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Apre Eataly a Milano, successo di pubblico e di critica. L’opinione di due protagonisti…

Nel 2015 Milano sarà la capitale del food a 360°, caffè incluso. Un padiglione dedicato al caffè, un Forum Globale e la prima Giornata internazionale.
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Avrei dovuto accettare la sua proposta di farmi il caffè e trattenerlo ancora un poco”. Sono convinta che in ogni romanzo ci sia almeno una “scena di caffè” da scovare: anche in "Opinioni di un clown" di Heinrich Böll la tazzina di espresso non manca, ed è centrale in una scena che vede protagonisti Hans e il padre in un fitto scambio di opinioni sul destino del clown.
Gli amanti dei classici non potranno fare a meno di leggere questo capolavoro. Eccone una breve recensione Opinioni di un clown (scritto nel 1963 e pubblicato in Italia per Mondadori nel 1965) è uno di quei romanzi da rileggere più volte, possibilmente sorseggiando a lungo una o più tazzine di caffè bollente. Ecco per voi una piccola recensione di quanto potrete "gustare"... Hans non ha ancora compiuto trent'anni ma ci appare già come un saggio e disilluso clown alle prese con i conflitti e i tormenti della vita. Conflitti sociali (la storia, che dura appena tre ore, è ambientata nel secondo dopoguerra in Germania...) e privati (Maria lo abbandona per sposarsi con altro) fino a quelli professionali (la stroncatura di uno dei suoi spettacoli comici). Il protagonista di questo romanzo, che non si può che definire perfetto, colpisce dritto al cuore per rimanervi impresso a lungo. Hans Schnier infatti ci fa ascoltare la sua voce dall'inizio alla fine raccontando con una grazia e una profondità rare le proprie sensazioni e, appunto, opinioni sul mondo che lo circonda.L'effetto emotivo è molto simile a quello che si prova assaporando una tazzina o più di caffè: un'infusione di lucida energia corroborante che entra nel corpo e nella mente. Tra i conflitti di cui si diceva all'inizio, colpisce in particolare quello con la austera e ricchissima famiglia d'origine, e nello specifico con il padre, verso il quale il protagonista nutre sentimenti di amore e odio e contro cui dovrà lottare per affermare la propria vera natura, quella di clown e di vero artista. Ma saranno anche molti altri gli oggetti delle sue intense e accorate riflessioni: la Germania che esce da un conflitto devastante, il controverso rapporto della sua fidanzata Maria con gli ambienti cattolici tedeschi, il legame profondo e, di nuovo, conflittuale con il fratello Leo e con la strepitosa figura del suo agente. Hans racconta, esprime, narra tutto questo e molto altro ancora senza mai lasciare un istante di noia nel lettore, l'attenzione resta sempre viva. Ci si innamora dei suoi spettacoli, delle descrizioni dei suoi sketch, delle sue imitazioni di Chaplin e delle sue bizzarre capacità, tra cui spicca quella, molto fantasiosa, di saper percepire i profumi attraverso la cornetta del telefono. Si sorride molto per la sua sottile ironia costante (che clown sarebbe, altrimenti?) e si soffre parecchio delle sue tragicomiche, talvolta solo tragiche, disgrazie. Tra dolori fisici (un ginocchio malconcio) e dubbi spirituali, emerge sopra ogni cosa però l'inconsolabile delusione per la fine del suo grande amore. In questo meraviglioso struggimento traspare tutto il talento di Böll nel tratteggiare un personaggio intramontabile e indimenticabile, come solo i grandi maestri sanno fare. Buona lettura! [post_title] => Opinioni di un clown [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => caffe-da-leggere-noemi-racconta-opinioni-di-un-clown-2 [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-04-16 07:41:25 [post_modified_gmt] => 2014-04-16 05:41:25 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/caffe-da-leggere-noemi-racconta-opinioni-di-un-clown-2/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [1] => WP_Post Object ( [ID] => 66899 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-04-16 07:30:29 [post_date_gmt] => 2014-04-16 05:30:29 [post_content] =>
Mi sono sempre chiesta cosa rappresenti realmente il caffè per noi Italiani.
