Le 10 caffetterie storiche di Milano

Spesso, del capoluogo lombardo si ricordano opere d’arte e monumenti, trascurando luoghi davvero magici: parliamo dei caffè storici, quelli che, fin dall’Ottocento, sono lì a testimoniare che “Milan l’è un gran Milan!”

Hanno visto passare generazioni di milanesi e forestieri, compresi personaggi illustri, che le eleggevano come luogo di ritrovo. Oggi, chi ci entra si immerge nella storia: i muri delle antiche caffetterie meneghine, infatti, potrebbero narrare infiniti spaccati di cultura popolare. Noi ne abbiamo selezionate 10, tutte da visitare, per gustare un espresso viaggiando nel tempo.

Pasticceria Cova: fondata da un soldato di Napoleone e protagonista dei racconti di Hemingway, è conosciuta per il panettone amato da Verdi e per lo squisito caffè, che seleziona solo dalle migliori piantagioni americane.

Jamaica: locale tipico, dove ogni milanese si sente a casa, lo storico bar nei pressi dell’Accademia di Brera è noto anche come caffè degli artisti. Tra gli altri, ci sono passati Ungaretti e Quasimodo, oltre a un certo Benito che, a quanto pare, sarebbe sparito senza pagare il conto!
Caffè Bistrot Savini: inizialmente denominato Birreria Stocker, fu ribattezzato così dal nuovo proprietario nel 1881. Fulcro della Milano bene, ha attratto nel suo dehors innumerevoli volti noti, tra cui il principe della risata Totò, frequentatore abituale. Come lo sappiamo? Beh, dal suo celebre motto “Per prendere un caffè e tradire la moglie c’è sempre tempo”!
Bar Magenta: icona al pari del Duomo e del Castello sforzesco, attrae una clientela eterogenea, che ama circondarsi degli esclusivi arredi déco.
Gin Rosa: più che col caffè, nell’antica Bottiglieria del Leone ci si scalda con i cocktail! I vari gestori ne hanno inventati tantissimi, compreso quello che gli dà il nome, realizzato con ben 32 ingredienti.
Camparino: primo caffè meneghino ad entrare nell’associazione Locali Storici Italiani, è un gioiello d’epoca liberty, dove assaporare un caffè ammirando il bancone dall’ebanista di palazzo Castiglioni, i lampadari del Mazzucotelli e gli affreschi di Angiolo D’Andrea, per un’esperienza sensoriale totalizzante!
Biffi: il Corriere delle Dame, nel 1887, lo definiva elegante e stipato a tutte le ore. Era stato appena inaugurato dal padre del panettone, che realizzava dolci per Garibaldi. Entrarci significava fare nuove scoperte, come quella della corrente elettrica, o incontri interessanti: una volta si trattava di artisti, attualmente di calciatori e giornalisti.
Pasticceria Marchesi: aperta nel 1824, ha conservato intatta l’atmosfera degli inizi. Una visita alla sede storica di via S. Maria alla Porta è d’obbligo, per deliziare insieme palato e vista!
Pasticceria Taveggia: se il suo panettone conquistò il generale Radetzky, oggi a fare innamorare i clienti, oltre al caffè, sono gli arredi anni Trenta e gli scintillanti lampadari.
Santa Tecla: più che una caffetteria, è un club, da ricordare perché ha segnato la storia di Milano, facendo debuttare gli indimenticati Tenco, Gaber e Jannacci!

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