Angolo del barista
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Le serate a tema possono rivelarsi risorsa per il successo di un bar, attirando una clientela varia e curiosa, che ama divertirsi. Ma quali sono i […]
Vuoi rendere il tuo bar il punto di riferimento per chi ama il caffè fatto a regola d’arte? Ecco qualche suggerimento per te.Per tanti, l’espresso al […]
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Chi è in contatto diretto con la clientela sperimenta quotidianamente la complessità delle relazioni con le diverse tipologie di persone che entrano nel locale: il meticoloso che pretende un servizio impeccabile, il chiacchierone che ama passare ore intere nel locale discorrendo con il barista di turno, fino all'eterno insoddisfatto, per il quale il caffè sarà sempre troppo forte o troppo lungo. Come si fa, dunque, a mantenere tutti clienti soddisfatti? Affinando la propria etica professionale in 7 semplici passi!Accogliere con un sorriso
Mostrarsi sorridenti ed affabili all'arrivo del cliente è un biglietto da visita formidabile. Può sembrare un accorgimento banale, ma troppo spesso si sottovaluta il potere semplificante di un sorriso: l'atmosfera diventa subito amichevole e l'interazione inizia nel migliore dei modi.
Ascoltare con attenzione
La predisposizione all'ascolto è una delle più importanti caratteristiche che dovrebbe avere chi si occupa della clientela. Non significa solo memorizzare gli ordini, ma prestare attenzione alle specifiche esigenze di chi si ha di fronte, espresse da gesti, parole e tono di voce. Regolandosi poi di conseguenza.
Mantenere un atteggiamento collaborativo
Il rapporto con i clienti non si esaurisce con la consegna dell'ordine. Non se l'obiettivo è quello di fidelizzare il maggior numero di persone. Per qualsiasi necessità, anche quella più insolita, il cliente desidera trovare collaborazione, con proposte allettanti accompagnate da modi cordiali. Trovare assieme una soluzione che rispecchi i suoi gusti è un'ottima base di partenza per una relazione a lunga durata!
Dare informazioni precise
Partendo dal presupposto che più informazioni si forniscono alla clientela più il servizio apparirà professionale, spiegare con precisione cosa si offre contribuisce a caratterizzare il proprio locale. Dai menù speciali ai biscotti fatti in casa, lo scopo è farsi riconoscere, e apprezzare, per quel tocco in più che altri non hanno.
Farli sentire speciali
Se è vero che "The customer is King", offrire un servizio da re è il modo migliore per farlo sentire tale! Non servono grandi cose, ma piccole attenzioni che rendano davvero speciale la sua permanenza nel bar. Dal cioccolatino accanto al cappuccino ai tovaglioli di carta decorata, ai menu pensati per i clienti con intolleranze, basta poco per trasformare una pausa-caffè in un momento di puro piacere.
Dimostrare empatia
Una giornata lavorativa pesante, la voglia di staccare la spina... spesso il cliente che entra nel bar cerca qualcosa di più di un aperitivo. Accogliere i suoi bisogni con un atteggiamento comprensivo, magari scambiando due chiacchiere cordiali, contribuisce a farlo sentire a suo agio. E tornare presto nel tuo locale.
Offrire un servizio professionale
La professionalità si esprime in ogni gesto: dal servire la tazzina al banco all'elencare le specialità della casa. Avere a che fare con personale distratto e noncurante assegna un'etichetta indelebile di cui sarà difficile liberarsi. La cura delle proprie azioni è un requisito fondamentale per salire sul podio dei locali più apprezzati. E restarci.
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[shortcode-banner-didattica]Dal 1998, SCAE, Specialty Coffee Association Europe, è la massima autorità in fatto di caffetteria e i suoi suggerimenti su come montare il latte alla perfezione sono preziosi. In quasi due decenni di attività, ha impartito lezioni di qualità e stile in tutto il continente. È bene tenerne conto.
