La droga più diffusa al mondo

Non è né una droga pesante né una droga leggera, è il caffè. La sostanza psicoattiva che il 90% di noi utilizza quotidianamente può dare dipendenza?!

La moka diffonde il suo profumo nell’aria, il barista ci porge la tazzina… è mattina. Milioni di persone ogni giorno iniziano così la giornata. E assumono una sostanza psicoattiva, la più diffusa del pianeta.

La caffeina è , secondo la rivisra New Scientist , infatti la più popolare “droga psicoattiva” del pianeta, e negli Stati Uniti si conta che più del 90 % degli adulti la assuma ogni giorno e se ne consumano 120.000 tonnellate all’anno .

Consumatori produttivi

Per la maggior parte dei consumatori di caffeina, il suo principale vantaggio è che, stimolando attenzione, il caffè aiuta a fare di più. A differenza di altre sostanze ricreative come l’alcool o la cannabis non viene assunta per rilassarsi, ma come strumento di produttività. Stephen Braun , autore del saggio Buzz: The Science and Lore of Alcohol and Caffeine, la paragona livello sociale all’uso di masticare foglie di coca delle popolazioni indigene di Perù e Bolivia. Non è un caso, Braun ritiene  come la popolarità della caffeina sia esplosa in Europa agli albori della rivoluzione industriale, proprio durante la corsa per una sempre maggiore produttività.
Anche la creatività è strettamente correlata al consumo di caffeina però, e ci sono personaggi come Balzac (che pare ne bevesse fino a 50 tazze al giorno) che dichiarava “Se non fosse per il caffè non potrei scrivere, vale a dire che non potrei vivere”.

La nostra società è troppo dipendente dalla caffeina?

Sì, ma non a causa del caffè o del tè, ma di prodotti alimentari o di bevande dal contenuto elevatissimo di caffeina.  Caffè, tè, cole e bevande energetiche sono tutte fonti di caffeina, e sommate una all’altra possono però provocare un abuso continuo, e un inconsapevole assuefazione.
La Food and Drug Administration ( FDA) ha rilevato diversi esempi di barrette dietetiche, bevande per sportivi, integratori e persino gomme da masticare che contengono tanta caffeina come una mezza tazza di caffè . “Molte persone non sono consapevoli di quanta caffeina stanno assumendo”, hanno spiegato dalla George Washington University, e il risultato potrebbe involontariamente creare problemi come insonnia, indigestione, o aumento della pressione sanguigna. Per i bambini il rischio è poi ancora più alto, poiché il loro organismo non è pronto a questo tipo di assunzione ma la caffeina è “nascosta” in molte bevande di uso comune.

Regolamentare e proibire

Anche in Finlandia, il Paese che consuma più caffeina al mondo (400 mg) si sta però muovendo
verso una più severa regolamentazione delle etichette alimentari  per indicare la presenza di questa sostanza  –  una pratica che sarà esteso in tutta l’UE a partire dal 2014 .
I tentativi di reprimere in modo proibizionistico la diffusione di qualunque sostanza sono state però storicamente battaglie perse. Nel 1911, il governo degli Stati Uniti citò la CocaCola Company perché la caffeina contenuta nella bevanda era dannosa per la salute – ovviamente senza successo giudiziario. La regolamentazione della sostanza, spiega  sempre Braun, è che agisce su ognuno in modo diverso, seconda dell’età, del metabolismo, dell’abitudine e diventa impossibile fissare un limite “sicuro” e universale per tutte le persone. I definitiva, l’unico modo è autoregolamentarsi in base al proprio organismo, e non eccedere oltre a delle dosi obiettivamente esagerate.

La caffeina fa bene

Nessun allarmismo! La Harvard School of Public Health ha spiegato che “il consumo di caffè non ha effetti nocivi per la salute”, fino ad un consumo medio di sei tazze al giorno. E che anzi, con moderazione, la caffeina può avere alcuni effetti positivi sulla salute. La ricerca suggerisce che potrebbe essere associato ad un ridotto rischio di cancro alla prostata e il cancro al seno. Un altro recente studio ha persino collegato il bere caffè e tè con un minor rischio di diabete di tipo due .

Eccesso e dipendenza

Secondo il Mental Health Services Administration degli Stati Uniti, il numero delle persone in cerca di cure di emergenza Esistono anche casi documentati di overdose da caffeina, talmente rari quanta la possibilità di assumerne una dose letale. Certo qualunque prodotto, assunto in quantitativi eccessivi può essere tossico o dannoso, persino l’acqua e quindi l’attenzione andrebbe spostata sull’educazione dei consumatori, oltre che sul controllo dei produttori.
Gli scienziati della Johns Hopkins University, studiando la possibile dipendenza da caffeina, hanno rilevato una serie di sintomi da astinenza come stanchezza, mal di testa, difficoltà di concentrazione, dolori muscolari e nausea .
Se si avvertono questi sintomi, e si è dei consumatori incalliti, forse è il caso di regolarsi.

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