Caffè amaro o zuccherato? Scopri tutte le differenze

Da amante del caffè quale sarai se stai leggendo questo articolo, di certo sei a conoscenza dell’annosa diatriba che i fan di questa bevanda portano avanti praticamente dall’alba dei secoli: il vero caffè si beve rigorosamente amaro oppure può essere zuccherato? E ancora, lo zucchero esalta il sapore autentico del caffè, o al contrario lo copre, modificandolo e alterandolo? ln questo articolo si indagheranno le principali differenze tra caffè amaro e zuccherato, cercando di capire se e quanto sia opportuno zuccherare questa bevanda naturalmente amara.

Lo zucchero nel caffè: una questione culturale?

Se le due fazioni sono così agguerrite nel difendere la propria tesi e dunque la superiorità del caffè amaro o zuccherato, è anche perché nel nostro Paese il caffè non è semplicemente una delle tante bevande, come nel resto dell’Europa e del mondo. Al contrario, il caffè è una questione sociale e culturale, è il simbolo di una società dai ritmi lenti ma proficui, che piuttosto che deprimersi o cedere alla malinconia, si fa un bel caffè che scaccia tutti i problemi in un colpo solo. Prima di addentrarci nella scottante questione, una premessa però occorre farla. Chi è abituato a bere il caffè zuccherato, di solito le prime volte trova davvero sgradevole, quasi disgustoso, il caffè amaro. Viceversa, chi lo beve amaro o comunque si abitua a berlo amaro dopo averlo sempre bevuto zuccherato, quasi mai torna indietro, e anzi tende ad avere quasi l’impressione che lo zucchero alteri il reale sapore e caratteristico retrogusto della miscela.

Una questione di calorie

La prima, lampante differenza tra caffè amaro e caffè zuccherato sta senza dubbio nelle calorie. Ovviamente il caffè zuccherato è molto più calorico rispetto a quello amaro, e questa costituisce già una valida ragione per preferire il secondo. Se poi pensi che non sia certo un cucchiaino di zucchero in più a fare la differenza nella tua dieta giornaliera, forse dovresti riconsiderare l’ingente apporto calorico dello zucchero, che per di più non fornisce neanche l’apporto energetico dei carboidrati o delle proteine. E che un cucchiaino di zucchero al giorno (o due/tre, a seconda di quanti caffè al giorno beviate) conti moltissimo lo dimostrano anche diverse ricerche che hanno mostrato una considerevole perdita di peso annuale semplicemente eliminando quei cucchiaini. Questo senza contare che il caffè viene molto apprezzato da chi ama tenersi in forma sia perché al naturale contiene una manciata appena di calorie, sia perché ricercatori e nutrizionisti gli riconoscono un notevole effetto termogenico, ovvero la capacità di stimolare e incentivare l’organismo a bruciare grassi. Inutile dire che questa importantissima proprietà viene nettamente ridimensionata e ostacolata dall’assunzione di zuccheri semplici come quelli che costituiscono lo zucchero, portando il corpo umano a produrre un surplus di insulina.

Come incide lo zucchero sul sapore più autentico del caffè?

Veniamo poi alla questione del sapore, quella che probabilmente sta più a cuore agli amanti del caffè. Molti consumatori ritengono erroneamente che lo zucchero possa correggere il caffè, ovvero renderlo più gradevole quando invece è venuto male, risultando magari bruciacchiato o eccessivamente lungo. In realtà non è affatto così. Per sua stessa definizione, infatti, lo zucchero è uno dei più noti esaltatori di sapidità, proprio come il sale o il pepe. Ciò significa che la sua funzione principale è quella di esaltare e accentuare i sapori delle bevande, non certo di coprirli o migliorarli. Da una parte, dunque, hanno certamente ragione quelli che preferiscono il caffè zuccherato: una quantità modesta di zucchero può davvero esaltare in tutto e per tutto il sapore di una buona tazza di caffè, ma al tempo stesso può accentuare i difetti quando il caffè invece non è buono.

Il caffè come concentrato di energie

Una qualità tra le più riconosciute e apprezzate del caffè è rappresentata dalla carica energizzante che è in grado di dare in qualsiasi momento della giornata. E tale importante caratteristica è il motivo per cui, nonostante i supermercati siano strapieni di bibite energizzanti di ogni tipo, gli italiani preferiscono ancora la classica “tazzulella” di caffè, come direbbero a Napoli. Se il caffè dona energia immediatamente spendibile è perché la caffeina agisce sul metabolismo, velocizzandolo. Ma come agisce invece lo zucchero su questa proprietà del caffè? Molti credono che lo zucchero aumenti la carica del caffè, ma in realtà è vero l’esatto contrario. Sempre in virtù di quanto accennato prima – ovvero dei livelli di insulina che salgono quando si assumono zuccheri semplici – il caffè zuccherato (o, peggio, il caffè molto zuccherato) causa sonnolenza e stanchezza, ossia l’esatto opposto dell’effetto che si sperava di ottenere, dal momento che l’insulina agisce in maniera contraria rispetto alla caffeina e rallenta il metabolismo.

Zucchero sì, zucchero no: e se dipendesse dalla miscela?

Dopo aver elencato tutte le principali differenze tra il caffè amaro e il caffè zuccherato, è doveroso riconoscere non solo che i gusti sono gusti – dunque profondamente soggettivi – ma anche che alle volte la scelta di zuccherare o meno la bevanda deriva dalla miscela che si utilizza. Sembra infatti che le miscele di arabica di origine etiope o centro-americana siano troppo acide, dunque rendano meglio se leggermente zuccherate.

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