Signore e signori, il bon ton del caffè

Mignoli che si sollevano, caffè fatti roteare come un bicchiere di rosso e altri errori di chi vuole atteggiare a gran dama o esperto sommelier. Per scoprire i falsi conoscitori di caffè e qualche cattiva abitudine (ciucciare il cucchiaino, ad esempio).

Non c’è niente di peggio che vedere una finta signora che si atteggia a gran dama, seduta al tavolo da pranzo o in salotto, davanti ad una tazzina di caffè, con mignoli che si innalzano come code di volpino. Forse di peggio ci sono solo gli esperti in materiali, che per fare i degustatori provetti, roteano la tazzina come fosse un bicchiere di vino. Il galateo va di gran moda, almeno quanto fare finta di essere un sommelier, ma non c’è niente di più ridicolo di chi ci prova, commettendo una serie di errori uno dietro l’altro. Pessimi perché si cerca di strafare – quando ad essere normalissime persone educate c’è tanto da guadagnarci.
Ecco un po’ di dritte per smascherare i “signori e le signore” del caffè – e imparare qualcosa di nuovo in materia che può sempre tornare utile.

Se vuoi fare la perfetta padrona di casa

Le posate da dolce, cucchiaini da caffè inclusi, non vanno mai apparecchiati sulla tavola ma devono arrivare insieme al dessert, o al vassoio del caffè. Al ristorante si usa così perché è più comodo per i camerieri apparecchiare tutto prima – ma a casa no. Fa eccezione la prima colazione ovviamente.

Non servire il caffè a tavola. Il caffè (se non al ristorante) si beve in salotto, dove verranno condotti gli ospiti al termine della cena e dove si sarà allestito un piccolo tavolino per disporre il vassoio del caffè.

Il caffè si serve nella caffettiera, la moka o una “teiera” apposita. Se si usano le cialde o si usa la macchinetta allora lo si porta già distribuito nelle tazzine. Attenzione ai tempi: la caffettiera mantiene il caffè al caldo, se lo servi nelle tazzine è meglio fare a tranche o il primo che hai preparato arriverà già freddo.

Per essere veramente chic, la padrona di casa dovrebbe chiedere ad ogni ospite se desidera lo zucchero, quanto e eventualmente se gradisce l’aggiunta di latte o panna (entrambi da servirsi in appositi bricchi sul vassoio). Dovrebbe essere suo compito zuccherare il caffè e porgere la tazzina all’ospite. Nel caso in cui ogni ospite dovesse servirsi da sé, fondamentale il cucchiaio da zucchero (non si usa quello personale).

A casa o al bar, ecco come si serve e come si beve

La tazzina si serve poggiata sul piattino, con il manico rivolto a destra, e il cucchiaino sullo stesso lato.

Il piattino si tiene con la mano sinistra, il cucchiaino con quella destra. La tazzina si porta alle labbra (non viceversa!) tenendo il manico con pollice e indice. Mai, mai, alzare il mignolo mo’ di coda di volpino. Poco chic e molto parvenù.

Per assaporarne al meglio l’aroma

Far ondeggiare la tazzina con movimenti rotatori, come fosse un calice di vino, non ha alcun senso e fa sembrare un po’ ridicoli. Il caffè va mescolato sempre, invece, anche se non si aggiunge lo zucchero. Ma non in senso orario o antiorario! Si mescola sempre dall’alto in basso, o viceversa.

Il cucchiaino serve solo per mescolare. Dopo averlo usato, va riposto sul piattino, non lo si lascia immerso mentre si beve e non lo si appoggia dopo, a bevanda finita. Non si succhia, non si ciuccia, non ci si mangia la schiuma nel caso di un cappuccino.

E dal mondo anglosassone, dove l’incrollabile tradizione del tea time è paragonabile solo al nostro rito dell’espresso, qualche altra etiquette rules sempre relativa al complicato rapporto tra tazzina, piattino, labbra e cucchiaino. Da osservarsi però quando si offre o si riceve una cup of tea.

-Non si urtano i bordi della tazza di porcellana mentre si mescola
-Evitare categoricamente di lasciare il cucchiaino nella tazza mentre si beve
-Riporre il cucchiaino sul piattino, dalla stessa parte del manico
-Bere il più silenziosamente possibile, evitando di sorseggiare e emettere strani suoni.

Se vuoi saperne di più sul galateo del cucchiaino e della tazzina, leggi anche questo articolo

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