L’Italia è indubbiamente la patria del caffè espresso ma, come abbiamo letto anche nell’intervista ad Andrea Matarangolo, Education Coordinator SCA Italy, il cliente oggi è più propenso a provare qualcosa di nuovo, compresi metodi di estrazione alternativi. L’estrazione con metodo Chemex rientra nella categoria dei caffè filtro e si distingue per l’utilizzo di una caffettiera molto particolare, il Chemex appunto. Se volete introdurre nel vostro bar delle proposte differenti, per attirare una clientela curiosa di sperimentare profumi e sapori diversi, in questo articolo vi spieghiamo come preparare il caffè con il metodo Chemex e vi raccontiamo un paio di curiosità al riguardo.
Metodo Chemex: di cosa si tratta?
Il metodo Chemex, rispetto al classico espresso, ci porta a vivere il rituale del caffè in modo differente, in una modalità più “slow”. Il suo nome deriva da quello della caffettiera con cui viene realizzato - il Chemex, appunto - un oggetto molto caratteristico ed elegante. Altra peculiarità di questo sistema estrattivo è legata all’utilizzo di un filtro di carta molto porosa: in questo modo, gli oli del caffè vengono trattenuti e si ottiene una bevanda pulita e aromatica. Oltre a prepararlo nel modo giusto, può essere interessante anche svelare ai clienti qualche aspetto legato alla storia di questo metodo: ad esempio, sapete da chi è stata inventata la caffettiera Chemex?
Caffettiera Chemex: un oggetto di design ideato da un chimico
La caffettiera Chemex è un oggetto che unisce perfettamente funzionalità e design. A crearla, nel lontano 1941, è stato il chimico tedesco residente a New York Peter J.Schlumbohm. Selezionata dall’Illinois Institute of Technology come uno dei 100 prodotti meglio progettati dei tempi moderni, è anche esposta al MoMa, il museo di arte moderna di New York. Ma come si presenta esattamente? La caffettiera è a forma di clessidra ed è realizzata in vetro, un materiale non poroso che non assorbe sapori e odori in seguito a ogni estrazione. Inoltre, presenta un’impugnatura molto particolare costituita da anelli di legno legati da un cinturino in cuoio, elementi che, oltre a conferire un’estetica unica, hanno anche un valore pratico e permettono di versare il caffè senza scottarsi. In commercio esistono caffettiere di capienza diversa, in base al numero di tazze che si vogliono ottenere.
Caffè con il metodo Chemex: come si prepara?
Per preparare al meglio un caffè con il metodo Chemex, bisogna seguire alcuni passaggi precisi. Vediamo, nel dettaglio, quali strumenti ci servono e quali sono gli step necessari per ottenere una bevanda perfetta.
Strumenti utili:
- Chemex con filtro di carta
- Macinacaffè
- Bilancia
- Timer
- Bollitore per l’acqua
Ingredienti per 2 tazze:
- circa 30 g di caffè (consigliamo 60 g di caffè per 1 litro di acqua)
- 500 grammi di acqua a 92°- 96°C
Procedimento:
- Per prima cosa, dovete inserire il filtro di carta nell’apertura della caffettiera e bagnarlo con acqua calda usando il bollitore (l’ideale è adoperare un bollitore a collo di cigno). Ciò serve a eliminare il sentore di carta e a riscaldare il Chemex stesso (l’acqua usata in questa fase andrà poi eliminata svuotando la caffettiera).
- Pesate il quantitativo di caffè da utilizzare e, dopo averlo macinato (la granulometria deve essere medio-larga), versatelo all’interno del filtro e livellatelo.
- Ora è il momento di aggiungere l’acqua. Versate una prima parte di acqua a 92° - 96°C (per 30 grammi di caffè, serviranno circa 90 grammi d’acqua in questa fase) compiendo un movimento circolare, fino a bagnare tutto il caffè macinato. Inizia quindi il cosiddetto “blooming”, ovvero la preinfusione.
- Il blooming dura circa 30 secondi: trascorso questo intervallo di tempo, potete aggiungere l’acqua restante fino ad arrivare ai 500 grammi totali.
- Aspettate che finisca la percolazione, rimuovete il filtro e servite il caffè.
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