SCAE e le 5 L del cappuccino
A prescindere dalla qualità dei 25 ml di espresso richiesti, la differenza fra un cappuccino e un ottimo cappuccino la fa la schiuma. Questi i dettami di SCAE riguardo agli strumenti necessari.
Latte. È il primo elemento, in ordine cronologico e di importanza. Il più adatto è quello fresco o, quando possibile, quello che ha subito meno processi di lavorazione. Si tratta di un prodotto ad alto contenuto proteico, tra 3,4 e 3,5, e con un apporto di grassi compreso tra 3,5 e 3,8, con temperatura iniziale di 4°C.
Lattiera. Per la buona qualità della schiuma, è una componente erroneamente sottostimata. In effetti, è uno strumento di fondamentale importanza dal punto di vista operativo. Ed è per questo che ve ne sono di professionali, concepite con il preciso intento di facilitare le operazioni del barman.
Lancia. Non meno importante l'erogatore di vapore. La pressione del vapore, potenza, forma, snodabilità e ergonomia, sono i dettagli da tenere in considerazione. La pressione consigliata da SCAE è 1 atm.
Lavorazione. La consistenza della schiuma deve essere vellutata. I fattori che la determinano sono la densità, la tessitura fine e la fluidità.Latte art. Nei bar se ne parla dagli anni Ottanta. Passione, tecnica e creatività nel manipolare due sostanze instabili per dar vita ad opere d'arte. Mixando le due componenti, il barman dà libero sfogo alle sue ispirazioni creando dei capolavori in tazza.
Come montare il latte: la tecnica per una schiuma perfetta secondo i parametri SCAE
Le fasi della lavorazione del latte sono tre:
Montatura. Comprende l'incorporamento del vapore fino a un massimo di 60°C. È la fase più delicata, quella in cui si ottiene la tessitura fine desiderata. Dopo una prima emissione di vapore a vuoto, la lancia viene immersa nella lattiera ed indirizzata verso una sua parete interna. Con flusso costante e di media intensità, ondeggiare leggermente la lattiera senza variare l'inclinazione di contatto con la lancia e lavorando in latte in semi-superficie.Riposo. Ossigenazione e amalgama tramite emulsione per 30 secondi. Richiede un movimento rotatorio della lattiera deciso e continuo. La rotazione può avvenire anche sulla superficie del bancone. Se l'emulsione è setosa non è necessario battere il bricco per eliminare eventuali bollicine visibili.
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Completamento. Versamento in tazza da 150 ml a 40°C e servizio. Se la schiuma possiede tessitura e fluidità ottimali è sufficiente un piccolo gioco di polso per versarla. In questo caso, l'uso di un cucchiaio o di una spatola è un eccesso di zelo.La lista di cocktails del tuo bar, fatta di drink più o meno famosi, non è un documento sigillato con la ceralacca subito dopo la sua stesura. E' un menù personalizzabile e fatto ad immagine e somiglianza della tua clientela. Alcune voci, però, non possono mancare mai.
Ad ognuno il suo
L'obiettivo è quello di preparare un cocktail che, pur basato su una ricetta condivisa, sia in qualche maniera unico e originale. Con una leggera correzione, con una presentazione fuori dagli schemi o con l'aggiunta di un particolare estetico all'apparenza insignificante, puoi far sì che il tuo locale venga associato a questo o a quel cocktail per il tratto distintivo che avrai saputo dargli.
Gli intramontabili, i cocktails più famosi
Alcuni cocktail sono delle vere istituzioni nel pianeta del beverage. Li conosciamo tutti, fanno parte della nostra cultura perché li abbiamo assaporati nei romanzi, gustati nei film e sorseggiati nelle canzoni. Di alcuni di essi non possiamo fare a meno. I dosaggi tipici espressi in centilitri sono un'indicazione che la dimestichezza renderà col tempo superflui.