Da piccola guardavo “i grandi” bere il caffè, e non so cosa avrei dato per poterne assaggiare un po’, ma la risposta era sempre la medesima: “No, non si può, sei troppo piccola”. Così, se ne lasciavano un po’ in giro, andavo ad assaggiarlo di nascosto.
Col tempo ho capito che il caffè rappresenta prima di tutto una tradizione irrinunciabile per noi Italiani, e anche un primato: chiedete a un vostro concittadino qualsiasi e vi risponderà che il caffè, come lo facciamo bene noi, non lo fa nessuno. Ma la prova inconfutabile dell’importanza del caffè l’ho avuta a casa mia: un giorno, dopo pranzo, presa dalla preparazione di un esame, ho dimenticato di fare il caffè a mia nonna: vi dico solo che non mi ha rivolto la parola per giorni! E me ne accorgo anche, mio malgrado, ogni volta che sono all’estero: l’ultima volta che sono stata a Parigi entro in un bar, basta il mio “Bonjour” a fargli capire che no, non sono francese - forse ce l’avevo scritto in fronte - gli chiedo un caffè, blaterano un qualcosa del tipo “ristretto, italièn” e io annuisco… inutile dirvi che, nonostante fosse ristretto e Italien, era imbevibile. Magari sarò sfortunata o troppo esigente io, magari a voi è andata meglio, ma io credo di non aver quasi mai bevuto un buon caffè all’estero. Per cui si, sono piuttosto convinta del fatto che “come lo facciamo bene noi, non lo fa nessuno”. Il caffè è una di quelle cose che sono in grado di darti subito l’idea di casa, di calore, di famiglia. Come scrive Erri de Luca in uno dei suoi libri:“A riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco.”. Provare per credere. E poiché io non mi sottraggo alle tradizioni, e anzi mi piace onorarle, da brava Italiana ho iniziato ben presto a bere caffè e a inserirlo nelle mie abitudini quotidiane.Del caffè amo anche il rituale della preparazione: ogni mattina, apro il barattolo di latta e in un attimo si sprigiona tutto il profumo inebriante, e già questo basta a farmi sentire meno zombie e a riportarmi nel mondo dei vivi. So che sembra strampalato, ma anche se il più delle volte faccio colazione da sola, mi piace imbandire la tavola come se avessi ospiti a casa, sistemando tutto nei minimi dettagli. So che state pensando: beata te che hai tutto questo tempo da perdere, e non vi biasimo… ma questo piccolo, inutile gesto mi aiuta a iniziare meglio la giornata. La colazione diventa così, come per magia, il momento più bello del giorno: è il momento dei buoni propositi, della determinazione, è il momento in cui pensi “Oggi farò mille cose, e le farò tutte bene, e a fine giornata sarò fiera di me”. E anche se questi pensieri positivi sfumano inesorabilmente già a metà giornata, non importa. Il giorno dopo, si potrà sempre riprovare. Il secondo momento in cui prendo il caffè è subito dopo pranzo: stavolta, purtroppo, mi tocca farlo per tutti, e poiché sono pigra, lo preparo con la macchina per l’espresso di Caffè Vergnano: minimo sforzo, massima resa, a giudicare dalle tazzine vuote. A questo punto, sono curiosa di sapere cosa rappresenta per voi il caffè, e quali sono i momenti della vostra giornata in cui preferite prenderlo… [post_title] => Tra rito e tradizione: il caffè di Vanigliaviola [post_excerpt] => Mi sono sempre chiesta cosa rappresenti realmente il caffè per noi Italiani.... [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => tra-rito-e-tradizione-ecco-il-caffe-di-vanigliaviola-2 [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-04-16 07:30:29 [post_modified_gmt] => 2014-04-16 05:30:29 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/tra-rito-e-tradizione-ecco-il-caffe-di-vanigliaviola-2/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [2] => WP_Post Object ( [ID] => 66905 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-04-16 07:19:36 [post_date_gmt] => 2014-04-16 05:19:36 [post_content] =>
Erri De Luca scrisse che per riempire una stanza basta una caffettiera sul fuoco, e questo è quello che io chiamo la magia del caffè.
La mattina affidiamo a questo aroma il nostro primo sapore nel palato, per poi chiudere i nostri pranzi e cominciare il pomeriggio. È un inizio, una partenza e una ripartenza, e alle volte è anche di più: è come un sottofondo, quel qualcosa che non manca mai in una confidenza con un amico, in una discussione di lavoro, la coccola di qualcuno che ci ama e lo prepara inaspettatamente.
È un rito. Preparare la moka con quella consueta gestualità, prendere il caffè nell’armadietto, aspettarne il borbottio e il profumo, il rumore del cucchiaino che gira lo zucchero. Un rito, e come tale ha bisogno del suo tempo e della sua attenzione.Ogni giorno riserviamo a questo momento un po’ del nostro tempo, e insieme a noi milioni di persone da generazioni. Generazioni di uomini e donne in cucina, tra le pentole e le chiacchiere, generazioni attorno a un tavolo in famiglia, a un bar con la borsa del lavoro e il cioccolatino sul piattino. E poi, il calore e un sorriso. Il calore del caffè, il calore di un bar riparato dalla pioggia accompagnato dal sorriso del negoziante, il calore di casa e il sorriso di chi lo prepara. O semplicemente da soli. Per schiarirsi le idee. Tra i nostri nuovi progetti. Per una pausa che ci rilassa. Tutto questo in un piccolo, ricchissimo, chicco di caffè. [post_title] => Il caffè per immagini di “Virgola” [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => il-caffe-per-immagini-di-virgola-2 [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-04-16 07:19:36 [post_modified_gmt] => 2014-04-16 05:19:36 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/il-caffe-per-immagini-di-virgola-2/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [3] => WP_Post Object ( [ID] => 66908 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-04-16 07:12:53 [post_date_gmt] => 2014-04-16 05:12:53 [post_content] =>
Esiste un rapporto fra passato, presente e futuro, che è basato sull'equilibrio. Un equilibrio che Caffè Vergnano ha saputo mantenere negli anni. La casa fu fondata nel 1882, anni in cui il caffè si trovava in chicchi, lo si tostava e lo si macinava in casa. E ognuno aveva i propri segreti per farlo a regola d'arte. Eduardo de Filippo, nel celebre monologo sul caffè, racconta i suoi "...perché, quella, poi, è la cosa più difficile: indovinare il punto giusto di cottura, il colore... A manto di monaco. Color manto di monaco."
La storia delle nostre case ha preservato la tradizione, e allo stesso modo Caffè Vergnano ci riporta indietro nel tempo assicurando il sapore di un buon caffè, che deve essere nero come la notte, dolce come l'amore e caldo come l'inferno, come ci insegna Bakunin. Il caffè arriva a Venezia intorno al 1600 trasportato dai commercianti che viaggiavano continuamente nell'oriente islamico col nome Vino d'Arabia, ancora lo si ritrova nei circoli letterari illuministi tanto da essere definito "bevanda intellettuale", per divenire a Napoli un gesto d'amore col celebre "caffè sospeso", ovvero quel caffè che i benestanti pagavano due volte per assicurare ai meno abbienti un momento irrinunciabile e un sorriso.Oggi non dobbiamo più tostare i chicchi: fino a qualche anno fa la moka era sempre in cucina pronta per essere riempita, ma oggi possiamo gustare un ottimo caffè anche quando abbiamo fretta e non possiamo prepararla, ovvero con le macchine per espresso che in un attimo portano in casa il caffè del bar. Il caffè buono, comodamente, sul nostro divano. E la giornata inizia nel modo migliore. [post_title] => Quel caffè “color manto di monaco”… [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => quel-caffe-color-manto-di-monaco-2 [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-04-16 07:12:53 [post_modified_gmt] => 2014-04-16 05:12:53 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/quel-caffe-color-manto-di-monaco-2/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [4] => WP_Post Object ( [ID] => 66896 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-04-16 07:07:08 [post_date_gmt] => 2014-04-16 05:07:08 [post_content] =>
Uso il caffè in cucina molto spesso. Il suo profumo è come un abbraccio di un caldo maglione di lana in un freddo pomeriggio d'inverno. Fuori nevica e io davanti alla finestra guardo i fiocchi scendere mentre sorseggio caffè bollente. In questa crema si trova la forza per superare i rigidi inverni davanti al camino e con in mano un piatto di waffeln caldissimi.
Ecco dunque gli ingredienti e la modalità di preparazione della Crema al Caffè. Vi serviranno: 400 ml di latte 100 g di farina 4 uova intere + 2 tuorli 200 g di zucchero 1 tazzina di caffè Versate il latte in un pentolino e fatelo scaldare a fiamma bassa. Spegnete il fuoco e lasciate riposare. Nel frattempo riunite in una terrina le uova e lo zucchero e mescolate energicamente in modo da ottenere una spuma cremosa. Unite la farina setacciata e versate a filo il latte caldo, sempre continuando a mescolare. Rimettete il composto nel pentolino e fatelo scaldare a fiamma bassa per circa 4 minuti, sino a quando vedrete che a crema inizia a rapprendersi. Spegnete il fornello e incorporate al composto il caffè, mescolate e trasferite la crema ottenuta in una ciotola. Fatela raffreddare a temperatura ambiente, dopodichè utilizzatela per farcire i vostri dolci. [post_title] => Ricetta per la crema al caffè [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => in-cucina-con-tea-crema-al-caffe-2 [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-04-16 07:07:08 [post_modified_gmt] => 2014-04-16 05:07:08 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/in-cucina-con-tea-crema-al-caffe-2/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [5] => WP_Post Object ( [ID] => 66893 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-04-15 12:43:03 [post_date_gmt] => 2014-04-15 10:43:03 [post_content] =>
Riscoprire il sapore di casa pur essendo lontani da casa. Un caffè, il mio preferito, Caffè Vergnano, in un locale così tipicamente francese nel cuore di Parigi ed un cameriere che, vedendo che sono Italiana mi porge la tazzina, con entusiasmo e orgoglio, esclamando, in un italiano un po' incerto: "Il caffè migliore di tutta Parigi!".
Viaggiare è una delle mie più grandi passioni. Amo scoprire nuove città, visitarne ogni angolo, soprattutto quelli più nascosti e sottovalutati. Amo perdermi per le vie e ritrovarmi davanti a scorci inaspettati. Durante i miei viaggi amo fotografare ogni istante significativo con il mio iPhone, per portarlo sempre con me, non solo nei miei ricordi. Uno dei miei momenti preferiti della giornata è la pausa caffè. Il modo perfetto per darmi la giusta dose di energia, il modo perfetto per affrontare lunghe giornate esplorando nuove città. Il caffè è il mio elisir quando mi trovo all'estero per lavoro e spesso la stanchezza vorrebbe avere il sopravvento sulla mia voglia di fare. L'unico problema, quando mi trovavo a Parigi in occasione della Paris Fashion Week è stato trovare il giusto caffè. Perchè si sa, il nostro caffè italiano è assolutamente imbattibile. L'aroma, la schiuma, il sapore inconfondibile. Quel gusto che non si può replicare, irripetibile all'estero, dove i caffè sono sempre troppo allungati e spesso senza sapore. A meno che non si trovi il posto giusto. Quel posto che ci offra un caffè tipico della nostra Italia con tutta la gentilezza e il savoir-faire che solo i francesi sanno avere.
Durante una delle mie passeggiate, giocando a fare la turista tra una sfilata e l'altra, sono capitata per caso in un piccolo bar a pochi passi da La Madeleine, Le Carladez. Un locale così tipicamente francese: piccoli tavolini con piccole sedie in legno, signore con deliziosi cappellini, specchi luccicanti al sole, deliziosi lampadari in cristallo, camerieri in divisa impeccabile. Adoro osservare ogni angolo dei posti in cui mi trovo e osservare i francesi mentre sono intenti nelle loro conversazioni: è uno spettacolo per gli occhi. Così estremamente eleganti e tutti con una tazzina bianca davanti a loro, intenti a bere il loro caffè, prima di iniziare una nuova giornata. Mi fermo un attimo a scrutare le tazzina e cosa leggo? Caffè Vergnano: il caffè tipico della mia città, Torino, nonchè il mio caffè preferito. Ed improvvisamente mi sento a casa: finalmente posso concedermi una pausa caffè che meriti di essere ricordata. Entro nel bar di corsa, ansiosa di assaporare il mio caffè...che ovviamente non delude le mie aspettative. Il cameriere, vedendo che sono Italiana mi porge la tazzina, con entusiasmo e orgoglio, esclamando, in un italiano un po' incerto: "Il caffè migliore di tutta Parigi!". Ed aveva proprio ragione. Grazie Parigi: sai sempre stupirmi ed emozionarmi! [post_title] => A Parigi con Caffè Vergnano [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => a-parigi-con-caffe-vergnano-2 [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-04-15 12:43:03 [post_modified_gmt] => 2014-04-15 10:43:03 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/a-parigi-con-caffe-vergnano-2/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [6] => WP_Post Object ( [ID] => 66890 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-04-15 08:21:48 [post_date_gmt] => 2014-04-15 06:21:48 [post_content] =>
Il caffè per me è vita, essendo io un'eterna pigrona...
Se al mattino non iniziassi la mia giornata con una bella tazza di caffè doppio al bar probabilmente mi addormenterei in piedi ad ogni angolo! Il caffè mi evoca un sacco di pensieri e soprattutto un sacco di ricordi... Mi sa di casa ma anche di set dove a causa dei ritmi serrati è un mezzo di sostentamento davvero perfetto, mi sa di merenda di bambina dove già bevevo il caffè di cicoria accompagnato da pane e nocciolaia e mi sa di sveglie all'alba per correre a Milano a lavorare... Insomma se non ci fosse a parer mio dovremmo inventarlo! Grazie a Elisa Provaso, modella IT ICON Fashion Blogger della rivista Glamour [post_title] => Elisa Provaso racconta il suo caffè [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => elisa-provaso-modella-it-icon-fashion-blogger-nella-rivista-glamour [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-04-15 08:21:48 [post_modified_gmt] => 2014-04-15 06:21:48 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/elisa-provaso-modella-it-icon-fashion-blogger-nella-rivista-glamour/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [7] => WP_Post Object ( [ID] => 66887 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-04-10 06:08:26 [post_date_gmt] => 2014-04-10 04:08:26 [post_content] =>
Apre Eataly a Milano, successo di pubblico e di critica. Fra i flash dei fotografi abbiamo fatto un’intervista doppia (modello Le Iene) che parla di famiglia, valori, giovani e innovazione.
Eataly a Milano ha appena aperto i battenti, dopo inaugurazioni stampa, tagli del nastro con sindaco e autorità, e frotte di curiosi a perdersi fra gli scaffali. Il giorno dell’inaugurazione, fra i flash dei fotografi, abbiamo intervistato Enrico Vergnano e Francesco Farinetti. Un’intervista doppia per scoprire i punti in comune della collaborazione iniziata nel 2008 e che nel corso degli anni si è consolidata attraverso attività sempre nuove, tra cui le caffetterie all’interno dei punti vendita Eataly in Italia e nel mondo. Quali sono i valori che stanno alla base della collaborazione tra Caffè Vergnano e Eataly? Francesco Farinetti: Caffè Vergnano risponde a tutti i valori insiti anche in Eataly: la storia, è la più antica torrefazione italiana; la continua ricerca della qualità; la famiglia; quest’ultimo è l’aspetto che ci è piaciuto di più anche perché si lega a un altro elemento molto importante per noi che sono le forti radici sul territorio. È una realtà che trasmette i nostri stessi valori, la nostra stessa flessibilità e la nostra progettualità; in principio è stato questo ad avvicinarci, ci siamo innamorati sempre più dei progetti, solo dopo è arrivato il vero business. Enrico Vergnano: Sicuramente il primo valore è quello della famiglia. Il nostro è un rapporto nato dalle origini, con l’apertura di Eataly Lingotto; ci siamo incontrati e abbiamo scelto di intraprendere questo percorso insieme. Si è creata una collaborazione che poi è sfociata nel business. Abbiamo sempre condiviso i progetti con grande passione e li abbiamo portati avanti insieme raggiungendo ottimi risultati tra cui le recenti aperture di Chicago e Istanbul. Qual è la chiave per conciliare un progetto nato a “dimensione familiare” con un il successo che sta riscontrando nel mondo? Francesco Farinetti: Questa è una domanda alla quale potrò rispondere pienamente tra circa 10 anni: abbiamo cominciato in 5, oggi siamo 2.500. L’obiettivo è quello di aprire altri punti vendita nei prossimi anni, arrivando a raddoppiare le persone che lavorano con noi. L’elemento fondamentale per crescere è quello della fiducia: stiamo cercando di creare un gruppo di lavoro di giovani, la cui media d’età è di 29 anni, che abbiamo scelto sulla base dei nostri principi e della nostra filosofia. Enrico Vergnano: Noi anche siamo ormai un’azienda di quarta generazione. I valori sono gli stessi: qualità del prodotto ma anche un’attenzione particolare al personale. Bisogna riuscire a infondere la passione ai propri dipendenti ed è fondamentale essere presenti: per questo, in famiglia, ognuno di noi segue determinati aspetti, senza contare che abbiamo la fortuna di avere noi stessi ancora le nostre guide, mio padre e mio zio che ci danno tranquillità ed esperienza, lasciandoci, però, piena libertà: le aziende sono fatte di persone. In Paesi diversi, contesti diversi e ambienti differenti. Qual è la chiave per rendere vincente un progetto? Come differenziarsi? Formule, prodotti Francesco Farinetti: Ritengo che la chiave vincente sia mantenere sempre la qualità dei prodotti che si offrono: una volta provata, soprattutto quella alimentare, non si dimentica. Cerchiamo di proporre un’ottima materia prima, accessibile a tutti. Un altro elemento fondamentale è sicuramente il marketing: non è sufficiente offrire un’ottima qualità ma è necessario saper comunicare il proprio prodotto e farsi conoscere. Per quanto riguarda le diverse culture e i diversi Paesi a cui ci avviciniamo, sicuramente la linea guida è quella della conoscenza e il confronto del territorio: noi esportiamo il made in Italy ma cerchiamo di sfruttare anche, se sono di qualità, le materie prime del Paese stesso.Enrico Vergnano: Secondo me la nostra collaborazione con Eataly, che ormai dura da anni, è riuscita ad aumentare questa percezione: il punto di forza consiste nell’offrire concretamente prodotti di ottima qualità e nell’essere sempre presente nei propri punti vendita; il miglioramento è continuo. Anche la scelta di partner è accurata: tutte le aziende che condividono dei progetti con Eataly rispondono a questi principi e a questa filosofia. Per quanto riguarda i diversi contesti noi, in sostanza, portiamo i prodotti. I nostri prodotti sono tutti a base Espresso e questo è il nostro elemento essenziale. 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Nel 2015 Milano sarà la capitale del food a 360°, caffè incluso. Un padiglione dedicato al caffè, un Forum Globale e la prima Giornata internazionale.
L’Expo 2015, il grande evento milanese dedicato alla sicurezza alimentare e all'energia per la vita, vedrà come protagonista anche il caffè, ospitando il Forum Globale. Lo ha deciso a metà marzo a Londra il Consiglio dell'Organizzazione Internazionale del caffè (ICO), che durante l’esposizione universale del prossimo anno vuole così assicurarsi una vetrina globale per la produzione del caffè, nella patria in cui l’espresso è parte integrante dello stile di vita e un simbolo del Made in Italy apprezzato in tutto il mondo – il connubio fra gusto, cultura e salute. L’Expo 2015 non sarà solo una vetrina per i diversi Paesi ospitati con i loro padiglioni, ma un percorso tematico attraverso l’alimentazione e la produzione di cibo. Nove temi (frutta e verdura; spezie; isole e mare; cereali e tuberi; il Mediterrano; Riso; Cacao e Caffè) per nove “cluster”, ossia padiglioni tematici in cui “raccogliere e organizzare numerosi Paesi all’interno di uno stesso progetto architettonico sviluppato intorno a un tema centrale condiviso da tutti e rappresentativo di ciascuno”. La spazio espositivo sarà studiato per far vivere l'esperienza dell’habitat delle foreste pluviali in America e in Africa, dove si coltiva la pianta del caffè. Si attraverseranno “campi di caffè” con le diverse tonalità dei chicchi tostati fino ad addentrarsi sopra a del caffè disteso all’aria per l’asciugatura in un percorso in cinque tappe inclusa la tostatura e il bar. Mostre, video e incontri racconteranno il mondo dietro ad una tazzina, dalla coltivazione allo scambio sui mercati internazionali. [caption id="attachment_1993" align="alignright" width="345"]Un render del padiglione 2015[/caption] Il caffè infatti è oggi una delle più importanti bevande al mondo, una fonte di reddito e di sviluppo nel settore agricolo per molti paesi nel globo (primo fra tutti il Brasile e altri stati in America Latina, Africa, Arabia, o Asia). Sempre ad Expo Milano verrà celebrata anche la prima Giornata mondiale del caffè: appuntamento per l' 1 ottobre 2015 per questa che vuole essere un’occasione di promozione e comunicazione a livello globale del caffè. [post_title] => Expo è Forum Globale sul caffè [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => expo-e-forum-globale-sul-caffe [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-04-10 05:56:54 [post_modified_gmt] => 2014-04-10 03:56:54 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/expo-e-forum-globale-sul-caffe/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) ) [post_count] => 9 [current_post] => -1 [before_loop] => [in_the_loop] => [post] => WP_Post Object ( [ID] => 66902 [post_author] => 5 [post_date] => 2014-04-16 07:41:25 [post_date_gmt] => 2014-04-16 05:41:25 [post_content] =>
“Mentre rientravo in casa e richiudevo la porta mi sentii un idiota. Avrei dovuto accettare la sua proposta di farmi il caffè e trattenerlo ancora un poco”. Sono convinta che in ogni romanzo ci sia almeno una “scena di caffè” da scovare: anche in "Opinioni di un clown" di Heinrich Böll la tazzina di espresso non manca, ed è centrale in una scena che vede protagonisti Hans e il padre in un fitto scambio di opinioni sul destino del clown.
Gli amanti dei classici non potranno fare a meno di leggere questo capolavoro. Eccone una breve recensione Opinioni di un clown (scritto nel 1963 e pubblicato in Italia per Mondadori nel 1965) è uno di quei romanzi da rileggere più volte, possibilmente sorseggiando a lungo una o più tazzine di caffè bollente. Ecco per voi una piccola recensione di quanto potrete "gustare"... Hans non ha ancora compiuto trent'anni ma ci appare già come un saggio e disilluso clown alle prese con i conflitti e i tormenti della vita. Conflitti sociali (la storia, che dura appena tre ore, è ambientata nel secondo dopoguerra in Germania...) e privati (Maria lo abbandona per sposarsi con altro) fino a quelli professionali (la stroncatura di uno dei suoi spettacoli comici). Il protagonista di questo romanzo, che non si può che definire perfetto, colpisce dritto al cuore per rimanervi impresso a lungo. Hans Schnier infatti ci fa ascoltare la sua voce dall'inizio alla fine raccontando con una grazia e una profondità rare le proprie sensazioni e, appunto, opinioni sul mondo che lo circonda.L'effetto emotivo è molto simile a quello che si prova assaporando una tazzina o più di caffè: un'infusione di lucida energia corroborante che entra nel corpo e nella mente. Tra i conflitti di cui si diceva all'inizio, colpisce in particolare quello con la austera e ricchissima famiglia d'origine, e nello specifico con il padre, verso il quale il protagonista nutre sentimenti di amore e odio e contro cui dovrà lottare per affermare la propria vera natura, quella di clown e di vero artista. Ma saranno anche molti altri gli oggetti delle sue intense e accorate riflessioni: la Germania che esce da un conflitto devastante, il controverso rapporto della sua fidanzata Maria con gli ambienti cattolici tedeschi, il legame profondo e, di nuovo, conflittuale con il fratello Leo e con la strepitosa figura del suo agente. Hans racconta, esprime, narra tutto questo e molto altro ancora senza mai lasciare un istante di noia nel lettore, l'attenzione resta sempre viva. Ci si innamora dei suoi spettacoli, delle descrizioni dei suoi sketch, delle sue imitazioni di Chaplin e delle sue bizzarre capacità, tra cui spicca quella, molto fantasiosa, di saper percepire i profumi attraverso la cornetta del telefono. Si sorride molto per la sua sottile ironia costante (che clown sarebbe, altrimenti?) e si soffre parecchio delle sue tragicomiche, talvolta solo tragiche, disgrazie. Tra dolori fisici (un ginocchio malconcio) e dubbi spirituali, emerge sopra ogni cosa però l'inconsolabile delusione per la fine del suo grande amore. In questo meraviglioso struggimento traspare tutto il talento di Böll nel tratteggiare un personaggio intramontabile e indimenticabile, come solo i grandi maestri sanno fare. Buona lettura! [post_title] => Opinioni di un clown [post_excerpt] => [post_status] => publish [comment_status] => open [ping_status] => open [post_password] => [post_name] => caffe-da-leggere-noemi-racconta-opinioni-di-un-clown-2 [to_ping] => [pinged] => [post_modified] => 2014-04-16 07:41:25 [post_modified_gmt] => 2014-04-16 05:41:25 [post_content_filtered] => [post_parent] => 0 [guid] => https://www.caffevergnano.com/blog/caffe-da-leggere-noemi-racconta-opinioni-di-un-clown-2/ [menu_order] => 0 [post_type] => blog [post_mime_type] => [comment_count] => 0 [filter] => raw ) [comment_count] => 0 [current_comment] => -1 [found_posts] => 1112 [max_num_pages] => 124 [max_num_comment_pages] => 0 [is_single] => [is_preview] => [is_page] => [is_archive] => 1 [is_date] => [is_year] => [is_month] => [is_day] => [is_time] => [is_author] => [is_category] => [is_tag] => [is_tax] => [is_search] => [is_feed] => [is_comment_feed] => [is_trackback] => [is_home] => [is_privacy_policy] => [is_404] => [is_embed] => [is_paged] => 1 [is_admin] => [is_attachment] => [is_singular] => [is_robots] => [is_favicon] => [is_posts_page] => [is_post_type_archive] => 1 [query_vars_hash:WP_Query:private] => ff9444fd49f0527eff50cd5ac38bdd42 [query_vars_changed:WP_Query:private] => 1 [thumbnails_cached] => 1 [allow_query_attachment_by_filename:protected] => [stopwords:WP_Query:private] => [compat_fields:WP_Query:private] => Array ( [0] => query_vars_hash [1] => query_vars_changed ) [compat_methods:WP_Query:private] => Array ( [0] => init_query_flags [1] => parse_tax_query ) )