Traduttore simultaneo per il caffè in Puglia

Ogni regione ha le sue peculiarità, e i bar pugliesi hanno un dizionario tutto loro. Sciacquetta, l’espressino, leccese… come si dice caffè in Puglia?

L’Italia è il Paese dei mille campanili e delle mille tazzine di caffè. Nel senso che città che vai, tradizione che trovi, da Nord a Sud. La Puglia è una delle mete preferite delle vacanze da italiani e stranieri, soprattutto verso la fine di agosto, in concomitanza con i festival di Taranta.
Salento, Bari, Brindisi, Lecce: come si dice caffè in Puglia? Ebbene sì, serve proprio un traduttore.

Caffè al ghiaccio.

Tazzina di espresso che viene servita con un bicchierino con 2 cubetti di ghiaccio a fianco. Si zucchera il caffè, si mescola con il cucchiaino e poi si tuffa l’espresso rovente sopra i cubetti di ghiaccio e si beve. Di origine è leccese, ma orami si beve in tutta la Puglia.

Espressino freddo

Il corrispettivo pugliese della crema al caffè che si vede roteare dei miscelatori dei bar del resto d’Italia. Si chiama Espressino freddo sia quello, che la versione homemade fatta nei bar (caffè espresso messo a raffreddare nelle bottiglie fino a diventare una specie di granita, zuccherato e arricchito da panna).

Caffè leccese

Caffè espresso con latte di mandorla, un classico di Lecce che sta arrivando un po’ in tutta la Puglia. Nella versione fredda viene fatto con caffè shakerato.

Espressino

Il marocchino, per il resto d’Italia (il caffè macchiato con cacao). Qui è il più bevuto a colazione, più del cappuccio e dello stesso espresso. Perfetto per mischiarsi fra i locali soprattutto se accompagnato da un bel pasticciotto leccese.

Cappuccino estivo

Un granita di caffè fatta semplicemente mettendo nel freezer una bottiglia di caffè, su cui si aggiunge schiuma di latte, come in un cappuccino. Si beve e non si mangia con il cucchiaino però.

Le particolarità locali però proseguono anche al di fuori dal banco caffetteria, come con la mitica “Sciacquetta”. Daniela Di Fiore, gerente insieme al marito di Amendola Bari aggiunge anche questa al dizionario pugliese da usare nei bar della regione. “È acqua con granita di limone, e si beve dopo pranzo o nel pomeriggio, per digerire. Farla è semplice, basta fare una limonata naturale e tenerla nel freezer in modo che sia mezza liquida e mezza ghiaccio. Si versa nel bicchiere e si serve con un’ultima spruzzata di limone. Davvero dissetante”.

Le particolarità locali non sono poi così tante, spesso è solo il nome a cambiare, alcune esistono da sempre, come il cappuccino estivo, altre come il caffè leccese sono arrivate a Bari con gli studenti. Abbiamo imparato a farlo grazie a loro. E non solo quello” continua Daniela “siamo affetti da una vera epidemia!”. Pare infatti che l’aperitivo barese non sia stato risparmiato  dallo tsunami Spritz, che anche qui ha fatto piazza pulita degli altri cocktail classici. “Imperversa lo Spritz. Cose come il Bellini, il Negroni, lo Sbagliato sono spariti”. Globalizzazione da drink.

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