Bloody Mary. 4,5 di vodka, 9 di succo di pomodoro, 1,5 di succo di limone, sale, pepe e lacrime di tabasco. Né shakerato, né miscelato, ma confezionato con l'antica tecnica del throwing. Miss Mary Pickford ne sarebbe lieta. Un'alternativa valida alla costola di sedano è un gamberetto sulla svasatura del bicchiere.
Margarita. 3,5 di tequila, 2 di triple sec e 1,5 di lime. È un sour latino che è sulla breccia dell'onda fin dagli anni '30 del secolo scorso. Hemingway se ne appropriò in Messico in uno dei suoi viaggi e non lo lasciò per tutta la vita. Si serve nella tipica coppa "sombrero" con il bordo salato per metà. Shakerato on the rocks è la versione più tradizionale.Cuba Libre. 5 di rum bianco, 10 di cola, 1 di succo di limone o lime. Ebbe i natali nei primi del '900 durante la guerra Ispano-Americana, precisamente a L'Avana. Con tutta probabilità il nome deriva dal grido di battaglia dei guerriglieri cubani. La preparazione è elementare. Basta mescolare gli ingredienti in un highball con ghiaccio per entrare nella storia. Con due gocce di angostura prima della miscelazione, la storia la si cambia.
Vodka Martini. 5,5 di vodka e 1,5 di vermouth dry. Mentre la coppetta si raffredda a dovere con tre o quattro cubetti di ghiaccio, si miscelano delicatamente vermouth dry, vodka e ghiaccio nel mixing glass e si filtra nel bicchiere decorando con scorza di limone. Un'altalena di olive verdi colpisce nel segno.Manhattan. 5 di whiskey rye, canadese o bourbon, 2 di vermouth rosso e angostura. Dal 1874 si prepara nel mixing glass con tre quarti di ghiaccio battezzato con qualche goccia di angostura. Per la decorazione, la ciliegia al maraschino è codificata, la scorza di limone arricciata un accessorio notevole.
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Ecco i 4 errori da evitare categoricamente nella gestione di un bar.
Non riflettere sul concept. Questo è un errore comune: aprire un locale senza un'anima, una personalità, dei tratti distintivi che gli permettano di conquistare una brand identity nella percezione del consumatore.
Prima di avviare un attività occorre decidere a quale target ci si sta rivolgendo, soprattutto in considerazione della concorrenza. È un locale da colazioni, da cocktail, una pasticceria, una sala da tè o una specie di pub? Se la gestione del locale è coerente con la scelta effettuata, anche la clientela continuerà a preferirlo ai competitor. Il concept deve essere in linea anche con la location: un locale situato nella zona finanziaria della città potrebbe funzionare servendo un pasto veloce a chi esce dall'ufficio per la pausa pranzo.
Non investire sul personale. Tra gli errori da evitare nella gestione di un bar quello di non prestare attenzione al personale è uno dei più gravi. Basta così poco per indispettire il cliente di una caffetteria, tanto da non farlo tornare più: i modi sbrigativi del barista, un tavolino non pulito, un saluto di meno o una parola di troppo. L'esperienza vissuta dal cliente che consuma un caffè, un panino o un cocktail è nelle mani del personale che lo serve. Per questo qualunque gestore ha la responsabilità di formare lo staff, guidarlo, sorvegliarlo e sostituirlo, se necessario. Allo stesso tempo, dipendenti sottopagati e sfruttati saranno poco motivati e decisamente meno invogliati a occuparsi dei clienti con il sorriso.
Non fare marketing. Anche un bar può beneficiare della pubblicità, come qualunque altra attività commerciale. Vuoi con un cartello all'esterno che promuove il pacchetto colazioni, vuoi con un evento finalizzato ad attirare l'attenzione dei potenziali clienti, la promozione del locale è un aspetto chiave della gestione. Oggi come oggi gran parte della pubblicità si fa sui social network, perché è lì che bazzica la gente. Lo strumento più potente è il video, che viene pubblicato, visualizzato e condiviso con estrema facilità. Come gestire la propria presenza sui social? Aprendo una pagina e sfruttandola come strumento di visibilità. Ovviamente, più numerosi sono i "mi piace" e maggiore sarà il bacino di utenza a cui ci si rivolge.
