In California nasce la tazza con i semi: bevi il caffè e piantala nella terra

La nuova frontiera del guerrilla gardening è tutta californiana: nasce la tazza biodegradabile da piantare in giardino. Si tratta infatti di una tazza in cellulosa e semi di caffè, che può essere sotterrata per proteggere l’ambiente.

L’idea di una tazza ecologica, in grado di proteggere la natura circostante dalle sempre crescenti emissioni di anidride carbonica, nasce nel 2015 in California da una start-up di nome “Reduce. Reuse. Grow.”. Il suo progetto, ambizioso ed originale,  mira ad instillare una maggiore consapevolezza del rispetto della natura ai milioni di consumatori di caffè in tutto il mondo. Osservando la percentuale di clienti americani che giornalmente consuma caffè da asporto, l’azienda ha pensato di progettare un contenitore che, in seguito all’uso, possa essere piantato nel terreno per ridurre la CO2 nell’aria e favorire la crescita di piante e fiori. Le tazze del progetto sono realizzate in cellulosa compostabile e contengono semi di piante originarie della California. Una volta bevuto il caffè, la tazza va messa in acqua per circa cinque minuti e poi interrata; anche ammesso che il cliente non desideri occuparsene e la abbandoni a terra senza utilizzare i cestini, essa è in grado di biodegradarsi in un periodo di tempo pari a 180 giorni.

Ma quali sono i vantaggi derivanti dalla creazione di una tazza per caffè d’asporto biodegradabile? In un Paese come gli Stati Uniti, dove ogni anno vengono vendute e consumate circa 146 miliardi di contenitori da asporto, è necessario ricorrere a soluzioni intelligenti ed originali per stimolare la cultura del riciclo. I classici prodotti, infatti, pur potendo essere riciclati, hanno un ciclo di utilizzo di due o tre volte e spesso non vengono buttati negli appositi cestini per la raccolta differenziata, diventando causa di inquinamento attivo e consapevole.

Il progetto di Reduce. Reuse. Grow. sembra invece incentrarsi più sull’inquinamento passivo per cui, anche se gettati a terra, i contenitori biodegradabili si dissolvono nell’ambiente senza inquinare. Una volta piantata la tazza, il tempo di crescita della pianta è di quattro settimane; come conseguenza il vegetale generato sottrae una tonnellata di CO2 su un periodo campione di 40 anni, oltre a favorire azioni collaterali come la riforestazione ed il ripopolamento delle api.

Riassumendo dunque, una tazza biodegradabile del costo di 0,2 dollari a regimi di ingrosso consente di:

sottrarre una tonnellata di CO2 all’atmosfera;

limitare il fenomeno dell’inquinamento delle strade;

stimolare la nascita di spazi verdi cittadini;

favorire fenomeni come la riforestazione ed il ripopolamento delle api.

Una scommessa? L’ambizioso progetto di Reduce. Reuse. Grow. è stato lanciato nel febbraio 2015 sul celebre sito di crowdfunding Kickstarter con l’obiettivo di attirare l’attenzione di investitori da tutto il mondo e raccogliere 10.000 dollari. La somma è stata raggiunta nel mese successivo e proprio da marzo è iniziata negli Stati Uniti la produzione su larga scala delle tazze biodegradabili e compostabili. A quando l’arrivo in Italia? Ancora non sono trapelate indiscrezioni al riguardo, ma sicuramente il sempre crescente interesse per l’ambiente ispirerà ad imprenditori nostrani progetti altrettanto green.

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