Aperitivo al caffè? Quando l’eccezione conferma la regola

Si dice spesso che l’eccezione confermi la regola: scopriamo se è vero con alcuni esempi curiosi, dal calendario al caffè di fine pasto, passando per la fedeltà di cane e gatto.

Le credenze popolari sono dure a morire, anche quando la semplice esperienza quotidiana ne dimostri la fallacia. Sarà per abitudine o perché in alcuni contesti calzano spiritosamente a pennello, ma queste “massime” punteggiano spesso le nostre conversazioni. È il caso del detto “L’eccezione conferma la regola”, utile ogni volta che affermazioni e certezze date per scontate trovano una tanto plateale quanto curiosa o perfino comica smentita. Qualche esempio?

Beh, l’anno appena cominciato è bisestile e, quindi, conterà ben 366 giorni: un’eccezione (programmata) che conferma la regola dell’anno di 365 giorni. Siamo sicuri che la disposizione favorevole delle festività sul calendario, utile per approfittare di ponti e weekend lunghi, placherà i timori anche dei più scaramantici, votati, tanto per restare in tema, al proverbio “Anno bisesto, anno funesto”: che il 2016 sia l’eccezione che conferma la regola rispetto a questa fama sinistra?

Un altro esempio è offerto dal rapporto tra la realtà e le nostre convinzioni rispetto al mondo animale. La regola vorrebbe il cane fedele e il gatto menefreghista, ma le cose non stanno sempre così. Non si contano gli aneddoti di mici tornati a casa dopo peregrinazioni più o meno lunghe e avventurose:

si tratterebbe di eccezioni che confermano la regola? Ma soprattutto, la nostalgia e, quindi, la fedeltà riguardano il padrone o la ciotola?

Impossibile rispondere.

E che dire delle “regole” con cui guardiamo al resto del mondo?

-I francesi avrebbero la puzza sotto al naso

-i neri il ritmo nel sangue

-gli svedesi sarebbero tutti alti, biondi e dagli occhi azzurri.

In quest’ultimo caso la statistica dà ragione al luogo comune almeno a proposito della statura, visto che gli svedesi risultano al sesto posto tra le dieci popolazioni più alte del mondo. Guardando le celebrità, però, se l’attore Alexander Skarsgård conferma la regola quanto a statura (1.94 m), chioma bionda e occhio ceruleo, la collega e conterranea Alicia Vikander, con i suoi colori mediterranei e la sua altezza di “solo” 1.66 m, è forse l’eccezione che conferma la regola sulle vichinghe svedesi?

Chiudiamo in bellezza con un buon caffè, proprio come quando si finisce di mangiare. Eh sì, perché per molti è impossibile alzarsi da tavola senza aver prima sorseggiato un espresso. Così, il caffè a fine pasto è diventato quasi una regola, specialmente per noi italiani. E le eccezioni? Anche in questo caso non mancano. Se chi ha problemi di insonnia ordina a sorpresa una tisana come dopocena al ristorante, sono ormai molti i barman che propongono cocktail a base di caffè perfetti per l’aperitivo. Si tratta di un’eccezione così invitante da tentare anche i fedelissimi alla regola, che ne uscirebbe comunque confermata. O no?

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