Non mettere al primo posto la qualità. Perché fare colazione in un posto piuttosto che in un altro? A parità di condizioni, perché nella caffetteria prescelta il cornetto e il cappuccino sono più buoni, oppure perché il mercoledì fanno i pancake o, magari, perché insieme al tè offrono sempre due lingue di gatto. La qualità delle materie prime, così come quella delle preparazioni e del servizio, non passa inosservata e, alla fine della fiera, viene sempre premiata. Oggi il consumatore è attento a ciò che mangia come non lo è mai stato e preferisce quelli freschi ai cibi confezionati. Una gestione che dia alla qualità l'importanza che merita raccoglierà certamente i suoi frutti.
[shortcode-banner-accademia]Un ultimo consiglio? La gestione dell'approvvigionamento e delle scorte a magazzino. Per approfondire leggi questo articolo.
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Al bar come a casa
Oltre ai classici caffè e cappuccino ben caldi, le bevande che ti vengono richieste al bar durante l'inverno, devono essere diverse e preparate con tutte tutte le attenzioni del caso. Per esserne all'altezza occorre immedesimarsi nello stato d'animo dei clienti ed anticipare ogni richiesta specifica con precisione e tempestività.
Le bevande più richieste al bar nel periodo invernale
Il discriminante è la temperatura. Chi te le ordina ne ha bisogno per rinfrancare un'anima infreddolita o alleviare un organismo forse debilitato da qualche malanno di stagione. In altre parole, ti sta chiedendo un qualcosa che lo riscaldi dentro e fuori.
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Punch. In tutte le sue varianti nazionali e internazionali, è un fine-pasto confortante e ristoratore. La media alcolica di ogni versione è al di sopra di quella degli altri digestivi, quindi l'ideale nelle buie giornate d'inverno. Per profumare le basi alcoliche puoi usare gli agrumi, le erbe aromatiche, le erbe alpine, lo zenzero.
Cioccolata calda aromatizzata. La cioccolata calda è un trionfo di calorie che ha il potere unico di far sorridere anche chi non ne ha voglia. Nella sua forma base è la bevanda invernale per eccellenza. Un'antonomasia presente in ogni contesto in cui la colonnina di mercurio si abbassa in maniera vertiginosa. Per impreziosire il valore tonificante della bevanda puoi ricorrere al peperoncino o alla cannella con i più esigenti, ma anche alla vaniglia alla paprica dolce con i meno attenti al termometro esterno.
Decotto allo zenzero e limone. In quanto decotto, necessita di una preparazione più lunga di ogni altra bevanda servita al bar. Ma i quindici minuti per far sobbollire lo zenzero fresco saranno l'occasione per ricordare l'estate precedente e pregustare la successiva. L'aggiunta di succo e fetta di limone farà già respirare l'aria di primavera.
Irish Coffee. L'Irish Coffee è un rito tanto per chi lo prepara quanto per chi potrà assaporarlo subito dopo. È arrivato a noi dalla verde Irlanda e ha spopolato a tutte le latitudini, in barba alle temperature e alle condizioni meteorologiche. Già il suo aspetto è in grado di scongiurare gli strascichi della brutta stagione. Nel caso in cui la panna montata sia un deterrente per clienti con esigenze nutrizionali particolari, puoi proporre quella 100% vegetale.
Vin Brulé. La base di vino rosso, le origini contadine e la diffusione della bevanda in tutta Europa sono una garanzia per il periodo invernale. Durante l'Avvento impazza in ogni dove, ma la puoi rendere indimenticabile con l'aggiunta di noce moscata o cannella ai consueti chiodi di garofano. Gli effetti non cambiano, ma il ricordo del palato sì.
