La rivincita delle tisane

Dopo i tè, ecco che anche le tisane tornano di moda. Non solo tiglio, finocchio e infusi da nonnine, ma bevande più eccitanti del caffè o antidepressive – a base di roiboos, pepe, guaranà o fiori di sambuco…

Che il tè stesse tornando di moda, come bevanda e come rito sociale, è ormai sotto gli occhi di tutti. Dalla scelta, ampissima, di tè nei banchi del supermercato alle carte de tè dei ristoranti, tutti i segnali indicano che l’alternativa alla caffeina è nelle tazze di tutti. Ma che le tisane fossero anch’essere sulla retta via per diventare trendy, questo non se lo aspettava nessuno…

La maggior parte degli italiani possono elencare un numero limitato di tisane conosciute che vanno dal tiglio per rilassarsi alla lavanda sapor saponetta, fino al finocchio per dimagrire. Cinque tipologie, dieci per gli esploratori del gusto, ma non oltre – e piuttosto basiche. Oggi se si affronta lo scaffale di un negozio specializzato, o si sfoglia la selezione di qualche sala da tè balza all’occhio una varietà fino ad oggi inespressa, e una serie di “funzioni” (dormire, depurarsi, stare svegli, dimagrire, drenare) che dal fisico passano al psicologico.
Per ritrovare l’equilibrio – psichico, la concentrazione mentale, la serenità, la voglia di fare, la capacità di staccare la spina. Dormire sereni? Davvero OUT. Oggi la ricerca di prodotti che promettano un contenuto funzionale, quindi utile per il benessere è elevatissimo e le tisane si inseriscono a pieno titolo nei consumi legati a wellness e salute oltre che alimentari.

Tisana, infuso, decotto
La tisana è generalmente una bevanda liquida a base di erbe, che si differenzia in infuso o decotto a seconda dell’ingrediente da cui la si ottiene. Un infuso è a base di erbe o germogli in acqua bollente, mentre un decotto è una tisana fatta da semi, cortecce o comunque parti dure per cui per estrarre aroma e proprietà è necessaria una bollitura di alcuni minuti.

Eccitanti, più del caffè
Pensare ad una tisana come a soporifera è una vera limitazione. Esistono tisane potenti, estratte da erbe dall’alto contenuto di sostanze eccitanti come il guaranà (che contiene la guaranina, una sorta di caffeina), la yerba mate (che contiene caffeina) o miscele con eleuterococco (che aiuta nei casi di stress, sforzo o convalescenza). Anche il pepe verde o bianco vengono aggiunti in bacche alle tisane, per conferire un effetto speziato ma anche per il loro effetto sul sistema circolatorio.

Antidepressivo naturale
La caffeina o i suoi surrogati ci rendono più svegli e attivi, ma per migliorare il buonumore vengono in aiuto infusi a base di damiana, ginseng e iperico (le cui proprietà antidepressive e antinfiammatorie delle infiorescenze si conoscono da millenni).

Non solo erbe
Come per il tè non troviamo più nella tazza solo infusi a base di erbe, ma di spezie e frutti, che oltre ad essere necessari per blend sempre più complessi, rendono dolci queste bevande senza la necessità di aggiungere zucchero – vietatissimo, come per i tè.
Mele, scorze di agrumi, litchi, pesche, frutti rossi e spezie come cannella, cardamomo, chiodi di garofano arricchiscono bevande dal gusto più invernale (tipiche le miscele speziate natalizie) o estive, da bere pressoché fredde. Non manca nemmeno la frutta secca, come mandorle e nocciole, usate per conferire un gusto nocciolato agli infusi.

Roiboos, adattogeno
Il roiboos, o tè rosso africano, è diventato molto popolare nelle bevande funzionali. La scelta è dovuta al suo sapore naturalmente dolce, all’assenza di caffeina e di tannino – che rende certi tè amari se si prolunga troppo a lungo l’infusione. Viene  considerato molto versatile, poiché tonifica nelle ore del mattino e rilassa in quelle della sera – viene definito per questo “adattogeno”.

Fiori, oltre la camomilla
“Solo fiori interi” recitava un adagio della pubblicità di una famosa camomilla, e sembra che altri fiori abbiano seguito il consiglio. Fiori di malva o di calendula per decongestionare, di sambuco e di arancio per depurarsi, biancospino e tiglio per rilassarsi, ai denti di leone contro la tosse.

Condividi l'articolo

Aggiungi un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *