Leggere o non leggere? Buone ragioni per farlo. Con un buon caffè

L’Italia, come si sa, non è un Paese di lettori ma chi legge ha di solito forti e profonde motivazioni. Ci sono poi ragioni che hanno anche validità scientifica. Insomma, leggere fa bene e fa stare bene… come bere un buon caffè.

Stando ai dati presentati dall’Associazione Italiana Editori (AIE) alla Fiera del Libro di Francoforte, lo scorso ottobre, il 58,8% degli italiani non apre nemmeno un libro nel corso dell’anno, contro il 30% della Francia e il 37,8% della Spagna. Dati sconfortanti, in parte bilanciati dall’aumento dei lettori tra i 15 e i 17 anni e dal quel 13,7% di lettori “forti” (in maggioranza donne) che leggono in media almeno un libro al mese.

Sarà forse per spronare i primi e non far sentire troppo soli i secondi che dal 1996 si celebra ogni anno il 23 aprile, la Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore? L’evento, con il patrocinio UNESCO, ha come obiettivo la promozione della lettura e la protezione della proprietà intellettuale. In occasione di questa giornata, in tutto il mondo vengono organizzati numerosi eventi e manifestazioni. Ne è un esempio l’iniziativa <strong>#ioleggoperché, ideata lo scorso anno dall’Associazione Italiana Editori</strong>, per stimolare chi legge poco o chi non legge attraverso una serie di eventi online, il coinvolgimento di librerie, scuole, biblioteche e uno stuolo di veri e propri “messaggeri” volontari: lettori onnivori ed appassionati, incaricati di regalare un libro a un non-lettore.

Ma per quale ragione un non-lettore dovrebbe iniziare a leggere? Eh sì, perché le ragioni che spingono alla lettura possono essere davvero tante, molto personali, originali oppure convenzionali, profonde o anche davvero banali. Oltre alle ragioni individuali, i lettori sappiano (e ancor più i non-lettori) che leggere fa bene per una serie di ragioni che hanno una validità scientifica, avvalorata dalle ricerche di diverse università nel mondo anglosassone. Eccole:

-Aumenta l’empatia

-Libera dallo stress

– Aumenta il flusso sanguigno al cervello

-Fa diventare adulti più intelligenti

-Aumenta la capacità e il coraggio nel risolvere problemi

-Rende più facile l’innamoramento.

Non è necessario appellarsi alle ragioni scientifiche per perorare la causa della lettura: potete anche tranquillamente ammettere che amate leggere per motivi più semplici, come ad esempio avere argomenti di conversazione, perché vi piaceva la copertina di quel libro o perché vi rilassa. E i lettori meno appassionati, senz’altro minimamente toccati dalle ragioni scientifiche, alla domanda “Perché non leggi?”, troveranno una furba ed elegante via d’uscita citando il primo dei 10 Diritti del Lettore scritti da Pennac: ovvero, il diritto di non leggere.

Un buon libro assomiglia ad un buon caffè: ne esistono molteplici tipologie, si consuma in modo diverso in base al temperamento e con una diversa frequenza, rilassa oppure stimola la mente. Si beve di corsa un caldo espresso per apprezzarne avidamente e in velocità tutte le caratteristiche, così come si sfoglia un libro per carpirne in pochi minuti la trama, correndo subito al finale. Oppure si può apprezzare un caffè turco o al ginseng, così lontani dalla nostra classica moka, perché amanti dell’esplorazione di nuovi sapori così come della scoperta di nuovi mondi in un libro fantasy o di fantascienza.

Non è certo un caso che l’antica abitudine napoletana del caffè sospeso sia stata poi traslata lo scorso anno nella bellissima iniziativa del libro sospeso, ideata da una libraia milanese e poi diffusa in diverse città d’Italia con successo?

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