Caffè lungo o corto? Quale contiene più caffeina?

Ristretto, lungo o corto. Ognuno di noi ha le sue preferenze in fatto di caffè. A volte, però, ordinare l’uno piuttosto che l’altro non dipende solo da una questione di gusto, ma dal quantitativo di caffeina che pensiamo di ritrovare in tazzina.
“Prendo un caffè ristretto, bello concentrato, così inizio la giornata più attivo ed energico”. Dite la verità: lo avete pensato anche voi – almeno una volta – prima di entrare nel vostro bar di fiducia, la mattina, dopo una tremenda notte insonne. Ma è proprio così? Davvero il caffè ristretto è più “forte”? Ebbene, cari coffee lovers, in questo articolo vogliamo svelare alcune false credenze sul quantitativo di caffeina che c’è nel caffè ristretto, lungo o corto: vediamole insieme! 

Cosa determina la dose di caffeina nel caffè?

Caffè ristretto, lungo o corto: sarebbe semplice se la questione “caffeina” si esaurisse così e dipendesse solo dalla quantità di espresso in tazzina. In realtà, l’argomento è un po’ più complesso ed è giusto ricordare che sono tante le variabili che influenzano la percentuale di caffeina presente nella bevanda che gusteremo. Si tratta, infatti, di una serie di fattori che la condizionano lungo tutta la filiera, dalla piantagione fino al momento in cui il caffè giunge in tazza. 

Solo per citarne alcuni, fra gli elementi che incidono da questo punto di vista c’è la tipologia di caffè, ad esempio: al mondo, infatti, esistono tantissime varietà di caffè arabica e robusta con differenze importanti anche per quanto riguarda il quantitativo di caffeina. Se la prima differenza, dunque, la troviamo proprio in piantagione, un altro aspetto da considerare è l’intensità della tostatura che, a seconda che sia più chiara o più scura, può influire sulla quantità di caffeina, anche se in misura minima. Allo stesso modo, anche il tipo di macinatura permette una minore o maggiore estrazione delle sostanze presenti.

C’è più caffeina nel caffè ristretto, lungo o corto?

c’è più caffeina nel caffè lungo o corto

Dopo questa breve premessa sui tanti aspetti che contribuiscono a determinare la percentuale di caffeina in un espresso, passiamo a un altro tema importante: il quantitativo di bevanda in tazzina. C’è più caffeina in un caffè lungo o corto? 

Per prima cosa, però, chiariamo un quesito: caffè corto e ristretto sono la stessa cosa? In realtà, con “caffè corto”, in genere ci si riferisce al classico espresso (a questo proposito, avete letto il nostro articolo su come riconoscere il vero espresso italiano?).

Ora che abbiamo risolto questo dubbio, non ci resta che scoprire che cosa si intende con “caffè ristretto” e “caffè lungo”, e quanta caffeina hanno rispetto a quello corto.

Il caffè ristretto: un piacere più fugace con meno caffeina

Questa preparazione può essere definita come una variante “ridotta” del classico espresso, alias caffè corto, ed è perfetta per chi desidera una bevanda dal sapore intenso e dalla consistenza più densa e cremosa… Un piacere sicuramente più fugace, però, in confronto al caffè lungo. E sul piano della caffeina? Qui cadere in inganno è fin troppo facile, perché si potrebbe pensare che sia una versione più “concentrata” anche da questo punto di vista, ma non è affatto così. Nel caffè ristretto, infatti, c’è meno caffeina rispetto al caffè corto e al caffè lungo, in quanto la percentuale di questa sostanza è direttamente proporzionale al tempo di estrazione.

Il caffè lungo: come farlo nel modo corretto per non aumentare la caffeina

Il caffè lungo è spesso preferito da chi desidera assaporare il caffè con calma, concedendosi una piacevole pausa a colazione, dopo pranzo o durante un incontro con gli amici. Questa bevanda si presenta meno densa e corposa rispetto al caffè corto e al caffè ristretto, ma che dire dei livelli di caffeina? Per dare una risposta corretta, è necessario spiegare come andrebbe preparato un caffè lungo nel modo giusto. 

Spesso, infatti, si finisce semplicemente con l’allungare il tempo di estrazione dalla macchina da espresso. In questo modo, però, il risultato non sarà ottimale: non solo si tenderà a compromettere il gusto della bevanda (rischiando di renderla poco piacevole), ma si aumenterà anche la dose di caffeina che, come dicevamo, è direttamente proporzionale al tempo di estrazione. 

Un caffè lungo ben fatto, dunque, dovrebbe essere realizzato estraendo un normale caffè espresso e servendo a parte dell’acqua calda: così facendo, la bevanda manterrà un aroma perfetto e, allo stesso tempo, non conterrà una dose maggiore di caffeina.

Riassumiamo:

  • Il caffè ristretto ha meno caffeina del caffè corto e del caffè lungo.
  • Il caffè lungo, invece, presenta la stessa quantità di caffeina del caffè corto, se preparato con il procedimento corretto. Al contrario, se realizzato allungando i tempi di estrazione, avrà una percentuale di caffeina superiore al normale espresso.

Ora che conoscete la differenza tra caffè ristretto, lungo e corto, scoprite quanti caffè è possibile bere al giorno per non eccedere con le dosi di caffeina consigliate!

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