Occhio all’etichetta: i mille modi per dire “zucchero”

«Un caffè zuccherato»: sono lontani i tempi in cui una frase come questa risultava semplice e  immediatamente comprensibile.Tra tanti tipi e diciture diversi, scegliere lo zucchero perfetto per la propria bevanda è un gioco divertente. Ecco come orientarsi.

Tempi difficili per addolcire. Infatti, da una parte c’è stata una presa di coscienza salutare che ha portato alla riscoperta di sostanze dolcificanti alternative allo zucchero raffinato, fino ad allora protagonista principale della scena, a partire dallo stesso zucchero grezzo. Dall’altra parte, però, lo zucchero è stato annoverato nella schiera delle sostanze nemiche del “peso forma”, insieme a grassi e carboidrati, subendo una demonizzazione spesso ingiusta o perlomeno eccessiva: trattandosi di un nutriente essenziale per il nostro organismo. Più che condannarlo, bisognerebbe conoscerne i diversi tipi con le rispettive qualità e fare attenzione alle dosi.

I nomi e le diciture che indicano la presenza di dolcificanti nei cibi proliferano. Innanzitutto, troviamo gli zuccheri ricavati dalla barbabietola, raffinati o grezzi, e quelli ricavati dalla canna da zucchero, raffinati, grezzi o integrali.

A conferma che gli edulcoranti non coincidono soltanto con lo zucchero, sono spesso adoperate anche altre sostanze di origine naturale come:

– il miele,

– il malto,

– la stevia,

– lo xilitolo,

– il maltitolo,

– lo sciroppo di mais,

– alcuni succhi di frutta (in particolare di uva e mela).

Ma la cosa che interessa maggiormente noi consumatori sono le diverse sfumature di gusto e i vari tipi di dolcificante  che meglio si sposano con la bevanda che stiamo per assaporare. Se desideriamo offrire ai nostri ospiti un tè, non solo potremo porgere loro una zuccheriera ricolma di ottimo zucchero di canna ma si potrà  scegliere il tipo aromatizzato alla vaniglia, all’anice e al cocco per avere sfumature di sapore e note decisamente profumate. Ottime bevande rinfrescanti che favoriscono anche il dimagrimento possono essere realizzate utilizzando lo sciroppo d’acero che possiede proprietà emollienti e rinfrescanti.  Il caffè shakerato richiede  lo zucchero liquido che ci permetterà di assaporare i due golosi strati di caffè e di schiuma,  mentre in cucina lo si potrà utilizzare  per preparare la  frutta sciroppata, diversi dolci e creme, anche alcoliche. Al bar, davanti alla nostra irrinunciabile tazzina di caffé, sceglieremo lo zucchero di barbabietola, ma se vogliamo dolcificare una tisana potremo servirci del miele, scegliendo tra il delicato aroma di quello d’acacia e quello più deciso del tiglio. Senza dimenticare che, qualunque siano  la consistenza e il sapore, il miele  possiede anche preziose proprietà antibatteriche.

Molti tra gli ingredienti nominati  trovano un largo impiego nella produzione di alimenti biologici e alcuni risultano mediamente meno calorici dello zucchero. Non mancano neppure i dolcificanti artificiali (acesulfame K, aspartame, saccarina e simili): utili per tenere sotto controllo il peso, vanno comunque consumati con moderazione, dati i potenziali effetti collaterali a breve e lungo termine.

Infine, attenzione a diciture spesso ambigue o incomplete come “senza zucchero”, “senza zuccheri aggiunti” o “con fruttosio”: è soltanto l’elenco degli ingredienti a chiarire se e quali zuccheri siano presenti in un alimento e in che quantità. A volte, spendere un po’ di tempo in più per leggere accuratamente le etichette dei singoli prodotti significa godersi una pausa dolce senza pensieri.

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