Il mio caffè è fatto con la moka, a casa... non potrei mai rinunciare a tutta la ritualità della sua preparazione. Svitare e avvitare la moka, ascoltare il suono dell'acqua, aprire la credenza per prendere il barattolo del caffè, soffermarmi qualche istante sull'aroma che si sprigiona... sono gesti che mi rassicurano, che sussurrano che tutto va bene. Gesti fatti piano piano, al mattino presto nel silenzio della casa ancora addormentata oppure mentre un'amica si racconta e io appoggio sul vassoio le tazzine belle, quelle della nonna, con i fiori e il bordo dorato. I pensieri prendono il volo davanti al fornello acceso, aspettando il profumo che preannuncia l'imminente gorgoglio del caffè che sale. Gesti ripetitivi, che hanno quasi l'effetto calmante di un mantra in grado di riportarmi con la mente al qui ed ora, di ricordarmi di assaporare ogni istante che la vita mi regala. Il mio caffè è macchiato, con tanta schiuma fino al bordo ed è dolce... io sono una di quelle che nel caffè ci mette almeno due cucchiaini di zucchero. Prepararlo spesso è la scusa per concedermi una pausa, per poter indugiare nel piacere dell'attesa in cui il tempo sembra dilatarsi. Come tutte le belle cose anche la gioia del caffè caldo, profumato e confortante è per me sempre troppo breve. Scritto per Caffè Vergnano da lebianchemargherite: "Intreccio fil di ferro, tessuto e vecchie pagine cercando incanto e poesia nelle cose piccine di ogni giorno"