell'acqua piovana. Il materiale maggiormente utilizzato nella bioedilizia è proprio il legno, scelto per la sua flessibilità ed elasticità in caso di sismi, per la capacità di assorbire l'umidità e rilasciarla al momento giusto, per il suo isolamento acustico e per la facoltà di autoregolare la temperatura all'interno dell'abitazione, in base alle condizioni climatiche esterne. Non solo: il legno è il materiale che in edilizia richiede il minor dispendio di energie e di tempo per la messa in posa. Proviamo a spiegare concretamente quali sono i vantaggi legati alla scelta di una soluzione abitativa ecologica. Il più evidente è il risparmio energetico mensile ed annuale: la bioedilizia dota ogni abitazione di idee intelligenti e flessibili. Queste idee comprendono 4 sistemi di impianti domestici: il recupero delle piogge; gli impianti fotovoltaici; gli impianti solari termici; la ventilazione controllata. Il recupero delle piogge in un'abitazione ecologica è effettuato per mezzo di impianti con pompe e tubature, sistemati sui tetti o lungo le pareti delle case; l'acqua piovana raccolta da questi può essere utilizzata per l'irrigazione dei giardini e degli spazi verdi, per gli scarichi d'acqua casalinghi come quelli del bagno e della lavatrice, per rifornire la climatizzazione. L'impianto fotovoltaico, realizzato con materiali conduttori di calore come il silicio, è invece finalizzato a trasformare l'energia solare in energia elettrica per la casa. Similmente al fotovoltaico, nell'impianto solare termico il sole riscalda l'acqua necessaria al funzionamento di boiler e termosifoni. La ventilazione controllata, infine, è una tecnologia che trasforma l'aria proveniente dall'esterno dell'abitazione in riscaldamento o raffreddamento a seconda delle stagioni, depurandola di allergeni e sostanze potenzialmente nocive. Quando si decide di acquistare un'abitazione ecosostenibile si ottiene anche la possibilità di scegliere il design della casa: le aziende del settore indicano come seguire passo dopo passo la realizzazione della dimora dei propri sogni. Una casa in legno, scelta secondo il proprio gusto, è probabilmente il sogno di tutti! Il ciclo di vita di una casa ecologica si aggira oggi intorno ai cinquanta anni, ma le moderne tecniche edilizie e tecnologie architettoniche consentiranno, in un futuro prossimo, di garantire maggiore durata. La vera particolarità delle abitazioni green sta nella loro dismissione al termine del ciclo di vita, perché i materiali impiegati per realizzarle vengono nella maggior parte dei casi riciclati e riutilizzati. Sebbene si tratti di soluzioni abitative ancora poco diffuse, sempre più persone si stanno avvicinando alla filosofia green, sia per lo stile di vita che per quello abitativo. [post_title] => Casa sostenibile: bioedilizia [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => casa-sostenibile-bioedilizia [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-11-12 06:14:17 [post_modified_gmt] => 2015-11-12 05:14:17 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/casa-sostenibile-bioedilizia/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [6] => WP_Post Object ( [ID] => 67573 [post_author] => 5 [post_date] => 2015-11-23 06:53:00 [post_date_gmt] => 2015-11-23 05:53:00 [post_content] =>In conseguenza dei disastri ambientali e dell'instabilità raggiunta dalle temperature, negli ultimi anni è andata diffondendosi la sensibilità dei cittadini alle tematiche relative all'inquinamento ambientale: così è nata la citizen science.
In America il fenomeno è conosciuto come [strong]citizen science[/strong], ovvero "scienza dei cittadini", ed è nato come movimento per il risveglio della coscienze nei confronti dell'estinzione di numerose specie animali e vegetali. Considerati i messaggi, talvolta dall'esito disastroso, che il nostro pianeta ci invia ormai giornalmente con uragani, dissesti geologici e temperature fuori norma, un numero sempre maggiore di cittadini ha deciso di impegnarsi per diffondere un messaggio di invito al rispetto per l'ambiente. I "cittadini della scienza" sono individui non professionisti che utilizzano strumenti più o meno avanzati per rilevare la presenza di sostanze inquinanti nell'aria e in generale nell'ambiente circostante. Una volta ottenuti i risultati, li diffondono servendosi della rete Internet o prendendo parte a manifestazioni e progetti a tema, come il Green tour. Il Green tour si è tenuto in Italia a partire dallo scorso febbraio 2015 nella regione Puglia. Si tratta di un progetto organizzato da Peacelink e dal Cetri (ovvero Cercle Europeen pour la Troisieme Revolution Industrielle), durante lo svolgimento del quale diversi comuni della regione Puglia hanno accettato di sottoporre il territorio ad [strong]analisi per rilevare la presenza di IPA[/strong]. IPA è l'acronimo di idrocarburi policiclici aromatici ed indica quelle particelle cancerogene genotossiche sviluppate dai processi di combustione all'interno delle industrie, nel traffico cittadino o nei sistemi di riscaldamento domestici. Si tratta di sostanze altamente pericolose per la salute dell'uomo, che devono essere tenute costantemente sotto controllo per evitare che si concentrino in quantità elevate e mortali in un determinato luogo. I [strong]comuni pugliesi che hanno aderito al Green tour[/strong] sono stati quelli di Alberobello, Ceglie Messapica, Conversano, Locorotondo, Martina Franca, Melpignano, Noci, Otranto e Polignano. Le oltre 3000 misurazioni effettuate hanno portato a scoprire che circa il 70% dei luoghi analizzati gode di un ottimo valore IPA o addirittura di zero livelli IPA. Le località, tra cui alcune mete di turismo, che hanno raggiunto livelli di eccellenza o quasi sono state quelle di Alberobello, Locorotondo, Monopoli, Marina di Lizzano, Otranto, Lecce, Manduria, Campomarino, Gallipoli, Ostuni, Martina Franca, Melpignano, Noci e Porto Cesareo. Oltre ai progetti a carattere ambientale ed ecologico, non è raro trovare sul web e nei numerosi negozi online alcune app per la misurazione dell'inquinamento. Everyaware è una collaborazione tra l'Unione Europea e la Fondazione ISI di Torino che si traduce nelle applicazioni AirProbe e WideNoise: la prima, AirProbe, è un'app che permette all'utente di monitorare la propria esposizione all'inquinamento individuando la quantità di sostanze inquinanti presenti in una determinata area e le fasce orarie più a rischio per l'esposizione. WideNoise, invece, si occupa di determinare i livelli di inquinamento acustico presenti in determinate aree della città. In breve, un modo civile di aiutare se stessi e l'ambiente. [post_title] => L'attenzione all'ambiente: i cittadini misurano l'inquinamento [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => lattenzione-allambiente-cittadini-misurano-linquinamento [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-11-23 06:53:00 [post_modified_gmt] => 2015-11-23 05:53:00 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/lattenzione-allambiente-cittadini-misurano-linquinamento/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [7] => WP_Post Object ( [ID] => 67627 [post_author] => 5 [post_date] => 2015-11-27 06:39:13 [post_date_gmt] => 2015-11-27 05:39:13 [post_content] =>La nuova frontiera del guerrilla gardening è tutta californiana: nasce la tazza biodegradabile da piantare in giardino. Si tratta infatti di una tazza in cellulosa e semi di caffè, che può essere sotterrata per proteggere l'ambiente.
L'idea di una tazza ecologica, in grado di proteggere la natura circostante dalle sempre crescenti emissioni di anidride carbonica, nasce nel 2015 in California da una start-up di nome "Reduce. Reuse. Grow.". Il suo progetto, ambizioso ed originale, mira ad instillare una maggiore consapevolezza del rispetto della natura ai milioni di consumatori di caffè in tutto il mondo. Osservando la percentuale di clienti americani che giornalmente consuma caffè da asporto, l'azienda ha pensato di progettare un contenitore che, in seguito all'uso, possa essere piantato nel terreno per ridurre la CO2 nell'aria e favorire la crescita di piante e fiori. Le tazze del progetto sono realizzate in cellulosa compostabile e contengono semi di piante originarie della California. Una volta bevuto il caffè, la tazza va messa in acqua per circa cinque minuti e poi interrata; anche ammesso che il cliente non desideri occuparsene e la abbandoni a terra senza utilizzare i cestini, essa è in grado di biodegradarsi in un periodo di tempo pari a 180 giorni. Ma quali sono i vantaggi derivanti dalla creazione di una tazza per caffè d'asporto biodegradabile? In un Paese come gli Stati Uniti, dove ogni anno vengono vendute e consumate circa 146 miliardi di contenitori da asporto, è necessario ricorrere a soluzioni intelligenti ed originali per stimolare la cultura del riciclo. I classici prodotti, infatti, pur potendo essere riciclati, hanno un ciclo di utilizzo di due o tre volte e spesso non vengono buttati negli appositi cestini per la raccolta differenziata, diventando causa di inquinamento attivo e consapevole. Il progetto di Reduce. Reuse. Grow. sembra invece incentrarsi più sull'inquinamento passivo per cui, anche se gettati a terra, i contenitori biodegradabili si dissolvono nell'ambiente senza inquinare. Una volta piantata la tazza, il tempo di crescita della pianta è di quattro settimane; come conseguenza il vegetale generato sottrae una tonnellata di CO2 su un periodo campione di 40 anni, oltre a favorire azioni collaterali come la riforestazione ed il ripopolamento delle api. Riassumendo dunque, una tazza biodegradabile del costo di 0,2 dollari a regimi di ingrosso consente di: sottrarre una tonnellata di CO2 all'atmosfera; limitare il fenomeno dell'inquinamento delle strade; stimolare la nascita di spazi verdi cittadini; favorire fenomeni come la riforestazione ed il ripopolamento delle api. Una scommessa? L'ambizioso progetto di Reduce. Reuse. Grow. è stato lanciato nel febbraio 2015 sul celebre sito di crowdfunding Kickstarter con l'obiettivo di attirare l'attenzione di investitori da tutto il mondo e raccogliere 10.000 dollari. La somma è stata raggiunta nel mese successivo e proprio da marzo è iniziata negli Stati Uniti la produzione su larga scala delle tazze biodegradabili e compostabili. A quando l'arrivo in Italia? Ancora non sono trapelate indiscrezioni al riguardo, ma sicuramente il sempre crescente interesse per l'ambiente ispirerà ad imprenditori nostrani progetti altrettanto green. [post_title] => In California nasce la tazza con i semi: bevi il caffè e piantala nella terra [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => california-nasce-la-tazza-con-semi-bevi-il-caffe-e-piantala-nella-terra [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2015-11-27 06:39:13 [post_modified_gmt] => 2015-11-27 05:39:13 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/california-nasce-la-tazza-con-semi-bevi-il-caffe-e-piantala-nella-terra/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [8] => WP_Post Object ( [ID] => 67648 [post_author] => 5 [post_date] => 2015-12-09 06:49:18 [post_date_gmt] => 2015-12-09 05:49:18 [post_content] =>Alzi la mano chi non ha mai aperto il frigo esclamando: "Quanti avanzi! E adesso cosa faccio?". Se non ci piacesse cucinare così tanto, il nostro frigo assomiglierebbe a una landa desolata. Il segreto? Riciclare gli avanzi contro lo spreco.
Spesso per una cena con gli amici, per le feste o semplicemente per i pasti di tutti i giorni, cuciniamo più di quello che riusciamo a mangiare e dopo qualche giorno ci ritroviamo il frigo pieno di contenitori con la pasta avanzata del lunedì, le patate lesse del martedì, il petto di pollo del mercoledì. Ecco ricette e trucchetti salva sprechi per riciclare gli avanzi più comuni nelle nostre case: Frittata di pasta: questa ricetta tipicamente napoletana, vi permetterà di riproporre in modo goloso e invitante gli spaghetti della sera prima. A seconda di quanta pasta avete avanzato, aggiungete 3/4 uova, un pizzico di sale e parmigiano. Amalgamate il tutto, fate scaldare l'olio in padella e versate il composto. Cuocetela come una normale frittata facendola dorare da entrambe le parti. Potrete farla anche con gli avanzi di riso aggiungendo ingredienti a vostro piacimento. Prosciutto o pancetta a dadini, ricotta, pisellini o mozzarella. Via libera alla fantasia! Pane raffermo: il pane appena sfornato, caldo e profumato è forse una di quelle cose, insieme al caffè, di cui proprio non possiamo fare a meno. Il pane avanzato è una grande risorsa dai mille utilizzi. Se scaldate in forno le fette di pane, avrete in pochi minuti delle gustose bruschette da condire con olio, sale e origano. Se invece preferite tagliarle a dadini, potrete farli abbrustolire in padella e aggiungerli alle vostre zuppe o minestre. Dovete impanare la cotoletta e avete finito il pan grattato? Il pane raffermo vi salverà anche in questo caso. Tritatelo! Avete avanzato anche delle patate lesse? In questo caso potete passarle nello schiacciapatate mentre il pane è in ammollo nel latte, tagliare del guanciale a cubetti; dopo aver strizzato il pane per togliere il latte in eccesso, unitelo agli altri ingredienti insieme a una manciata di pecorino, un pizzico di sale e un uovo. 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In realtà, è possibile correre ai ripari applicando alcuni accorgimenti per risparmiare sui consumi. Ogni anno milioni di italiani vedono i costi energetici lievitare in bolletta, ma prestando un minimo di attenzione in più all'utilizzo quotidiano degli elettrodomestici di largo consumo è possibile arrivare a risparmiare una cifra che oscilla fra i 300 euro e i 600 euro all'anno. - Il primo consiglio riguarda l'utilizzo di condizionatori e ventilatori, croce e delizia di tutti coloro che non vogliono farsi cogliere impreparati dal caldo afoso dell'estate. Bisogna far notare che l'utilizzo del condizionatore rispetto al semplice ventilatore comporta dei costi decisamente più elevati, oltre ad incidere sulla salute; per risparmiare utilizzando il condizionatore è sufficiente impostare l'elettrodomestico sulla modalità deumidificatore e abbinarlo all'utilizzo di uno o più ventilatori, a seconda delle necessità e degli ambienti da rinfrescare. 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