Perché un caffè si definisce rotondo?

Come si riconosce un buon caffè? Ѐ molto più semplice di quanto non si creda: se rotola, è ottimo! Scherzi a parte, un buon caffè è quello il cui gusto può essere definito “rotondo”.

Un caffè dal gusto rotondo è un caffè in cui tutte le proprietà organolettiche sono bilanciate, cioè un caffè privo di una nota dominante sulle altre. In caso contrario si definisce piatto. Le principali proprietà organolettiche del caffè sono cinque ed è fondamentale per ogni buon intenditore conoscerle:

Il corpo del caffè è la sensazione quasi tattile che si prova bevendolo. Questa proprietà dipende dal mix di oli aromatici e zuccheri che la bevanda lascia sul palato e permette di definire un caffè morbido o cremoso.

L’acidità: dipende principalmente dalle caratteristiche della piantagione di origine. Di norma più sono elevate le alture su cui si coltiva, più intenso sarà il grado di acidità del caffè.

La dolcezza: una proprietà naturale del caffè che viene “regolata” durante il processo di tostatura.

L’intensità aromatica: prima di bere un caffè bisognerebbe avvicinare la tazzina al naso e soffermarsi sul suo profumo. Ci si abituerà così a distinguere tutte le sfumature dell’aroma: da quelle che caratterizzano una tostatura più o meno intensa a quelle fresche, che variano dal tabacco alla vaniglia e possono comprendere anche note fruttate.

L’amarezza: la giusta armonia tra amaro e dolce è ciò che fa di una miscela arabica una miscela di qualità, conferendole la nota agrodolce tipica di un buon caffè.

Il processo di tostatura è essenziale perché queste cinque caratteristiche si combinino insieme dando al caffè il tipico gusto rotondo. Dopo la miscelatura, il caffè viene esposto a un getto di vapore per 10/15 minuti, a una temperatura che varia dai 200 ai 230 gradi. Questo processo permette al chicco di sviluppare i componenti aromatici volatili che gli conferiscono gusto e corpo.

La “rotondità” che garantisce l’alta qualità di un caffè è frutto di un lavoro molto complesso e altamente qualificato: una vera e propria arte. Infatti, come altro potrebbe definirsi la capacità di bilanciare con esattezza il giusto grado di acidità, dolcezza e amarezza della miscela, mantenendo inalterate le proprietà naturali del chicco?

Conoscere il caffè, sapere come nasce e come viene lavorato, apprezzarne le proprietà organolettiche: pratiche importanti dato l’alto consumo che si fa, in Italia, di questa bevanda. Questo non significa, però, che non sia più che legittimo, in alcuni momenti particolarmente delicati (la sveglia che non suona, l’approssimarsi di deadline lavorative, la famosa notte prima degli esami) bere un caffè di corsa e assaporare, più di tutto il resto, la scarica di energia che ci regala la caffeina!

Condividi l'articolo

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *