Non chiamatelo solo Take away

Lo tiene (se la memoria delle oltre 200 volte in cui abbiamo visto il film ci assiste) una iconica e meravigliosa Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany mentre fa colazione con un croissant davanti alla vetrina della scintillante gioielleria.

Accessorio fisso delle mattinate sui tacchi di Carrie Bradshow per le strade di New York in Sex and the City. Traballante sul vassoio di Andrea Sachs mentre ne porta un vassoio alla temibile Miranda Priestly ne Il Diavolo Veste Prada

E’ il bicchiere di caffè take away, un vero e proprio simbolo del consumo di caffè to go che dagli Stati Uniti è arrivata fino a noi.

Complice la situazione creata dal diffondersi del Covid-19 e la necessità di ridurre la possibilità di assembramento all’interno dei locali, infatti il concetto il caffè on the road è diventato un nuovo rituale diffuso anche in Italia.

Per essere più precisi, le nuove generazioni (forse più delle altre) hanno ceduto la routine del tanto consolidato espresso al bancone per passare a nuove abitudini: prendo, vado e bevo (magari anche un’estrazione filtro).

Questo non significa che nel Belpaese ci trasformeremo presto in simulacri dei costumi oltreoceano, quanto più il fatto che alla nostro DNA radicato di cultori dell’espresso si sta affiancando una nuova necessità, sicuramente un nuovo trend di consumo.

Con una nota positiva anche per l’ambiente, se la gestiamo bene. E cioè che il take away può diventare da usa e getta a ricicla e riusa, proprio come insegnano i principi che regolano un comportamento virtuoso e a impatto ambientale ridotto.

Da questa idea è nata la nostra Cup Caffè Vergnano. Perfetta per i ritardatari della mattina che fanno il caffè e escono di casa volando, per chi ama sorseggiare la propria moka o il caffè filtro mentre è sul treno, per chi se la porta dietro nel tragitto verso l’aula studio.

Pronti ad uscire?

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