Il primo caffè non si scorda mai

Amaro, nero e bollente. Il mio caffè deve possedere queste caratteristiche.

Che sia fatto con la moka, con la macchina dell’espresso al bar, con la macchina a cialde, oppure con un bollitore, nella sua versione americana.

Io lo amo così e così add’essere…altrimenti la giornata non comincia bene.

Parlando di caffè viene fuori il mio lato napoletano. Le radici partenopee.

Al profumo del caffè associo i giochi di bambina con la caffettiera napoletana che si utilizzava sottosopra e di cui possedevo una versione mini e con cui preparavo per le bambole una strana mistura fatta di tanta acqua in cui nonna diluiva un cucchiaino di vero caffè.

Il caffè per tanti anni è stato per me una bevanda proibita, che ho imparato prima a desiderare e poi ad amare.

Il fatto che fosse preclusa ai bambini la rendeva ancora più interessante.

Ogni tanto andavo ad annusare il barattolo in cui era conservata quella polvere scura oppure di nascosto, senza essere vista (o perlomeno ci provavo)  leccavo il cucchiaino con cui veniva girato nella tazzina, cercavo di elemosinare qualche goccia a nonni e parenti.

Tanta curiosità e attesa per il suo sapore sono stati soddisfatti il primo giorno che ho bevuto la  prima tazzina di caffè.

Avevo circa quindici anni andavo al liceo e dopo pranzo mi ricordo che mia madre arrivò con un vassoio che conteneva tre tazzine, non solo due. La cosa mi insospettì visto che al rito del caffè erano ammessi solo lei e mio padre. Invece quel giorno mia madre mi disse in modo assolutamente naturale: “Lo vuoi anche tu il caffè? Con lo zucchero o senza?”.

Io lo assaggia prima senza zucchero. Era intenso. Forte. Carico di gusto. Lo assaporai lentamente. Poi aggiunsi un cucchiaino di zucchero. Riassaggiai e trovai che il caffè aveva cambiato sapore. Da quel giorno decisi che il mio caffè sarebbe stato sempre amaro.

E così è stato.

Il consumo del caffè da quel momento è sempre stato associato a un rito piacevole. Anche se con il tempo si è modificato.

Dall’abuso di caffè durante gli anni dell’università e nei periodi di intenso lavoro al piacere oggi di bere un ottimo caffè al risveglio.

Il caffè per me è oggi il comfort food della mattina. Ho imparato a selezionare e scegliere le miscele adatte al mio gusto e mi trovo a essere particolarmente esigente. Il caffè non lo bevo ovunque.

Un consumo consapevole che mi porta a scegliere ora che per comodità uso spesso anche la macchinetta per il caffé, una novità di Casa Vergnano, le capsule Caffè Vergnano Èspresso1882 che oltre a garantirmi un ottimo caffè hanno un packaging completamente smaltibile nell’umido.

Alice, Lucia, Mariangela, Marianna, 4 donne per un totale di 4 figli e 4 mariti! 4 storie, origini, caratteristiche e personalità diverse (o meglio opposte).

C’è chi è super-organizzata e chi naif, chi è appassionata di fai da te e pasticceria e chi con ostinazione ma senza successo continua a tentare di non bruciare l’ennesima torta! Chi adora i viaggi, gli eventi e la vita mondana e chi preferisce starne lontana 😉

Ad accomunarle una passione: quella di raccontarsi e raccontare l’avventura di essere mamme e donne vedendo sempre il lato positivo, vedendo sempre #lavitainrosa.

Su Blogmamma.it scrivono su tutto ciò che riguarda la sfera mamma-bambino con passione ed entusiasmo e, soprattutto, da mamma a mamma!

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