[shortcode-banner-accademia]Il mattino ha l'oro in bocca e ciò vale soprattutto al bar, dove il 40% degli introiti, stando alla società di consulenza Formind, deriva dalle colazioni. Ma cosa desidera, oggi, chi consuma fuori il primo pasto della giornata?
A fotografare i trend del settore colazioni ci pensano non solo i dati statistici, ma anche la pubblicità. E se persino il fornaio d'eccezione Banderas, invece di reclamizzare frollini zeppi di burro, da un po' preferisce concentrarsi sulle fette biscottate, non stupisce che Formind, nel rilevare le preferenze del popolo dei bar, abbia riscontrato un deciso incremento dei prodotti salutistici. Ma cosa significa tutto ciò?Quali sono le 5 tendenze che dovrai considerare, per sfruttare il boom di un consumo che cresce a doppia cifra?
La ripresa del segmento colazione passa dalla qualità: dopo un lungo periodo di flessione, le presenze mattutine nei bar italiani sembrano tornate a crescere. Rispetto al periodo pre-crisi, però, qualcosa è cambiato: le persone, come ha spiegato l'amministratore unico di Formind, per sfuggire alla tentazione del breakfast domestico devono essere incentivate con prodotti che ispirino fiducia. E tu? Sei pronto a offrire ai tuoi clienti qualità e innovazione?
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I nuovi prodotti di punta. L'analisi degli scontrini effettuata dal gruppo parla chiaro: se è vero che la passione degli italiani non conosce flessioni e che il classico espresso tiene, spesso accompagnato da qualcosa di dolce, è pur vero che aumenta il consumo di ginseng, nonostante un prezzo superiore del 25%.
Anche l'impennata del tè nero, solitamente associato a pasticceria secca esclusiva, rispecchia il desiderio di qualità. Per quanto riguarda la croissanterie, poi, le preferenze vanno ai cereali integrali e al miele. Insomma, gli avventori vogliono ancora essere presi per la gola, ma con un occhio al gusto e uno alla salute. Cappuccino sì, ma non solo di latte vaccino: se un buon caffè continua a essere ricercato da oltre il 76%della clientela, il cappuccio rimane protagonista della colazione anche se, spesso, non è più a base di latte di mucca. Ad affiancarlo, oggi, ci sono mille opzioni salutistiche o anti intolleranze: dal latte di soia, considerato tra i migliori grazie ai valori nutrizionali e al gusto delicato, si passa al leggero latte di capra, per finire con gli arricchiti che, sebbene non siano indicati per gli allergici, assicurano vitamine e grassi essenziali.
Yogurt e smoothies per un breakfast time a tutta freschezza: se vuoi che il tuo sia un locale all'avanguardia, non dimenticare il fenomeno yogurt che, insieme alle spremute fresche e ai centrifugati, nuovi trionfatori contro succhi iperglicemici, è ormai un must dei salutisti.
Al mattino il bar si svecchia e si tinge di rosa: l'ultimo trend che dovrai tener presente è il cambiamento del pubblico che fa colazione fuori. I locali, la mattina, si riempiono sempre più di donne e giovani sotto i 40 anni che, oltre che con food and beverage all'avanguardia, vanno fidelizzati con le nuove tecnologie. Insomma, stay calm and...be a social barman!Oggigiorno si sta molto più attenti alla linea che in passato, per motivi sia di salute, sia estetici. Tu sai quali sono le bevande meno caloriche da servire al bar?
Il bar non è più solo un posto dove prendere un caffè al volo, ma è diventato un luogo dove sostare a chiacchierare e, nel frattempo, bere qualcosa. I clienti, però, non si accontentano più dei classici caffè e tè, degli aperitivi e dei cocktail tutti uguali, ma richiedono varietà di esperienze e sapori che diano soddisfazione al palato senza fornire troppe calorie.
Eccoti alcuni suggerimenti di ingredienti e qualche ricetta di bevande buone ma poco caloriche da offrire ai clienti del tuo bar:
- Caffè
- Latte scremato e latte di soia
- Stevia
- Frutta e verdura di stagione
- Spezie, erbe e frutti di bosco
Iniziamo con il caffè: caldo o freddo, è sempre buono e, soprattutto, senza calorie! Il problema nasce nel momento in cui si aggiungono zucchero o latte, ma è possibile contenere i danni utilizzando la stevia al posto dello zucchero e il latte scremato o di soia. In estate, un bel caffè on the rocks, con tanto ghiaccio e un cucchiaino di stevia, è non solo un ottimo rinfrescante, ma anche un energizzante!
Il latte di soia può essere utilizzato per macchiare il caffè e preparare cappuccini, cioccolate o frullati. Se il gusto non è di gradimento del cliente, si può utilizzare il latte vaccino totalmente scremato, che ha circa la metà delle calorie rispetto a quello intero.
Ottenere una fumante cioccolata calda a basso contenuto calorico con latte di soia, cacao amaro, fecola di patate e stevia è semplice e veloce, mentre mescolare latte scremato e tè Chai (una varietà di tè nero arricchita con spezie varie) ti permetterà di servire una bontà inusuale piena di proprietà benefiche.
La frutta e la verdura di stagione ti saranno utili per proporre ai tuoi clienti spremute e frullati ricchi di vitamine ma poveri di calorie (non serve aggiungere zuccheri), come un bel centrifugato d'anguria, ottimo anche per sgonfiare e combattere la cellulite. Puoi preparare degli smoothies utilizzando lo yogurt magro al posto del latte, oppure proporre alcuni cocktail rivisitati, come il Bloody Mary o il Mojito, sostituendo la parte alcolica con il seltz. In autunno, puoi stupire gli avventori con la variante ipocalorica dello statunitense latte di zucca, da preparare con caffè forte, latte di soia, stevia, spezie, estratto di vaniglia e purea di zucca.
Le spezie e i frutti di bosco sono indicati per preparare profumate tisane, da bere calde o fredde. Da provare la tisana allo zenzero, ottenuta facendo bollire dei pezzettini di zenzero e ottima per riscaldare, e quelle ai frutti di bosco, mirtillo in primis. Da riproporre perché buonissima e a basso contenuto calorico, la fresca acqua e menta, da preparare con foglie di menta piperita pestate, acqua e ghiaccio.
Le serate a tema possono rivelarsi risorsa per il successo di un bar, attirando una clientela varia e curiosa, che ama divertirsi. Ma quali sono i temi più in voga per le feste?
Quando si tratta di organizzare una serata a tema all'interno di un locale, la creatività e la voglia di stupire non devono conoscere limiti. Ben vengano perciò idee uniche e originali, in grado di trasformare la solita uscita in qualcosa di speciale e divertente. Ecco un elenco delle serate a tema con le quali è a dir poco impossibile sbagliare:
- La festa a tema etnico
- Il Total Yellow Party
- Il Disco Party '70
- Il Movie Party
Il tema etnico si presta molto bene all'organizzazione di un party all'interno di un bar. Perché la festa possa dirsi riuscita è importante in questo caso curare nei minimi dettagli l'atmosfera del locale. Candele e luci soffuse sono in grado di evocare posti esotici e lontani. Le specialità gastronomiche presenti sul menù devono naturalmente essere attinenti al tema della festa. Largo quindi a chapati e raita di menta e cetriolo, in caso di serata a tema indiano. E via a tacos e burritos in caso di party messicano, da servire sulle note della musica locale.
Di grande tendenza al bar sono anche le serate che hanno per tema un determinato colore. Nel caso del Total Yellow Party, la nuance destinata ad essere al centro dell'attenzione è il giallo. Tutti i partecipanti all'evento dovranno indossare perciò un indumento o un accessorio che richiami una delle tante sfumature di questa briosa e vivace tonalità, trasformando il tuo bar in un luogo allegro e giocoso, e così le pietanze: peperoni, risotti allo zafferano, zuppe di zucca, ananas, limonate e via dicendo. Il vantaggio di una serata a tema ispirata ai colori è che può rinnovarsi ogni volta in maniera diversa. Basta pescare a piene mani dalla tavolozza!
Se il tipo di bar che gestisci non disdegna di un po' di musica dal vivo, il Disco Party anni '70 può essere un'idea originale ed alternativa, da organizzare pensando soprattutto ai nostalgici di quel decennio.
Lustrini, accessori optical e pantaloni a zampa saranno d'obbligo in questa serata a tema, pensata appositamente per celebrare i tempi andati.
Un'altra idea che non manca di creatività e di un certo appeal, soprattutto tra gli appassionati di cinema e televisione, è il Movie Party, dietro al quale si nascondono, in realtà, innumerevoli varianti di serate e tema.
Le fonti di ispirazione per questo tipo di festa sono, infatti, tante quanti i generi di film esistenti in circolazione. Dalla serata dedicata al mondo dei supereroi, a quella incentrata sulla fantascienza, passando per la festa in stile musical o per il genere fantasy, le occasioni per riempire il tuo locale ampliando in maniera significativa sia la clientela che gli incassi, non mancano di certo.
Vuoi rendere il tuo bar il punto di riferimento per chi ama il caffè fatto a regola d'arte? Ecco qualche suggerimento per te.
Per tanti, l'espresso al bar costituisce una tappa irrinunciabile per iniziare bene la giornata e per prendersi un break rilassante dalla routine quotidiana. Ma come si riconosce un buon espresso? Le 4 qualità di un buon caffè sono:
- Corposità
- Equilibrio tra acidità e morbidezza
- Crema consistente e persistenza
- Bouquet di aromi intenso e ricco.
Come ottenere queste caratteristiche? Ecco qualche suggerimento.
Scegli un'ottima miscela
Sembra scontato, ma la scelta della miscela giusta è di sicuro la premessa imprescindibile per ottenere un'altrettanto ottima bevanda. Ogni regione d'Italia ha i suoi gusti: abbi cura di scegliere la tostatura che risponde meglio ai desideri dei tuoi clienti ma fa in modo, soprattutto se il tuo locale si trova in una città turistica, di avere sempre a disposizione almeno un paio di miscele alternative da proporre a chi arriva da altre zone d'Italia o del mondo. Sarà un'attenzione che verrà premiata: nella bontà dell’espresso risiede il più delle volte il successo di un bar.
Mantieni pulita la tua macchina
Se pulisci bene la tua macchina prima di ogni preparazione otterrai un espresso migliore. Abbi cura, adesempio, di ripulire il portafiltro e i beccucci di fuoriuscita prima di ogni nuova estrazione: ti permetterà di evitare qualsiasi sentore di bruciato e di non rovinare le guarnizioni in gomma. Pulisci bene la lancia vapore ogni volta che monti il latte. Prima di preparare una nuova tazzina di espresso, inoltre, lascia scorrere un po' d'acqua per ripulire bene le doccette della macchina.
Macina il caffè al momento
Fondamentale è macinare sempre al momento la miscela. Bastano, infatti, solo 15 minuti perché il 65% degli aromi vadano persi. Mantieni i grani nella tramoggia fino all'ultimo minuto e tieni quest'ultima sempre perfettamente pulita: otterrai un espresso profumato e aromatico senza sentori di rancido.
Rispetta i tempi di estrazione
I tempi di estrazione di un buon espresso variano tra i 20 e i 30 secondi, come stabilito dalla Specialty Coffee Association of Europe. L'espresso italiano, in particolare, richiede un'estrazione di 25 secondi. Rispetta sempre questa regola, perché prolungare o accorciare questi tempi incide sulla qualità del tuo espresso. E se un cliente ti chiede un caffè lungo non prepararlo prolungando l'estrazione ma allungandolo con acqua calda.
Una buona crema
Molti prendono l'espresso al bar per gustare anche l'ottima cremina che ne ricopre la superficie. Per ottenerla, impara a pressare la polvere nel portafiltro utilizzando un pressino manuale e non quello incorporato alla macchina: questo ti permetterà di farlo in modo più omogeneo anche lungo i bordi. Un piccolo trucco che stupirà i tuoi clienti: prima di procedere all'estrazione, bagna la tazzina in acqua calda. In questo modo, la crema non rimarrà attaccata alle pareti della tazza ma potrà essere gustata tutta.
Nella gestione di un bar, il rapporto con i clienti assume un'importanza fondamentale e, affinchè escano soddisfatti, sono necessarie una buona dose di savoir faire e padronanza delle strategie comunicative.
Chi è in contatto diretto con la clientela sperimenta quotidianamente la complessità delle relazioni con le diverse tipologie di persone che entrano nel locale: il meticoloso che pretende un servizio impeccabile, il chiacchierone che ama passare ore intere nel locale discorrendo con il barista di turno, fino all'eterno insoddisfatto, per il quale il caffè sarà sempre troppo forte o troppo lungo. Come si fa, dunque, a mantenere tutti clienti soddisfatti? Affinando la propria etica professionale in 7 semplici passi!
Accogliere con un sorriso
Mostrarsi sorridenti ed affabili all'arrivo del cliente è un biglietto da visita formidabile. Può sembrare un accorgimento banale, ma troppo spesso si sottovaluta il potere semplificante di un sorriso: l'atmosfera diventa subito amichevole e l'interazione inizia nel migliore dei modi.
Ascoltare con attenzione
La predisposizione all'ascolto è una delle più importanti caratteristiche che dovrebbe avere chi si occupa della clientela. Non significa solo memorizzare gli ordini, ma prestare attenzione alle specifiche esigenze di chi si ha di fronte, espresse da gesti, parole e tono di voce. Regolandosi poi di conseguenza.
Mantenere un atteggiamento collaborativo
Il rapporto con i clienti non si esaurisce con la consegna dell'ordine. Non se l'obiettivo è quello di fidelizzare il maggior numero di persone. Per qualsiasi necessità, anche quella più insolita, il cliente desidera trovare collaborazione, con proposte allettanti accompagnate da modi cordiali. Trovare assieme una soluzione che rispecchi i suoi gusti è un'ottima base di partenza per una relazione a lunga durata!
Dare informazioni precise
Partendo dal presupposto che più informazioni si forniscono alla clientela più il servizio apparirà professionale, spiegare con precisione cosa si offre contribuisce a caratterizzare il proprio locale. Dai menù speciali ai biscotti fatti in casa, lo scopo è farsi riconoscere, e apprezzare, per quel tocco in più che altri non hanno.
Farli sentire speciali
Se è vero che "The customer is King", offrire un servizio da re è il modo migliore per farlo sentire tale! Non servono grandi cose, ma piccole attenzioni che rendano davvero speciale la sua permanenza nel bar. Dal cioccolatino accanto al cappuccino ai tovaglioli di carta decorata, ai menu pensati per i clienti con intolleranze, basta poco per trasformare una pausa-caffè in un momento di puro piacere.
Dimostrare empatia
Una giornata lavorativa pesante, la voglia di staccare la spina... spesso il cliente che entra nel bar cerca qualcosa di più di un aperitivo. Accogliere i suoi bisogni con un atteggiamento comprensivo, magari scambiando due chiacchiere cordiali, contribuisce a farlo sentire a suo agio. E tornare presto nel tuo locale.
Offrire un servizio professionale
La professionalità si esprime in ogni gesto: dal servire la tazzina al banco all'elencare le specialità della casa. Avere a che fare con personale distratto e noncurante assegna un'etichetta indelebile di cui sarà difficile liberarsi. La cura delle proprie azioni è un requisito fondamentale per salire sul podio dei locali più apprezzati. E restarci.
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